Fobia sociale, difficoltà nel trovare amicizie
Buongiorno a tutti.
Ho 21 anni e sono uno studente fuori sede da circa 3 anni.
Sono sempre stato una persona introversa con parecchie difficoltà nel trovare amicizie, sia maschili che femminili. In generale ho una forte timidezza nel conoscere gente. Fino a quando vivevo nel mio paese non soffrivo più di tanto per questo problema, avevo (ed ho) i miei 4-5 amici e i vari conoscenti, ma evitavo di andare in determinate feste con determinate persone, più che altro perché mi procurava ansia e inadeguadezza. Ma questo non comportava chissà quali disagi, in quanto rimanevo all'interno della mia cerchia di amici o comunque conoscenti.
Ma da quando ho iniziato l'università ho iniziato a provare i primi disagi.
Ho 3 coinquilini con cui vado davvero d'accordo, loro comunque hanno già la loro cerchia di amici o comunque sono fidanzati ed il fine settimana ritornano a casa nel loro paese (vivo abbastanza lontano dalla mia città, non posso permettermi di tornare ogni week end).
In facoltà nemmeno a parlarne; non ho fatto nemmeno un'amicizia, ho conosciuto 4 persone con cui faccio gruppo di studio e nulla più. Fra l'altro 2 di questi hanno pure cambiato facoltà e gli altri due dopo l'estate non li ho più visti.
Ho provato a partecipare anche in associazioni culturali, politiche e varie ludoteche ma il mio continuo imbarazzo, timidezza e sentimento di inadeguatezza mi hanno bloccato. Questo comunque crea un conflitto con il mio stato di salute mentale, in quanto spesso sono preso da attacchi di tristezza improvvisa, difficoltà nello studio e momenti di distima fortissimi in cui arrivo anche a pensare di abbandonare gli studi e ritornare al mio paese per trovarmi qualche lavoretto, tanto è vero che da settembre ad oggi ho preparato molto lentamente un esame e sono stato davvero discontinuo a lezione (la media di una lezione a settimana). Mi rendo conto sempre di più della mia difficoltà nel creare un rapporto con chiunque, mi capita di balbettare, sbagliare parole, commettere grossolani errori di pronuncia e dicostruzione della frase e così via. Stranamente tutto questo non accade quando trovo gente che inizia a parlare con me e vedo che quella persona è d'accordo con quello che dico o comunque prova interesse nella discussione che si potrebbe creare.
Ultimamente ho avuto anche difficoltà più grosse a mio avviso: avverto proprio dei blocchi quando provo ad entrare in qualche locale o negozio particolare. Mi sento sempre fuori posto, inadeguato ed in più.
Ho anche provato queste sensazioni con i miei amici di sempre nel mio paese. Durante le vacanze avverto in modo fortissimo il senso di essere in più in quel gruppo di persone. Me ne accorgo sempre quando li sento parlare di cose di cui io non so nulla o di come nei pomeriggi o in certe serate loro si organizzano senza che io sappia nulla. Mi sento sempre il rimpiazzo o quello in più.
Mi scuso se ho scritto parecchio e se ci sono errori di battitura, grazie delle eventuali risposte.
Ho 21 anni e sono uno studente fuori sede da circa 3 anni.
Sono sempre stato una persona introversa con parecchie difficoltà nel trovare amicizie, sia maschili che femminili. In generale ho una forte timidezza nel conoscere gente. Fino a quando vivevo nel mio paese non soffrivo più di tanto per questo problema, avevo (ed ho) i miei 4-5 amici e i vari conoscenti, ma evitavo di andare in determinate feste con determinate persone, più che altro perché mi procurava ansia e inadeguadezza. Ma questo non comportava chissà quali disagi, in quanto rimanevo all'interno della mia cerchia di amici o comunque conoscenti.
Ma da quando ho iniziato l'università ho iniziato a provare i primi disagi.
Ho 3 coinquilini con cui vado davvero d'accordo, loro comunque hanno già la loro cerchia di amici o comunque sono fidanzati ed il fine settimana ritornano a casa nel loro paese (vivo abbastanza lontano dalla mia città, non posso permettermi di tornare ogni week end).
In facoltà nemmeno a parlarne; non ho fatto nemmeno un'amicizia, ho conosciuto 4 persone con cui faccio gruppo di studio e nulla più. Fra l'altro 2 di questi hanno pure cambiato facoltà e gli altri due dopo l'estate non li ho più visti.
Ho provato a partecipare anche in associazioni culturali, politiche e varie ludoteche ma il mio continuo imbarazzo, timidezza e sentimento di inadeguatezza mi hanno bloccato. Questo comunque crea un conflitto con il mio stato di salute mentale, in quanto spesso sono preso da attacchi di tristezza improvvisa, difficoltà nello studio e momenti di distima fortissimi in cui arrivo anche a pensare di abbandonare gli studi e ritornare al mio paese per trovarmi qualche lavoretto, tanto è vero che da settembre ad oggi ho preparato molto lentamente un esame e sono stato davvero discontinuo a lezione (la media di una lezione a settimana). Mi rendo conto sempre di più della mia difficoltà nel creare un rapporto con chiunque, mi capita di balbettare, sbagliare parole, commettere grossolani errori di pronuncia e dicostruzione della frase e così via. Stranamente tutto questo non accade quando trovo gente che inizia a parlare con me e vedo che quella persona è d'accordo con quello che dico o comunque prova interesse nella discussione che si potrebbe creare.
Ultimamente ho avuto anche difficoltà più grosse a mio avviso: avverto proprio dei blocchi quando provo ad entrare in qualche locale o negozio particolare. Mi sento sempre fuori posto, inadeguato ed in più.
Ho anche provato queste sensazioni con i miei amici di sempre nel mio paese. Durante le vacanze avverto in modo fortissimo il senso di essere in più in quel gruppo di persone. Me ne accorgo sempre quando li sento parlare di cose di cui io non so nulla o di come nei pomeriggi o in certe serate loro si organizzano senza che io sappia nulla. Mi sento sempre il rimpiazzo o quello in più.
Mi scuso se ho scritto parecchio e se ci sono errori di battitura, grazie delle eventuali risposte.
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, ci sono grosolani erori di batitura nela sua richiesta. Questo nula toglie al valore di ciò che lei ci chiede.
Uno dei nuclei della sua insicurezza potrebbe essere quello da lei stesso evidenziato:
>>Stranamente tutto questo non accade quando trovo gente che inizia a parlare con me e vedo che quella persona è d'accordo con quello che dico o comunque prova interesse nella discussione che si potrebbe creare
Probabilmente, lei sopravvaluta l'opinione che gli altri possono farsi di lei, e fa dipendere da questa la sua stima del suo valore personale: in altre parole, non ha ancora imparato a valutare sè stesso, le sue idee, le sue potenzialità INDIPENDENTEMENTE da ciò che il resto del mondo è nel sacrosanto diritto di pensare.
Ciò la motiva a non confrontarsi con altre persone, che potenzialmente potrebbero rifiutarla (o no, ma non lo saprà finchè non rischia), e così facendo la sua stima di sè scende ulteriormente.
Se vuole spezzare questo circolo vizioso, le strade sono molteplici: può cominciare a mollare l'idea di dover piacere agli altri, e limitarsi ad incontrarli così come è, a beccarsi qualche rifiuto e portare a casa qualche successo; oppure, può cercare un aiuto professionale, come ha cominciato a fare scrivendo a noi.
Per i limiti stessi di un servizio di consulenza online, non possiamo erogare terapie o effettuare diagnosi online: se si rivolgerà di persona ad uno psicoterapeuta, meglio se esperto in tematiche relative all'ansia sociale, rischierà un poco, ma forse si porterà a casa qualcosa di più.
Cordialmente
Uno dei nuclei della sua insicurezza potrebbe essere quello da lei stesso evidenziato:
>>Stranamente tutto questo non accade quando trovo gente che inizia a parlare con me e vedo che quella persona è d'accordo con quello che dico o comunque prova interesse nella discussione che si potrebbe creare
Probabilmente, lei sopravvaluta l'opinione che gli altri possono farsi di lei, e fa dipendere da questa la sua stima del suo valore personale: in altre parole, non ha ancora imparato a valutare sè stesso, le sue idee, le sue potenzialità INDIPENDENTEMENTE da ciò che il resto del mondo è nel sacrosanto diritto di pensare.
Ciò la motiva a non confrontarsi con altre persone, che potenzialmente potrebbero rifiutarla (o no, ma non lo saprà finchè non rischia), e così facendo la sua stima di sè scende ulteriormente.
Se vuole spezzare questo circolo vizioso, le strade sono molteplici: può cominciare a mollare l'idea di dover piacere agli altri, e limitarsi ad incontrarli così come è, a beccarsi qualche rifiuto e portare a casa qualche successo; oppure, può cercare un aiuto professionale, come ha cominciato a fare scrivendo a noi.
Per i limiti stessi di un servizio di consulenza online, non possiamo erogare terapie o effettuare diagnosi online: se si rivolgerà di persona ad uno psicoterapeuta, meglio se esperto in tematiche relative all'ansia sociale, rischierà un poco, ma forse si porterà a casa qualcosa di più.
Cordialmente
[#2]
Utente
Ha ragione, pensandoci bene la mia difficoltà principale sta nel concetto di me che si formano gli altri, cerco di dare l'impressione migliore... mi sforzo per farlo e finisco nel soffrire di ansia "da prestazione". Quindi si attiva un circolo vizioso in cui per tagliare corto, arrivo a non frequentare gente per non avere problemi di stress e così via..
Se ci penso bene le critiche mi distruggono. Quando mi fanno una critica sono visibilmente demolito. Sto capendo che ho difficoltà nel comprendere le mie abilità in generale. Mi sottovaluto parecchio arrivando a distimarmi.. o per lo meno questo è il mio modello di me.
La ringrazio Dott. Calì
Se ci penso bene le critiche mi distruggono. Quando mi fanno una critica sono visibilmente demolito. Sto capendo che ho difficoltà nel comprendere le mie abilità in generale. Mi sottovaluto parecchio arrivando a distimarmi.. o per lo meno questo è il mio modello di me.
La ringrazio Dott. Calì
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.2k visite dal 29/12/2010.
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