Mia moglie non mi ama piu
Gentili dottori, Spinto dalla disperazione, ho trovato questo vostro blog.
Cerco brevemente di esporre la mia situazione
dopo trent'anni di vita insieme di cui 5 di fidanzamento e venticinque di matrimonio, mia moglie mi ha detto che i suoi sentimenti nei miei confronti sono cambiati e ha deciso di chiedere la separazione.
Premetto che non abbiamo mai litigato e io ho sempre avuto per lei un rispetto quasi religioso eche, i miei sentimenti per lei non sono mai cambiati.
Non l'ho mai tradita e ho sempre cercato di esserle vicino.
Abbiamo una attività commerciale in comune e tutti i beni sono intestati a lei in quanto le ho dato tutta la fiducia che ritenevo giusto darle.
Ora lei mi contesta di non averle dato sicurezza, di non essere stato vicino ai figli e dice pure che i suoi sentimenti sono cambiati da 10 anni a questa parte.
Quando il mio figlio maggiore è andato a vivere da solo, con la scusa che io russavo mi ha fatto trasferire nella stanza che era prima occupata dal ragazzo e, da quel giorno(circa un anno fa) non abbiamo più avuto rapporti.
Io sono veramente distrutto in quanto posso capire che la routine possa essere noiosa, ma io non le ho mai impedito di fare alcunchè.
Non so più che pesci pigliare, le ho detto quanto la amo e che per lei sarei disposto a qualunque cosa, ma non vuole sentire ragioni.
Cosa posso fare ?
Grazie dell'attenzione
Cerco brevemente di esporre la mia situazione
dopo trent'anni di vita insieme di cui 5 di fidanzamento e venticinque di matrimonio, mia moglie mi ha detto che i suoi sentimenti nei miei confronti sono cambiati e ha deciso di chiedere la separazione.
Premetto che non abbiamo mai litigato e io ho sempre avuto per lei un rispetto quasi religioso eche, i miei sentimenti per lei non sono mai cambiati.
Non l'ho mai tradita e ho sempre cercato di esserle vicino.
Abbiamo una attività commerciale in comune e tutti i beni sono intestati a lei in quanto le ho dato tutta la fiducia che ritenevo giusto darle.
Ora lei mi contesta di non averle dato sicurezza, di non essere stato vicino ai figli e dice pure che i suoi sentimenti sono cambiati da 10 anni a questa parte.
Quando il mio figlio maggiore è andato a vivere da solo, con la scusa che io russavo mi ha fatto trasferire nella stanza che era prima occupata dal ragazzo e, da quel giorno(circa un anno fa) non abbiamo più avuto rapporti.
Io sono veramente distrutto in quanto posso capire che la routine possa essere noiosa, ma io non le ho mai impedito di fare alcunchè.
Non so più che pesci pigliare, le ho detto quanto la amo e che per lei sarei disposto a qualunque cosa, ma non vuole sentire ragioni.
Cosa posso fare ?
Grazie dell'attenzione
[#1]
Gentilissimo signore da quanto ha scritto comprendo pienamente il momento difficile che sta attraversando. Quello che le domando e' se durante l'anno di astinenza dai rapporti sessuali lei e sua moglie parlavate di questo, oppure era tutto normale?
Nell'attesa porgo cordiali saluti
Nell'attesa porgo cordiali saluti
Dr. Leonardo Fricano Psicologo e Psicoterapeuta
Palermo,Bagheria
tel 091 7721646 cell 393 4271998
www.leonardofricano.com
[#2]
"Ora lei mi contesta di non averle dato sicurezza, di non essere stato vicino ai figli e dice pure che i suoi sentimenti sono cambiati da 10 anni a questa parte."
Gent.le utente,
a volte non "vediamo ciò che non vogliamo vedere" perché prenderne atto ci indurrebbe a metterci in discussione, ma è come se lei in tutto questo tempo abbia "guardato senza vedere", era tutto sotto i suoi occhi ma la sua attenzione era altrove.
In questo momento, sarebbe importante recuperare una comunicazione efficace all'interno della coppia, pertanto potrebbe essere utile un colloquio con lo psicoterapeuta per valutare la possibilità di affrontare un percorso terapeutico finalizzato a creare le condizioni favorevoli per una reciproca assunzione di responsabilità, piuttosto che "scivolare" nel circolo vizioso delle reciproche accuse/recriminazioni.
Cordialmente
Gent.le utente,
a volte non "vediamo ciò che non vogliamo vedere" perché prenderne atto ci indurrebbe a metterci in discussione, ma è come se lei in tutto questo tempo abbia "guardato senza vedere", era tutto sotto i suoi occhi ma la sua attenzione era altrove.
In questo momento, sarebbe importante recuperare una comunicazione efficace all'interno della coppia, pertanto potrebbe essere utile un colloquio con lo psicoterapeuta per valutare la possibilità di affrontare un percorso terapeutico finalizzato a creare le condizioni favorevoli per una reciproca assunzione di responsabilità, piuttosto che "scivolare" nel circolo vizioso delle reciproche accuse/recriminazioni.
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Gentile signore,
i sentimenti e la buona volontà hanno fatto sì che lei non si rapportasse a sua moglie come ad un'altra persona, ma a una specie di divinità da tenere sul piedistallo.
lei ha scritto infatti:
"non abbiamo mai litigato e io ho sempre avuto per lei un rispetto quasi religioso".
Forse la signora vorrebbe essere trattata in maniera meno "religiosa" e più paritaria, compreso anche il fatto di litigare quando ce n'è motivo.
Poche cosa sono peggio del non litigare mai, la discussione aiuta a chiarirsi e a conoscersi meglio.
Se invece di fronte a quello che non va uno dei due fa finta di niente o è accomodante fino all'inverosimile l'altro prima o poi non regge più la situazione.
Non conoscendovi non posso dirle altro, se non che potreste richiedere una consulenza di coppia per vedere se il rapporto si può in qualche modo riequilibrare.
Non capisco come mai sua moglie le imputa di essere stato assente nei confronti dei figli e di non averle dato sicurezza: forse nella sua devozione lei non è riuscito ad essere per sua moglie una presenza maschile rassicurante?
E' solo un'ipotesi, ma le consiglierei davvero un bel chiarimento anche con toni accesi, specie se questo non è mai avvenuto.
Chissà che non sia l'occasione per dare una scossa al vostro rapporto!
Ci faccia sapere come procede la situazione, le faccio tanti auguri
i sentimenti e la buona volontà hanno fatto sì che lei non si rapportasse a sua moglie come ad un'altra persona, ma a una specie di divinità da tenere sul piedistallo.
lei ha scritto infatti:
"non abbiamo mai litigato e io ho sempre avuto per lei un rispetto quasi religioso".
Forse la signora vorrebbe essere trattata in maniera meno "religiosa" e più paritaria, compreso anche il fatto di litigare quando ce n'è motivo.
Poche cosa sono peggio del non litigare mai, la discussione aiuta a chiarirsi e a conoscersi meglio.
Se invece di fronte a quello che non va uno dei due fa finta di niente o è accomodante fino all'inverosimile l'altro prima o poi non regge più la situazione.
Non conoscendovi non posso dirle altro, se non che potreste richiedere una consulenza di coppia per vedere se il rapporto si può in qualche modo riequilibrare.
Non capisco come mai sua moglie le imputa di essere stato assente nei confronti dei figli e di non averle dato sicurezza: forse nella sua devozione lei non è riuscito ad essere per sua moglie una presenza maschile rassicurante?
E' solo un'ipotesi, ma le consiglierei davvero un bel chiarimento anche con toni accesi, specie se questo non è mai avvenuto.
Chissà che non sia l'occasione per dare una scossa al vostro rapporto!
Ci faccia sapere come procede la situazione, le faccio tanti auguri
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
gentile utente
in casi del genere è possibile percorrere infinite strade ma le suggerisco di riassumerle come segue:
1 la relazione di coppia può considersi conclusa
2 la relazione di coppia può essere recuperata
Nel primo caso, il soggetto debole, ovviamente sarebbe lei. Le cause ovviamente vanno cercate e i consulti dei colleghi potrebbero fornire alcune indicazioni su cosa e dove cercare. In questo caso, potrebbe essere utile un supporto terapeutico atto a contenere il suo dolore, ma soprattutto, elaborare quelle necessarie trasformazioni per condurre una nuova vita. Cosa non facile, non veloce, non immediata ma che poi, alla fine, potrebbe restituirle quella serenità che ora le manca.
Nel secondo caso, la soluzione potrebbe essere una terapia di coppia. Una terapia che permetta ad entrambi di capire cosa non ha funzionato e cosa fare per ristabilire l'armonia
Cordiali saluti
in casi del genere è possibile percorrere infinite strade ma le suggerisco di riassumerle come segue:
1 la relazione di coppia può considersi conclusa
2 la relazione di coppia può essere recuperata
Nel primo caso, il soggetto debole, ovviamente sarebbe lei. Le cause ovviamente vanno cercate e i consulti dei colleghi potrebbero fornire alcune indicazioni su cosa e dove cercare. In questo caso, potrebbe essere utile un supporto terapeutico atto a contenere il suo dolore, ma soprattutto, elaborare quelle necessarie trasformazioni per condurre una nuova vita. Cosa non facile, non veloce, non immediata ma che poi, alla fine, potrebbe restituirle quella serenità che ora le manca.
Nel secondo caso, la soluzione potrebbe essere una terapia di coppia. Una terapia che permetta ad entrambi di capire cosa non ha funzionato e cosa fare per ristabilire l'armonia
Cordiali saluti
Dr. Domenico Bumbaca - Psicologo Psicoterapeuta
ad indirizzo Junghiano
https://www.PsicoanalistaRoma.it/
[#5]
Gentile utente,
ciò che lei riferisce rispetto al suo matrimonio fa pensare a implicite (quindi non riconosciute)regole di comunicazione rigide e disfunzionali attraverso le quali la coppia "funziona" mantenendo il proprio equilibrio e un'armonia fittizia. In pratica non si litiga, non si discute, le conflittualità rimangono coperte fino a quando questo tipo di equilibrio precario non può più reggere e la situazione precipita.
Ovviamente questa è un'ipotesi, da qui non si può fare di più, ma a mio parere le sarebbe di aiuto, in ogni caso, consultare un terapeuta familiare (indicato l'orientamento sistemico-relazionale) sia nel caso lei riesca a coinvolgere sua moglie nella consulenza, sia nel caso che questo non sia possibile.
Molti auguri
ciò che lei riferisce rispetto al suo matrimonio fa pensare a implicite (quindi non riconosciute)regole di comunicazione rigide e disfunzionali attraverso le quali la coppia "funziona" mantenendo il proprio equilibrio e un'armonia fittizia. In pratica non si litiga, non si discute, le conflittualità rimangono coperte fino a quando questo tipo di equilibrio precario non può più reggere e la situazione precipita.
Ovviamente questa è un'ipotesi, da qui non si può fare di più, ma a mio parere le sarebbe di aiuto, in ogni caso, consultare un terapeuta familiare (indicato l'orientamento sistemico-relazionale) sia nel caso lei riesca a coinvolgere sua moglie nella consulenza, sia nel caso che questo non sia possibile.
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#6]
Utente
grazie delle risposte immediate e chiare.
In tutta onestà, io fino a sei mesi fa ero convinto che lei mi fosse affezionata e, infatti, mi ha detto che mi vuole bene come a un figlio o un fratello, che si preoccupa della mia felicità, ma che non vuole più essere la mia compagna.
Certo i problemi economici che ci hanno accompagnato durante la vita non hanno aiutato, lei ha parlato con una comune amica e le ha detto che i nostri rapporti intimi avevano, ultimamente una frequenza di due o tre volte l'anno.
non è vero, avevamo rapporti almeno tre - quattro volte settimana, e, salvo l'ultima volta, nella quale mi sono accorto del suo non gradimento, tutte le altre volte mi era parso soddisfacente per entrambi.
Poi da un anno più nulla.
Lei dice che da quando mi ha conosciuto ha dovuto sopprimere se stessa, ma, come ho già detto, non le ho mai impedito nulla ad esclusione di rapporti sessuali con altri uomini. lei era liberissima di andare dove voleva, quando voleva ma non lo ha mai fatto.
Per motivi di lavoro siamo assieme 24 su 24 ore, e se io non le chiedo spiegazioni, lei è tranquilla e si comporta come sempre, salvo a casa chiudersi in camera e passare ore al telefono con la madre e il fratello.
Siamo abbastanza isolati e non abbiamo amici intimi solo amicizie superficiali.
Abbniamo dedicato tutta la vita ai figli e al lavoro, ma io la amo come il primo giorno e mi sconvolge il solo pensiero di non potere più amarla sia emotivamente che fisicamente.
Grazie ancora della vostra gentilezza
In tutta onestà, io fino a sei mesi fa ero convinto che lei mi fosse affezionata e, infatti, mi ha detto che mi vuole bene come a un figlio o un fratello, che si preoccupa della mia felicità, ma che non vuole più essere la mia compagna.
Certo i problemi economici che ci hanno accompagnato durante la vita non hanno aiutato, lei ha parlato con una comune amica e le ha detto che i nostri rapporti intimi avevano, ultimamente una frequenza di due o tre volte l'anno.
non è vero, avevamo rapporti almeno tre - quattro volte settimana, e, salvo l'ultima volta, nella quale mi sono accorto del suo non gradimento, tutte le altre volte mi era parso soddisfacente per entrambi.
Poi da un anno più nulla.
Lei dice che da quando mi ha conosciuto ha dovuto sopprimere se stessa, ma, come ho già detto, non le ho mai impedito nulla ad esclusione di rapporti sessuali con altri uomini. lei era liberissima di andare dove voleva, quando voleva ma non lo ha mai fatto.
Per motivi di lavoro siamo assieme 24 su 24 ore, e se io non le chiedo spiegazioni, lei è tranquilla e si comporta come sempre, salvo a casa chiudersi in camera e passare ore al telefono con la madre e il fratello.
Siamo abbastanza isolati e non abbiamo amici intimi solo amicizie superficiali.
Abbniamo dedicato tutta la vita ai figli e al lavoro, ma io la amo come il primo giorno e mi sconvolge il solo pensiero di non potere più amarla sia emotivamente che fisicamente.
Grazie ancora della vostra gentilezza
[#8]
Può cercare un nominativo nell'elenco degli psicologi iscritti a questo sito, o in alternativa rivolgersi al consultorio familiare di Busto Arsizio:
www.asl.varese.it/wai/admin/distretti_san/show.php?cmd=area&dis=BUSTO%20ARSIZIO&area=9#content
Le faccio tanti auguri!
www.asl.varese.it/wai/admin/distretti_san/show.php?cmd=area&dis=BUSTO%20ARSIZIO&area=9#content
Le faccio tanti auguri!
[#9]
Oltre a quanto già suggeritole dalla collega può consultare il sito dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia al link
http://www.opl.it
troverà nel menù la voce Albo con l'elenco degli iscritti
Cordialmente
http://www.opl.it
troverà nel menù la voce Albo con l'elenco degli iscritti
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 9.6k visite dal 21/12/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.