Gestione separazione

Buongiorno,

dopo quasi 3 anni insieme ed un meraviglioso bimbo di appena 18 mesi io e il mio compagno ci separiamo ("getto la spugna", anche a fronte di litigi insostenibili per il piccolo).
Premetto che il nostro è stato un fidanzamento lampo, e con la gravidanza e maternità anticipata si è palesata l'incompatibilità che era già emersa precedentemente. Gravidanza e allattamento a dir poco stressanti. Abbiamo provato,anche a traslocare col bimbo di 4 mesi (per nove mesi) e vedere di ritrovarci, ma non è servito,anzi,le cose sono andate via via peggiorando. Sottolineo che abbiamo avuto già 4 incontri con una terapista di coppia e a fine gennaio inizieremo un corso di gruppo per cercare di rispettarci e comunicare a modo, per il futuro del bimbo. Di positivo c'è che sono carica di energie positive,e questo già solo stando lontano da quella infelice situazione.
Sono ora a casa dei miei genitori,probabilmente iniziero' a lavorare il 17 gennaio e quando potrò io e il pupo ci sistemeremo indipendentemente (anche se ragioni economiche evidenti lo rendono quasi una follia!). Vorrei inserire il piccolo al nido,solo al mattino per far respirare i miei (bimbo da sempre vivacissimo!) questo il giorno 10.
Sottolineo che da un mese a questa parte lui è molto attaccato a me,per addormentarsi mi riempie di coccole alle guance ed orecchie,molto a lungo. Col padre ha un rapporto giocoso e a volte di rivalità (gelosia?). In questa casa,coi nonni è sempre stato bene,molto sereno. Ora ho paura di fare mosse che possano disturbare nostro figlio,specie vivendo l'astio di suo padre in questa fase in cui si vede ovviamente defraudato. Capisco e aspetto che passi la bufera,ma mi chiedo come gestire le sue visite almeno queste mese (poi un avvocato deciderà il calendario...temo) cosi'turbolento. Si tratta di gestire le visite e l'inserimento nido e l'assenza della madre (lavoro a tempo pieno). Una psicologa ci ha raccomandato di non sballottarlo vista l'età, e di usare gradualità. Voi che ne pensate? A cosa dobbiamo stare attenti? Cosa evitare? Io penserei -solo per questo mese -di portare il bimbo al padre (a 50km da qui) ogni sabato e vederlo pero' tornare per la sera. Poi il padre lo vedrebbe la domenica in questa casa. Troppi andirivieni? E poi ho timore per le notti fuori,specie ora! A 12 mesi lo abbiamo fatto,2 notti col papà,ma il piccolo non era affatto in questa fase di super attaccamento. Come riconoscere il disagio eventuale? Grazie infinite.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, posso chiederle come mai sente il bisogno di domandare un secondo parere qua, dopo che la psicologa le avrebbe detto di "non sballottare il piccolo"? Si è trattato di una consulenza spot, di un'unica seduta oppure siete seguiti in modo continuativo dalla collega?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Ebbene, perchè il mio excompagno tende a svalutare tutto cio' che non è conforme alle sue idee e ferree convinzioni. Non da sufficiente credito a chi ci sta aiutando (a nessuno direi) e non so piu' come fargli entrare in testa almeno le basi del buon senso genitoriale..... Sia mai che leggendo qui si soffermi un'attimo?
La sua collega in questione lavora da 25 anni nel campo della terapia di coppia,ci ha seguiti 4 volte in 2 mesi e da fine gennaio seguiremo comunque terapia di gruppo di 2 mesi per riuscire quantomeno a capirci e non trasferire sul bimbo altre velenosità. Ho scritto qui perchè sono scorata...altro non ho in testa che il benessere del piccolo ma il papà (spero solo temporaneamente...) non è ancora su queste onde. (ad esempio di sua iniziativa è andato da un'assistente sociale che gli ha detto che la sindrome dell'abbandono è confutata e non esiste e lui quindi ha cominciato a sostenere che la psicologa dice 'scemenze'). Che farne ???? Grazie.
[#3]
Utente
Utente
ah,se fosse per me il piccolo non lo sballotterei proprio almeno questo mese! Ma ho dovuto andare incontro al papà poco...comprensivo,diciamo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Lo sballottamento che io eviterei è soprattutto quello di tipo emotivo. Ciò che sottopone a stress i figli durante una separazione non è tanto l'atto in sé, quanto il clima emotivo che i genitori, più o meno inconsapevolmente, contribuiscono a creare. Non sarà un viaggio di 50 km una volta la settimana a creare problemi, se il viaggio scorre tranquillo e in sicurezza. Anzi, dovendo scegliere fra il non poter vedere spesso il babbo e la fatica di sottoporsi a un viaggetto, credo che il bambino non avrebbe dubbi.

Ma quando la separazione diventa un'occasione per aumentare il livello delle recriminazioni, delle accuse e dei rinfacciamenti, ecco che dal separarsi "per non far altro male al piccolo" si passa a una situazione che rischia di fargliene ancora di più.

Quindi fate attenzione a questo. E se ritenete di averne bisogno, continuate a farvi assistere da un collega.

Cordiali saluti
[#5]
Utente
Utente
scusi se la ricontatto,per le notti fuori lei cosa ne pensa? Faremo un tentativo domani sera (starà dal papà) ma il bimbo (18 mesi) spesso mi cerca di notte per una coccola (l'altra notte è stato angosciato/aggrappato a me per un'ora),e la settimana prossima inizia il nido e fra 3 settimane il mio lavoro.
Se può darci comunque un'opinione le saremo grati, con il mese prossimo ritorneremo a 'frequentare' la psicologa. Grazie infinite.
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
No. Preferisco che aspettiate a vedere la psicologa. Dopo se crede potrà tornare a riferirci. Non sarà un mese d'attesa a fare danni, nel frattempo fate attenzione a quanto già indicato.

Cordiali saluti
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