Eritrofobia
Gentili Dottori, ho 30 anni e da almeno 10 anni soffro di eritrofobia associata ad iperidrosi facciale e ascellare. Molti anni fa ho provato la strada della psicoterapia che però ho abbandonato dopo poche sedute vuoi per la scarsa fiducia che nutrivo nei confronti psicoterapia in generale, vuoi per ristrettezze economiche. Negli anni il problema si è presentato con regolarità tanto da non permettermi una vita sociale nè sentimentale soddisfacente. A questo punto credo abbia bisogno di aiuto perchè ho notato che le mie fobie pian piano mi stanno costringendo ad un autoisolamento. Arrossisco e sudo copiosamente al viso nelle situazioni più disparate e banali: quando parlo con una donna, quando chicchiero con qualcuno che non vedo da molto tempo, quando mi chiedono informazioni personali, quando mi rendo conto di non essere all'altezza di certe situazioni. Quest'ultimo è il fattore scatenante sia in ambito lavorativo che sentimentale-sessuale. Se penso a 10 anni fa non avevo alcun problema dal punto di vista sessuale, ora invece dopo varie defaillance nel corso degli anni, faccio fatica anche solo a parlare con una donna aspettando sempre che sia lei a fare il primo passo. Rimando o evito tutte quelle situazioni che la mia psiche valuta come rischiose e vivo al 40% delle mie potenzialità. Dopo una relazione importante avuta intorno ai 21 anni ho sempre frequentato donne sposate o divorziate, comunque di molto più grandi di me. Ho letto dei post riguardanti il mio stesso problema e vedo che le terapie suggerite sono abbastanza varie: dalla cognitivo-comportamentale, alla breve strategica alla psicoterapia analitica jungiana. Potreste gentilmente indicarmi da cosa dipende la scelta del tipo di percorso psicoterapeutico, i tempi e l'efficacia di tali metodi? Vorrei tornare ad essere me stesso senza continuare ad andare "col freno tirato". Vorrei sedermi ad un tavolo della mensa aziendale e poter avere argomenti di conversazione con i miei colleghi e non per forza tacere per paura di dire qualcosa che possa avere un contradittorio.
Spero possiate aiutarmi, magari anche consigliandomi qualche lettura utile nel frattempo.
Grazie del Vostro prezioso tempo.
Spero possiate aiutarmi, magari anche consigliandomi qualche lettura utile nel frattempo.
Grazie del Vostro prezioso tempo.
[#1]
Gentile Utente,
le letture non servono a molto, dovrebbe trovare lo psicologo-psicoterapeuta, adatto a lei, con il quale affrontare un valido percorso di psicoterapia, lei parla di sintomi, che sono correlati ad un'infinità di altre cause, che le stanno rendendo la vita impossibile.
Cari auguri
le letture non servono a molto, dovrebbe trovare lo psicologo-psicoterapeuta, adatto a lei, con il quale affrontare un valido percorso di psicoterapia, lei parla di sintomi, che sono correlati ad un'infinità di altre cause, che le stanno rendendo la vita impossibile.
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Ex utente
Capisco Dott.ssa Randone, ma procedendo per tentativi dovrei provare prima ogni tecnica per almeno 5-6 sedute e poi tirare le somme. Così facendo impiegherei qualche anno prima di trovare il percorso a me più adatto. Mi chiedevo se secondo la Sua esperienza, una tecnica abbia dato maggiori benefici piuttosto che un'altra, nella cura di tale disturbo.
La ringrazio anticipatamente.
Saluti.
La ringrazio anticipatamente.
Saluti.
[#3]
Gentile utente,
le suggerisco la lettura di un articolo per avere un'idea dei vari orientamenti terapeutici al link
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html.
Concordo comunque con la collega poiché in ogni percorso terapeutico è fondamentale la relazione di mutua fiducia che si instaura tra paziente e terapeuta.
Ogni approccio psicoterapeutico è di per sé valido dato che il fine di ogni psicoterapia è comunque sempre quello di aiutare il paziente a raggiungere il benessere psicologico.
Ma lei dice di aver abbandonato precedentemente un trattamento anche per una questione di scarsa fiducia. E' un punto che dovrebbe chiarire con se stesso, altrimenti potrebbe continuare a pensare di dover procedere per tentativi ed errori.
Cordialmente
le suggerisco la lettura di un articolo per avere un'idea dei vari orientamenti terapeutici al link
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html.
Concordo comunque con la collega poiché in ogni percorso terapeutico è fondamentale la relazione di mutua fiducia che si instaura tra paziente e terapeuta.
Ogni approccio psicoterapeutico è di per sé valido dato che il fine di ogni psicoterapia è comunque sempre quello di aiutare il paziente a raggiungere il benessere psicologico.
Ma lei dice di aver abbandonato precedentemente un trattamento anche per una questione di scarsa fiducia. E' un punto che dovrebbe chiarire con se stesso, altrimenti potrebbe continuare a pensare di dover procedere per tentativi ed errori.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#6]
Gentile Utente,
La strada della psicoterapia può condurre a discreti risultati, a volte a risultati soddisfacenti e altre volte alla remissione di tutti i sintomi (che poi, man mano, si allargano - dal rossore ad altri fenomeni antipatici che portano anche ad una inevitabile chiusura sul piano sociale).
Però bisogna trovare il modo per condurla in modo continuativo e con molta partecipazione, ed anche con un’alleanza di lavoro che possa permettere al terapeuta di non trovarsi solo a lavorare sulle cause dei suoi problemi. La partecipazione assidua del paziente sul set psicoterapeutico è importantissima.
Ricordi che ogni forma di disagio o di nevrosi è plurideterminata.
Pertanto, non è affatto facile ad un terapeuta farsi strada in quella miriade di eventi, interni ed esterni alla psiche del suo paziente, che hanno portato in questo caso lei ad un particolare stadio di malessere. Ripeto: nella terapia, la partecipazione attiva della persona che soffre di questo o di altri disagi è necessaria ed opportuna, oserei aggiungere, "indispensabile".
Il problema economico non è da sottovalutare. Ma le assicuro che anche chi si prepara a diventare psicoterapeuta, (ormai tutti), si trova o si è trovato di fronte a difficoltà economiche notevoli perché, specie per chi ha una preparazione a livello analitico, di sedute ne ha fatte molte, e spesso affrontando molti sacrifici e molte difficoltà.
Purtroppo la cura psicoterapeutica comporta sempre una spesa inevitabile. Ma non si illuda di accorciare il percorso verso la via della guarigione con dei farmaci.
Cordiali saluti e molti auguri.
La strada della psicoterapia può condurre a discreti risultati, a volte a risultati soddisfacenti e altre volte alla remissione di tutti i sintomi (che poi, man mano, si allargano - dal rossore ad altri fenomeni antipatici che portano anche ad una inevitabile chiusura sul piano sociale).
Però bisogna trovare il modo per condurla in modo continuativo e con molta partecipazione, ed anche con un’alleanza di lavoro che possa permettere al terapeuta di non trovarsi solo a lavorare sulle cause dei suoi problemi. La partecipazione assidua del paziente sul set psicoterapeutico è importantissima.
Ricordi che ogni forma di disagio o di nevrosi è plurideterminata.
Pertanto, non è affatto facile ad un terapeuta farsi strada in quella miriade di eventi, interni ed esterni alla psiche del suo paziente, che hanno portato in questo caso lei ad un particolare stadio di malessere. Ripeto: nella terapia, la partecipazione attiva della persona che soffre di questo o di altri disagi è necessaria ed opportuna, oserei aggiungere, "indispensabile".
Il problema economico non è da sottovalutare. Ma le assicuro che anche chi si prepara a diventare psicoterapeuta, (ormai tutti), si trova o si è trovato di fronte a difficoltà economiche notevoli perché, specie per chi ha una preparazione a livello analitico, di sedute ne ha fatte molte, e spesso affrontando molti sacrifici e molte difficoltà.
Purtroppo la cura psicoterapeutica comporta sempre una spesa inevitabile. Ma non si illuda di accorciare il percorso verso la via della guarigione con dei farmaci.
Cordiali saluti e molti auguri.
[#7]
Ex utente
Dott. Vita mi trovo pienamente d'accordo con la sua visione, soprattutto col fatto che i farmaci non sono la panacea di tutti i mali. Ho postato i miei dubbi in questa sezione proprio perchè sono convinto del fatto che tutto parta dal mio cervello: non ho intenzione di dipendere da un farmaco, nè tantomeno di focalizzarmi solo sui sintomi. Vorrei andare più a fondo ed eliminare la radice del mio malessere.
D'altro canto ho anche bisogno di rassicurazioni da parte Vostra, qualcuno che mi dica che il mio problema può esser risolto con questa o quella tecnica, in quali tempistiche e magari portando anche la Vostra esperienza con casi simili.
Sapete forse meglio di me che l'eritrofobia è un problema i cui sintomi sono molto comuni fra chi ne soffre; sintomi che man mano portano all'isolamento. Mi fa paura perchè non riesco ad individuarne le cause nè a controllarla.
E' per questo che mi sto rivolgendo a Voi psicologi per capire se vale la pena intraprendere un percorso psicoterapeutico. Capisco anche che non ci si vuole sbilanciare, soprattutto quando il mezzo è un forum, ma ripeto, anche solo qualcuno che mi dica: "si, ho trattato diversi pazienti con tot% di successi..." sarebbe davvero utile per il morale!
Detto questo saluto, ringrazio per la disponibilità e auguro un Buon Natale a tutti Voi.
D'altro canto ho anche bisogno di rassicurazioni da parte Vostra, qualcuno che mi dica che il mio problema può esser risolto con questa o quella tecnica, in quali tempistiche e magari portando anche la Vostra esperienza con casi simili.
Sapete forse meglio di me che l'eritrofobia è un problema i cui sintomi sono molto comuni fra chi ne soffre; sintomi che man mano portano all'isolamento. Mi fa paura perchè non riesco ad individuarne le cause nè a controllarla.
E' per questo che mi sto rivolgendo a Voi psicologi per capire se vale la pena intraprendere un percorso psicoterapeutico. Capisco anche che non ci si vuole sbilanciare, soprattutto quando il mezzo è un forum, ma ripeto, anche solo qualcuno che mi dica: "si, ho trattato diversi pazienti con tot% di successi..." sarebbe davvero utile per il morale!
Detto questo saluto, ringrazio per la disponibilità e auguro un Buon Natale a tutti Voi.
[#8]
Gentile Utente,
Sì, ho trattato diversi casi con risultati soddisfacenti.
L'avverto, tuttavia, che il rossore era sempre l'iceberg di una serie di eventi psichici e di mali che affliggevano i pazienti e quindi era necessaria un'attenzione a tutta la psiche dei soggetti. Cioè gli eventi psichici che venivano portati sul set psicoterapeutico erano numerosi e dei più svariati contenuti.
La psicoterapia si rivolge quindi, di solito, all'intera persona e a tutti i suoi vissuti, anche quelli del periodo infantile e soprattutto quelli della preadolescenza e dell'adolescenza.
La terapia quindi non può limitarsi a poche sedute, ma il paziente si accorge subito, come il terapeuta, che l'intervento può richiedere un tempo abbastanza prolungato.
Con i cordiali saluti.
[#9]
Gentile ragazzo, arrossire è una reazione fisiologica determinata da un innesco di tipo psichico. Tutti possiamo arrossire, ma in determinati momenti e in certe situazioni, specialmente di esposizione sociale, alcune persone arrosiscono più spesso e più facilmente e si parla allora di eritrofobia.
S'innesca così il circolo vizioso dell'ansia anticipatoria, non si riesce più a capire se si ha paura degli altri e quindi si arrossisce, oppure se si ha paura d'arrossire ed essere rifiutati ancora di più dagli altri. S'inizia a confondere la causa con gli effetti, provando la sgradevolissima sensazione di non riuscire a controllarsi senza capire in cosa. L'evitamento dei rapporti sociali diventa la logica conseguenza, ma l'isolamento naturalmente aggrava ancora di più la situazione.
Dal punto di vista psicoterapeutico sono possibili diversi approcci, tutti potenzialmente in grado di produrre risultati. Come le hanno già detto i colleghi la variabile più importante, il fattor comune che deve esserci in qualunque tipo di psicoterapia perché possa avere successo è la buona qualità della relazione terapeutica. Sentire di avere una buona relazione e sentirsi compresi dal terapeuta è indispensabile affinché la terapia possa procedere nel migliore dei modi.
Tuttavia, alcuni approcci terapeutici utilizzano in più delle tecniche precise, messe a punto specificamente per i diversi tipi di disturbo. Nel caso dell'eritrofobia, ad esempio, la terapia breve strategica ha un protocollo d'intervento semplice e che si rivela molto spesso efficace e risolutivo.
Oltre al link già propostole dalla collega, le suggerisco quest'altro per sapere in generale cosa aspettarsi da una terapia:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
S'innesca così il circolo vizioso dell'ansia anticipatoria, non si riesce più a capire se si ha paura degli altri e quindi si arrossisce, oppure se si ha paura d'arrossire ed essere rifiutati ancora di più dagli altri. S'inizia a confondere la causa con gli effetti, provando la sgradevolissima sensazione di non riuscire a controllarsi senza capire in cosa. L'evitamento dei rapporti sociali diventa la logica conseguenza, ma l'isolamento naturalmente aggrava ancora di più la situazione.
Dal punto di vista psicoterapeutico sono possibili diversi approcci, tutti potenzialmente in grado di produrre risultati. Come le hanno già detto i colleghi la variabile più importante, il fattor comune che deve esserci in qualunque tipo di psicoterapia perché possa avere successo è la buona qualità della relazione terapeutica. Sentire di avere una buona relazione e sentirsi compresi dal terapeuta è indispensabile affinché la terapia possa procedere nel migliore dei modi.
Tuttavia, alcuni approcci terapeutici utilizzano in più delle tecniche precise, messe a punto specificamente per i diversi tipi di disturbo. Nel caso dell'eritrofobia, ad esempio, la terapia breve strategica ha un protocollo d'intervento semplice e che si rivela molto spesso efficace e risolutivo.
Oltre al link già propostole dalla collega, le suggerisco quest'altro per sapere in generale cosa aspettarsi da una terapia:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 8.3k visite dal 13/12/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.