Giovane vuole smettere di fumare
Sono un giovane fumatore, ho 21, quasi 22, anni ed ho iniziato a 18 a fumare regolarmente. Contrariamente alla maggior parte dei coetanei ho iniziato da solo, nascondendomi anche dai coetanei all'inizio.
Più volte ho tentato di smettere ma senza successo. Solo una volta, nel 2008, sono rimasto senza fumare per un mese ed oggi mi sembra impossibile esserci riuscito per così tanto ma all'epoca fumavo solo 5 sigarette al giorno ed ero motivato dal sentimento (non corrisposto) per una ragazza.
Ora arrivo tranquillamente a 15-20.
Ogni 31/12 decido di smettere dal primo gennaio ma ahimè senza esito. Le altre volte che ho provato a smettere ho resistito per due giorni. Nemmeno quando ho tolto i denti del giudizio ho smesso di fumare, subito dopo l'operazione infatti ho fumato.
L'ultimo tentativo risale a sabato scorso 8 gennaio. Ho buttato via sigarette (tagliate una ad una) ed accendino ma ora sono appena rincasato con un pacchetto nuovo e mi sono promesso di non andare oltre le 10 sigarette al giorno. Vedremo se ce la farò. Mi sono preparato anche un diario, come consigliato da tutte le associazioni, siti, forum contro il fumo per tenere traccia delle mie fumate al fine di eliminare quelle inutili come quelle per noia o abitudine. Vedremo se funziona.
Non smetterei in primis per il discorso malattie, anche se smettessi ci impiegherei 15 anni a raggiungere le basse probabilità di tumore di un non fumatore quindi, toccando ferro e gioielli di famiglia (perdonate l'espressione), se dovessi ammalarmi a 13 anni dalla data di spegnimento ultima sigaretta mi direi "ho sofferto così tanto l'astinenza per ritrovarmi con lo stesso risultato che avrei ottenuto fumando ancora?" poi chissà, magari fumando non accade, chi può dirlo?
Vorrei smettere per il discorso dei benefici immediati ma sono proprio i primi giorni free-smoke a generare ricadute. Oltretutto allo stato attuale sono inoccupato e la noia è tremenda, sono un tipo pigro e sport non ne ho mai fatto e non mi metto a farlo adesso, potrei pensare al fai da te che mi piace ma appena scendo in garage mi accorgo che ormai non c'è più nulla da inventare.
Spero di trovare al più presto un lavoro così da avere meno tempo per fumare.
Mi piacerebbe smettere SENZA FARMACI E SENZA LIBRI, solo con la mia volontà ma la mia personalità non mi aiuta in quanto sono un tipo che si lascia trascinare dagli eventi, poco reattivo. Inoltre il mio medico di famiglia (oncologo) è un "ex fumatore di sigarette" ora fuma sigari, le volte che vado in ospedale vedo smepre gruppetti di medici ed infermieri in camice intenti a fumare (liberissimi di farlo, esseri umani sono) e questo non mi incentiva nell'intento. Forse i medici che fumano continuano perchè essendo uomini di scienza vedono il corpo solo come una macchina? Chissà.
E' possibile, secondo voi, smettere in queste condizioni?
Grazie per l'attenzione!
Più volte ho tentato di smettere ma senza successo. Solo una volta, nel 2008, sono rimasto senza fumare per un mese ed oggi mi sembra impossibile esserci riuscito per così tanto ma all'epoca fumavo solo 5 sigarette al giorno ed ero motivato dal sentimento (non corrisposto) per una ragazza.
Ora arrivo tranquillamente a 15-20.
Ogni 31/12 decido di smettere dal primo gennaio ma ahimè senza esito. Le altre volte che ho provato a smettere ho resistito per due giorni. Nemmeno quando ho tolto i denti del giudizio ho smesso di fumare, subito dopo l'operazione infatti ho fumato.
L'ultimo tentativo risale a sabato scorso 8 gennaio. Ho buttato via sigarette (tagliate una ad una) ed accendino ma ora sono appena rincasato con un pacchetto nuovo e mi sono promesso di non andare oltre le 10 sigarette al giorno. Vedremo se ce la farò. Mi sono preparato anche un diario, come consigliato da tutte le associazioni, siti, forum contro il fumo per tenere traccia delle mie fumate al fine di eliminare quelle inutili come quelle per noia o abitudine. Vedremo se funziona.
Non smetterei in primis per il discorso malattie, anche se smettessi ci impiegherei 15 anni a raggiungere le basse probabilità di tumore di un non fumatore quindi, toccando ferro e gioielli di famiglia (perdonate l'espressione), se dovessi ammalarmi a 13 anni dalla data di spegnimento ultima sigaretta mi direi "ho sofferto così tanto l'astinenza per ritrovarmi con lo stesso risultato che avrei ottenuto fumando ancora?" poi chissà, magari fumando non accade, chi può dirlo?
Vorrei smettere per il discorso dei benefici immediati ma sono proprio i primi giorni free-smoke a generare ricadute. Oltretutto allo stato attuale sono inoccupato e la noia è tremenda, sono un tipo pigro e sport non ne ho mai fatto e non mi metto a farlo adesso, potrei pensare al fai da te che mi piace ma appena scendo in garage mi accorgo che ormai non c'è più nulla da inventare.
Spero di trovare al più presto un lavoro così da avere meno tempo per fumare.
Mi piacerebbe smettere SENZA FARMACI E SENZA LIBRI, solo con la mia volontà ma la mia personalità non mi aiuta in quanto sono un tipo che si lascia trascinare dagli eventi, poco reattivo. Inoltre il mio medico di famiglia (oncologo) è un "ex fumatore di sigarette" ora fuma sigari, le volte che vado in ospedale vedo smepre gruppetti di medici ed infermieri in camice intenti a fumare (liberissimi di farlo, esseri umani sono) e questo non mi incentiva nell'intento. Forse i medici che fumano continuano perchè essendo uomini di scienza vedono il corpo solo come una macchina? Chissà.
E' possibile, secondo voi, smettere in queste condizioni?
Grazie per l'attenzione!
[#1]
Caro ragazzo,
non è chiaro per quale motivo lei vorrebbe smettere di fumare: è fondamentale che lei maturi una motivazione sufficientemente forte per poter sperare di smettere, perchè questo non è affatto facile e la fatica deve essere sostenuta da aspettative positive sufficienti a superare i disagi del percorso di disassuefazione.
Sicuramente alcuni medici danno un pessimo esempio quando fumano facendosi pure vedere dai pazienti, ma il fumo porta ad una dipendenza che non è superabile solo tramite la conoscenza degli enormi danni provocati dal tabagismo. Se così fosse nessun medico fumerebbe, ma anche chi non è medico ci metterebbe poco a considerare decisamente utile abbandonare le sigarette e ad agire di conseguenza.
Il fatto di avere molto tempo a disposizione e di essere pigro non le è d'aiuto, perciò cerchi di trovare qualche occupazione o impegno che la distolgano dal pensiero delle sigarette finchè non avrà trovato un nuovo lavoro. Probabilmente non le sarà facile, ma lo consideri come parte della "cura".
Nel frattempo può cercare un centro che si occupi di tabagismo nella sua zona, o in alternativa consultare uno psicologo: alcune persone riescono a smettere di fumare con l'ipnosi, ma al di là dell'utilità di questa tecnica sarebbe importante che lei capisse quali motivazioni l'hanno spinta ad iniziare, perchè sono le stesse che probabilmente stanno ancora sostenendo la sua dipendenza.
Per questo motivo un intervento psicologico le sarebbe utile, a prescindere dalle tecniche utilizzate, dal momento che ogni fumatore ha avuto i propri motivi per iniziare e per aver poi continuato a fumare: ignorare questi aspetti porta a risultati a volte positivi ma non definitivi quando si cerca di smettere e le ricadute sono frequenti anche per questo.
Ci faccia sapere,
non è chiaro per quale motivo lei vorrebbe smettere di fumare: è fondamentale che lei maturi una motivazione sufficientemente forte per poter sperare di smettere, perchè questo non è affatto facile e la fatica deve essere sostenuta da aspettative positive sufficienti a superare i disagi del percorso di disassuefazione.
Sicuramente alcuni medici danno un pessimo esempio quando fumano facendosi pure vedere dai pazienti, ma il fumo porta ad una dipendenza che non è superabile solo tramite la conoscenza degli enormi danni provocati dal tabagismo. Se così fosse nessun medico fumerebbe, ma anche chi non è medico ci metterebbe poco a considerare decisamente utile abbandonare le sigarette e ad agire di conseguenza.
Il fatto di avere molto tempo a disposizione e di essere pigro non le è d'aiuto, perciò cerchi di trovare qualche occupazione o impegno che la distolgano dal pensiero delle sigarette finchè non avrà trovato un nuovo lavoro. Probabilmente non le sarà facile, ma lo consideri come parte della "cura".
Nel frattempo può cercare un centro che si occupi di tabagismo nella sua zona, o in alternativa consultare uno psicologo: alcune persone riescono a smettere di fumare con l'ipnosi, ma al di là dell'utilità di questa tecnica sarebbe importante che lei capisse quali motivazioni l'hanno spinta ad iniziare, perchè sono le stesse che probabilmente stanno ancora sostenendo la sua dipendenza.
Per questo motivo un intervento psicologico le sarebbe utile, a prescindere dalle tecniche utilizzate, dal momento che ogni fumatore ha avuto i propri motivi per iniziare e per aver poi continuato a fumare: ignorare questi aspetti porta a risultati a volte positivi ma non definitivi quando si cerca di smettere e le ricadute sono frequenti anche per questo.
Ci faccia sapere,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Grazie per la risposta, dottoressa Massaro.
Riguardo al consiglio di consultare uno psicologo posso dirle che ce n'è uno nel mio stesso condominio che lavora al Ser.T. dell'azienda sanitaria della mia zona ed è fumatore e più volte mi sono chiesto "proprio lui che tratta le dipendenze non smette di fumare, com'è possibile?"
Dicendo questo non voglio sminuire il Suo consiglio, mai mi permetterei.
Tra le cause potrebbero esserci la timidezza che mi ha sempre caratterizzato e che non facilita la nascita od il mantenimento di certi rapporti d'amicizia, infatti non ho una compagnia, ho degli amici, sì, ma hanno il loro giro e li vedo raramente ed altresì non mi sostengono nel mio intento per il fatto che ho detto più volte che avrei smesso di fumare; altra causa potrebbe essere la voglia di straniarmi dalla situazione famigliare che si è venuta a creare con l'avvento di mia nonna nell'abitazione con mia madre e mio fratello; un'altra potrebbe essere la ricerca non ancora conclusa della sessualta pur avendo avuto una ragazza. La situazione scolastica non la farei rientrare la le cause in quanto non era segnata da gravi lacune.
Se realmente fossero queste le cause che mantengono viva la dipendenza quale potrebbe esser eil primo passo (oltre a consultare uno specialista)?
Inoltre mio padre, che non vive con me, nel 2006 è stato operato al polmone per l'asportazione di una neoplasia e nonostante questo nel 2007 ho iniziato a fumare.
Riguardo al consiglio di consultare uno psicologo posso dirle che ce n'è uno nel mio stesso condominio che lavora al Ser.T. dell'azienda sanitaria della mia zona ed è fumatore e più volte mi sono chiesto "proprio lui che tratta le dipendenze non smette di fumare, com'è possibile?"
Dicendo questo non voglio sminuire il Suo consiglio, mai mi permetterei.
Tra le cause potrebbero esserci la timidezza che mi ha sempre caratterizzato e che non facilita la nascita od il mantenimento di certi rapporti d'amicizia, infatti non ho una compagnia, ho degli amici, sì, ma hanno il loro giro e li vedo raramente ed altresì non mi sostengono nel mio intento per il fatto che ho detto più volte che avrei smesso di fumare; altra causa potrebbe essere la voglia di straniarmi dalla situazione famigliare che si è venuta a creare con l'avvento di mia nonna nell'abitazione con mia madre e mio fratello; un'altra potrebbe essere la ricerca non ancora conclusa della sessualta pur avendo avuto una ragazza. La situazione scolastica non la farei rientrare la le cause in quanto non era segnata da gravi lacune.
Se realmente fossero queste le cause che mantengono viva la dipendenza quale potrebbe esser eil primo passo (oltre a consultare uno specialista)?
Inoltre mio padre, che non vive con me, nel 2006 è stato operato al polmone per l'asportazione di una neoplasia e nonostante questo nel 2007 ho iniziato a fumare.
[#3]
Attenzione: non è cercando esempio negli altri che troverà la motivazione per smettere, e non è dicendo che anche i medici e gli psicologi del SerT fumano che il problema si ridimensionerà.
E' vero, medici e psicologi fumano per gli stessi motivi per i quali fumano le altre persone e spesso continuano a fumare perchè smettere è difficile, ma non si può dire "mal comune, mezzo gaudio" perchè ognuno ha motivi diversi e ognuno paga con la propria salute questa dipendenza.
Non cerchi quindi alibi nelle altrui difficoltà se vuole davvero smettere, nè si attenda il sostegno degli amici, ma si concentri solo su sè stesso.
E' importante che lei abbia individuato alcuni fattori di stress presenti nella sua vita attuale, che possono renderla nervosa e spingerla a fumare di più, così come le difficoltà a stringere legami soddisfacenti con gli altri, perchè possono essere parte del problema.
Anche l'intervento al polmone subito da suo padre può essere rilevante, tenendo anche presente che i figli di fumatori sono più a rischio di diventare a loro volta tabagisti (sempre che sia questo il caso, e che suo padre non si sia ammalato per altri motivi).
Si tratta insomma di individuare quali sono i "veri problemi" e di pensare ad altre soluzioni per porvi rimedio: questo può essere un primo passo, assieme alla ricerca di attività che le riempiano la giornata e la portino fuori di casa, ma se non riuscirà a venire a capo della questione sarà davvero il caso di sentire uno specialista.
E' vero, medici e psicologi fumano per gli stessi motivi per i quali fumano le altre persone e spesso continuano a fumare perchè smettere è difficile, ma non si può dire "mal comune, mezzo gaudio" perchè ognuno ha motivi diversi e ognuno paga con la propria salute questa dipendenza.
Non cerchi quindi alibi nelle altrui difficoltà se vuole davvero smettere, nè si attenda il sostegno degli amici, ma si concentri solo su sè stesso.
E' importante che lei abbia individuato alcuni fattori di stress presenti nella sua vita attuale, che possono renderla nervosa e spingerla a fumare di più, così come le difficoltà a stringere legami soddisfacenti con gli altri, perchè possono essere parte del problema.
Anche l'intervento al polmone subito da suo padre può essere rilevante, tenendo anche presente che i figli di fumatori sono più a rischio di diventare a loro volta tabagisti (sempre che sia questo il caso, e che suo padre non si sia ammalato per altri motivi).
Si tratta insomma di individuare quali sono i "veri problemi" e di pensare ad altre soluzioni per porvi rimedio: questo può essere un primo passo, assieme alla ricerca di attività che le riempiano la giornata e la portino fuori di casa, ma se non riuscirà a venire a capo della questione sarà davvero il caso di sentire uno specialista.
[#4]
Utente
Conterò su me stesso allora!
Sia mio padre sia mia madre sono fumatori. Mia madre ha smesso dopo il divorzio senza grandi difficoltà. All'inizio, ogni volta che aveva voglia di fumare si preparava un tè caldo.
Mio pdare faceva un lavoro in cui era esposto a determinate polveri e sostanze, in fonderia e fuma sin da giovanissimo. Anche dopo essere stato operato al polmone ha ripreso a fumare.
Ho un fratello, figlio di padri diversi, ed anche suo padre, come il mio e mia madre, fumatore ma non ha mai fumato.
Del pacchetto comprato oggi dopo due giorni di astinenza ho fumato due sigarette ma non mi hanno appagato come credevo anzi mi ha schifato il gusto. Spero sia l'inizio della fine decisiva della dipendenza.
Grazie dei consigli e buona serata, gentile dottoressa Massaro.
Sia mio padre sia mia madre sono fumatori. Mia madre ha smesso dopo il divorzio senza grandi difficoltà. All'inizio, ogni volta che aveva voglia di fumare si preparava un tè caldo.
Mio pdare faceva un lavoro in cui era esposto a determinate polveri e sostanze, in fonderia e fuma sin da giovanissimo. Anche dopo essere stato operato al polmone ha ripreso a fumare.
Ho un fratello, figlio di padri diversi, ed anche suo padre, come il mio e mia madre, fumatore ma non ha mai fumato.
Del pacchetto comprato oggi dopo due giorni di astinenza ho fumato due sigarette ma non mi hanno appagato come credevo anzi mi ha schifato il gusto. Spero sia l'inizio della fine decisiva della dipendenza.
Grazie dei consigli e buona serata, gentile dottoressa Massaro.
[#5]
Mi raccomando soprattutto di prendere degli impegni che la tengano occupata, perchè concentrandosi eccessivamente sulla questione del fumo rischia di ingigantirla.
Ne parli con sua madre, visto che ha smesso senza troppe difficoltà: potrà darle una sostegno e magari qualche buona idea.
Mi faccia sapere come procede il suo tentativo e se riuscirà a rendersi conto che non ha bisogno delle sigarette per far fronte a nessuna delle difficoltà che sta vivendo.
Ne parli con sua madre, visto che ha smesso senza troppe difficoltà: potrà darle una sostegno e magari qualche buona idea.
Mi faccia sapere come procede il suo tentativo e se riuscirà a rendersi conto che non ha bisogno delle sigarette per far fronte a nessuna delle difficoltà che sta vivendo.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.5k visite dal 10/01/2011.
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