Bimbo 4 anni chiede di ripetere azioni in una certa sequenza
Salve, sono un papà un po' preoccupato per il comportamento di mio figlio (4 anni) che non riesco a dissuadere.
Cerco di spiegare in cosa consiste e come si manifesta:
Possono sembrare semplici capricci ma pur avendo tentato di contrastarli in vari modi, si ripetono. In pratica il bimbo in vari momenti della giornata chiede di fare o rifare determininate azioni. Porto alcuni esempi:
A TAVOLA
capita che ci chieda di annusare ogni singolo boccone, prima di darglielo e se non lo facciamo non mangia e peggio insiste nel chiedere questo rito, oppure se ne inventa altri tipo di dover dare da mangiare prima al suo pupazzetto.
E' capitato che a volte se assaggio la pietanza prima di lui, diventi un fatto irreparabile per lui perchè dice "volevo essere il primo".
Tuttavia non ho mai incoraggiato o fatto competizioni con lui per fargli nascere queste convinzioni. Questo "voler essere il primo" lo fa anche all'asilo: il primo ad uscire, il primo a ricevere il piatto a mensa, il primo a mettere il giubbotto (lo fa anche a casa) ecc ecc.
Oppure capita che certe azioni quotidiane voglia che accadano in una certa sequenza e quindi ti "obbliga" (tenta di farlo) a fare cose in una certa sequenza e se non lo fai esplode in pianti lunghi disperati quasi isterici.
La frase che dice più spesso è: "Ma io volevo..."
DURANTE LA GIORNATA:
Può capitare che certe cose gli diano fastidio esempio, perchè doveva dirti qualcosa, quindi tu devi ritornare dove eri prima per dirtela perchè per lui, solo così l'azione può continuare.
Insomma lui ha un copione per tutto o quasi, noi siamo un po' preoccupati perchè le abbiamo provate un po' tutte per scoraggiarlo ma lui continua e sembra non poterne fare a meno! A noi preoccupa la sofferenza che gli provoca e i disagi adesso alla scuola materna e poi nelle vari fasi di crescita.
Abbiamo cercato di scoraggiare e contrastare questi atteggiamenti in vari modi:
-Cercato di spiegargli più volte che non è così che funzionano le cose e che non è importante farle in un determinato modo, cercando di farlo raqionare con calma, ma... Niente da fare.
-Abbiamo provato a sgridarlo non eseguendo ciò che dice e a volte i pianti si sono protatti anche per 1 ora.
-A volte solo per evitare la sofferenza, abbiamo provato ad assecondarne qualcuna, sperando fosse solo un comportamento passeggero, ma non sembra proprio essere così.
Io e mia moglie siamo sempre stati coorenti nel come scoraggiare il comportamento, quindi ne uno ne l'altro siamo stati in contrasto tra noi, tuttavia qualsiasi strategia sembra essere inutile.
Preciso che è un bimbo molto intelligente, sa gia contare oltre i 50 , conosce l'alfabeto e sta imparando anche a leggere paroline.
Spero che qualcuno degli esperti possa darci quanche consiglio su cosa fare e/o a chi dovremmo rivolgerci.
Io e mia moglie Siamo dispiaciuti di continuare a vedere sofferente o "disagiato" nostro figlio per delle apparenti banalità, ma evidentemente per lui non lo sono.
Cerco di spiegare in cosa consiste e come si manifesta:
Possono sembrare semplici capricci ma pur avendo tentato di contrastarli in vari modi, si ripetono. In pratica il bimbo in vari momenti della giornata chiede di fare o rifare determininate azioni. Porto alcuni esempi:
A TAVOLA
capita che ci chieda di annusare ogni singolo boccone, prima di darglielo e se non lo facciamo non mangia e peggio insiste nel chiedere questo rito, oppure se ne inventa altri tipo di dover dare da mangiare prima al suo pupazzetto.
E' capitato che a volte se assaggio la pietanza prima di lui, diventi un fatto irreparabile per lui perchè dice "volevo essere il primo".
Tuttavia non ho mai incoraggiato o fatto competizioni con lui per fargli nascere queste convinzioni. Questo "voler essere il primo" lo fa anche all'asilo: il primo ad uscire, il primo a ricevere il piatto a mensa, il primo a mettere il giubbotto (lo fa anche a casa) ecc ecc.
Oppure capita che certe azioni quotidiane voglia che accadano in una certa sequenza e quindi ti "obbliga" (tenta di farlo) a fare cose in una certa sequenza e se non lo fai esplode in pianti lunghi disperati quasi isterici.
La frase che dice più spesso è: "Ma io volevo..."
DURANTE LA GIORNATA:
Può capitare che certe cose gli diano fastidio esempio, perchè doveva dirti qualcosa, quindi tu devi ritornare dove eri prima per dirtela perchè per lui, solo così l'azione può continuare.
Insomma lui ha un copione per tutto o quasi, noi siamo un po' preoccupati perchè le abbiamo provate un po' tutte per scoraggiarlo ma lui continua e sembra non poterne fare a meno! A noi preoccupa la sofferenza che gli provoca e i disagi adesso alla scuola materna e poi nelle vari fasi di crescita.
Abbiamo cercato di scoraggiare e contrastare questi atteggiamenti in vari modi:
-Cercato di spiegargli più volte che non è così che funzionano le cose e che non è importante farle in un determinato modo, cercando di farlo raqionare con calma, ma... Niente da fare.
-Abbiamo provato a sgridarlo non eseguendo ciò che dice e a volte i pianti si sono protatti anche per 1 ora.
-A volte solo per evitare la sofferenza, abbiamo provato ad assecondarne qualcuna, sperando fosse solo un comportamento passeggero, ma non sembra proprio essere così.
Io e mia moglie siamo sempre stati coorenti nel come scoraggiare il comportamento, quindi ne uno ne l'altro siamo stati in contrasto tra noi, tuttavia qualsiasi strategia sembra essere inutile.
Preciso che è un bimbo molto intelligente, sa gia contare oltre i 50 , conosce l'alfabeto e sta imparando anche a leggere paroline.
Spero che qualcuno degli esperti possa darci quanche consiglio su cosa fare e/o a chi dovremmo rivolgerci.
Io e mia moglie Siamo dispiaciuti di continuare a vedere sofferente o "disagiato" nostro figlio per delle apparenti banalità, ma evidentemente per lui non lo sono.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, se non ho mal compreso la sua richiesta vostro figlio chiede che siano emessi dei comportamenti in una certa sequenza. Se ciò non accade, piange e strepita.
Avete notato segni di ansia o di paura, nel caso in cui non acconsentiate alle sue richieste?
Se così non fosse, potrebbe essere un "gioco" in cui lui è il primo e gli altri lo "devono" accontentare.
In questi casi, una strategia che può tornare utile provare è quella di ignorare completamente ogni richiesta che vada in quel senso.
Tale strategia richiede però alcuni piccoli accorgimenti:
- grande coerenza tra gli adulti di riferimento: se uno ignora e gli altri no, non è efficace
- grande "tenuta" vostra di fronte al pianto ed alle richieste di attenzione: ignorare vuol dire ignorare, non con rabbia o con ansia, ma molto semplicemente
- capacità di premiare adeguatamente i comportamenti antagonisti: se volete che vostro figlio attenda il suo turno per parlare, ad esempio, dategli molta attenzione e lodatelo parecchio quando lo fa, ed ignoratelo se pretende di "essere il primo".
Il principio alla base è il fatto che l'attenzione, anche se si esprime con un rimprovero, un'esortazione o simili, è spesso intrinsecamente un premio; in altre parole, quando lo esortate ottiene esattamente l'effetto di avere l'attenzione che cerca in modo disfunzionale. Dategliene tanta quando la cerca bene, nessuna quando la cerca male.
Se poi il vostro bambino dovesse avere comportamenti che vi preoccupano, parlatene pure col pediatra: saprà consigliarvi un eventuale approfondimento, nel caso in cui dovesse essere necessario.
Cordiali saluti ed un incoraggiamento a chi fa il lavoro più difficile del mondo: il genitore...
Avete notato segni di ansia o di paura, nel caso in cui non acconsentiate alle sue richieste?
Se così non fosse, potrebbe essere un "gioco" in cui lui è il primo e gli altri lo "devono" accontentare.
In questi casi, una strategia che può tornare utile provare è quella di ignorare completamente ogni richiesta che vada in quel senso.
Tale strategia richiede però alcuni piccoli accorgimenti:
- grande coerenza tra gli adulti di riferimento: se uno ignora e gli altri no, non è efficace
- grande "tenuta" vostra di fronte al pianto ed alle richieste di attenzione: ignorare vuol dire ignorare, non con rabbia o con ansia, ma molto semplicemente
- capacità di premiare adeguatamente i comportamenti antagonisti: se volete che vostro figlio attenda il suo turno per parlare, ad esempio, dategli molta attenzione e lodatelo parecchio quando lo fa, ed ignoratelo se pretende di "essere il primo".
Il principio alla base è il fatto che l'attenzione, anche se si esprime con un rimprovero, un'esortazione o simili, è spesso intrinsecamente un premio; in altre parole, quando lo esortate ottiene esattamente l'effetto di avere l'attenzione che cerca in modo disfunzionale. Dategliene tanta quando la cerca bene, nessuna quando la cerca male.
Se poi il vostro bambino dovesse avere comportamenti che vi preoccupano, parlatene pure col pediatra: saprà consigliarvi un eventuale approfondimento, nel caso in cui dovesse essere necessario.
Cordiali saluti ed un incoraggiamento a chi fa il lavoro più difficile del mondo: il genitore...
[#2]
Gentile signore, i rituali che i bambini mettono in atto possono essere spesso risolvibili con una consulenza psicologica mirata. Non occorre far vedere il bambino almeno inizialmente, si può lavorare solo attraverso i genitori senza intervenire sul bambino.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Ringrazio entrambi per la risposta,
effettivamente fare il genitore è un mestiere davvero fficile e non c'è scuola che lo possa davvero insegnare...
Noi facciamo del nostro meglio, ma in quei momenti sembra non bastare.
Abbiamo provato ad ignorarlo, ma lui non ignora noi! E' capace di piangere anche per un'ora per delle banalità.
Quello che mi stupisce è che in quei momenti sembra più che impaurito sembra disperato, come se fosse successo qualcosa di gravemente irrimediabile e senza il quale non si può proseguire.
Comunque seguirò i vostri consigli e insisterò su questa linea sperando che piano piano possa funzionare altrimenti ci rivolgeremo ad un dottore come suggerito.
Grazie
effettivamente fare il genitore è un mestiere davvero fficile e non c'è scuola che lo possa davvero insegnare...
Noi facciamo del nostro meglio, ma in quei momenti sembra non bastare.
Abbiamo provato ad ignorarlo, ma lui non ignora noi! E' capace di piangere anche per un'ora per delle banalità.
Quello che mi stupisce è che in quei momenti sembra più che impaurito sembra disperato, come se fosse successo qualcosa di gravemente irrimediabile e senza il quale non si può proseguire.
Comunque seguirò i vostri consigli e insisterò su questa linea sperando che piano piano possa funzionare altrimenti ci rivolgeremo ad un dottore come suggerito.
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.2k visite dal 09/01/2011.
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