Elaborare la fine di una storia importante
Ho 29 anni.6 mesi fa è finita la mia ultima relazione sentimentale che durava da 1 anno e mezzo.E' stata la più importante,ho investito tanto in termine di sentimenti perchè ero sicura che lui fosse il mio principe azzurro e che la nostra storia non sarebbe mai finita.Dopo 6 mesi che stavamo assieme lui ha deciso di comprare casa e mi prospettava una convivenza,abbiamo passato l'ultimo anno ad arredare il nostro nido e ogni giorno,quello che sembrava un sogno,prendeva sempre più forma.Abbiamo anche accennato al matrimonio e al nostro desiderio comune di avere dei figli,avevamo persino già scelto i nomi!Ma,quando è arrivato il momento di andare a vivere insieme,lui mi ha lasciato.Non mi dilungo a spiegarVi cosa è successo e le motivazioni da Lui addotte per giustificare un taglio così netto ed improvviso,non è importante in questa sede,la storia è giunta al capolinea e non c'è alcuna possibilità che Lui ci ripensi.Il problema sono io,che nn riesco ad accettare che Lui nn ci sia più nella mia vita e che tutti i nostri progetti per il futuro non si realizzeranno.Da quando Lui se n'è andato,io non vivo più. I primi mesi sono stati un inferno,ora tutti pensano che io stia meglio perchè non piango e non mi dispero più,in realtà ho semplicemente smesso di esternare quello che ho dentro ma il dolore che provo è rimasto e l'intensità è la stessa.Sono passati 6 mesi ma è come se fosse successo ieri.Ho già letto gli altri consulti pubblicati relativi al come superare la fine di un rapporto amoroso,consigliate sempre, per chi sente di nn farcela da solo,di rivolgersi ad uno specialista.Ebbene, io l'ho fatto.So di essere una persona molto debole dal punto di vista emotivo,per questo, appena sono stata lasciata,ho subito contattato una psicoterapeuta per chiedere un aiuto esterno.Umanamente con lei mi sono trovata subito bene,non ho problemi ad esternare tutti i miei pensieri. Fin dalla prima seduta lei mi ha detto che la fine di una storia d'amore equivale ad un lutto e che pertanto occorrono 6/8 mesi per elaborarla.Il problema è che questo in me non è avvenuto.Sono più di 6 mesi che vedo la psicoterapeuta con cadenza settimanale,eppure, nonostante il suo appoggio,dentro di me nn si è ancora smosso alcun processo di assimilazione o quantomeno di trasformazione di ciò che è successo.Nn riesco a metabolizzarlo.Ho abbandonato tutte le "vecchie" amicizie perchè mi ricordano quando uscivo in coppia,evito tutti i locali dove sono stata con lui anche solo una volta,non guardo più film ne' leggo più libri d'amore,arrivo a far cose stupido tipo non guardare un programma alla TV che mi piace solo perchè so che piaceva anche a Lui.Eppure,nonostante tutti questi accorgimenti,la mia mente riesce ancora a collegare a Lui minimi particolari,col risultato che il suo pensiero mi martella la testa quotidianamente.Sto vivendo sottotono,con questa malinconia continua e persistente.Cosa c'è che non va in me?Devo rassegnarmi a vivere all'ombra del suo pensiero costante? Aiutatemi.
[#1]
Gent.le ragazza,
soffrire e sentirsi in colpa per non riuscire a trovare la motivazione che ci consente di reagire può diventare una "gabbia" dalla quale è difficile uscire anche se ce la siamo costruita da soli, più o meno consapevolmente.
Dato che lei dice di trovarsi bene con questa psicoterapeuta, oltre a consigliarle di condividere anche con lei il suo vissuto le consiglio di leggere "L'amore possibile" di Guy Corneaux sono certa che potrà aiutarla molto.
Riguardo ai tempi non c'è una regola fissa però se lei sente che il processo di elaborazione della separazione non è neanche iniziato è importante che ne parli con la sua terapeuta, in psicoterapia bisogna partire dal "qui ed ora" del suo vissuto non ci sono formule o ricette da seguire.
Le faccio i miei migliori auguri
soffrire e sentirsi in colpa per non riuscire a trovare la motivazione che ci consente di reagire può diventare una "gabbia" dalla quale è difficile uscire anche se ce la siamo costruita da soli, più o meno consapevolmente.
Dato che lei dice di trovarsi bene con questa psicoterapeuta, oltre a consigliarle di condividere anche con lei il suo vissuto le consiglio di leggere "L'amore possibile" di Guy Corneaux sono certa che potrà aiutarla molto.
Riguardo ai tempi non c'è una regola fissa però se lei sente che il processo di elaborazione della separazione non è neanche iniziato è importante che ne parli con la sua terapeuta, in psicoterapia bisogna partire dal "qui ed ora" del suo vissuto non ci sono formule o ricette da seguire.
Le faccio i miei migliori auguri
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Gentile ragazza,
quando una storia molto importante, che apparentemente sta per vivere una tappa di crescita (e una svolta) fondamentale come quella di vivere insieme e di sposarsi, finisce improvvisamente per volontà dell'altro, senza che si abbia mai nemmeno sospettato la presenza di una crisi, il lutto è particolarmente traumatico e difficile da assimilare e metabolizzare, come lei stessa purtroppo sta notando...
Dato che è in terapia da 6 mesi, e non ha la sensazione che qualcosa stia cambiando dentro di lei, ha provato a rivolgere le domande che ha rivolto a noi alla sua psicologa? Conoscendo bene la sua situazione, è la persona più indicata per poterle rispondere.
A volte, quando si vive un lutto o una perdita, malgrado si soffra terribilmente, in realtà ci si può paradossalmente attaccare al proprio lutto, anche se coscientemente si vorrebbe superarlo. Il dolore è il segno che il legame esiste ancora, in lei. Riuscire a distanziarsi da quella sofferenza, a guardare oltre, a riprendere a vivere può essere vissuto inconsciamente come un separarsi definitivo dalla persona amata. Poiché si rifiuta con ogni forza, dentro di sé, quella separazione, si preferisce soffrire...
Anche evitare tutto ciò che le ricorda Lui, in realtà, significa continuare a nutrire l'importanza che Lui ha. E' se stessa, è la sua vita precedente che deve cercare e ritrovare in quelle piccole cose della quotidianità, e in altre nuove, non Lui, non la vostra storia.
Le auguro di ritrovare presto se stessa...
Cordialmente,
quando una storia molto importante, che apparentemente sta per vivere una tappa di crescita (e una svolta) fondamentale come quella di vivere insieme e di sposarsi, finisce improvvisamente per volontà dell'altro, senza che si abbia mai nemmeno sospettato la presenza di una crisi, il lutto è particolarmente traumatico e difficile da assimilare e metabolizzare, come lei stessa purtroppo sta notando...
Dato che è in terapia da 6 mesi, e non ha la sensazione che qualcosa stia cambiando dentro di lei, ha provato a rivolgere le domande che ha rivolto a noi alla sua psicologa? Conoscendo bene la sua situazione, è la persona più indicata per poterle rispondere.
A volte, quando si vive un lutto o una perdita, malgrado si soffra terribilmente, in realtà ci si può paradossalmente attaccare al proprio lutto, anche se coscientemente si vorrebbe superarlo. Il dolore è il segno che il legame esiste ancora, in lei. Riuscire a distanziarsi da quella sofferenza, a guardare oltre, a riprendere a vivere può essere vissuto inconsciamente come un separarsi definitivo dalla persona amata. Poiché si rifiuta con ogni forza, dentro di sé, quella separazione, si preferisce soffrire...
Anche evitare tutto ciò che le ricorda Lui, in realtà, significa continuare a nutrire l'importanza che Lui ha. E' se stessa, è la sua vita precedente che deve cercare e ritrovare in quelle piccole cose della quotidianità, e in altre nuove, non Lui, non la vostra storia.
Le auguro di ritrovare presto se stessa...
Cordialmente,
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org
[#3]
Utente
Vi ringrazio infinitamente per le Vostre pronte risposte.
Ho già posto il problema alla mia terapeuta, è la spiegazione che lei mi ha dato è stata esattamente quella fornita dalla Dr. Di Muro: essendomi resa conto, con il tempo, che non c'è alcuna possibilità che la nostra storia riprenda, mi sono disperatamente attaccata all'unica cosa che mi tiene ancora legata a Lui, e cioè il suo pensiero. E' come se mi rifiutassi di lasciarlo libero.
Se questo processo si è attivato inconsciamente, ritenete che ci sia la possibilità di sradicarlo in qualche modo?
Le sedute mi costano parecchio e ormai presentano tutte lo stesso copione: io che faccio presente il mio pensiero fisso che sovrasta tutti gli altri e la psicoterapeuta che mi risponde che ho idealizzato il mio Ex e che cerca in tutti i modi di farmi notare che anche lui aveva dei difetti e che la nostra storia presentava dei vizi e non era poi così perfetta come io asserisco. Annuisco, ma poi quando esco dallo studio la mia mente riprende a ragionare come sempre. Mi sento in trappola, inutile dire che in questo modo sto evitando di vivere la mia vita e mi sto precludendo la possibilità di valutare serenamente altre persone perchè, nella mia testa, nessuno sarà mai come Lui.
Ho già posto il problema alla mia terapeuta, è la spiegazione che lei mi ha dato è stata esattamente quella fornita dalla Dr. Di Muro: essendomi resa conto, con il tempo, che non c'è alcuna possibilità che la nostra storia riprenda, mi sono disperatamente attaccata all'unica cosa che mi tiene ancora legata a Lui, e cioè il suo pensiero. E' come se mi rifiutassi di lasciarlo libero.
Se questo processo si è attivato inconsciamente, ritenete che ci sia la possibilità di sradicarlo in qualche modo?
Le sedute mi costano parecchio e ormai presentano tutte lo stesso copione: io che faccio presente il mio pensiero fisso che sovrasta tutti gli altri e la psicoterapeuta che mi risponde che ho idealizzato il mio Ex e che cerca in tutti i modi di farmi notare che anche lui aveva dei difetti e che la nostra storia presentava dei vizi e non era poi così perfetta come io asserisco. Annuisco, ma poi quando esco dallo studio la mia mente riprende a ragionare come sempre. Mi sento in trappola, inutile dire che in questo modo sto evitando di vivere la mia vita e mi sto precludendo la possibilità di valutare serenamente altre persone perchè, nella mia testa, nessuno sarà mai come Lui.
[#4]
Anche se lei era inizialmente inconsapevole di questo processo di idealizzazione ora lo è e quindi ha potenzialmente tutti gli strumenti per "cambiare rotta".
Tuttavia il compito del terapeuta non è quello di "controbbattere" alle sue convinzioni restando così su un piano razionale, ma quello di creare le condizioni favorevoli ad un' esperienza emozionale correttiva, nella quale lei possa lavorare su di sè, non sui significati delle sue emozioni che non vanno "sradicate" ma ascoltate, comprese e accettate solo così lei potrà finalmente voltare pagina.
Cordialmente
Tuttavia il compito del terapeuta non è quello di "controbbattere" alle sue convinzioni restando così su un piano razionale, ma quello di creare le condizioni favorevoli ad un' esperienza emozionale correttiva, nella quale lei possa lavorare su di sè, non sui significati delle sue emozioni che non vanno "sradicate" ma ascoltate, comprese e accettate solo così lei potrà finalmente voltare pagina.
Cordialmente
[#7]
Gentile ragazza, effettivamente la sua situazione è molto difficile. Forse ha ragione, nella sua mente nessuno sarà mai come il suo Ex, e non riuscirà mai a dimenticarlo.
Tuttavia, anche se le cose stanno così, la vita va avanti.
E' lei a poter scegliere: continuare a viverla come ha fatto finora, continuando a fuggire da tutto ed a chiedersi cosa non va in lei.
Oppure "rischiare" di cambiare qualcosa, ad esempio iniziando a valutare altre persone, anche se NON serenamente.
Magari, anzi quasi sicuramente, non saranno come Lui. Però, chissà.
Potrebbero essere qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo.
Qualcosa che potrebbe persino iniziare a piacerle un po'.
Noi, naturalmente, glielo auguriamo.
Cordialmente,
Tuttavia, anche se le cose stanno così, la vita va avanti.
E' lei a poter scegliere: continuare a viverla come ha fatto finora, continuando a fuggire da tutto ed a chiedersi cosa non va in lei.
Oppure "rischiare" di cambiare qualcosa, ad esempio iniziando a valutare altre persone, anche se NON serenamente.
Magari, anzi quasi sicuramente, non saranno come Lui. Però, chissà.
Potrebbero essere qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo.
Qualcosa che potrebbe persino iniziare a piacerle un po'.
Noi, naturalmente, glielo auguriamo.
Cordialmente,
[#9]
Gentile ragazza,
le colleghe prima di me le hanno già fornito dei pareri estremamente competenti, pertanto mi limiterò a proporle solo una piccola riflessione.
Non è un caso che in questo momento il lavoro con la sua psicologa le sembra costoso e ripetitivo.
Sta già evitando libri, film, luoghi e persone.
Non arrivi ad evitare anche lo psicologo.
Non rinunci a prendersi cura di sé.
La saluto cordialmente e le auguro buon lavoro.
le colleghe prima di me le hanno già fornito dei pareri estremamente competenti, pertanto mi limiterò a proporle solo una piccola riflessione.
Non è un caso che in questo momento il lavoro con la sua psicologa le sembra costoso e ripetitivo.
Sta già evitando libri, film, luoghi e persone.
Non arrivi ad evitare anche lo psicologo.
Non rinunci a prendersi cura di sé.
La saluto cordialmente e le auguro buon lavoro.
Dr. Riccardo Cicchetti - Psicologo
Tel: 3474896534
www.studioclinico.it
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 13.3k visite dal 22/01/2011.
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