Attacchi di panico dopo svenivento
Cari dottori,
sono una ragazza di 25 anni e circa due mesi fa, durante la notte mi sono svegliata di soprassalto perchè ho sentito un forte rumore in casa, il cuore mi batteva fortissimo ho visto tutto nero e sono svenuta. Sono diventata rigida come un pezzo di legno e al mio risvalgio ho avuto una reazione isterica con il mio ragazzo... ma io non ricordo nulla. Sono andata al pronto soccorso e dalle analisi sembra che sia tutto nella norma. Da quel giorno, sporadicamente, ho attacchi di panico... il cuore mi batte forte, ho brividi di freddo, sento che sto per svenire da un momento all'altro. Ho paura a stare sola la notte a casa, ad uscire se è troppo buio...prima non era così. Come posso fare? Premetto che da circa un anno sono andata a vivere lontana da casa e ancora faccio fatica ad ambientarmi in una città nuova...
C'è una soluzione?
sono una ragazza di 25 anni e circa due mesi fa, durante la notte mi sono svegliata di soprassalto perchè ho sentito un forte rumore in casa, il cuore mi batteva fortissimo ho visto tutto nero e sono svenuta. Sono diventata rigida come un pezzo di legno e al mio risvalgio ho avuto una reazione isterica con il mio ragazzo... ma io non ricordo nulla. Sono andata al pronto soccorso e dalle analisi sembra che sia tutto nella norma. Da quel giorno, sporadicamente, ho attacchi di panico... il cuore mi batte forte, ho brividi di freddo, sento che sto per svenire da un momento all'altro. Ho paura a stare sola la notte a casa, ad uscire se è troppo buio...prima non era così. Come posso fare? Premetto che da circa un anno sono andata a vivere lontana da casa e ancora faccio fatica ad ambientarmi in una città nuova...
C'è una soluzione?
[#1]
Gentile ragazza, l'ansia quando dà troppo fastidio dev'essere curata con lo specialista, non da soli. Deve chiedere un consulto con uno psicologo/psicoterapeuta o con uno psichiatra. La soluzione c'è e l'ansia può essere battuta.
I risvegli notturni in stato di paralisi o a seguito di rumori, sogni o altro sono molto comuni, per stare più tranquilli basta tener presente questo, innanzitutto.
Cordiali saluti
I risvegli notturni in stato di paralisi o a seguito di rumori, sogni o altro sono molto comuni, per stare più tranquilli basta tener presente questo, innanzitutto.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Cara ragazza,
è possibile che il disagio per la lontananza da casa non ancora "metabolizzata" le abbia fatto accumulare tensione, sfociata nei disturbi che ha descritto.
Se così fosse potrebbe parlarne col suo ragazzo e cercare qualche soluzione che la aiuti a sentirsi maggiormente a suo agio - fermo restando che un aiuto psicologico le sarà probabilmente indispensabile per superare del tutto l'ansia.
Mi chiedo però se non sia successo qualcosa precedentemente al primo attacco, che possa averlo scatenato, come ad es. una discussione col suo ragazzo, o se in quel periodo ha avuto motivi particolari di stress o tensione, che magari stiano tuttora contribuendo ad alimentare la sua ansia.
è possibile che il disagio per la lontananza da casa non ancora "metabolizzata" le abbia fatto accumulare tensione, sfociata nei disturbi che ha descritto.
Se così fosse potrebbe parlarne col suo ragazzo e cercare qualche soluzione che la aiuti a sentirsi maggiormente a suo agio - fermo restando che un aiuto psicologico le sarà probabilmente indispensabile per superare del tutto l'ansia.
Mi chiedo però se non sia successo qualcosa precedentemente al primo attacco, che possa averlo scatenato, come ad es. una discussione col suo ragazzo, o se in quel periodo ha avuto motivi particolari di stress o tensione, che magari stiano tuttora contribuendo ad alimentare la sua ansia.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
gentilissima dott.ssa Massaro... credo che lei abbia del tutto centrato il "problema". La lontananza da casa, famiglia e tutto il resto mi ha fatto accumulare molta tensione, che a giorni alterni mi fa sentire un pesce fuor d'acqua. A questa lontananza momentaneamente, dato il lavoro del mio ragazzo e futuro marito, non c'è rimedio... quindi dovrò stringere i denti per qualche anno. Ma crede che la soluzione è davvero andare da uno psicologo?
La ringrazio per le gentili parole e per l'attenzione prestatami.
Saluti
La ringrazio per le gentili parole e per l'attenzione prestatami.
Saluti
[#4]
Gentile ragazza,
chiedere l'aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta è l'opzione idonea per riuscire ad affrontare i suoi disagi in modo efficace e poter così recuperare il suo benessere psicologico.
Il suo bisogno sembra essere quello di trovare un nuovo e soddisfacente equilibrio nella sua nuova situazione di vita che le possa consentire di vivere in modo più sereno .
Molti auguri
chiedere l'aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta è l'opzione idonea per riuscire ad affrontare i suoi disagi in modo efficace e poter così recuperare il suo benessere psicologico.
Il suo bisogno sembra essere quello di trovare un nuovo e soddisfacente equilibrio nella sua nuova situazione di vita che le possa consentire di vivere in modo più sereno .
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Penso che se la situazione che vive l'ha portata a sviluppare questi sintomi non ne potrà uscire da sola, nè tantomeno sarà utile aspettare che passino (grave errore: sta così già da 2 mesi, se fosse stato solo un momento passeggero la situazione si sarebbe già risolta).
Il disagio per il cambiamento è comprensibile: per questo le suggerivo di pensare a quali misure pratiche potrebbe adottare per ambientarsi meglio, ma non credo che saranno sufficienti a risolvere tutto.
E' poi vero che il tempo "guarisce" molte cose, ma non rischierei un aggravamento di sintomi ansiosi scommettendo su un'improbabile evoluzione spontanea in senso favorevole del suo stato.
Se contatterà uno psicologo riceverà aiuto per capire i reali motivi del suo disagio (che possono essere anche altri, e lei stessa può non rendersene conto) e per superarli.
Per questo glielo consiglio sentitamente, e mi auguro che lo faccia per sè stessa e per la serenità della sua coppia.
Il disagio per il cambiamento è comprensibile: per questo le suggerivo di pensare a quali misure pratiche potrebbe adottare per ambientarsi meglio, ma non credo che saranno sufficienti a risolvere tutto.
E' poi vero che il tempo "guarisce" molte cose, ma non rischierei un aggravamento di sintomi ansiosi scommettendo su un'improbabile evoluzione spontanea in senso favorevole del suo stato.
Se contatterà uno psicologo riceverà aiuto per capire i reali motivi del suo disagio (che possono essere anche altri, e lei stessa può non rendersene conto) e per superarli.
Per questo glielo consiglio sentitamente, e mi auguro che lo faccia per sè stessa e per la serenità della sua coppia.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 13/01/2011.
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