Quale tipo psicoterapia mi serve?
Salve, ho 39 anni, prendo antidepressivi da quando avevo 20 anni i quali risolvono il problema e sto solitamente discretamente bene. I tentativi di eliminare o ridurre farmaci hanno dato esito negativi. Il mio star bene è molto legato alle attività che conduco che devono essere assolutamente di routine: lavoro-casa-interessi. Qualunque cosa mi faccia uscire dagli schemi suddetti è per me solitamente un disagio. Per star bene il lavoro deve essere assolutamente di mio gradimento (e lo è attualmente). La vita sociale è ridotta al minimo. A casa mi chiudo in camera e passo tutte le ore rimanenti al pc coltivando i miei interessi personali. Vivo con i miei genitori ma contribuisco ben poco alle faccende familiari. Tendo quindi a crearmi un mio mondo e a non voler guardare fuori dal mio guscio. Se poi capita una una ricaduta depressiva per qualche motivo (lavoro, tentativi di ridurre/togliere farmaci), ecco che 'esce' la vita in modo drammatico: paura della vita, paura del futuro, paura della solitudine (sono ovviamente single), paure delle malattie, paura a cambiare la mia vita, il tutto condito con ansia. Forse perchè vivendo nel mio guscio non sono abbastanza 'allenato' alla vita?...o è solo che quando ho una ricaduta depressiva tutto ciò è normale? Chiaro che anche avere una compagna sarebbe d'aiuto ma spesso questo mi pare fantascienza per i motivi suddetti.
La domanda che pongo è: quale tipo di psicoterapia può aiutarmi (per tutti i problemi elencati), dovrei cercare uno psicologo o uno psicoterapeuta?. Ma soprattutto esistono delle tecniche di psicoterapia che possano fare al caso mio? Ovviamente intendo continuare il discorso farmacologico con il mio psichiatra e fare psicoterapia altrove.
Porgo infiniti ringraziamenti
La domanda che pongo è: quale tipo di psicoterapia può aiutarmi (per tutti i problemi elencati), dovrei cercare uno psicologo o uno psicoterapeuta?. Ma soprattutto esistono delle tecniche di psicoterapia che possano fare al caso mio? Ovviamente intendo continuare il discorso farmacologico con il mio psichiatra e fare psicoterapia altrove.
Porgo infiniti ringraziamenti
[#1]
Gentile utente,
il trattamento farmacologico da solo, come ha potuto constatare non è risolutivo poiché a questo va abbinato appunto un trattamento psicoterapeutico.
Quanto al tipo di specialista, lo psicologo non è abilitato all'esercizio della psicoterapia, mentre lo psicologo e psicoterapeuta si.
Per la scelta dell'orientamento psicoterapeutico le suggerisco la lettura di questo articolo che potrà aiutarla a fare chiarezza
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Cordialmente
il trattamento farmacologico da solo, come ha potuto constatare non è risolutivo poiché a questo va abbinato appunto un trattamento psicoterapeutico.
Quanto al tipo di specialista, lo psicologo non è abilitato all'esercizio della psicoterapia, mentre lo psicologo e psicoterapeuta si.
Per la scelta dell'orientamento psicoterapeutico le suggerisco la lettura di questo articolo che potrà aiutarla a fare chiarezza
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
>>> Forse perchè vivendo nel mio guscio non sono abbastanza 'allenato' alla vita?
>>>
Gentile utente, direi che la sua riflessione, condensata in questa domanda, potrebbe avere un ruolo decisivo nel suo disagio. Tenga presente che da un punto di vista psicologico e della crescita, stare al sicuro è pericoloso.
Dovrebbe cercare uno psicologo/psicoterapeuta. Legga quest'articolo oltre a quello fornito dalla collega, per informarsi:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
>>>
Gentile utente, direi che la sua riflessione, condensata in questa domanda, potrebbe avere un ruolo decisivo nel suo disagio. Tenga presente che da un punto di vista psicologico e della crescita, stare al sicuro è pericoloso.
Dovrebbe cercare uno psicologo/psicoterapeuta. Legga quest'articolo oltre a quello fornito dalla collega, per informarsi:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Salve, grazie ad entrambi per le risposte, ho letto entrambi gli articoli. Dal primo articolo non risulta facile capire quale approccio sia più giusto, forse mi servirebbe un mix di tutto ciò, forse quello "Qui ed ora" è quello che mi ha convinto di più, mentre quello che mi ha convinto meno è la psicanalisi.
La risposta del Dr Santonocito mi ha fatto meditare quando dice "da un punto di vista psicologico e della crescita, stare al sicuro è pericoloso". E' il mio dubbio. Perchè da un lato il mio psichiatra mi dice che bisogna cercare ciò che fa star bene e non bisogna tentare di fuggire o sconfiggere le paure, tanto anche sconfitta una ce ne sarà sempre un'altra, non finirà mai..
Le faccio un esempio pratico. L'idea di andare a vivere da solo mi spaventa. Dovrei affrontare la paura e vedere cosa succede provando? Oppure: l'idea di essere costretto un domani a fare un lavoro a me non gradito (adesso lo è), faticoso o ripetitivo mi terrorizza. Se ad es. nel fine settimana provassi ad affrontare questi tipi di lavori (ne avrei la possibilità), mi servirebbe?
Immagino che entrambe le cose mi farebbero star male. Se nonostante il disagio e la conseguente ricaduta dell'umore riuscissi comunque ad andara avanti, servirebbe? Soffrire serve o no? Ci sarebbe alla lunga un adattamento?
Vi ringrazio per i chiarimenti
La risposta del Dr Santonocito mi ha fatto meditare quando dice "da un punto di vista psicologico e della crescita, stare al sicuro è pericoloso". E' il mio dubbio. Perchè da un lato il mio psichiatra mi dice che bisogna cercare ciò che fa star bene e non bisogna tentare di fuggire o sconfiggere le paure, tanto anche sconfitta una ce ne sarà sempre un'altra, non finirà mai..
Le faccio un esempio pratico. L'idea di andare a vivere da solo mi spaventa. Dovrei affrontare la paura e vedere cosa succede provando? Oppure: l'idea di essere costretto un domani a fare un lavoro a me non gradito (adesso lo è), faticoso o ripetitivo mi terrorizza. Se ad es. nel fine settimana provassi ad affrontare questi tipi di lavori (ne avrei la possibilità), mi servirebbe?
Immagino che entrambe le cose mi farebbero star male. Se nonostante il disagio e la conseguente ricaduta dell'umore riuscissi comunque ad andara avanti, servirebbe? Soffrire serve o no? Ci sarebbe alla lunga un adattamento?
Vi ringrazio per i chiarimenti
[#4]
Gent.le utente,
nessuno di noi può sostituirsi a lei nel prevedere i suoi stati d'animo, le sue reazioni, é chiaro che lei ha bisogno di recuperare fiducia in sé stesso e, in questo senso, la psicoterapia potrebbe essere il contesto privilegiato attraverso il quale favorire un percorso di crescita personale.
"il mio psichiatra mi dice che bisogna cercare ciò che fa star bene e non bisogna tentare di fuggire o sconfiggere le paure"
A volte stare meglio deriva dalla consapevolezza di aver integrato nella propria visione di sé anche le nostre paure e quindi aver imparato ad accettarle e compreso la loro funzione (a cosa mi serve aver paura di...? qual'è il vantaggio secondario?) cosa che il più delle volte consente di superarle; naturalmente tutto questo sempre all'interno di una psicoterapia.
Cordialmente
nessuno di noi può sostituirsi a lei nel prevedere i suoi stati d'animo, le sue reazioni, é chiaro che lei ha bisogno di recuperare fiducia in sé stesso e, in questo senso, la psicoterapia potrebbe essere il contesto privilegiato attraverso il quale favorire un percorso di crescita personale.
"il mio psichiatra mi dice che bisogna cercare ciò che fa star bene e non bisogna tentare di fuggire o sconfiggere le paure"
A volte stare meglio deriva dalla consapevolezza di aver integrato nella propria visione di sé anche le nostre paure e quindi aver imparato ad accettarle e compreso la loro funzione (a cosa mi serve aver paura di...? qual'è il vantaggio secondario?) cosa che il più delle volte consente di superarle; naturalmente tutto questo sempre all'interno di una psicoterapia.
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#5]
Le sue tante domande e dubbi fanno pensare a una tendenza ansioso-ossessiva, che si esprime nella costante preoccupazione di evitare ciò che potrebbe causarle anche il minimo disagio. Quindi non solo evitamenti per scansare le situazioni fastidiose quando si presentano, ma anche precauzioni per far sì d'incontrarle il meno possibile. Legga anche questo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/125-l-evitamento-nei-disturbi-d-ansia-e-nelle-fobie.html
È come non avere anticorpi per difendersi automaticamente dagli attacchi (tutto sommato normali e ordinari) della vita di tutti i giorni. Quindi la sua terapia dovrà consistere nel costruirseli, questi anticorpi.
Ciò che il suo psichiatra le dice va bene, ma dal mio punto di vista andrebbe riferito a una persona che già è serena, che non mi sembra il suo caso.
Le pone domande che meritano risposte, ma sarebbe improprio e approssimativo dargliele senza conoscerla. Quindi rinnovo il mio invito a fissare almeno un primo colloquio conoscitivo con il professionista che più le avrà dato fiducia dopo aver fatto qualche telefonata (e perché no, anche qualche domanda). Se poi non si troverà bene non sarà obbligato a continuare.
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/125-l-evitamento-nei-disturbi-d-ansia-e-nelle-fobie.html
È come non avere anticorpi per difendersi automaticamente dagli attacchi (tutto sommato normali e ordinari) della vita di tutti i giorni. Quindi la sua terapia dovrà consistere nel costruirseli, questi anticorpi.
Ciò che il suo psichiatra le dice va bene, ma dal mio punto di vista andrebbe riferito a una persona che già è serena, che non mi sembra il suo caso.
Le pone domande che meritano risposte, ma sarebbe improprio e approssimativo dargliele senza conoscerla. Quindi rinnovo il mio invito a fissare almeno un primo colloquio conoscitivo con il professionista che più le avrà dato fiducia dopo aver fatto qualche telefonata (e perché no, anche qualche domanda). Se poi non si troverà bene non sarà obbligato a continuare.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
Salve il discorso è anche che da poco ho avuto una ricaduta depressiva-ansiosa (causato dall'eliminazione seppur graduale di un antipressivo). Tra un mese verosimilmente quando l'antidepressivo che ho reintrodotto avrà fatto effetto questi pensieri saranno molto attenuati e tornerò alla condizione precedente, tutto sommato accettabile. A quel punto non so come dovrò agire...perchè star bene ci si abitua subito..grazie
[#7]
Gent.le utente,
la terapia farmacologica può essere integrata con la psicoterapia in modo da favorire la consapevolezza e l'utilizzo delle sue risorse personali e, sempre sotto controllo medico, consentirle di eliminare gradualmente l'assunzione di farmaci
la terapia farmacologica può essere integrata con la psicoterapia in modo da favorire la consapevolezza e l'utilizzo delle sue risorse personali e, sempre sotto controllo medico, consentirle di eliminare gradualmente l'assunzione di farmaci
[#8]
Gentile utente le invio due Link. Il primo riguarda un articolo che permette di inquadrare il malessere da una prospettiva positiva piuttosto che negativa.
http://www.leonardofricano.com/1/come_aumentare_il_benessere_imparando_ad_ascoltare_il_malessere_5499114.html
Il secondo è quello che le permetterà di ricevere gratuitamente una copia di libro dal titolo " Diventare protagonisti del proprio Benessere". L'aspetto che sono certo troverà interessante nella lettura di questo libro è che il disagio è spesso il nostro migliore alleato per recuperare un migliore stato di benessere.
http://www.leonardofricano.com/1/pubblicazioni_740152.html
Con la speranza di avere offerto un contributo utile, cordialmente la saluto e le auguro una piacevole e interessante lettura
http://www.leonardofricano.com/1/come_aumentare_il_benessere_imparando_ad_ascoltare_il_malessere_5499114.html
Il secondo è quello che le permetterà di ricevere gratuitamente una copia di libro dal titolo " Diventare protagonisti del proprio Benessere". L'aspetto che sono certo troverà interessante nella lettura di questo libro è che il disagio è spesso il nostro migliore alleato per recuperare un migliore stato di benessere.
http://www.leonardofricano.com/1/pubblicazioni_740152.html
Con la speranza di avere offerto un contributo utile, cordialmente la saluto e le auguro una piacevole e interessante lettura
Dr. Leonardo Fricano Psicologo e Psicoterapeuta
Palermo,Bagheria
tel 091 7721646 cell 393 4271998
www.leonardofricano.com
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.1k visite dal 14/01/2011.
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