Stress da tesi
gentili dottori,
sono una ragazza di 24 anni in procinto di laurearsi in giurisprudenza.
sono sempre stata bravissima all' università; non sono mai stata bocciata, media alta, borse di studio ogni anno..insomma una studentessa modello.
sono in tesi, precisamente in diritto comunitario, e la mia relatrice è riuscita, nel giro di un mese, a distruggere la mia autostima; insomma non le va bene niente; mi stronca tutti i capitoli, non scrivo le note come vuole lei, non rielaboro le nozioni, non approva il mio lessico...per essere sintetici: la mia tesi sta diventando un incubo.
vedo i miei compagni che in tre mesi hanno la tesi bella e pronta con relatori super gentili e disponibili; la mia, invece, ci mette due settimane a rispondermi alle mail, non mi ha spiegato praticamente niente di come funziona una tesi (insomma non è che io mi sono mai laureata prima quindi è normale che non sappia come si gestisce una tesi), per dirmi la cosa più banale ci mette della stizza e oggi, ciliegina sulla torta, mi ha sgridato come si sgriga una bambina di tre anni che si sporca con gelato perchè in una mail, riferendomi al titolare della cattedra, l' ho chiamato dottore invece che di professore..apriti o cielo!!!vi giuro mi ha fatto sentire la scema del villaggio...non so se sono io che sminuisco l' accaduto ma mi è sembrato veramente esagerato.
ovviamente adesso, mi viene l' angoscia ogni volta che accendo il pc per scrivere la tesi...tanto mi stronca tutto quello che scrivo.
mi dicono tutti di stare tranquilla..tanto è come se avesssi l' attestato di laurea in mano..io non a penso proprio così: se lei non mi approva niente io non mi laureo.
la prossima sessione di laurea è a luglio...devo sopportarla per altri lunghissimi 5 mesi...non scherzo quando dico che mi viene da piangere al solo pensiero; il solo vederla mi provoca un moto di repulsione mai provato in vita mia..vorrei solamente non averci a che fare mai più.
come posso sopravvivere per i successivi 5 mesi senza l' angoscia del sucessivo incontro?
mi rendo conto che ci sono problemi peggiori nella vita ma non riesco ad accettare di vedere i miei compagni, magari molto meno bravi di me, che si laureano con una semplicità disarmante mentre io sono qua, quasi con le lacrime agli occhi, perchè vedo il giorno della discussione della tesi che si allontana inesorabilemnte per una acida rompipalle(passatemi il termine ma sono furiosa).
quello che mi fa arrabiare è il tono che usa: si rivolge a me come fossi una cretina...considerata la mia natura schietta mi trattengo molto dal dirle quello che penso perchè mi rendo conto che è del tutto inutile inimicarmi la relatrice, che è una persona che vedrò nella mia vita solo per pochi mesi.
come fare a gestire tutto questo stress? le persona da parte a me compreso il mio ragazzo sminuisce il tutto
scusate il papiro.
grazie per l' attenzione
sono una ragazza di 24 anni in procinto di laurearsi in giurisprudenza.
sono sempre stata bravissima all' università; non sono mai stata bocciata, media alta, borse di studio ogni anno..insomma una studentessa modello.
sono in tesi, precisamente in diritto comunitario, e la mia relatrice è riuscita, nel giro di un mese, a distruggere la mia autostima; insomma non le va bene niente; mi stronca tutti i capitoli, non scrivo le note come vuole lei, non rielaboro le nozioni, non approva il mio lessico...per essere sintetici: la mia tesi sta diventando un incubo.
vedo i miei compagni che in tre mesi hanno la tesi bella e pronta con relatori super gentili e disponibili; la mia, invece, ci mette due settimane a rispondermi alle mail, non mi ha spiegato praticamente niente di come funziona una tesi (insomma non è che io mi sono mai laureata prima quindi è normale che non sappia come si gestisce una tesi), per dirmi la cosa più banale ci mette della stizza e oggi, ciliegina sulla torta, mi ha sgridato come si sgriga una bambina di tre anni che si sporca con gelato perchè in una mail, riferendomi al titolare della cattedra, l' ho chiamato dottore invece che di professore..apriti o cielo!!!vi giuro mi ha fatto sentire la scema del villaggio...non so se sono io che sminuisco l' accaduto ma mi è sembrato veramente esagerato.
ovviamente adesso, mi viene l' angoscia ogni volta che accendo il pc per scrivere la tesi...tanto mi stronca tutto quello che scrivo.
mi dicono tutti di stare tranquilla..tanto è come se avesssi l' attestato di laurea in mano..io non a penso proprio così: se lei non mi approva niente io non mi laureo.
la prossima sessione di laurea è a luglio...devo sopportarla per altri lunghissimi 5 mesi...non scherzo quando dico che mi viene da piangere al solo pensiero; il solo vederla mi provoca un moto di repulsione mai provato in vita mia..vorrei solamente non averci a che fare mai più.
come posso sopravvivere per i successivi 5 mesi senza l' angoscia del sucessivo incontro?
mi rendo conto che ci sono problemi peggiori nella vita ma non riesco ad accettare di vedere i miei compagni, magari molto meno bravi di me, che si laureano con una semplicità disarmante mentre io sono qua, quasi con le lacrime agli occhi, perchè vedo il giorno della discussione della tesi che si allontana inesorabilemnte per una acida rompipalle(passatemi il termine ma sono furiosa).
quello che mi fa arrabiare è il tono che usa: si rivolge a me come fossi una cretina...considerata la mia natura schietta mi trattengo molto dal dirle quello che penso perchè mi rendo conto che è del tutto inutile inimicarmi la relatrice, che è una persona che vedrò nella mia vita solo per pochi mesi.
come fare a gestire tutto questo stress? le persona da parte a me compreso il mio ragazzo sminuisce il tutto
scusate il papiro.
grazie per l' attenzione
[#1]
>>> la mia relatrice è riuscita, nel giro di un mese, a distruggere la mia autostima
>>>
Gentile ragazza, la sua è un'esperienza molto comune. Se la maturità serve per vedere se si è maturi, preparare una tesi può trasformarsi in un vero e proprio incubo.
Una strategia semplice è assecondare completamente ciò che le viene detto di fare, per filo e per segno. Poi, quando riterrà che la misura sarà colma, magari dopo averne parlato con qualcuno che sarà d'accordo con tale valutazione, vada dalla relatrice e le dica chiaro e tondo, con calma ma senza soggezione, che ha bisogno di laurearsi, che vuole sapere esattamente come dev'essere fatta questa benedetta tesi e che non intende perdere un altro anno a lavorarci. Di solito funziona.
Cordiali saluti
>>>
Gentile ragazza, la sua è un'esperienza molto comune. Se la maturità serve per vedere se si è maturi, preparare una tesi può trasformarsi in un vero e proprio incubo.
Una strategia semplice è assecondare completamente ciò che le viene detto di fare, per filo e per segno. Poi, quando riterrà che la misura sarà colma, magari dopo averne parlato con qualcuno che sarà d'accordo con tale valutazione, vada dalla relatrice e le dica chiaro e tondo, con calma ma senza soggezione, che ha bisogno di laurearsi, che vuole sapere esattamente come dev'essere fatta questa benedetta tesi e che non intende perdere un altro anno a lavorarci. Di solito funziona.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
come descriveva il collega, si tratta di un vissuto piuttosto comune.
Inoltre quando si è invischiati entro una relazione interpersonale emotivamente così densa, si rischia di perdere l'obiettivo del proprio lavoro.
La produzione di una tesi di laurea è un lavoro a tutti gli effetti, ma, da quanto scrive, la sua attenzione (e, di conseguenza, le sue energie) sembrano essere totalmente assorbite dalle "caratteristiche di personalità" della sua relatrice.
Quanto le costa questa guerra? E quanto sta ottenendo rispetto al suo obiettivo?
Sebbene possano ferirla profondamente, provi a sorvolare sulle "modalità di comunicazione" della sua relatrice e si concentri sui contenuti che la stessa le propone.
Non dimentichi che i professori universitari hanno notevoli conoscenze e competenze... riuscire a "rubarne" alcune rappresenterebbe un ottimo risultato ai fini del suo percorso di studi e della sua carriera professionale.
In bocca al lupo.
come descriveva il collega, si tratta di un vissuto piuttosto comune.
Inoltre quando si è invischiati entro una relazione interpersonale emotivamente così densa, si rischia di perdere l'obiettivo del proprio lavoro.
La produzione di una tesi di laurea è un lavoro a tutti gli effetti, ma, da quanto scrive, la sua attenzione (e, di conseguenza, le sue energie) sembrano essere totalmente assorbite dalle "caratteristiche di personalità" della sua relatrice.
Quanto le costa questa guerra? E quanto sta ottenendo rispetto al suo obiettivo?
Sebbene possano ferirla profondamente, provi a sorvolare sulle "modalità di comunicazione" della sua relatrice e si concentri sui contenuti che la stessa le propone.
Non dimentichi che i professori universitari hanno notevoli conoscenze e competenze... riuscire a "rubarne" alcune rappresenterebbe un ottimo risultato ai fini del suo percorso di studi e della sua carriera professionale.
In bocca al lupo.
Dr. Riccardo Cicchetti - Psicologo
Tel: 3474896534
www.studioclinico.it
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta
Consideri questa occasione come una prova di toleranza alla frustrazione utile per il suo futuro ed impegnativo lavoro. Ovviamente come tutte le prove iniziali (lei è all'inizio della sua carriera) è molto dura, ma ce la può fare.
Due suggerimenti. Il primo è quello di informarsi se nella sua università è presente un consultorio per studenti, nei casi come il suo poche sedute rimettono al mondo.
Il secondo, un'esercizio fai da te, è di concentrarsi su qualche minimo aspetto piacevole di questa sua relatrice. Per esempio una spilla, un bottone, un vestito, il taglio di capelli, un ghigno, una risata stridula ma divertente, qualsiasi cosa. Ogni volta che ci deve andare a parlare si focalizzi su una di queste cose, una qualunque purchè anche solo minimamente piacevole ed affronti la conversazione come se dovesse parlare a questa cosa.
A volte ci sentiamo coscienti della nostra preparazione, adeguati, capaci, competenti. Poi troviamo qualcuno che ci spezza in due senza apparente motivo. Questo può distruggere, mettere in discussione la nostra idea su noi stessi. Consideri questi eventi come necessari proprio per rafforzare la nostra idea in noi stessi. La competenza, l'adeguatezza, la preparazione e la capacità servono a sperimentarsi in prove ardue. Esattamente come la sua. Se non fosse difficile non avrebbe neppure bisogno di attingere alle sue risorse. Compresa la risorsa di chiedere aiuto.
Un grande in bocca al lupo, magari ci faccia sapere com'è andata la tesi!
Due suggerimenti. Il primo è quello di informarsi se nella sua università è presente un consultorio per studenti, nei casi come il suo poche sedute rimettono al mondo.
Il secondo, un'esercizio fai da te, è di concentrarsi su qualche minimo aspetto piacevole di questa sua relatrice. Per esempio una spilla, un bottone, un vestito, il taglio di capelli, un ghigno, una risata stridula ma divertente, qualsiasi cosa. Ogni volta che ci deve andare a parlare si focalizzi su una di queste cose, una qualunque purchè anche solo minimamente piacevole ed affronti la conversazione come se dovesse parlare a questa cosa.
A volte ci sentiamo coscienti della nostra preparazione, adeguati, capaci, competenti. Poi troviamo qualcuno che ci spezza in due senza apparente motivo. Questo può distruggere, mettere in discussione la nostra idea su noi stessi. Consideri questi eventi come necessari proprio per rafforzare la nostra idea in noi stessi. La competenza, l'adeguatezza, la preparazione e la capacità servono a sperimentarsi in prove ardue. Esattamente come la sua. Se non fosse difficile non avrebbe neppure bisogno di attingere alle sue risorse. Compresa la risorsa di chiedere aiuto.
Un grande in bocca al lupo, magari ci faccia sapere com'è andata la tesi!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 22.1k visite dal 20/01/2011.
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