Disagio e ansia

Gentilissimi medici, innanzitutto auguri di buon anno.Il mio ultimo consulto risale a prima delle feste ed era più che altro una richiesta di aiuto disperata perchè dovevo affrontare un viaggio in aereo ed ero stata colta da attacchi di panico prima ancora di partire. Alla fine il viaggio è andato piuttosto bene ma il soggiorno è stato un disastro inimmaginabile.Ogni anno io e il mio ragazzo d'estate e a Natale andiamo a trovare la mia famiglia che vive lontana da noi.Io sono sempre felicissima di stare con loro e ovviamente il rientro è sempre traumatico.Quest'anno è stato diverso.Da quando sono arrivata ho avvertito un disagio fortissimo, mi sentivo sempre l'ansia addosso, ho avuto due attacchi di panico: il primo si è verificato mentre stavo male perl'influenza intestinale, non so perchè ma al malessere che mi ha causato il virus si è aggiunto anche l'attacco di panico, probabilmente perchè ho avvertito inconsciamente una situazione di pericolo che non riuscivo a gestire; il secondo durante una cena con amici e la famiglia, verso la fine non ce la facevo più a trovarmi con quella gente e sono stata male.Non sono riuscita a godermi la compagnia dei miei genitori, delle mie nipotine che amo alla follia.Adesso che sono tornata a casa mi sento un vuoto dentro ma credo sia normale.Non ci sono situazioni di conflitto con i miei o con il mio ragazzo o tra di loro,ma io sto attraversando un brutto momento.Ogni volta mi sento in colpa perchè me ne sono andata via da casa, lontanissima.Loro non me lo fanno pesare, anzi, mi hanno sempre incoraggiata anche se come me stanno male per la lontananza. Io so che la mia vita è qui e non ci sto contro voglia anche se ci sono tante cose che mi creano problemi.Prima ancora di partire pensavo che sarei rimasta pochi giorni e pensavo già al giorno della partenza:può essere questa la causa del mio disagio?Mi faccio mille domande per capire il motivo che mi fa stare così male ma ho l'impressione di impazzire perchè non trovo risposte. Non pretendo che siate Voi a darmi le risposte che cerco ma spero in un Vostro parere sulla base delle poche cose di me che Vi ho raccontato. Grazie mille, saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, le mille domande dipendono dalla sua ansia, non sono indicatore di qualche "causa" nascosta. La domanda di oggi è nuova, ma proviene sempre dalla sua paura. Quindi il suggerimento necessario è sempre quello di rivolgersi a un professionista non per avere risposte, ma per far sì di non aver più bisogno di farsi domande. Ossia, in altre parole, per risolvere l'ansia.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Gentile Dott.Santocito grazie per la Sua risposta, in un certo senso rassicurante. Vuole dire che è inutile cercare il problema? Io ho sempre percepito gli attacchi di panico come un campanello d'allarme, l'indicatore di un problema nascosto, ed è per qusto che adesso mi sento così allarmata: vado alla ricerca del "problema" con l'effetto di stare peggio perchè le mie domande, non trovando risposte, aumentano di giorno in giorno. Lei ha ragione quando dice che le domande provengono dalle mie paure, ma non so cos'è che mi fa paura in realtà. Nella situazione che ho esposto prima ad esempio, io non so effettivamente di cosa avessi paura...ma come faccio a scoprirlo se non devo pormi delle domande? e' un circolo vizioso...
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)Mi faccio mille domande per capire il motivo che mi fa stare così male ma ho l'impressione di impazzire perchè non trovo risposte (..)

gentile ragazza questo è un meccanismo vizioso che si autoalimenta, più domande fa, più risposnte non ottiene e più disagio prova.

infatti
(..)Io ho sempre percepito gli attacchi di panico come un campanello d'allarme, l'indicatore di un problema nascosto, ed è per qusto che adesso mi sento così allarmata: vado alla ricerca del "problema" con l'effetto di stare peggio perchè le mie domande, non trovando risposte, aumentano di giorno in giorno. (..)

se il panico può essere un campanello di allarme esso, il più delle volte, è solo la conseguenza di un meccanismo vizioso che si autoalimenta ma che può essere interrotto. Ma deve chiedere aiuto ad un professionista.
da sola, come le sta succedendo, non farebbe altro che incrementarlo.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Esatto. Più domande si fa e più rassicurazioni riceve, più aumenta la paura. Legga questo per capire cosa intendo:

http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=371

Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Al momento la mia più grande paura -o per meglio dire ossessione- è quella di vivere per la seconda volta una cosa che mi era successa col mio ex ragazzo, anche se la situazione era un pò diversa. In poche parole non accettavo che non lo amassi più, lo tradivo e ho cominciato a soffrire di attacchi di panico. Vi chiedo: può uno stato depressivo indurmi a fare delle valutazioni errate? ad avere paure ingiustificate, come ad esempio convincermi che la causa di tutto questo malessere sia che non ami più il mio ragazzo? Non capisco se sia soltanto un condizionamento dovuto a una situazione del passato perchè concretamente non ci sono altri segnali. E' normale che io mi senta distaccata da tutti, anche dalla mia famiglia (eppure il mio amore per loro è una certezza assoluta)? distaccata da tutto quello che mi circonda e incapace di vedere le cose con obiettività. Sono priva di stimoli e se dovessi pensare a qualcosa che potrebbe farmi stare bene non me ne viene in mente neanche una, mentre anni fa, quando stavo col mio ex, sognavo di andar via e di mettermi con un'altro ragazzo, cambiare vita...cosa che alla fine ho fatto.
Vorrei rivolgermi all'asl ma non so se può essermi utile essere seguita da uno psicologo che magari mi vede una volta al mese. Mi piacerebbe coinvolgere anche il mio ragazzo, lui è esasperato, non sa più come aiutarmi ma io temo non comprenda fino in fondo il mio malessere...secondo Voi è una buona idea? Grazie infinitamente per le Vostre risposte
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Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Gentili medici, ho bisogno dei Vostri consigli per fare un pò di chiarezza. Non faccio che pensare da giorni alla stessa cosa e sto sempre peggio. All'inizio della storia col mio ragazzo mi sentivo forte e sicura, ho affrontato mille situazioni nuove e difficili. Adesso, a distanza di 5 anni, mi sento nel modo opposto...sono insicura, ho mollato l'università, mi sento come se non fossi in grado di far niente. Questo può dipendere dal fatto che forse io non ami più il mio ragazzo? Questo pensiero mi spaventa tantissimo e non riesco a togliermelo dalla testa, al punto che mi sto convincendo sia vero anche se non ho nessun motivo "concreto" per pensare una cosa del genere. Spero in un Vostro consiglio,grazie
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