Disturbo della personalità o cosa?
Salve,
sono una ragazza di ventidue anni e sto vivendo una situazione confusa ed,a tratti,difficile.
Sono fidanzata da un po'con un ragazzo che si prodiga in continue premure,molto comprensivo e presente.Ciononostante,non riesco ad instaurare un rapporto veramente equilibrato con lui;un litigio banale scatena reazioni (mie) d'ira veramente violente,non riesco a trattenere la rabbia e mi accanisco con lui tentando,volontariamente,di ferirlo.
A volte la tentazione di passare alle mani è forte.
Quando mi rendo conto del mio comportamento vengo assalita da sensi di colpa indescrivibili.
Ci sono momenti in cui lo detesto,senza motivo,ed altri in cui provo per lui una vera e propria venerazione.
Oltre a questo provo gelosie morbose ed immotivate da cui deriva un vero e proprio senso di possesso.
I tentativi di controllarlo che,spesso sfociano in una vera e propria sete di manipolazione,non mancano.La paura di essere lasciata per questo ed altri motivi,neanche.
Vivo col costante terrore che possa tradirmi anche se,dentro di me,so che mi ama e che non lo farebbe mai.
Lo amo veramente anch'io,non so perchè mi comporti così.A volte penso semplicemente di essere una persona marcia dentro.
Con i precedenti fidanzati (non che ne siano stati molti) la storia era pressocchè la stessa.
Non mi sono mai aperta con nessuno.
Al di là di questo,sento di doverle accennare altri problemi,chissà che non ci sia un'inter-connessione tra questi.
Ho una situazione familiare in casa molto complicata,mio padre gestisce contemporaneamente due famiglie,mentre mia madre rimane inerte davanti a tutto.
Soffro di bulimia,da circa tre anni.
Ho una percezione distorta e mutevole di me,del mio corpo.A volte riesco ad accettarmi,altre mi sento un mostro.
Non riesco ad instaurare rapporti sinceri e duraturi,di tipo amichevole.Tutte le mie presunte amicizie poggiano su basi di estrema superficialità e di discreto e reciproco disinteresse.
Vivo fasi di profonda depressione che mi portano a maturare pensieri suicidi,anche se raramente in maniera seria e preoccupante.
Tendo a sentirmi arrendevole,ad addormentarmi in lacrime con la speranza di non svegliarmi più.Poche ore dopo,invece,posso provare un senso serenità e tranquillità inspiegabile.Ho forti sbalzi d'umore e stati d'animo altalenanti.
Vorrei sapere se potrebbe essere solo un periodo,o se soffro di qualche disturbo di personalità.
Chiedo scusa per i possibili errori,ho scritto di getto.
Grazie mille anticipatamente.
sono una ragazza di ventidue anni e sto vivendo una situazione confusa ed,a tratti,difficile.
Sono fidanzata da un po'con un ragazzo che si prodiga in continue premure,molto comprensivo e presente.Ciononostante,non riesco ad instaurare un rapporto veramente equilibrato con lui;un litigio banale scatena reazioni (mie) d'ira veramente violente,non riesco a trattenere la rabbia e mi accanisco con lui tentando,volontariamente,di ferirlo.
A volte la tentazione di passare alle mani è forte.
Quando mi rendo conto del mio comportamento vengo assalita da sensi di colpa indescrivibili.
Ci sono momenti in cui lo detesto,senza motivo,ed altri in cui provo per lui una vera e propria venerazione.
Oltre a questo provo gelosie morbose ed immotivate da cui deriva un vero e proprio senso di possesso.
I tentativi di controllarlo che,spesso sfociano in una vera e propria sete di manipolazione,non mancano.La paura di essere lasciata per questo ed altri motivi,neanche.
Vivo col costante terrore che possa tradirmi anche se,dentro di me,so che mi ama e che non lo farebbe mai.
Lo amo veramente anch'io,non so perchè mi comporti così.A volte penso semplicemente di essere una persona marcia dentro.
Con i precedenti fidanzati (non che ne siano stati molti) la storia era pressocchè la stessa.
Non mi sono mai aperta con nessuno.
Al di là di questo,sento di doverle accennare altri problemi,chissà che non ci sia un'inter-connessione tra questi.
Ho una situazione familiare in casa molto complicata,mio padre gestisce contemporaneamente due famiglie,mentre mia madre rimane inerte davanti a tutto.
Soffro di bulimia,da circa tre anni.
Ho una percezione distorta e mutevole di me,del mio corpo.A volte riesco ad accettarmi,altre mi sento un mostro.
Non riesco ad instaurare rapporti sinceri e duraturi,di tipo amichevole.Tutte le mie presunte amicizie poggiano su basi di estrema superficialità e di discreto e reciproco disinteresse.
Vivo fasi di profonda depressione che mi portano a maturare pensieri suicidi,anche se raramente in maniera seria e preoccupante.
Tendo a sentirmi arrendevole,ad addormentarmi in lacrime con la speranza di non svegliarmi più.Poche ore dopo,invece,posso provare un senso serenità e tranquillità inspiegabile.Ho forti sbalzi d'umore e stati d'animo altalenanti.
Vorrei sapere se potrebbe essere solo un periodo,o se soffro di qualche disturbo di personalità.
Chiedo scusa per i possibili errori,ho scritto di getto.
Grazie mille anticipatamente.
[#1]
Cara ragazza,
lei descrive sintomi relativi a disturbi dell'umore, disturbi alimentari e difficoltà relazionali, tutti sotto forma di "sbalzi" (fra alti e bassi d'umore, fra percezioni di sè positive e negative, fra tranquillità e paura di perdere il suo ragazzo).
Al di là dell'etichetta diagnostica tutto ciò è sicuramente correlato alla situazione familiare che sta vivendo, e all'assenza di sicurezza che ne deriva.
E' importante che lei si renda conto con grande lucidità dei comportamenti che sta tenendo nel confronti del suo ragazzo (e che ha tenuto anche con i ragazzi precedenti), perchè questa sua capacità di riflettere su sè stessa le sarà utile qualora decidesse di chiedere aiuto ad uno psicologo, cosa che le consiglio vivamente.
Ci vuole dire in che senso suo padre "gestisce contemporaneamente due famiglie"?
La sua assenza (e/o condivisione con l'altra famiglia) ha sicuramente ferito sua madre, che lei vede passiva e inerme, e penso abbia influenzato anche il suo rapporto con l'altro sesso, rendendola insicura anche se razionalmente si rende conto che le sue paure sono immotivate.
lei descrive sintomi relativi a disturbi dell'umore, disturbi alimentari e difficoltà relazionali, tutti sotto forma di "sbalzi" (fra alti e bassi d'umore, fra percezioni di sè positive e negative, fra tranquillità e paura di perdere il suo ragazzo).
Al di là dell'etichetta diagnostica tutto ciò è sicuramente correlato alla situazione familiare che sta vivendo, e all'assenza di sicurezza che ne deriva.
E' importante che lei si renda conto con grande lucidità dei comportamenti che sta tenendo nel confronti del suo ragazzo (e che ha tenuto anche con i ragazzi precedenti), perchè questa sua capacità di riflettere su sè stessa le sarà utile qualora decidesse di chiedere aiuto ad uno psicologo, cosa che le consiglio vivamente.
Ci vuole dire in che senso suo padre "gestisce contemporaneamente due famiglie"?
La sua assenza (e/o condivisione con l'altra famiglia) ha sicuramente ferito sua madre, che lei vede passiva e inerme, e penso abbia influenzato anche il suo rapporto con l'altro sesso, rendendola insicura anche se razionalmente si rende conto che le sue paure sono immotivate.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Grazie per la tempestiva risposta.
In effetti sono stata piuttosto vaga;mio padre vive con mia madre una situazione difficile da svariati anni ormai.
Parlo di continui tradimenti,vissuti più o meno alla luce del sole.
L'apice è stato scoprire che effettivamente da una sua relazione extraconiugale è nato un bambino che lui ha riconosciuto e che ora sta,a tutti gli effetti,crescendo.
Lei suggerisce che i miei disagi possano scaturire da quest'orrenda situazione familiare ed io sono in parte d'accordo.
Credo,tuttavia,che questa rappresenti una mera aggravante più che altro,dato che i disturbi sopracitati risalgono ad un periodo anche precedente alla bomba che ci è esplosa in casa recentemente.
Sinceramente,mi consiglia uno psicologo od uno psichiatra?
Potrebbe essere un disturbo borderline?
Grazie ancora,ogni sua parola è preziosa.
In effetti sono stata piuttosto vaga;mio padre vive con mia madre una situazione difficile da svariati anni ormai.
Parlo di continui tradimenti,vissuti più o meno alla luce del sole.
L'apice è stato scoprire che effettivamente da una sua relazione extraconiugale è nato un bambino che lui ha riconosciuto e che ora sta,a tutti gli effetti,crescendo.
Lei suggerisce che i miei disagi possano scaturire da quest'orrenda situazione familiare ed io sono in parte d'accordo.
Credo,tuttavia,che questa rappresenti una mera aggravante più che altro,dato che i disturbi sopracitati risalgono ad un periodo anche precedente alla bomba che ci è esplosa in casa recentemente.
Sinceramente,mi consiglia uno psicologo od uno psichiatra?
Potrebbe essere un disturbo borderline?
Grazie ancora,ogni sua parola è preziosa.
[#3]
Gentile ragazza,
come lei sa non ci è possibile fare diagnosi on line, poiché è necessario disporre di molti elementi che solo in presenza possono essere rilevabili.
Tuttavia, per ciò che riferisce in merito alla sua famiglia, alla sua difficoltà di riuscire ad instaurare relazioni affettive equilibrate, al suo cattivo rapporto con il cibo, ai suoi stati emotivi negativi è assolutamente indicato che lei si rivolga in presenza ad uno psicologo/psicoterapeuta per ricevere un aiuto adeguato a recuperare il suo benessere.
Ciò che noi siamo, il nostro comportamento, i nostri disagi, le nostre difficoltà, sono il frutto di molte variabili tra loro interconnesse che fanno riferimento alla nostra storia di vita personale e familiare.
Molti auguri per la sua vita
come lei sa non ci è possibile fare diagnosi on line, poiché è necessario disporre di molti elementi che solo in presenza possono essere rilevabili.
Tuttavia, per ciò che riferisce in merito alla sua famiglia, alla sua difficoltà di riuscire ad instaurare relazioni affettive equilibrate, al suo cattivo rapporto con il cibo, ai suoi stati emotivi negativi è assolutamente indicato che lei si rivolga in presenza ad uno psicologo/psicoterapeuta per ricevere un aiuto adeguato a recuperare il suo benessere.
Ciò che noi siamo, il nostro comportamento, i nostri disagi, le nostre difficoltà, sono il frutto di molte variabili tra loro interconnesse che fanno riferimento alla nostra storia di vita personale e familiare.
Molti auguri per la sua vita
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
Da qui non glielo posso nè saprei dire, ma le sconsiglio sia di cercare elementi per una auto-diagnosi su internet, sia di considerare poi così importante quale "etichetta" si può applicare alla sua situazione.
Le etichette diagnostiche semplificano, livellano, ma non sono quasi mai perfettamente corrispondenti al quadro clinico della singola persona (non stiamo parlando di questioni mediche, che sono molto più definite e "semplificabili" da questo punto di vista).
Come possibile causa dei suoi disturbi mi riferivo alla sua situazione familiare per come si è sviluppata nel tempo, non tanto a come stanno le cose oggi.
Le consiglierei di iniziare a sentire uno psicologo, che, se ce ne fosse la necessità, le consiglierà anche di prenotare una visita psichiatrica. In certi casi servono entrambe le terapie, psicologica e farmacologica, ma prima di tutto serve un'attenta valutazione del suo caso.
Le etichette diagnostiche semplificano, livellano, ma non sono quasi mai perfettamente corrispondenti al quadro clinico della singola persona (non stiamo parlando di questioni mediche, che sono molto più definite e "semplificabili" da questo punto di vista).
Come possibile causa dei suoi disturbi mi riferivo alla sua situazione familiare per come si è sviluppata nel tempo, non tanto a come stanno le cose oggi.
Le consiglierei di iniziare a sentire uno psicologo, che, se ce ne fosse la necessità, le consiglierà anche di prenotare una visita psichiatrica. In certi casi servono entrambe le terapie, psicologica e farmacologica, ma prima di tutto serve un'attenta valutazione del suo caso.
[#7]
Gentile ragazza,
ciò che le è utile non è tanto trovare un nome ai suoi disagi, ma un aiuto idoneo per affrontarli e risolverli.
Le potrebbe essere utile la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html.
Cordialmente
ciò che le è utile non è tanto trovare un nome ai suoi disagi, ma un aiuto idoneo per affrontarli e risolverli.
Le potrebbe essere utile la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.7k visite dal 11/12/2010.
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