Timidezza, introversione e paure dopo perdita dei genitori
Salve,
cercherò di essere breve e diretto sulla questione che sto per porvi.
Ho 23 anni e sono orfano di entrambi i genitori. Mio padre è morto nel ’96 a causa di un tumore, quando io avevo 8 anni, mentre mia madre nel 2005 a causa dell’Alzheimer quando io avevo 17 anni e mezzo.
Purtroppo queste tragedie hanno scosso molto la mia vita. Fin da quando morì mio padre mi sono sempre sentito diverso (in senso negativo) rispetto agli altri: mi sono sempre sentito inferiore, timido, sfortunato, povero, e quant’altro. Ho sempre visto tutti migliori di me. Vedere i miei compagni con un padre e una madre mi faceva sentire quotidianamente triste e per questo ho cominciato a chiudermi e a diventare introverso.
Successivamente con la morte di mia madre, la questione è diventata assai più complessa.
Mi sono quasi sentito un “handicappato” della vita. Ero l’unico ragazzo a scuola, e nella mia zona ad essere orfano di entrambi i genitori. Questo ha aumentato il mio malessere interiore e il mio senso di disagio nello stare con gli altri e provare ad approcciare con persone che non erano i miei amici fidati, o gente che conoscevo da tempo.
Questo era anche il periodo delle prime cotte, ma la mia timidezza mi faceva pensare (succede spesso anche tuttora) che le persone nella mia situazione non venissero proprio considerate dalle persone del gentil sesso.
Successivamente però ho avuto un altro lutto che ha segnato la mia vita: La morte di mio nonno paterno nel 2008.Questo ha peggiorato ancora la situazione. Ho perso anche un anno di università.
Per fortuna le cose da allora si sono aggiustate un pochino: Ho fatto nuove conoscenze, ho avuto un piccolo aumenti di autostima, ho avuto delle ragazze, ma senza rapporti sessuali.
E qui arriviamo all’altro problema: Ho un pene un po’ piccolo. Circa 12 cm in erezione, e questo mi crea problemi. Mi fa avere vergogna con l’altro sesso e mi fa sentire inappropriato; situazione questa, che aggiunta ai miei problemi di introversione/timidezza dovuti alle mie tragedie famigliari, hanno creato su un mix dal quale non riesco a venirne fuori.
Infatti, i problemi del passato non sono riuscito a toglierli dalla testa. I lutti (soprattutto quello di mia madre) non sono riuscito a smaltirli, e le mie ansie, insicurezze, paure, sono rimaste le stesse.
Non so cosa fare. Vorrei vostri consigli! Ho pensato di andare da uno psicologo/sessuologo ma non so se è la scelta giusta.
Nell’attesa di una vostra eventuale risposta, vi porgo anche se con leggero ritardo, i miei più sentiti auguri per un felice 2011.
cercherò di essere breve e diretto sulla questione che sto per porvi.
Ho 23 anni e sono orfano di entrambi i genitori. Mio padre è morto nel ’96 a causa di un tumore, quando io avevo 8 anni, mentre mia madre nel 2005 a causa dell’Alzheimer quando io avevo 17 anni e mezzo.
Purtroppo queste tragedie hanno scosso molto la mia vita. Fin da quando morì mio padre mi sono sempre sentito diverso (in senso negativo) rispetto agli altri: mi sono sempre sentito inferiore, timido, sfortunato, povero, e quant’altro. Ho sempre visto tutti migliori di me. Vedere i miei compagni con un padre e una madre mi faceva sentire quotidianamente triste e per questo ho cominciato a chiudermi e a diventare introverso.
Successivamente con la morte di mia madre, la questione è diventata assai più complessa.
Mi sono quasi sentito un “handicappato” della vita. Ero l’unico ragazzo a scuola, e nella mia zona ad essere orfano di entrambi i genitori. Questo ha aumentato il mio malessere interiore e il mio senso di disagio nello stare con gli altri e provare ad approcciare con persone che non erano i miei amici fidati, o gente che conoscevo da tempo.
Questo era anche il periodo delle prime cotte, ma la mia timidezza mi faceva pensare (succede spesso anche tuttora) che le persone nella mia situazione non venissero proprio considerate dalle persone del gentil sesso.
Successivamente però ho avuto un altro lutto che ha segnato la mia vita: La morte di mio nonno paterno nel 2008.Questo ha peggiorato ancora la situazione. Ho perso anche un anno di università.
Per fortuna le cose da allora si sono aggiustate un pochino: Ho fatto nuove conoscenze, ho avuto un piccolo aumenti di autostima, ho avuto delle ragazze, ma senza rapporti sessuali.
E qui arriviamo all’altro problema: Ho un pene un po’ piccolo. Circa 12 cm in erezione, e questo mi crea problemi. Mi fa avere vergogna con l’altro sesso e mi fa sentire inappropriato; situazione questa, che aggiunta ai miei problemi di introversione/timidezza dovuti alle mie tragedie famigliari, hanno creato su un mix dal quale non riesco a venirne fuori.
Infatti, i problemi del passato non sono riuscito a toglierli dalla testa. I lutti (soprattutto quello di mia madre) non sono riuscito a smaltirli, e le mie ansie, insicurezze, paure, sono rimaste le stesse.
Non so cosa fare. Vorrei vostri consigli! Ho pensato di andare da uno psicologo/sessuologo ma non so se è la scelta giusta.
Nell’attesa di una vostra eventuale risposta, vi porgo anche se con leggero ritardo, i miei più sentiti auguri per un felice 2011.
[#1]
Gentile ragazzo, un pene di 12 cm è perfettamente idoneo a svolgere la sua funzione e a dare piacere alla donna. Sembra perciò, a giudicare anche dalla storia che racconta, che il suo sia soprattutto un disagio di ordine psicologico. Potrebbe quindi essere del tutto appropriato rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.5k visite dal 02/01/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Malattia di Alzheimer
L'Alzheimer è una malattia degenerativa che colpisce il cervello in modo progressivo e irreversibile. Scopri sintomi, cause, fattori di rischio e prevenzione.