Mio figlio è gay?

Ho due figli il minore mi preoccupa, è molto chiuso, non esce mai, e nel suo pc ha solo immagini maschili, di rapporti omosessuali e filmati sullo stesso argomento, nessuna immagine femminile.
E' molto sensibile mi sembra fragile, vorrei proteggerlo, ma lui non parla, e io non so come iniziare una discussione su questa materia.
Ho già fatto un tentativo per portarlo da un professionista, solo per il problema che è chiuso e sta sempre in casa, ma si è rifiutato categoricamente.
A mia moglie non ho detto niente dei miei dubbi, ne farebbe una tragedia e non mi sembra il caso.
Come padre ovviamente, vorrei il meglio per i miei figli, ma sono pronto ad accettare la sua condizione, ad aiutarlo e sostenerlo.
Ma la domanda, mio figlio è gay? Per adesso non trova risposta, e io sono attanagliato dal dubbio, che come al solito è peggiore della certezza.
Grazie per i consigli
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Dr. Emanuel Mian Psicoterapeuta, Psicologo 31 1
Gentile Utente,
ci dice che lei accetterebbe tranquillamente l'orientamento sessuale di suo figlio,mentre sua moglie forse ne farebbe un dramma.
Il primo passo ritengo possa essere di stabilire un canale comunicativo sincero e schietto con vostro figlio.
Questo dovrebbe essere fatto da entrambe le figure genitoriali, non unicamente da una, e non basandosi sulla raccolta di indizi.
Lei infatti dice di aver visto il suo computer, e cio' equivale ad entrare nella sua intimità senza cercare altri modi per comunicare con lui.
Non ci dice molto riguardo suo figlio(studia, lavora, eta'del ragazzo,precedenti fidanzate o amici che frequentavano casa, amici etc) e gli elementi sono davvero pochi.
Dire se è gay o meno, dato che lei lo accetterebbe, avrebbe senso?
Non è più importante sapere se soffre o se non riesce ad uscire dal suo guscio?

Buone Feste

Dr. Emanuel Mian,PhD
Psicologo-Psicoterapeuta
Riceve a Roma, Milano,Monza,Trieste e Udine
www.emotifood.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, quanti anni ha suo figlio?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
Utente
Utente
Mio figlio ha 23 anni, è iscritto all'università, è in ritardo con il piano di studio ma ha una ottima media.
Non ha mai avuto fidanzate o amiche, ma effettivamente anche pochissimi amici e per un tempo molto limitato e legato alla scuola, la differenza è esaltata anche dagli amici e fidanzate del fratello maggiore.
Secondo me in una situazione del genere, di completa solitudine, passa le giornate davanti al pc, ridendo spesso, a me sembra, anche in modo isterico.
Non capisco perché non riesca ad uscire, vivere una vita di rapporti umani, di cosa ha paura?
Tentativi di dialogo ho cercato di farne, ma lui è sempre chiuso a riccio, forse non riesco a trovare gli argomenti corretti di dialogo, ma sembra che gli unici argomenti che gli interessano sono i giochi su pc.
Grazie e scusate il ritardo della risposta.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Ha ragione, il dubbio è peggiore della certezza. Ma è più preoccupante l'isolamento sociale del ragazzo del suo orientamento sessuale.

Se è ancora dipendente da voi e vive insieme a voi, ritengo dovreste prendere in mano la situazione e limitargli l'uso giornaliero del pc come prima cosa. Se davvero per lui il computer è un surrogato della vita, trovandosene a corto dovrà necessariamente iniziare a fare qualcosa d'altro. E quello potrebbe essere il momento per vedere problemi d'altro tipo venire allo scoperto, e così essere affrontati.

Non posso però darle indicazioni precise sulle modalità in cui farlo né dovreste, se non vi sentite sicuri, improvvisare. Dovreste farvi seguire da uno psicologo/psicoterapeuta esperto di problemi familiari e relazionali.

Cordiali saluti
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Dr. Emanuel Mian Psicoterapeuta, Psicologo 31 1
Concordo con il collega,ma se suo figlio cerca nel pc una sorta di "lenitivo" del proprio isolamento, è necessario chiedersi anche cosa trova nel computer che l'ambiente gli ha negato o che suo figlio si sta negando perche' non lo trova "pronto e disponibile o raggiungibile".

Prima di cio' pero' e' necessario valutare prioritariamente il quadro in cui il problema si sta svolgendo.
Consiglierei di valutare un consulto da collega ad indirizzo sistemico-relazionale o sistemico-familiare come consigliato dal collega Santonocito.

Cordialmente,
EM
[#6]
Utente
Utente
Concordo pienamente con il Dr. Giuseppe Santonocito.
Anche per me è più importante la felicità, il vivere socialmente, essere in pace con noi stessi prima dell'orientamento sessuale.
Questo è ciò che volevo dire quando ho parlato di accettazione della sua condizione.
Diversi anni fa, abbiamo già provato a limitargli l'uso del pc, non è servito a niente, si è messo a vedere la tv.
Sembra abbia paura del mondo, il pc per questo è fantastico, se un amico non ti piace lo cancelli dalla lista.
Il dubbio che abbia paura perché pensa di essere giudicato perché 'diverso' questa è stata la molla della mia indagine.
Vorrei riuscire a dirgli che gli voglio bene, cosa già fatta in varie occasioni, ma non sono riuscito a trovare le parole per fargli capire che il bene che gli voglio non è condizionato dalle sue tendenze o dalle sue paure.
Non è facile aiutare chi non vuole essere aiutato, un ragazzo di 23 anni se non vuole andare da un professionista non posso certo portarcelo di peso.
Anzi la situazione dopo questo tentativo è stata ancora peggiore, con una totale assenza di dialogo.
Grazie ancora delle vostre parole.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Il requisito per aiutare qualcuno è certamente che egli per primo voglia essere aiutato. Tuttavia anche quando non è così, non tutto è perduto. Alcune forme di terapia, come la strategica, possono aiutare voi genitori a capire i comportamenti più adatti da tenere e aiutare in tal modo, indirettamente, anche vostro figlio.

Purtroppo non basta l'amore di genitore quando sono presenti condizioni patologiche vere e proprie. Ci vuole l'aiuto specialistico.

Cordiali saluti