Disagio
Salve sono un ragazzo di 22 anni.
Da un paio di anni avverto un disagio legato a una mancanza affettiva nella mia vita.Alludo a una ragazza visto che dal punto di vista famigliare non ho problemi.
All'età di 16 anni mi sono innamorato di una ragazza che era la mia migliore amica ed era fidanzata...nonostante intravedessi in lei un sentimento reciproco e mi cullassi quasi nell'idea di"poter far qualcosa" la paura mi ha frenato e dopo un anno e mezzo dopo essermi dichiarato ho dovuto ,di fronte al suo "rifiuto",rompere un'amicizia per me insostenibile.Da quel momento qualcosa in me si è rotto....sono sempre stato e sono ancora un ragazzo pieno di attività e motivazioni ma con gli anni ho perso un po la voglia in ogni attività e non ho più avuto occasioni di un rapporto affettivo serio.Circa un anno fa quest'insoddisfazione unita ad un contesto di malattia di un mio caro e difficoltà di studio m ha scatenato un episodio depressivo che ho curato con il medico di base(farmaci).Avevo perso voglia di fare ogni cosa.mi sono ripreso bene ma il disagio resta ancora e affiora ogni tanto in concomitanza a svariati problemi...mi definisco in precario equilibrio.La cosa che più mi scoccia è la faccia che devo mantenere ai miei famigliari(anche se sanno dei problemi)ed essere falso mi rende spesso nervoso nei loro confronti perchè mi obbliga a sforzarmi,così come mi sforzo di mantenere le mie attività per non perdere la considerazione(a cui ahimè tengo troppo) delle persone nei miei confronti.Questa mancanza sta corrodendo anche settori della mia vita dove andavo bene(come lo studio,la musica) e disperde le mie energie occupando i miei pensieri.Non nego che specialmente nell'ultimo anno la fa da padrone il fatto che mancando di un rapporto affettivo non sia arrivato neanche quello sessuale ed io senta questo per un ragazzo della mia età come un grosso peso.
Questo fatto mi porta anche ad essere a volte invidioso dei miei amici e a dover stare attento a non fare trapelare quasi una rabbia nei loro confronti.A giornate sono irritabile e facile al pianto e mi sembra quasi di avere perso degli anni della mia vita.Guardo con spavento ad una relazione perchè mi faccio mille problemi su che problemi potrei incontrare e sulle mie capacità....
La mia sensibilità ed educazione mi porta ad avere un approccio forse serio all'amore dove vedo persone molto + semplici e menefreghiste avere successo,e il rifiuto ad uno schietto utilitarismo delle persone mi ha portato anche al rifiuto di qualche occasione facile.Il mio quesito è se secondo voi debba ricorrere a qualche seduta e se avete in generale qualche consiglio per me.
Vi sono grato per l'attenzione e scusatemi se sono stato prolisso.
Da un paio di anni avverto un disagio legato a una mancanza affettiva nella mia vita.Alludo a una ragazza visto che dal punto di vista famigliare non ho problemi.
All'età di 16 anni mi sono innamorato di una ragazza che era la mia migliore amica ed era fidanzata...nonostante intravedessi in lei un sentimento reciproco e mi cullassi quasi nell'idea di"poter far qualcosa" la paura mi ha frenato e dopo un anno e mezzo dopo essermi dichiarato ho dovuto ,di fronte al suo "rifiuto",rompere un'amicizia per me insostenibile.Da quel momento qualcosa in me si è rotto....sono sempre stato e sono ancora un ragazzo pieno di attività e motivazioni ma con gli anni ho perso un po la voglia in ogni attività e non ho più avuto occasioni di un rapporto affettivo serio.Circa un anno fa quest'insoddisfazione unita ad un contesto di malattia di un mio caro e difficoltà di studio m ha scatenato un episodio depressivo che ho curato con il medico di base(farmaci).Avevo perso voglia di fare ogni cosa.mi sono ripreso bene ma il disagio resta ancora e affiora ogni tanto in concomitanza a svariati problemi...mi definisco in precario equilibrio.La cosa che più mi scoccia è la faccia che devo mantenere ai miei famigliari(anche se sanno dei problemi)ed essere falso mi rende spesso nervoso nei loro confronti perchè mi obbliga a sforzarmi,così come mi sforzo di mantenere le mie attività per non perdere la considerazione(a cui ahimè tengo troppo) delle persone nei miei confronti.Questa mancanza sta corrodendo anche settori della mia vita dove andavo bene(come lo studio,la musica) e disperde le mie energie occupando i miei pensieri.Non nego che specialmente nell'ultimo anno la fa da padrone il fatto che mancando di un rapporto affettivo non sia arrivato neanche quello sessuale ed io senta questo per un ragazzo della mia età come un grosso peso.
Questo fatto mi porta anche ad essere a volte invidioso dei miei amici e a dover stare attento a non fare trapelare quasi una rabbia nei loro confronti.A giornate sono irritabile e facile al pianto e mi sembra quasi di avere perso degli anni della mia vita.Guardo con spavento ad una relazione perchè mi faccio mille problemi su che problemi potrei incontrare e sulle mie capacità....
La mia sensibilità ed educazione mi porta ad avere un approccio forse serio all'amore dove vedo persone molto + semplici e menefreghiste avere successo,e il rifiuto ad uno schietto utilitarismo delle persone mi ha portato anche al rifiuto di qualche occasione facile.Il mio quesito è se secondo voi debba ricorrere a qualche seduta e se avete in generale qualche consiglio per me.
Vi sono grato per l'attenzione e scusatemi se sono stato prolisso.
[#1]
Gentile ragazzo, quanto ha scritto dimostra il suo forte bisogno di parlare e di condividere il momento difficile che sta attraversando. Quello che penso e' che lei dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per affrontare assieme a lui tutto ciò che ultimamente sta impedendo di sfruttare le sue risorse personali. Io dal suo testo ho recepito di avere davanti una persona molto provata ma nel contempo dotata di in grande potenziale positivo, che al momento non viene sfruttato. Con la speranza di esserne stato utile, rimango a sua disposizione e cordialmente la saluto
Dr. Leonardo Fricano Psicologo e Psicoterapeuta
Palermo,Bagheria
tel 091 7721646 cell 393 4271998
www.leonardofricano.com
[#2]
Gentile Utente,
mi sono chiesto leggendo la tua mail se la tristezza che emerge sia o meno correlata ad un certo "bilancio" che, forse, ti sei sentito di fare durante il passaggio a questo nuovo anno.
Se è così, il 2011 per te rappresenterebbe un "anno in più":
- da aggiungere alla tua verginità
- da aggiungere al tuo senso di solitudine
- da aggiungere agli sforzi che fai quotidianamente per sembrare sereno con i tuoi cari
Il bilancio, messo in questi termini, non può che determinare tristezza, sconforto, pessimismo, ecc., che pure loro vanno ad aggingersi a tristezza, sconforto e pessimismo che ti porti dietro da un po' di tempo.
La soluzione, scontata forse, è rappresentata dal pensare il 2011 non come l'ennesimo anno negativo che si somma a fallimenti relazionali precedenti, bensì ad una cosa del tutto diversa, una "novità".
Come fare?
Devi cambiare qualcosa nella tua vita se vuoi avere reazioni diverse, ma soprattutto dovresti cambiare la "prospettiva" con cui guardi al futuro: per questo secondo me potrebbe esserti utile un supporto psicoterapeutico, ovvero una persona che ti possa orientare in tutta una serie di scelte utili ad aumentare la probabilità di successo relazionale, sessuale, affettivo, ecc.
E infine ricorda: quando riuscirai a vedere il 2011 come un anno "diverso" dagli altri non dimenticarti di tutti gli anni precedenti, che anche se hanno avuto un bilancio negativo ti saranno molto utili in futuro (del tipo: "in futuro devo evitare il più possibile di innamorarmi di alcune persone", ecc.).
Forza, vedrai che il disagio si abbasserà in pochissimo tempo.
Buon 2011.
mi sono chiesto leggendo la tua mail se la tristezza che emerge sia o meno correlata ad un certo "bilancio" che, forse, ti sei sentito di fare durante il passaggio a questo nuovo anno.
Se è così, il 2011 per te rappresenterebbe un "anno in più":
- da aggiungere alla tua verginità
- da aggiungere al tuo senso di solitudine
- da aggiungere agli sforzi che fai quotidianamente per sembrare sereno con i tuoi cari
Il bilancio, messo in questi termini, non può che determinare tristezza, sconforto, pessimismo, ecc., che pure loro vanno ad aggingersi a tristezza, sconforto e pessimismo che ti porti dietro da un po' di tempo.
La soluzione, scontata forse, è rappresentata dal pensare il 2011 non come l'ennesimo anno negativo che si somma a fallimenti relazionali precedenti, bensì ad una cosa del tutto diversa, una "novità".
Come fare?
Devi cambiare qualcosa nella tua vita se vuoi avere reazioni diverse, ma soprattutto dovresti cambiare la "prospettiva" con cui guardi al futuro: per questo secondo me potrebbe esserti utile un supporto psicoterapeutico, ovvero una persona che ti possa orientare in tutta una serie di scelte utili ad aumentare la probabilità di successo relazionale, sessuale, affettivo, ecc.
E infine ricorda: quando riuscirai a vedere il 2011 come un anno "diverso" dagli altri non dimenticarti di tutti gli anni precedenti, che anche se hanno avuto un bilancio negativo ti saranno molto utili in futuro (del tipo: "in futuro devo evitare il più possibile di innamorarmi di alcune persone", ecc.).
Forza, vedrai che il disagio si abbasserà in pochissimo tempo.
Buon 2011.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 04/01/2011.
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