Senso di responsabilità
Buongiorno,sono una donna di 33 anni sposata e madre di due bambini piccoli. Ultimamente il mio matrimonio è in crisi, litigo spesso con mio marito sempre per lo stesso motivo, quello che lui definisce dipendenza psicologica dai miei genitori, in particolare da mia madre.In realtà abbiamo sempre litigato per questo motivo,anche da fidanzati,ora però mi rendo conto che mio marito è saturo e che il mio matrimonio è veramente in pericolo,forse ho veramente questo problema di dipendenza,ma non riesco a uscire da questo tunnel.Quello che mi crea un grosso punto interrogativo è questo:mio marito è troppo esigente o sono io che davvero non riesco a essere equilibrata?i miei genitori hanno sempre avuto un rapporto conflittuale tra di loro, ricordo da bambina grandi litigate furibonde, mio padre che urlava con mia madre, giorni di mutismo assoluto e poi tornava la pace, fino alla litigata successiva.Questo ha creato un rapporto difficile tra me e mio padre, anche perchè ricordo che da bambina ne ho prese parecchie, soprattutto perchè lui era nervoso, e quindi negli anni ho sviluppato una sorta di astio nei suoi confronti.Poi mi sono sposata, e non abbiamo più avuto scontri; in realtà mi rendo conto che non li abbiamo avuti perchè li abbiamo sempre evitati, per chissà quale tacito accordo, come se discutere fosse una cosa sconveniente; nel frattempo però mio marito ha avuto a che fare con la mia famiglia e con modi di fare che a lui non stavano bene, me li ha fatti presente, ma io non sono mai stata in grado di correggerli. ho sempre evitato lo scontro, per un sacco di motivazioni: mio marito esagera e non gli sta bene niente di quello che fanno i miei genitori, mio padre è fatto così, non riesco ad essere chiara e diretta coi miei genitori perchè ho paura di ferirli, insomma, per un motivo o per l'altro ho lasciato sempre andare, fino ad oggi, che mi trovo in questa situazione. ora ci sono anche i bambini, e il problema si è accentuato: mio padre un giorno ha tagliato i capelli a mio figlio senza consultarci e mio marito si è arrabbiato a morte, ha avuto uno scontro con lui, e io, sebbene non approvassi il gesto di mio padre, ho rimproverato mio marito per i suoi modi sgarbati.Se devo lasciare i bambini a qualcuno per uscire,penso subito a mia madre,perchè se li lasciassi a mia suocera,so che per lei sarebbe un dispiacere.oppure a mio marito dà fastidio che la bambina gli venga tolta dalle braccia da mia madre, e io non riesco a dirlo a lei, perchè non voglio farla rimanere male;in questo modo però ho messo mio marito in una situazione di grosso disagio:non li può più vedere e mi considera una donna senza carattere.Scrivendo questa lettera, mi rendo conto di avere una problema:ho bisogno dell'approvazione dei miei genitori, in particolar modo di mia madre,e non so come uscirne.So che il mio futuro sono mio marito e i miei bambini,ma sto mettendo tutto questo in pericolo per la mia incapacità di gestire questa situazione.come posso uscire da questo tunnel?
[#1]
Gentile signora, mi pare che lei stia riconoscendo di avere un problema di dipendenza dal bisogno d'approvazione di sua madre, ma a malincuore, ossia che lo stia riconoscendo solo perché il suo matrimonio è a rischio. Forse, se suo marito non l'avesse messa di fronte a questo fatto, per lei non sarebbe stato un problema.
In ogni caso credo sia opportuno che vi rivolgiate a uno psicologo per una consulenza di coppia, così potrete capire se si tratta più di un problema suo o più di un atteggiamento intollerante di suo marito.
Cordiali saluti
In ogni caso credo sia opportuno che vi rivolgiate a uno psicologo per una consulenza di coppia, così potrete capire se si tratta più di un problema suo o più di un atteggiamento intollerante di suo marito.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile signora,
pare che lei si sia adagiata in questa sorta di tregua (o pace armata?) che si è creata fra lei e suo padre, e che non voglia fare alcuna mossa per non rompere una situazione in cui il conflitto aperto è per la prima volta assente.
Tuttavia il conflitto esiste e resta sotterraneo, causa non pochi danni e provoca in lei anche eccessivi sensi di colpa, come quello che prova solo ad immaginare di chiedere a sua madre di non strappare la bambina dalle braccia di suo marito.
La decisione di suo padre di tagliare i capelli a vostro figlio senza interpellarvi illustra bene come si stanno rapportando a lei: non hanno rispetto per la sua nuova famiglia e per il suo ruolo di madre, e si arrogano il diritto di prendere decisioni che non li riguardano senza farsi particolari problemi.
Quella che si fa problemi è tuttavia lei, che anche in quell'occasione ha finito col non protestare con i suoi genitori, ma col rimproverare suo marito che, da solo, si sta facendo carico di rimarcare e difendere i confini della vostra famiglia.
Sto includendo entrambi i suoi genitori nel discorso perchè mi pare che anche sua madre sia parte in causa, perchè con quello che ha subito in passato pensa di avere dei "diritti di invadenza" che in realtà non ha: lei da piccola ha preso le sue parti, e ora sua madre si sta forse approfittando del ruolo di vittima per comportarsi come vuole senza rischiare rimproveri, che sa che da lei non arriveranno mai.
Il fatto che nella sua famiglia d'origine accadessero certe cose e che lei se ne sia andata senza aver risolto in qualche modo il rapporto con i suoi genitori fa sì che si porti dietro una pesante zavorra, e che la pace apparente sia solo un'illusione (non penso che lei sia priva di carattere, penso che la situazione sia dolorosa e difficile).
Non so se suo marito è eccessivamente intollerante, ma le sue prese di posizione stanno permettendo a lei di riprendere un discorso interrotto e - spero - di maturare la motivazione necessaria a risolvere le questioni in sospeso prima di tutto per sè stessa, oltre che per la serenità di marito e figli.
Cordialmente,
pare che lei si sia adagiata in questa sorta di tregua (o pace armata?) che si è creata fra lei e suo padre, e che non voglia fare alcuna mossa per non rompere una situazione in cui il conflitto aperto è per la prima volta assente.
Tuttavia il conflitto esiste e resta sotterraneo, causa non pochi danni e provoca in lei anche eccessivi sensi di colpa, come quello che prova solo ad immaginare di chiedere a sua madre di non strappare la bambina dalle braccia di suo marito.
La decisione di suo padre di tagliare i capelli a vostro figlio senza interpellarvi illustra bene come si stanno rapportando a lei: non hanno rispetto per la sua nuova famiglia e per il suo ruolo di madre, e si arrogano il diritto di prendere decisioni che non li riguardano senza farsi particolari problemi.
Quella che si fa problemi è tuttavia lei, che anche in quell'occasione ha finito col non protestare con i suoi genitori, ma col rimproverare suo marito che, da solo, si sta facendo carico di rimarcare e difendere i confini della vostra famiglia.
Sto includendo entrambi i suoi genitori nel discorso perchè mi pare che anche sua madre sia parte in causa, perchè con quello che ha subito in passato pensa di avere dei "diritti di invadenza" che in realtà non ha: lei da piccola ha preso le sue parti, e ora sua madre si sta forse approfittando del ruolo di vittima per comportarsi come vuole senza rischiare rimproveri, che sa che da lei non arriveranno mai.
Il fatto che nella sua famiglia d'origine accadessero certe cose e che lei se ne sia andata senza aver risolto in qualche modo il rapporto con i suoi genitori fa sì che si porti dietro una pesante zavorra, e che la pace apparente sia solo un'illusione (non penso che lei sia priva di carattere, penso che la situazione sia dolorosa e difficile).
Non so se suo marito è eccessivamente intollerante, ma le sue prese di posizione stanno permettendo a lei di riprendere un discorso interrotto e - spero - di maturare la motivazione necessaria a risolvere le questioni in sospeso prima di tutto per sè stessa, oltre che per la serenità di marito e figli.
Cordialmente,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.5k visite dal 14/12/2010.
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