è strettamente legato allo stress
Spettabili dottori il mio quesito è strettamente legato allo stress. L'ultimo quadrimestre del 2010 è stato piuttosto intenso dal punto di vista lavorativo, così come per molti altri lavori che comportano scadenze per la fine dell'anno. Parallelamente a questo c'è stata un'attività supplementare per avviare una attività lavorativa in proprio che ha mi ha portato a lavorare quasi abitualmente fino a l'una o alle due di notte. Tutto ciò unito ad un ambiente di lavoro frenetico, al mio personale ed involontario stato di mettermi sotto pressione in continuazione e agli eventuali problemi del caso, mi hanno portato a vivere forti tensioni nervose talvolta manifestate da capogiri. Premesso tutto ciò il problema si è manifestato anche fisicamente con lo scarso desiderio sessuale e la mancanza di eccitazione ed erezione. Tale problema si presentò giusto un anno fa sempre per motivi di stress per poi passare dopo un periodo di tranquillità. Preciso che non ho mai avuto problemi a livello sessuale in vita mia tranne in questi due casi. Ho già chiesto un parere nella sezione andrologia e alla luce della mia esposizione mi è stato detto di attendere dalle due alle quattro settimane prima di un eventuale visita. Ora da Voi vorrei un parere psicologico anche perchè devo riconoscere che oltre a tutto questo negli ultimi anni non in modo ossessivo ma comunque in modo sempre presente nella mia mente ho il pensiero di essere un pò indietro con le tappe della mia vita. Guardo i miei coetanei e vedo gente professionalmente ed economicamente appagata mentre io per quanto mi sforzi non riesco a fare il salto di qualità con la semplicità con cui ci sono riusciti loro, oppure ottengo gli stessi risultati ma con un impegno maggiore. Vedo gli anni passare e vedo che la mia vita è sempre uguale, vedo gli altri e molte volte mi sento a disagio solo per il fatto che per parlarci assieme devo praticamente azzerare il mio livello culturale e soprattutto vedo che questo paese è allo sbando sotto tutti i punti di vista (politico, economico, mediatico, culturale). Non sono una persona che ha passato la sua vita sui libri anzi, però sapere ciò che mi circonda e come va il mondo sia il minimo per ogni essere umano, ma purtroppo vedo che per molti non è cosi. Tutto ciò mi rammarica molto ma il mio problema è che non capisco se tutto ciò mi sta creando qualche problema a livello psicologico...questi pensieri sono quasi quotidiani e purtroppo non riesco a non pensarci, è una cosa automatica. Quando esco in compagnia sono tranquillo e tutto sommato non posso dire di stare male, ma nei momenti in cui sono solo mi pervade un senso di disagio e di poca serenità. Cerco di fare cose che possano darmi soddisfazione personale ma una volta fatte non provo quel senso di felicità che una volta si manifestava. Sono una persona sensibile e sono diventato diffidente con le persone, a volte mi manca l'autostima ma non l'orgoglio...tutto ciò mi confonde e non so se ho bisogno di un aiuto o no. Grazie
[#1]
Gentile utente, da come descrive se stesso sembrano esserci delle questioni irrisolte che si porta dietro ormai da molto tempo. Le più evidenti sono la diffidenza, l'insoddisfazione e le rimuginazioni ossessive. Lo psicologo/psicoterapeuta può esserle certamente d'aiuto, ma non può essere altri che lei a decidere se deve andarci o no.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 11/01/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.