Sempre nervoso e problemi con il partner
Buona sera,
sono un ragazzo di 22 anni e sono fidanzato da quasi un anno con una ragazza di circa la mia età.
Chiedo un consulto perché vivo una situazione difficile. Lei borderline (diagnosi del 2006) io che soffrivo di dap con agorafobia (problema ampiamente risolto grazie ad una terapia psicologica protratta per diversi mesi).
Studio e faccio tirocinio (7 / 8 ore al giorno).
Attualmente non mi impegno in maniera proficua nello studio in quanto sempre impegnato tra il tirocino (tra l'altro non ricevo stipendio) e lei che vive alti e bassi a causa della malattia. L'ho spronata ad andare da uno psicologo o psichiatra ma rifiuta sia l'uno che l'altro, l'unico con il quale ha un buon rapporto è il suo medico di famiglia che le ha prescritto delle pasticche di valeriana, malva e melissa. Inoltre ha un bambino di cinque anni, non riconosciuto dal padre biologico dal quale non riceve nessun tipo di sostentamento. Sua madre non ci aiuta per niente nè economicamente (anzi chiede soldi alla figlia), nè a livello organizzativo. A complicare la situazione l'assenza del padre della ragazza (morto 3 anni fa). Io non so come comportarmi, lei teme che la possa lasciare per la situazione (in famiglia sono in 7!) sia per il fatto che il bambino richiede un certo impegno ( lo porto all'asilo quando posso, visite mediche, ect ect). Inoltre tralascio lo studio e gli amici (sono un anno fuori corso e devo impegnarmi). A volte temo lei che lasci me perché sono sempre costantemente nervoso (nervosismo che svanisce quando è una giornata tranquilla e non ci sono problemi).
In famiglia mia non sono felici di questa situazione.
Cosa posso fare?
sono un ragazzo di 22 anni e sono fidanzato da quasi un anno con una ragazza di circa la mia età.
Chiedo un consulto perché vivo una situazione difficile. Lei borderline (diagnosi del 2006) io che soffrivo di dap con agorafobia (problema ampiamente risolto grazie ad una terapia psicologica protratta per diversi mesi).
Studio e faccio tirocinio (7 / 8 ore al giorno).
Attualmente non mi impegno in maniera proficua nello studio in quanto sempre impegnato tra il tirocino (tra l'altro non ricevo stipendio) e lei che vive alti e bassi a causa della malattia. L'ho spronata ad andare da uno psicologo o psichiatra ma rifiuta sia l'uno che l'altro, l'unico con il quale ha un buon rapporto è il suo medico di famiglia che le ha prescritto delle pasticche di valeriana, malva e melissa. Inoltre ha un bambino di cinque anni, non riconosciuto dal padre biologico dal quale non riceve nessun tipo di sostentamento. Sua madre non ci aiuta per niente nè economicamente (anzi chiede soldi alla figlia), nè a livello organizzativo. A complicare la situazione l'assenza del padre della ragazza (morto 3 anni fa). Io non so come comportarmi, lei teme che la possa lasciare per la situazione (in famiglia sono in 7!) sia per il fatto che il bambino richiede un certo impegno ( lo porto all'asilo quando posso, visite mediche, ect ect). Inoltre tralascio lo studio e gli amici (sono un anno fuori corso e devo impegnarmi). A volte temo lei che lasci me perché sono sempre costantemente nervoso (nervosismo che svanisce quando è una giornata tranquilla e non ci sono problemi).
In famiglia mia non sono felici di questa situazione.
Cosa posso fare?
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Gent.le ragazzo,
quella che descrive è una situazione estremamente delicata e complessa, che richiederebbe una presa in carico da parte di uno psicoterapeuta e di uno psichiatra per un'opportuna terapia farmacologica per la sua ragazza.
Per quanto riguarda lei, considerata la sua giovanissima età e sopratutto la presenza di un minore, è fondamentale che lei riesca a trovare uno "spazio protetto"(psicoterapia individuale,) nel quale possa interrogarsi serenamente sulla qualità della sua relazione e sull'opportunità di assumersi delle responsabilità (prendersi cura di un bambino), che potrebbero incidere pesantemente sulla costruzione del suo futuro.
Cordialmente
quella che descrive è una situazione estremamente delicata e complessa, che richiederebbe una presa in carico da parte di uno psicoterapeuta e di uno psichiatra per un'opportuna terapia farmacologica per la sua ragazza.
Per quanto riguarda lei, considerata la sua giovanissima età e sopratutto la presenza di un minore, è fondamentale che lei riesca a trovare uno "spazio protetto"(psicoterapia individuale,) nel quale possa interrogarsi serenamente sulla qualità della sua relazione e sull'opportunità di assumersi delle responsabilità (prendersi cura di un bambino), che potrebbero incidere pesantemente sulla costruzione del suo futuro.
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 15/01/2011.
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