Premetto che soffro di depressione a fasi alterne
Gentili dottori, ho davvero bisogno di parole nuove che mi aiutino a fare luce dentro di me. Cercherò qui di seguito, di riassumere il più possibile ciò che mi fà stare davvero malissimo:
Premetto che soffro di depressione a fasi alterne (mai curata nè con visite specialistiche, nè con psicofarmaci. Solo da circa 1 anno, sto andando da una psicologa che mi ha prescritto un farmaco Omeopatico e precisamente l'Ignatia). Voglio precisare che la prima parte della mia lettera, non c'entra molto con il vero problema che mi assilla oggi (seconda parte), ma penso che vi consenta di fare un quadro migliore della situazione.
(Prima parte) A 23 anni circa (era il 1993) , il primo episodio di depressione, con ossessioni e paura di essere colta da “raptus” e di poter fare del male a qualcuno (poi in realtà, episodi mai accaduti). Allora, vivevo una storia d’amore con un coetaneo, non ero felice, e spessoero sopraffatta da momenti di tristezza ed infelicità. Consigliata da tutti, decisi di lasciare il mio allora fidanzato, dopo una relazione di 7 anni (iniziata a 16 anni e terminata a 23). Era il 1994. Per circa un anno, sono continuate le ossessioni, la paura di fare del male agli altri, e poi pian piano, tutto è scemato, ed è svanito (nel senso che non si sono più ripresentate le ossessioni e nemmeno le paure di fare del male). Da allora (1995) non ho più avuto episodi di depressione, anzi, nel frattempo, ho avuto altre brevi storie d’amore, e gli episodi non si sono più ripresentati.
(Seonda Parte) Nel 1999, mi sono “fidanzata” con il ragazzo che è poi diventato nel 2003 mio marito. Con lui è stato un crescendo di emozioni, non ho mai avuto un dubbio, ed ho vissuto per 7 anni una storia stupenda. Ed ora arriviamo a quello che ora mi dispera, terrorizza ed angoscia. E’ dal giugno del 2006, che sono ricaduta in una fase depressiva. Tutto è iniziato con il dubbio di non essere in grado di diventare mamma (sensazione di incapacità ed inadeguatezza), associato ad un posto di lavoro che non mi consente di crescere professionalmente come vorrei. All’inizio, gli episodi di ansia e di angoscia, si limitavano a “colpire” il dubbio di essere o meno una brava futura mamma (ovviamente, abbiamo deciso di aspettare ad avere un figlio, visto le ansie e le angosce che mi colgono), in seguito, l’ansia e l’angoscia, si è estesa, ed è andata a "creare" il dubbio se amo o meno mio marito. Sono davvero disperata, secondo voi, è possibile amare ma, certe volte, non voler più stare insieme alla persona amata? Mi spiego meglio, per quello che provo la maggior parte del tempo, mio marito è la persona più importante che ci sia, anzi, forse il più delle volte è più importante la sua felicità che la mia. Prima di questi dubbi, con lui, ho vissuto una storia d’amore stupenda, ero sempre felice, insomma, vivevo per lui ed il nostro amore. Ora, tutto questo non c’è più, o meglio, quello che provavo prima, ora non lo trovo più, e questa cosa mi turba e mi fà stare male. Ho 37 anni, un lavoro che non sopporto (il titolare della ditta in cui lavoro, è una persona viscida che trova buona ogni occasione per provarci o fare battute sessuali inopportune) e in cui non è possibile crescere professionalmente, qualche amicizia, e, l’amore che mi colmava e riempiva tutto, ora vacilla, ed io mi sento perduta... Il mio desiderio più grande, è che tutto possa tornare come prima, provare ancora le sensazioni di benessere che ho vissuto per tanti anni a fianco di mio marito, e che si sono incrinate e stanno facendo vacillare tutte le mie certezze. Forse, non sono abbastanza “grande” per accettare i cambiamenti, ed i cambiamenti che potrebbero esserci al giorno d’oggi, mi turbano. Mi turba l’idea che io possa davvero aver smesso di amare mio marito, (e qui mi chiedo, è possibile se io desidero solo lui???? Secondo voi è possibile desiderare con tutto il cuore che le cose ritornino ad essere come erano prima di questo brutto periodo, ma allo stesso tempo temere che magari il dubbio è nato perchè c'è qualcosa che non funzione e che non si vuole vedere?). Come può accadere che ti vengano questi dubbi, se sai che hai al fianco una persona bella (intesa come bella interiormente), pulita, onesta, che ti attrae fisicamente, ma che forse, per troppo tempo si è dedicato troppo al suo lavoro, ti ha trascurata, non ti ha aiutata in casa (pur lavorando tutto il giorno entrambi) e tante volte ti ha fatto sentire poco desiderata? Forse sarebbe il caso di provare a farmi vedere da un’altra psicologa, o forse la risposta già ce l’ho, ma non la voglio vedere, perché mi fa troppo male, e perché ancora non mi capacito che magari l’amore può finire, l’amore inteso come innamoramento, e resta l’amore che non fa battere il cuore (che mi manca tanto), che però ti fa apprezzare la persona con cui stai, come succede a me ora. Il mio desiderio più grande, è che tutto torni come prima. Vorrei meritarmi anche io una tranquillità, la serenità interiore che prima avevo. Vorrei davvero che ritornasse quella serenità, quella gioia che avevo prima nel cuore, al fianco di mio marito. Vorrei davvero che tornasse la gioia che avevo prima di questa crisi, perché mio marito è sempre stato ciò che ho sempre desiderato, ed ora questi dubbi, mi stanno davvero “uccidendo dentro”. Vi prego di darmi un consiglio, anche se probabilmente, in confronto a tante altre cose, le mie paure, sono piccole banalità, che però per mè sono importanti. Vorrei essere più “adulta” e vorrei essere migliore, per riuscire a leggermi dentro (cosa che non ho ancora imparato). Vi ringrazio ancora per avermi ascoltata e spero in una vostra risposta che mi aiuti.
Cordiali saluti.
Premetto che soffro di depressione a fasi alterne (mai curata nè con visite specialistiche, nè con psicofarmaci. Solo da circa 1 anno, sto andando da una psicologa che mi ha prescritto un farmaco Omeopatico e precisamente l'Ignatia). Voglio precisare che la prima parte della mia lettera, non c'entra molto con il vero problema che mi assilla oggi (seconda parte), ma penso che vi consenta di fare un quadro migliore della situazione.
(Prima parte) A 23 anni circa (era il 1993) , il primo episodio di depressione, con ossessioni e paura di essere colta da “raptus” e di poter fare del male a qualcuno (poi in realtà, episodi mai accaduti). Allora, vivevo una storia d’amore con un coetaneo, non ero felice, e spessoero sopraffatta da momenti di tristezza ed infelicità. Consigliata da tutti, decisi di lasciare il mio allora fidanzato, dopo una relazione di 7 anni (iniziata a 16 anni e terminata a 23). Era il 1994. Per circa un anno, sono continuate le ossessioni, la paura di fare del male agli altri, e poi pian piano, tutto è scemato, ed è svanito (nel senso che non si sono più ripresentate le ossessioni e nemmeno le paure di fare del male). Da allora (1995) non ho più avuto episodi di depressione, anzi, nel frattempo, ho avuto altre brevi storie d’amore, e gli episodi non si sono più ripresentati.
(Seonda Parte) Nel 1999, mi sono “fidanzata” con il ragazzo che è poi diventato nel 2003 mio marito. Con lui è stato un crescendo di emozioni, non ho mai avuto un dubbio, ed ho vissuto per 7 anni una storia stupenda. Ed ora arriviamo a quello che ora mi dispera, terrorizza ed angoscia. E’ dal giugno del 2006, che sono ricaduta in una fase depressiva. Tutto è iniziato con il dubbio di non essere in grado di diventare mamma (sensazione di incapacità ed inadeguatezza), associato ad un posto di lavoro che non mi consente di crescere professionalmente come vorrei. All’inizio, gli episodi di ansia e di angoscia, si limitavano a “colpire” il dubbio di essere o meno una brava futura mamma (ovviamente, abbiamo deciso di aspettare ad avere un figlio, visto le ansie e le angosce che mi colgono), in seguito, l’ansia e l’angoscia, si è estesa, ed è andata a "creare" il dubbio se amo o meno mio marito. Sono davvero disperata, secondo voi, è possibile amare ma, certe volte, non voler più stare insieme alla persona amata? Mi spiego meglio, per quello che provo la maggior parte del tempo, mio marito è la persona più importante che ci sia, anzi, forse il più delle volte è più importante la sua felicità che la mia. Prima di questi dubbi, con lui, ho vissuto una storia d’amore stupenda, ero sempre felice, insomma, vivevo per lui ed il nostro amore. Ora, tutto questo non c’è più, o meglio, quello che provavo prima, ora non lo trovo più, e questa cosa mi turba e mi fà stare male. Ho 37 anni, un lavoro che non sopporto (il titolare della ditta in cui lavoro, è una persona viscida che trova buona ogni occasione per provarci o fare battute sessuali inopportune) e in cui non è possibile crescere professionalmente, qualche amicizia, e, l’amore che mi colmava e riempiva tutto, ora vacilla, ed io mi sento perduta... Il mio desiderio più grande, è che tutto possa tornare come prima, provare ancora le sensazioni di benessere che ho vissuto per tanti anni a fianco di mio marito, e che si sono incrinate e stanno facendo vacillare tutte le mie certezze. Forse, non sono abbastanza “grande” per accettare i cambiamenti, ed i cambiamenti che potrebbero esserci al giorno d’oggi, mi turbano. Mi turba l’idea che io possa davvero aver smesso di amare mio marito, (e qui mi chiedo, è possibile se io desidero solo lui???? Secondo voi è possibile desiderare con tutto il cuore che le cose ritornino ad essere come erano prima di questo brutto periodo, ma allo stesso tempo temere che magari il dubbio è nato perchè c'è qualcosa che non funzione e che non si vuole vedere?). Come può accadere che ti vengano questi dubbi, se sai che hai al fianco una persona bella (intesa come bella interiormente), pulita, onesta, che ti attrae fisicamente, ma che forse, per troppo tempo si è dedicato troppo al suo lavoro, ti ha trascurata, non ti ha aiutata in casa (pur lavorando tutto il giorno entrambi) e tante volte ti ha fatto sentire poco desiderata? Forse sarebbe il caso di provare a farmi vedere da un’altra psicologa, o forse la risposta già ce l’ho, ma non la voglio vedere, perché mi fa troppo male, e perché ancora non mi capacito che magari l’amore può finire, l’amore inteso come innamoramento, e resta l’amore che non fa battere il cuore (che mi manca tanto), che però ti fa apprezzare la persona con cui stai, come succede a me ora. Il mio desiderio più grande, è che tutto torni come prima. Vorrei meritarmi anche io una tranquillità, la serenità interiore che prima avevo. Vorrei davvero che ritornasse quella serenità, quella gioia che avevo prima nel cuore, al fianco di mio marito. Vorrei davvero che tornasse la gioia che avevo prima di questa crisi, perché mio marito è sempre stato ciò che ho sempre desiderato, ed ora questi dubbi, mi stanno davvero “uccidendo dentro”. Vi prego di darmi un consiglio, anche se probabilmente, in confronto a tante altre cose, le mie paure, sono piccole banalità, che però per mè sono importanti. Vorrei essere più “adulta” e vorrei essere migliore, per riuscire a leggermi dentro (cosa che non ho ancora imparato). Vi ringrazio ancora per avermi ascoltata e spero in una vostra risposta che mi aiuti.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
i contenuti della sua richiesta di consulto sono troppo complessi da poter essere riassunti in una risposta all'interno del sito.
E' necessario effettuare una visita psichiatrica che possa aiutarla a comprendere meglio tutta la sua condizione.
Desidero inoltre ricordare che lo psicologo, in quanto non medico, non puo' prescrivere alcun tipo di farmaco.
Qualsiasi prescrizione avuta dalla sua psicologa costituisce un abuso contro la normativa vigente, perseguibile penalmente.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
i contenuti della sua richiesta di consulto sono troppo complessi da poter essere riassunti in una risposta all'interno del sito.
E' necessario effettuare una visita psichiatrica che possa aiutarla a comprendere meglio tutta la sua condizione.
Desidero inoltre ricordare che lo psicologo, in quanto non medico, non puo' prescrivere alcun tipo di farmaco.
Qualsiasi prescrizione avuta dalla sua psicologa costituisce un abuso contro la normativa vigente, perseguibile penalmente.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Gentile Sig.ra,
dato il ripetersi nella Sua vita di periodi come quello che sta vivendo attualmente, sarebbe opportuno non indugiare troppo su una strada terapeutica che ad oggi non ha portato a grandi miglioramenti.
Non esiti dunque a consultare uno Psichiatra che potrà valutare se davvero Lei necessiti di un supporto farmacologico, ed in quel caso potrà prescriverLe un farmaco avendo la competenza per farlo.
Cordialmente.
Dott. Vito Fabio Paternò
www.cesidea.it
dato il ripetersi nella Sua vita di periodi come quello che sta vivendo attualmente, sarebbe opportuno non indugiare troppo su una strada terapeutica che ad oggi non ha portato a grandi miglioramenti.
Non esiti dunque a consultare uno Psichiatra che potrà valutare se davvero Lei necessiti di un supporto farmacologico, ed in quel caso potrà prescriverLe un farmaco avendo la competenza per farlo.
Cordialmente.
Dott. Vito Fabio Paternò
www.cesidea.it
Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò
www.cesidea.it
info@cesidea.it
[#4]
Utente
Ringrazio anche Lei Dott. Paternò. Spero che nella mia lettera si sia capito che sono stata bene per parecchi anni, anche se purtroppo come dice Lei, ora si stà un pò ripetendo la fase (come la chiamo io) negativa della mia vita. Non saprebbe indicarmi un Medico Psichiatra in zona Bergamo o provincia?
Grazie!!!
Grazie!!!
[#7]
Gent.Sig.ra
La sua storia è particolare ma rientra nei quadri clinici del disturbo ossessivo compulsivo, per cui, al di là delle utili prescrizioni farmacologiche che le verranno suggerite penso possa giovarle rivolgersi ad un terapeuta esperto nel trattamento del DOC, poichè le depressioni secondarie a tale disturbo traggono notevole giovamento dal trattamento cognitivo-comportamentale.
Ovviamente, l'identigficazione dai fattori che le hanno riattivato le preoccupazioni ossessive potrebbero aiutarla nelltrattamento e nella gestione futura delle eventuali ricadute.
Cordiali saluti.
Gianni Savron
La sua storia è particolare ma rientra nei quadri clinici del disturbo ossessivo compulsivo, per cui, al di là delle utili prescrizioni farmacologiche che le verranno suggerite penso possa giovarle rivolgersi ad un terapeuta esperto nel trattamento del DOC, poichè le depressioni secondarie a tale disturbo traggono notevole giovamento dal trattamento cognitivo-comportamentale.
Ovviamente, l'identigficazione dai fattori che le hanno riattivato le preoccupazioni ossessive potrebbero aiutarla nelltrattamento e nella gestione futura delle eventuali ricadute.
Cordiali saluti.
Gianni Savron
Gianni Savron
Via Bassa 31
48124 Ravenna
Tel. 0544-463501
[#8]
gentile utente,
ho letto con attenzione la sua richiesta, e capisco quanto possa fare soffrire il timore di non recuperare mai la serenità perduta.
mi sembra inoltre necessario fare alcuni chiarimenti:
1) le persone tendono spesso a confondere i termini Psichiatria e Psicologia, forse anche al fatto che esistono sedicenti professionisti che abusano, pur non essendo autorizzati, di entrambe le Specialità
2) uno PSICOLOGO non può prescrivere Farmaci, perchè lo psicologo non è laureato in medicina, ma solitamente ha una Laurea in Psicologia
3)un "farmaco" omeopatico, che io sappia (ma chiedo conferma agli Psichiatri) non necessita di prescrizione, per cui chiunque può acquistarlo come e dove vuole
Ora, nei disturbi dell'umore e nelle altre patologie psicologiche i migliori risultati si ottengono associando Farmacoterapia (gestita da uno PSICHIATRA) e Psicoterapia (che può essere fatta sia da PSICOLOGI che da PSICHIATRI, purchè abilitati regolarmente), meglio se ad indirizzo "cognitivo-comportamentale" ("meglio" in base a quanto dimostrato dalla ricerca scientifica) anche se vi sono altri indirizzi psicoterapeutici efficaci
La situazione ottimale è quella che vede la collaborazione stretta tra PSICHIATRA e PSICOLOGO nella cura del paziente
Spero di averle un po' chiarito la situazione, ora il mio consiglio è:
a) che lei effettui al più presto una visita psichiatrica
b) che lei rifletta sul fatto che ha sentito il bisogno di rivolgersi ad altri professionisti in rete, il che ci dice che forse il rapporto con la sua psicologa non sta andando benissimo
Le auguro di ritrovare al più presto quella "serenità perduta"
Cordialmente
Daniel Bulla
Psicologo
dbulla@libero.it
ho letto con attenzione la sua richiesta, e capisco quanto possa fare soffrire il timore di non recuperare mai la serenità perduta.
mi sembra inoltre necessario fare alcuni chiarimenti:
1) le persone tendono spesso a confondere i termini Psichiatria e Psicologia, forse anche al fatto che esistono sedicenti professionisti che abusano, pur non essendo autorizzati, di entrambe le Specialità
2) uno PSICOLOGO non può prescrivere Farmaci, perchè lo psicologo non è laureato in medicina, ma solitamente ha una Laurea in Psicologia
3)un "farmaco" omeopatico, che io sappia (ma chiedo conferma agli Psichiatri) non necessita di prescrizione, per cui chiunque può acquistarlo come e dove vuole
Ora, nei disturbi dell'umore e nelle altre patologie psicologiche i migliori risultati si ottengono associando Farmacoterapia (gestita da uno PSICHIATRA) e Psicoterapia (che può essere fatta sia da PSICOLOGI che da PSICHIATRI, purchè abilitati regolarmente), meglio se ad indirizzo "cognitivo-comportamentale" ("meglio" in base a quanto dimostrato dalla ricerca scientifica) anche se vi sono altri indirizzi psicoterapeutici efficaci
La situazione ottimale è quella che vede la collaborazione stretta tra PSICHIATRA e PSICOLOGO nella cura del paziente
Spero di averle un po' chiarito la situazione, ora il mio consiglio è:
a) che lei effettui al più presto una visita psichiatrica
b) che lei rifletta sul fatto che ha sentito il bisogno di rivolgersi ad altri professionisti in rete, il che ci dice che forse il rapporto con la sua psicologa non sta andando benissimo
Le auguro di ritrovare al più presto quella "serenità perduta"
Cordialmente
Daniel Bulla
Psicologo
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#9]
Utente
Ringrazio molto sia il Dottor Savron che il Dottor Bulla!!!
Voglio precisare che ho chiesto personalmente alla Psicologa da cui mi stò facendo seguire, se necessito di essere seguita anche da uno specialista come può essere appunto un Medico Psichiatra, ma la Psicologa in questione, è del parere che non necessito di "farmi rimbambire" (scusate la schiettezza, ma sono le parole della Psicologa) con farmaci prescritti da psichiatri (Non sono esperta, ma sò che esistono diverse correnti di pensiero, chi è pro e chi è contro all'utilizzo di farmaci). Sinceramente non sò cosa pensare, mi stò facendo seguire da questa Psicologa perchè mi è stata consigliata dal medico di base, però ho sentito la necessità di chiedere un consiglio esterno a Voi specialisti, perchè si sente spesso parlare di cure che per anni non hanno portato ad alcun giovamento, e non vorrei essere una di quelle persone che per anni viene seguita in maniera infruttuosa. E poi sinceramente, sono io personalmente a starci male, e solo io sò quanto è pesante sopportare certi disagi e certe sensazioni. Per questo motivo, spero davvero che qualcuno possa indicarmi un percorso migliore di quello che fino ad ora ho affrontato.
Vorrei chiedere una precisazione al Dottor Paternò, ho cercato sulle pagine bianche e gialle l'indirizzo dove ricevono i Dottori Locatelli e Colombo a Bergamo, ma purtroppo non ho trovato nulla. Non le sarebbe possibile farmi avere un recapito telefonico?
Ringrazio ancora tutti i Dottori che fino ad ora sono stati così gentili a darmi il loro parere!!!
Voglio precisare che ho chiesto personalmente alla Psicologa da cui mi stò facendo seguire, se necessito di essere seguita anche da uno specialista come può essere appunto un Medico Psichiatra, ma la Psicologa in questione, è del parere che non necessito di "farmi rimbambire" (scusate la schiettezza, ma sono le parole della Psicologa) con farmaci prescritti da psichiatri (Non sono esperta, ma sò che esistono diverse correnti di pensiero, chi è pro e chi è contro all'utilizzo di farmaci). Sinceramente non sò cosa pensare, mi stò facendo seguire da questa Psicologa perchè mi è stata consigliata dal medico di base, però ho sentito la necessità di chiedere un consiglio esterno a Voi specialisti, perchè si sente spesso parlare di cure che per anni non hanno portato ad alcun giovamento, e non vorrei essere una di quelle persone che per anni viene seguita in maniera infruttuosa. E poi sinceramente, sono io personalmente a starci male, e solo io sò quanto è pesante sopportare certi disagi e certe sensazioni. Per questo motivo, spero davvero che qualcuno possa indicarmi un percorso migliore di quello che fino ad ora ho affrontato.
Vorrei chiedere una precisazione al Dottor Paternò, ho cercato sulle pagine bianche e gialle l'indirizzo dove ricevono i Dottori Locatelli e Colombo a Bergamo, ma purtroppo non ho trovato nulla. Non le sarebbe possibile farmi avere un recapito telefonico?
Ringrazio ancora tutti i Dottori che fino ad ora sono stati così gentili a darmi il loro parere!!!
[#10]
Gentile utente,
Innanzitutto, la psicologa che si permette di affermare che i farmaci "rimbambiscano", non solo non ha capito niente dei suoi disturbi ma probabilmente non ha ben capito il suo lavoro.
Le viene indicato di rivolgersi ad uno psichiatra in quanto, come indicato qui da altri colleghi, le possibilita' di intraprendere percorsi risolutivi sono differenziati a seconda delle sue esigenze.
Per cio' che riguarda i farmaci omeopatici, in Italia vengono considerati alla stregua di farmaci pertanto sono prescrivibili soltanto da medici, secondo le recenti indicazioni del ministero della salute (in virtu' anche di alcune valutazioni in merito).
La sua psicologa le ha forse rilasciato una ricetta o glielo ha prescritto a voce?
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Innanzitutto, la psicologa che si permette di affermare che i farmaci "rimbambiscano", non solo non ha capito niente dei suoi disturbi ma probabilmente non ha ben capito il suo lavoro.
Le viene indicato di rivolgersi ad uno psichiatra in quanto, come indicato qui da altri colleghi, le possibilita' di intraprendere percorsi risolutivi sono differenziati a seconda delle sue esigenze.
Per cio' che riguarda i farmaci omeopatici, in Italia vengono considerati alla stregua di farmaci pertanto sono prescrivibili soltanto da medici, secondo le recenti indicazioni del ministero della salute (in virtu' anche di alcune valutazioni in merito).
La sua psicologa le ha forse rilasciato una ricetta o glielo ha prescritto a voce?
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#11]
Utente
Gentile Dottor Ruggiero, la psicologa in questione, non mi ha mai rilasciato alcuna ricetta, ha prescritto a voce il "farmaco omeopatico".... (sà che mi stà proprio venendo il dubbio che non sia poi così professionalmente preparata?) Quando, tempo fà, le dissi che non trovavo molto giovamento dalla sua terapia, usò parole che mi "impaurirono", nel senso che si atteggiò come se la mia decisione di abbandonare la terapia, fosse una cosa sbagliata..... Quello che intendo dire, è che secondo me fù un pò coercitiva.... Inoltre, quando mi rilascia la "ricevuta fiscale", a fianco del suo nome, non risulta esserci alcun numero di iscrizione ad un qualsiasi ordine medico professionale. Diciamo che la decisione di continuare a farmi seguire dalla Psicologa in questione, è stata principalmente dettata dal fatto che ho molta fiducia nel mio medico di base che me l'ha consigliata, e, sinceramente, pensavo e credevo mi avesse indicato una Psicologa professionalmente preparata... (infondo bisogna andare in fiducia). A questo punto, visti i dubbi abbastanza pesanti che sono insorti, non mi resta che chiedere a Lei o a qualche collega come il Dottor Paternò, se siete in grado di fornirmi eventuali numeri telefonici di Dottori specializzati che operino in Bergamo e provincia, perchè, come già specificato nella mia precedente risposta, ho cercato, senza successo, quelli che mi erano appunto stati segnalati dal Dottor Paternò.
Vi ringrazio ancora per la gentilezza e l'interessamento dimostrato per il mio caso e Vi porgo cordiali saluti.
Vi ringrazio ancora per la gentilezza e l'interessamento dimostrato per il mio caso e Vi porgo cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 16.4k visite dal 24/09/2007.
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