Rapporto a distanza

Da circa un anno e mezzo vivo una strana situazione di sdoppiamento: vivo in un Paese estero per lavoro dopo aver frequentato l'università in una città che non è la mia.
Il mio ragazzo vive nella città dove ho studiato, e nonostante gli voglia molto bene e solo l'idea di perderlo mi distrugga, non ho mai provato grossa attrazione sessuale per lui: fino a che ero qui andava piu' o meno bene, con la partenza le cose sono andate scemando.
Nella città dove lavoro c'è un collega con cui ho iniziato una strana amicizia, culminata in un rapporto sessuale prima della mia partenza: rapporto sessuale che definirei "tecnicamente" perfetto ma senza quei "brividi" dati da un'attrazione molto forte. Infatti per questa persona provo un mix di attrazione (quasi esclusivamente mentale, e anche a tratti), possessività e un legame dato dal fatto che è l'unico riferimento in quella città.
La cosa strana è che la mia scala di valori e priorità in questo momento è variabile e assolutamente dipendente dal posto in cui mi trovo....
Il risultato è che in questo momento sono in Italia e sono sicura di voler stare col mio ragazzo (che guardo e trovo meraviglioso), e so che quando rientro' lo trovero' "sacrificabile", nel senso che non sara' probabilmente abbastanza per impedire errori come quello già commesso col mio collega.
Collega che non so neanche se troverei attraente in un altro contesto, o col quale comunque non voglio iniziare una relazione (lui lo vorrebbe) considerando che fra 5 mesi si trasferirà (e io mi ritroverei punto e a capo con un'altra relazione a distanza).
So che il mio ragazzo, inoltre, costituisce una "base di atterraggio" imprescindibile in questo momento....
la "me" italiana puo' vivere senza la "me" straniera, ma il contrario non è possibile.
Pero' d'altronde non mi piace vivere un rapporto che in qualche modo è "funzionale": trovo che i rapporti non possano nascere da una soddisfazione di un bisogno.

Ringrazio chiunque voglia rispondermi

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Dr. Leonardo Fricano Psicologo, Psicoterapeuta 232 12
Gentile ragazza, la sua esposizione è stata molto articolata e ben sviluppata, questo ovviamente dice molto delle sue capacità espressive.
Adesso quello che le chiedo è: quale è la sua domanda,ovvero che cosa vorrebbe sapere da noi?

Nell'attesa colgo l'occasione per porgerle cordiali saluti

Dr. Leonardo Fricano Psicologo e Psicoterapeuta
Palermo,Bagheria
tel 091 7721646 cell 393 4271998
www.leonardofricano.com

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Attivo dal 2011 al 2024
Ex utente
Ora che mi fa questa domanda ho riletto il mio intervento, buttato li' di getto, ed effettivamente una domanda non c'è.
In realtà vorrei sapere se una situazione del genere è normale, e se è normale che a meno di 30 anni si abbia cosi' bisogno di un punto di riferimento.
Vedo tanta gente intorno a me perfettamente autonoma (o che almeno lo sembra), che ha affrontato il trasferimento con molta piu' semplicità, senza tutti questi problemi: io invece ho sempre sofferto la mia mancanza di indipendenza.
Quello che cerco è un aiuto ad accettare qualcosa che so essere una parte integrante di me, ma che a volte mi sembra essere profondamente limitante.
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Dr. Leonardo Fricano Psicologo, Psicoterapeuta 232 12
Questo è proprio quello che ci succede quando siamo coinvolti in qualcosa per noi importante. La prima cosa che facciamo è quella di dare sfogo al nostro sentire, senza preoccuparci di dove vogliamo arrivare.
Detto questo, proverò a fare una sintesi del sua problema attraverso questa domanda: è normale essere incapace di resistere all'impulso di fare sesso quando sono per motivi di lavoro lontano dal mio ragazzo con cui ho una buona relazione?

Per rispondere a questa domanda la prima cosa da fare è quella di sostituire questa domanda con delle altre.

E' normale che una persona, trascorrendo diverso tempo lontano del proprio ragazzo, a cui si vuole bene, senta l'impulso a soddisfare i propri bisogni sessuali?

E' normale che dopo un certo periodo di astinenza sessuale, l'impulso a farlo cresce notevolmente e pertanto si cede più facilmente?

La invito a riflettere su entrambe le domande e domandarsi, la normalità fisiologica vorrebbe che lei sentisse il bisogno di fare sesso quando aumenta, oppure che lei dovrebbe rimanere insensibile nonostante l'impulso cresca?

Da questa riflessione sono certo rispondera lei stessa alla sua stessa domanda riguardo al concetto di normalità;

In altri termini potremmo dire che è anormale resistere agli impulsi piuttosto che a soddisfarli, esattamente il contrario di quello che comunemente si crede, come lei.

Giunti a questa conclusione, le motivazioni che dovrebbero aiutarci a resistere e procastinare gli impulsi sessuali possono essere diversi, ma i motivi risiedono nel modo in cui valutiamo il sesso e la relazione con il partner.

Se lei ad esempio è una di quelle che accetta l'eventuale tradimento del suo compagno con un'altra persona, avrà meno barriere personali a vivere delle occasioni sessuali con altri partner.

Altresi, se lei crede che una scappatella non pregiudica i sentimenti e la relazione affettiva con il compagno, si autorizzerà più facilmente a trovarsi delle occasioni verso chi ci prova con lei.

Cerchi dentro di lei le risposte e si chiarisca sinceramente in che direzione desidera andare, quella che deciderà è sempre la risposta giusta per lei.

Con la speranza di averle prodotto delle riflessioni utili, rimango a sua disposizione e cordialmente la saluto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, legga quest'articolo per vedere la cosa da un punto di vista semplificato, ma utile:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=368

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2011 al 2024
Ex utente
Ringrazio entrambi per la risposta e per l'attenzione.

dott. Santonocito, ho letto l'articolo da lei consigliatomi: nel mio caso non credo che il tradimento sia dovuto dal desiderio di mantenere i miei spazi, quanto in realtà dal bisogno di punti di riferimento e da una vita sessuale insoddisfacente.
Cosa che non ha importanza quando ho il mio ragazzo accanto (in quanto compensata da tante altre cose), ma che diventa determinante con la distanza.