Gestione dell'emergenza

Spett.le professionista.
Sono una persona che in passato ha svolto l'attività lavorativa di operaio metalmeccanico senza grossi problemi;da un anno ho cambiato lavoro,adesso mi occupo di tutt'altro (per essere più precisi sono un'infermiere di sala operatoria) mi viene richiesto di gestire, avvolte, insieme ad altri soggetti degli eventi in emergenza,in cui non è permesso commettere errori o farsi prendere dal panico,bloccarsi ecc.
Nel lavoro mi applico con impegno, serietà e con coscienza(questo non è oggetto di discussione.
Aggiungo che,l'essermi inserito in questo ambiente è motivo di orgoglio e soddisfazione,ma anche di incertezza,riguardo all'effettiva capacità da parte mia di possedere le qualità per essere all'altezza del compito richiestomi.
Nonostante siano passati quasi sei mesi dalla mia assunzione,mi capita spesso di avvertire, paura ansia e agitazione (queste sensazioni mi tolgono spesso qualche ora di riposo notturno.
Il motivo di questo consulto risiede nella necessità di ricevere dei suggerimenti,consigli,strategie su come gestire e/o controllare le mie emozioni al meglio durante l'evento critico, ragionando in maniera lucida.
Grazie.
Buona sera.
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile signore,

credo che sia comprensibile una certa dose di insicurezza e ansia quando si lavora in contesti che determinano letteralmente la vita o la morte delle persone.
Il fatto di essere sempre all'erta fa parte del suo nuovo lavoro e le permette di mantenere un grado di attenzione necessario a non commettere errori (che sono commessi più di frequente da chi si sente così sicuro di sè da trascurare gli accorgimenti che ritiene non più necessari).
Il problema nasce quando l'ansia e l'attivazione divengono eccessive, come sta capitando a lei.

In questi 6 mesi come ha svolto il suo lavoro?
Ha commesso errori o è stato finora ben giudicato dai suoi superiori?
E' importante che lei parta da questi dati oggettivi per rendersi conto dal punto di vista razionale di quale sia il suo livello di preparazione e di rendimento lavorativo.
Quando avrà stabilito che sta lavorando bene e che i suoi superiori sono contenti di lei potrà concentrarsi sugli aspetti emotivi e sull'ansia.
Le consiglierei di consultare uno psicologo che utilizzi il Training Autogeno per apprendere questa tecnica di rilassamento e abbattere la quota di ansia che la sta attanagliando.
Tenga infatti conto che quando l'ansia è eccessiva porta a commettere errori esattamente come quando ci si sente troppo sicuri di sè, e che quindi è importante che lei recuperi il benessere sia per sè sia per i pazienti.

Le faccio tanti auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Utente
Utente
Buona sera Dott.ssa Massaro.
La ringrazio per la cortesia e per la tempestiva risposta.
Credo che lei ha individuato perfettamente il problema.
Secondo i miei superiori,il giudizio sul lavoro è buono nelle attività giornaliere programmate,tuttavia, secondo alcuni (non tutti) la mia performance in emergenza è insufficiente.
Con ciò,non mi vengono illustrati nello specifico i dettagli,(cioè cosa/come sbaglio)ma semplicemente,(secondo alcuni) non sarei portato verso questo genere di attività.
Allora mi domando:Ha ragione chi dice che non sono portato a queste attività o chi mi dà un giudizio buono?(questo mi dà ancora più incertezza).Cioè:devo continuare ad andare avanti con la speranza che il tempo e l'esperienza mi diano la sicurezza e la serenità che cerco o e meglio farmi da parte anche nell'interesse verso gli altri?
Inoltre,mi viene negata la possibilità di conoscere i punti di caduta nel mio operato senza darmi l'opportunità di migliorarli).
Riguardo al training autogeno potrebbe per piacere darmi qualche notizia in più?
Grazie.
Cordiali saluti.



[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Come mai non le dicono in cosa può migliorare?
Dovrebbe insistere e farselo dire nello specifico, dal momento che è interesse sia suo sia della struttura nella quale lavora intervenire sulle performance che non fossero giudicate ancora sufficienti.

Mi pare di capire che per ora non ha fatto errori degni di nota, quindi è possibile che acquisendo maggiore esperienza e familiarità con i compiti relativi all'emergenza lei si senta anche più sicuro.
In ogni caso può sempre riflettere su quanta soddisfazione trae dal suo attuale lavoro e decidere se si tratta o meno della sua strada (immagino che eventualmente avrebbe la possibilità di occuparsi di compiti che non riguardino l'emergenza).

Per quanto riguarda il Training Autogeno può leggere questo articolo:
www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/652/Il-Training-Autogeno-nel-trattamento-dei-sintomi-psicologici-e-psicosomatici

Penso che possa fare al suo caso perchè è una tecnica versatile e le permetterebbe di intervenire per tranquillizzarsi nei momenti di maggiore tensione.

Cordialmente,
[#4]
Dr.ssa Raffaella Buzzi Psicologo 5
Buongiorno,
la gestione dell'emergenza ha in sè per natura una componente di ansia e incertezza, per tutti coloro che vi operano, compresi gli psicologi dell'emergenza come me. E le dirò di più finchè questa componente non intacca la qualità del lavoro e la capacità di concentrarsi in queste situazioni anomale, è sana e ci permette di mantenere un livello di attivazione e attenzione più alto che nel lavoro di routine. Grazie a questa attivazione possiamo affrontare lo stress e le problematiche improvvise che caratterizzano le situazioni emergenziali in modo sempre attivo e volto alla risoluzione positiva dell'evento. Ma tutta questa attivazione ci stanca e ci rende più vulnerabili all'ansia e alla paura. E' per questo che tutti gli operatori dell'emergenza hanno poi necessità di uno "spazio di decompressione" in cui elaborare e esplicitare paure ed ansie in modo da non portarsele dietro come fantasmi nella vita di tutti i giorni o nelle situazioni successive. Trovi il suo spazio ed il suo modo di scaricare le tensioni e le paure e vedrà che il suo rendimento e la sua sicurezza aumenteranno.
In bocca al lupo!

Dr.ssa Raffaella  Buzzi, psicologa - psicoterapeuta
www.buraf.it

[#5]
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Buzzi buon giorno.
Ho iniziato questo lavoro solo da 6 mesi,di base sono una casa e lavoro,il mio passatempo sono le attività familiari (fare la spesa,stare accompagnare il figlio ecc.)
Mi hanno consigliato di effettuare il training autologo,lei cosa ne pensa?
Cordiali saluti.

[#6]
Dr.ssa Raffaella Buzzi Psicologo 5
Sicuramente sei mesi sono pochi per imparare a gestire bene l'ansia e le paure che accompagnano le situazioni di emergenza, in un certo senso non ci si riesce mai completamente, proprio perchè parliamo di situazioni anormali ed eccezionali. Il viverci in mezzo ogni giorno può sicuramente aiutare ad abituarsi alla precarietà e al pensare in fretta a soluzioni possibili.
E' importante far si che l'ambiente lavoro così impegnativo rimanga circoscritto allo spazio a lui dedicato e non invada il resto della propria vita. Ci sono molti modi per trovare il proprio spazio, tra cui il training autogeno, sta a lei trovare quello che più preferisce e che la fa stare meglio.
A presto.
[#7]
Utente
Utente
Buona sera Dott.ssa Buzzi.
La ringrazio tanto per il consiglio,credo che lei abbia ragione.
Chissà che il training insieme al tempo (esperienza)mi aiutino ad abbassare e portare al giusto livello il mio grado di ansia.
grazie ancora.
A presto.
[#8]
Utente
Utente
Buona sera Dott.ssa Massaro
La ringrazio tanto per gli spunti che mi ha fornito.
Le porgo i più cordiali saluti.
[#9]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Ci faccia sapere se ci sono dei miglioramenti.
Cordialmente,
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