Miglioramento o peggioramento ansia?
Buongiorno Dottori, sono una ragazza di 23 anni e soffro di attacchi di ansia e panico da quando ho 10 anni circa. Con la psicoterapia e le varie cure la situazione è andata via via migliorando anche se i sintomi non sono scomparsi dell tutto anzi ogni tanto tornano a farmi compagnia ma piano piano sto imparando ed ho imparato a conviverci. Studio Comunicazione ma il mio desiderio più grande è studiare psicologia infatti sto pensando di abbandonare la facoltà di lingue per iscrivermi a psicologia però la domanda che mi sorge spontanea è "cosa mi succedde se faccio psicologia? Potrebbe causarmi effetti negativi o positivi sulla mia ansia?" Il pensiero di aiutare e capire gli altri mi fa stare bene anche perchè ho imparato che la non conoscenza causa ansia e poi perchè vorrei capirmi e capire le mie paure, ovviamente continuando con i miei controlli psicologici che sono 2 - 3 volte l'anno. Vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Cara ragazza,
tu dici:
"vorrei capirmi e capire le mie paure, ovviamente continuando con i miei controlli psicologici che sono 2 - 3 volte l'anno"
Se soffri d'ansia studiando Psicologia potrai capire meglio le cause della tua situazione, ma non potrai risolverla (nel caso tu lo speri) perchè da soli non ci si può aiutare.
Un effetto negativo può essere quello di illudersi di risolvere i problemi propri e dei propri familiari o amici, ma se già in partenza sai che questo non è realizzabile non rischi di pensarlo.
Inoltre dici:
"ho imparato che la non conoscenza causa ansia"
Un altro rischio può essere quello di diventare particolarmente ossessiva e alimentare una preesistente tendenza al controllo a causa della raccolta di informazioni che avviene studiando per gli esami: si tratta di nozioni non solo psicologiche, ma anche mediche (anatomia e fisiologia, farmacologia) e biologiche, che possono svelarti aspetti che prima non avevi considerato, dei quali puoi impressionarti se per caso sei ipocondriaca o se tendi ad autosuggestionarti.
Ti faccio inoltre presente che rischi di cadere nel tranello dell'"aiuto gli altri per aiutare me stessa" per interposta persona, cosa che mi sembra emerga dal tuo dire:
"Il pensiero di aiutare e capire gli altri mi fa stare bene"
Se non stai bene non puoi aiutare altre persone, e il giusto interesse che avrai verso ipotetici futuri pazienti dovrà sempre essere sottoposto a limiti che permettano di essere un professionista e non un amico.
Aver sofferto d'ansia ti aiuterebbe a capire la situazione delle altre persone, tenendo però sempre ben presente il rischio di identificarti con loro e di attribuire loro pensieri ed emozioni che sono invece tuoi.
Se la psicoterapia che seguivi si è ridotta a "controlli psicologici 2-3 volte l'anno" direi che la cura non è sufficiente per risolvere i problemi che stai trascinando da così tanti anni, per quanto tu stia meglio, e ti consiglio di riprendere una frequenza di sedute adeguata.
Qualuque scelta farai ti auguro prima di tutto di recuperare la tranquillità e di sconfiggere l'ansia per essere più serena anche riguardo al tuo futuro.
tu dici:
"vorrei capirmi e capire le mie paure, ovviamente continuando con i miei controlli psicologici che sono 2 - 3 volte l'anno"
Se soffri d'ansia studiando Psicologia potrai capire meglio le cause della tua situazione, ma non potrai risolverla (nel caso tu lo speri) perchè da soli non ci si può aiutare.
Un effetto negativo può essere quello di illudersi di risolvere i problemi propri e dei propri familiari o amici, ma se già in partenza sai che questo non è realizzabile non rischi di pensarlo.
Inoltre dici:
"ho imparato che la non conoscenza causa ansia"
Un altro rischio può essere quello di diventare particolarmente ossessiva e alimentare una preesistente tendenza al controllo a causa della raccolta di informazioni che avviene studiando per gli esami: si tratta di nozioni non solo psicologiche, ma anche mediche (anatomia e fisiologia, farmacologia) e biologiche, che possono svelarti aspetti che prima non avevi considerato, dei quali puoi impressionarti se per caso sei ipocondriaca o se tendi ad autosuggestionarti.
Ti faccio inoltre presente che rischi di cadere nel tranello dell'"aiuto gli altri per aiutare me stessa" per interposta persona, cosa che mi sembra emerga dal tuo dire:
"Il pensiero di aiutare e capire gli altri mi fa stare bene"
Se non stai bene non puoi aiutare altre persone, e il giusto interesse che avrai verso ipotetici futuri pazienti dovrà sempre essere sottoposto a limiti che permettano di essere un professionista e non un amico.
Aver sofferto d'ansia ti aiuterebbe a capire la situazione delle altre persone, tenendo però sempre ben presente il rischio di identificarti con loro e di attribuire loro pensieri ed emozioni che sono invece tuoi.
Se la psicoterapia che seguivi si è ridotta a "controlli psicologici 2-3 volte l'anno" direi che la cura non è sufficiente per risolvere i problemi che stai trascinando da così tanti anni, per quanto tu stia meglio, e ti consiglio di riprendere una frequenza di sedute adeguata.
Qualuque scelta farai ti auguro prima di tutto di recuperare la tranquillità e di sconfiggere l'ansia per essere più serena anche riguardo al tuo futuro.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
>>> "cosa mi succedde se faccio psicologia? Potrebbe causarmi effetti negativi o positivi sulla mia ansia?"
>>>
Gentile ragazza, questa è una domanda a sua volta dettata dall'ansia, non ha niente a che vedere con lo studiare psicologia. Lei è ansiosa e da ansiosa si fa domande preoccupate. Tutto qui.
Piuttosto, a psicologia spesso ci s'iscrive come tentata soluzione per i propri problemi personali: ora divento psicologo, così mi aggiusto da solo. Purtroppo, però, non funziona.
Che tipo di psicoterapia/e ha fatto sinora?
Cordiali saluti
>>>
Gentile ragazza, questa è una domanda a sua volta dettata dall'ansia, non ha niente a che vedere con lo studiare psicologia. Lei è ansiosa e da ansiosa si fa domande preoccupate. Tutto qui.
Piuttosto, a psicologia spesso ci s'iscrive come tentata soluzione per i propri problemi personali: ora divento psicologo, così mi aggiusto da solo. Purtroppo, però, non funziona.
Che tipo di psicoterapia/e ha fatto sinora?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Chiedo immensamente scusa per non aver risposto con immediata tempestività ma non riuscivo piu a trovare il messaggio inserito poichè pensavo di essermi iscritta con un'altra password. Per risponderVi:
E' sicuramente vero ciò che avete scritto anche perchè non è possibile aiutare gli altri se prima non ci aiutiamo o non ci facciamo aiutare. Io amo conoscere ciò che accade nella mente delle persone, capire le paure e sarebbe il mio sogno aiutare, forse proprio perchè avendo queste sensazioni posso capire cosa provano i pazienti però prima è sicuramente meglio che mi curi e se non guarirò del tutto almeno imparerò a convivere senza farmi condizionare da "malattie" paure o fobie. In questo periodo, soprattutto negli ultimi 20 giorni, la mia ansia è tornata a farsi sentire; non è paragonabile a quella di tanti anni fa ma abbastanza fastidiosa la quale mi porta a limitazioni e restrinzioni dalla mia vita privata a quella sociale. Un ultimo episodio riguarda la mia salute, posso attribuire ad uno stress psicologico la sensazione continua di stanchezza? Seguo un'alimentazione sana, mangio regolarmente e malgrado io possa andare a letto e riposare dopo circa un'ora che sono in piedi il giorno successivo, la stanchezza si fa sentire quasi da rendermi difficile la giornata.
Porgo ancora le mie più sentite scuse
E' sicuramente vero ciò che avete scritto anche perchè non è possibile aiutare gli altri se prima non ci aiutiamo o non ci facciamo aiutare. Io amo conoscere ciò che accade nella mente delle persone, capire le paure e sarebbe il mio sogno aiutare, forse proprio perchè avendo queste sensazioni posso capire cosa provano i pazienti però prima è sicuramente meglio che mi curi e se non guarirò del tutto almeno imparerò a convivere senza farmi condizionare da "malattie" paure o fobie. In questo periodo, soprattutto negli ultimi 20 giorni, la mia ansia è tornata a farsi sentire; non è paragonabile a quella di tanti anni fa ma abbastanza fastidiosa la quale mi porta a limitazioni e restrinzioni dalla mia vita privata a quella sociale. Un ultimo episodio riguarda la mia salute, posso attribuire ad uno stress psicologico la sensazione continua di stanchezza? Seguo un'alimentazione sana, mangio regolarmente e malgrado io possa andare a letto e riposare dopo circa un'ora che sono in piedi il giorno successivo, la stanchezza si fa sentire quasi da rendermi difficile la giornata.
Porgo ancora le mie più sentite scuse
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E' importante che tu ti faccia seguire adeguatamente di persona: come vedi l'ansia può essere ciclica e non scompare se non viene trattata, ma può anzi dar luogo ad ulteriori sintomi e rendere più fastidiosi quelli preesistenti.
La stanchezza può dipendere da tanti fattori (stress e depressione inclusi), ma può anche essere legata a cause strettamente mediche e sarebbe opportuno che tu ne parlassi anche con il tuo medico di base per valutare se non sia il caso di effettuare degli esami.
La stanchezza può dipendere da tanti fattori (stress e depressione inclusi), ma può anche essere legata a cause strettamente mediche e sarebbe opportuno che tu ne parlassi anche con il tuo medico di base per valutare se non sia il caso di effettuare degli esami.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 16/12/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.