Confusione mentale e fenomeni aggressivi
Buonasera, vi scrivo perchè sento di avere un problema che mi affligge da parecchio tempo (da circa il mese di Febbraio). Mi capita molto spesso di sentirmi una persona inutile, vuota, priva di qualsiasi dote o di qualsiasi voglia e capacità di fare le cose.E' come se alcune volte mi mancasse totalmente l'autostima e la voglia di fare, sono stanca e svogliata. Sono molto irrequieta e aggressiva nei rapporti intrapersonali, tanto che molte volte arrivo allo scontro verbale con le altre persone, purtroppo molte volte senza un motivo apparente, ma per motivi del tutto futili. Questi episodi non fanno che deprimermi ulteriormente, e causarmi molta sofferenza. Da circa il mese di Settembre, ho notati alcuni cambiamenti dentro di me. Molte volte è come se perdessi la concezione di me stessa, il pensiero della mia inutilità mi affligge così tanto che è come se mi stordisse. E' come se una valanga di pensieri negativi si riservassero dentro di me causandomi un cortocircuito. Questi episodi hanno una causa scatenante; basta un minimo contrattempo, uno banalissimo stress come perdere l'autobus o avere un ritardo del treno, per mandarmi in confusione totale. Questo sintomo dura per molti giorni, poi d'un tratto scompare e mi lascia totalmente spossata e irrequita. Altre volte invece, la mia aggressività ( che fa parte del mio carattere, una sorta di protezione penso, dato il fatto che sono in realtà molto timida e introversa) si trasforma in rabbia, e mi è capitato di sfogarmi totalmente spaccando degli oggetti o sfogandomi contro delle persone a me molto care, oppure causando del dolore fisico a me stessa. Questi episodi, una volta tornata lucida, mi rendono molto triste, e mi dispiace molto per come mi comporto verso gli altri. Ultimamente mi sono accorta di fare fatica ad organizzare un discorso, soprattutto se sono sotto pressione o sono in un ambiente poco familiare ( esempio compagni di università). E' come se mi uscissero delle parole che non voglio dire consciamente, oppure non riesco a terminare la frase che volevo dire e resta "mozza", oppure certe volte mentre parlo dimentico totalmente cosa stavo dicendo. Ho anche l'impressione che le persone sparlino dietro di me, e anche se so che non è vero, è come se la mia parte razionale venisse messa a tacere. Sempre negli ultimi tempi, quando sono così stressata, è come se sentissi il suono di una sirena dell'ambulanza, molto ovattata, come molto lontana, ronzarmi nella testa ossessivamente. A volte è come se mi sentissi spiata, soprattutto nel buio, quando cammino per strada per andare a prendere la macchina, o proprio nel mio letto. Questo mi causa molto disagio, io so razionalmente che non c'è nessuno, ma ho paura. La cosa penso più angosciante è quella che ho frequenti pensieri di morte, e di suicidio. Penso spesso a come potrei morire, a dove potrei farlo, e purtroppo anche se cerco con tutta me stessa di non pensarci, non riesco. Scusate per la lunghezza, vorrei sentire il vostro parere. Grazie!
[#1]
Gentile Lettrice,
in questa sede possiamo dare solo consulti brevi e che certamente non possono risolvere o inquadrare pienamente la sitazione descritta.
Lei ha descritto numerosi sintomi di disagio, certamente però mi sento di consigliarLe di prendere contatto con un professionista, psicoterapeuta o psichiatra, che possa inquadrare meglio il disagio che sta vivendo e aiutarLa a tornare a stare bene.
In bocca al lupo
in questa sede possiamo dare solo consulti brevi e che certamente non possono risolvere o inquadrare pienamente la sitazione descritta.
Lei ha descritto numerosi sintomi di disagio, certamente però mi sento di consigliarLe di prendere contatto con un professionista, psicoterapeuta o psichiatra, che possa inquadrare meglio il disagio che sta vivendo e aiutarLa a tornare a stare bene.
In bocca al lupo
Dr.ssa Chiara Facchetti
Ordine degli Psicologi della Lombardia (n. iscriz. 03/12625)
www.milanopsicologa.it
[#3]
Gentile signorina,
prima di febbraio ha già vissuto dei disagi/sintomi psicologici come quelli che ci ha descritto, o di altro tipo?
E' successo qualcosa nella sua vita (cambiamenti, traumi, lutti) nel periodo in cui ha iniziato a sentirsi così?
prima di febbraio ha già vissuto dei disagi/sintomi psicologici come quelli che ci ha descritto, o di altro tipo?
E' successo qualcosa nella sua vita (cambiamenti, traumi, lutti) nel periodo in cui ha iniziato a sentirsi così?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Ex utente
Che io ricordi, prima dell'inizio di quest'anno, non ho mai sofferto come soffro ora. Ho avute delle situazioni molto difficili nella mia infanzia e durante la mia adolescenza, e sicuramente questi episodi mi hanno sempre lasciata un senso di solitudine, di essere una persona buona a nulla, una delusione per tutti, una inetta. Tuttavia ero come rassegnata a vivere con questa cosa, e non ho mai vissuta la cosa come una sconfitta perenne della mia persona. Ora invece provo un enorme e profonda crisi, come se mi sentissi una persona difettosa, e questo mi provoca tutte quelle cose di cui ho precedentemente parlato. Provo sempre il desiderio di chiedere scusa a tutti per come mi comporto, per come sono, perchè esisto, per poi lasciarmi andare a monenti in cui sono spenta, e ad altri momenti in cui riverso la mia rabbia su tutto e tutti.
[#5]
Probabilmente tutto il malessere che ha accumulato negli anni ha superato un certo limite e le sta provocando un disagio che potrebbe essere di natura depressiva.
Il consiglio non può essere che quello di non perdere altro tempo per evitare che il quadro si aggravi ulteriormente, e di rivolgersi con fiducia ad uno psicologo che la aiuti, ora che è ancora così giovane, a uscire da questa brutta situazione.
Se vuole ci aggiorni su come sta, in ogni caso le faccio tanti auguri.
Il consiglio non può essere che quello di non perdere altro tempo per evitare che il quadro si aggravi ulteriormente, e di rivolgersi con fiducia ad uno psicologo che la aiuti, ora che è ancora così giovane, a uscire da questa brutta situazione.
Se vuole ci aggiorni su come sta, in ogni caso le faccio tanti auguri.
[#6]
"Ho avute delle situazioni molto difficili nella mia infanzia e durante la mia adolescenza, e sicuramente questi episodi mi hanno sempre lasciata un senso di solitudine, di essere una persona buona a nulla, una delusione per tutti, una inetta."
Gentile ragazza,
ciò che racconta lascia trasparire una certa difficoltà a sentire intorno a lei un ambiente familiare supportivo nel quale si trovasse a suo agio e compresa (ipotesi).
"Tuttavia ero come rassegnata a vivere con questa cosa, e non ho mai vissuta la cosa come una sconfitta perenne della mia persona. Ora invece provo un enorme e profonda crisi, come se mi sentissi una persona difettosa"
la crisi e i sintomi attuali le stanno segnalando che è venuto il momento di prendersi cura di se stessa chiedendo l'aiuto che le necessita.
Il suggerimento è quindi quello di rivolgersi ad uno specialista: psicologo/psicoterapeuta e psichiatra sono le figure a cui si può riferire per affrontare in modo idoneo i suoi disagi.
Molti auguri per il suo benessere
Gentile ragazza,
ciò che racconta lascia trasparire una certa difficoltà a sentire intorno a lei un ambiente familiare supportivo nel quale si trovasse a suo agio e compresa (ipotesi).
"Tuttavia ero come rassegnata a vivere con questa cosa, e non ho mai vissuta la cosa come una sconfitta perenne della mia persona. Ora invece provo un enorme e profonda crisi, come se mi sentissi una persona difettosa"
la crisi e i sintomi attuali le stanno segnalando che è venuto il momento di prendersi cura di se stessa chiedendo l'aiuto che le necessita.
Il suggerimento è quindi quello di rivolgersi ad uno specialista: psicologo/psicoterapeuta e psichiatra sono le figure a cui si può riferire per affrontare in modo idoneo i suoi disagi.
Molti auguri per il suo benessere
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Ex utente
Vi ringrazio per i consigli e per le rispote che mi avete fornito.
La mia infanzia è stata travagliata. I miei genitori, soprattutto mio padre, sono stati severi con me, e forse sono andati oltre quello che sarebbe giusto per dare una educazione alla propria figlia. Posso portare un esempio a proposito: Quando ero piccola, mio padre voleva insegnarmi a distinguere la mano destra dalla mano sinistra. Io sento molto la sua influenza su di me, e ciò non mi permetteva, e non mi permette tuttora, di sentirmi a mio agio con lui, quindi spesse volte sbagliavo a distinguere la mano, e lui mi percuoteva ( a volte anche in modo abbastanza violento). Come risultato, io ad oggi faccio fatica a distinguere la mano destra da quella sinistra, e se per una persona è banale distinguerle, per me richiede qualche secondo di riflessione. La stessa cosa è accaduta quando voleva insegnarmi a leggere l'ora con l'orologio normale, non quello digitale, per intenderci. Ancora oggi fatico a leggere l'ora normalmente, e spesso confondo le lancette delle ore e dei minuti. Potrei citare ancora tanti episodi della mia infanzia poco piacevoli. Come potete ben capire, la mia reazione è stata ( ed è ancora, purtroppo) quella di chiudermi in me stessa e di non fare partecipe i miei cari dei miei problemi, per paura che la prendessero male e mi considerassero una buona a nulla. E' come se sentissi il bisogno di dimostrare a me stessa quanto valgo. Detto ciò, io voglio bene ai miei genitori, e molto, li ritengo persone straordinarie, soprattutto mio padre lo ritengo un uomo capace di tutto, un vero leader. Il mio problema è sempre stato quello che per me è impossibile anche solo pensare di diventare una persona con una personalità, con delle capacità come lo è lui.
Dato il lavoro dei miei genitori, mi è capitato molte volte durante la mia infanzia di stare sola in casa per parecchie ore. Questo mi ha causato degli "eccessi di responsabilità", per cui se, per esempio, chiudo la manopola del gas, poi per 3-4 volte, inconsciamente, ricontrollo di averla chiusa, e se per caso non lo faccio ed esco di casa, ho dei forti sensi di colpa per tutto il giorno, come se avessi disubbidito ad un dovere preciso.
La mia infanzia è stata travagliata. I miei genitori, soprattutto mio padre, sono stati severi con me, e forse sono andati oltre quello che sarebbe giusto per dare una educazione alla propria figlia. Posso portare un esempio a proposito: Quando ero piccola, mio padre voleva insegnarmi a distinguere la mano destra dalla mano sinistra. Io sento molto la sua influenza su di me, e ciò non mi permetteva, e non mi permette tuttora, di sentirmi a mio agio con lui, quindi spesse volte sbagliavo a distinguere la mano, e lui mi percuoteva ( a volte anche in modo abbastanza violento). Come risultato, io ad oggi faccio fatica a distinguere la mano destra da quella sinistra, e se per una persona è banale distinguerle, per me richiede qualche secondo di riflessione. La stessa cosa è accaduta quando voleva insegnarmi a leggere l'ora con l'orologio normale, non quello digitale, per intenderci. Ancora oggi fatico a leggere l'ora normalmente, e spesso confondo le lancette delle ore e dei minuti. Potrei citare ancora tanti episodi della mia infanzia poco piacevoli. Come potete ben capire, la mia reazione è stata ( ed è ancora, purtroppo) quella di chiudermi in me stessa e di non fare partecipe i miei cari dei miei problemi, per paura che la prendessero male e mi considerassero una buona a nulla. E' come se sentissi il bisogno di dimostrare a me stessa quanto valgo. Detto ciò, io voglio bene ai miei genitori, e molto, li ritengo persone straordinarie, soprattutto mio padre lo ritengo un uomo capace di tutto, un vero leader. Il mio problema è sempre stato quello che per me è impossibile anche solo pensare di diventare una persona con una personalità, con delle capacità come lo è lui.
Dato il lavoro dei miei genitori, mi è capitato molte volte durante la mia infanzia di stare sola in casa per parecchie ore. Questo mi ha causato degli "eccessi di responsabilità", per cui se, per esempio, chiudo la manopola del gas, poi per 3-4 volte, inconsciamente, ricontrollo di averla chiusa, e se per caso non lo faccio ed esco di casa, ho dei forti sensi di colpa per tutto il giorno, come se avessi disubbidito ad un dovere preciso.
[#8]
"per me è impossibile anche solo pensare di diventare una persona con una personalità, con delle capacità come lo è lui"
Le è impossibile perchè suo padre le ha trasmesso una certa immagine di lei, e la figura paterna è fondamentale in particolare per la costruzione dell'autostima delle figlie femmine.
Non è nulla su cui non si possa intervenire, ma è importante che lei non trascini oltre la situazione per evitare che si accumulino ulteriori esperienze negative e che con gli anni diventi più difficile modificare il modo in cui lei vede sè stessa.
Le è impossibile perchè suo padre le ha trasmesso una certa immagine di lei, e la figura paterna è fondamentale in particolare per la costruzione dell'autostima delle figlie femmine.
Non è nulla su cui non si possa intervenire, ma è importante che lei non trascini oltre la situazione per evitare che si accumulino ulteriori esperienze negative e che con gli anni diventi più difficile modificare il modo in cui lei vede sè stessa.
[#9]
Gentile ragazza,
ciò che lei esprime con tanta chiarezza rispetto alle sue relazioni famigliari e in particolare al rapporto con suo padre, rende ancor più evidente il tipo di difficoltà che ha incontrato nella sua crescita e che tuttora incontra.
E' però giunto il momento per lei di permettere alla sua vita di fiorire al di là delle pesantezze del passato e dell'ambiente non così facilitante nel quale ancora vive, di imparare a riconoscere le proprie risorse e potenzialità, amarsi e accettarsi per quello che è, al di fuori di ingombranti paragoni che non le sono di aiuto.
A tal fine le suggerisco quindi nuovamente di seguire le indicazioni che le abbiamo dato nei post precedenti.
ciò che lei esprime con tanta chiarezza rispetto alle sue relazioni famigliari e in particolare al rapporto con suo padre, rende ancor più evidente il tipo di difficoltà che ha incontrato nella sua crescita e che tuttora incontra.
E' però giunto il momento per lei di permettere alla sua vita di fiorire al di là delle pesantezze del passato e dell'ambiente non così facilitante nel quale ancora vive, di imparare a riconoscere le proprie risorse e potenzialità, amarsi e accettarsi per quello che è, al di fuori di ingombranti paragoni che non le sono di aiuto.
A tal fine le suggerisco quindi nuovamente di seguire le indicazioni che le abbiamo dato nei post precedenti.
[#10]
Ex utente
Vi ringrazio infinitamente per le risposte che mi state dando, questo significa che potrò forse diventare per la prima volta nella mia vita una persona consapevole delle mie capacità. Forse i sintomi che provo in questo periodo, e che ho descritti nel primo post, sono dovuti proprio al rapporto coi miei genitori. Sinceramente mi sono sempre autoaccusata di tutto, pensavo sempre di essere io quella sbagliata e che gli altri fossero semplicemente esasperati dai miei comportamenti, dal fatto che appaio come una isterica lunatica, una bugiarda e una incapace. Ho sempre cercato di nascondere a me stessa il problema nei rapporti con la mia famiglia, pensando di essere io il problema e la causa di tutto. Ho anche cercato molte volte di risolvere i miei problemi da sola, ma regolarmente è come se mi facessi investire dei problemi, come se mi piacesse quasi che tutto peggiorasse, come se dovessi espiare una colpa e fosse necessario che soffrissi. In questi ultimi tempi stavo pensando di avere in realtà qualche disturbo mentale grave, che l'ambiente che mi circonda non c'entrasse nulla, ma che fossi io il problema. E' come se fossi così assuefatta dall'essere io l'ingranaggio rotto da non recepire più il resto.
[#11]
Se le hanno insegnato che ha la colpa, ha imparato a pensare di avere la colpa.
Se le hanno insegnato che non deve mai sbagliare, ha imparato che sbagliare è imperdonabile e che quando accade è solo una conferma del suo essere indegna e incapace.
E' molto semplice, e anche correggibile.
Abbia fiducia!
Se le hanno insegnato che non deve mai sbagliare, ha imparato che sbagliare è imperdonabile e che quando accade è solo una conferma del suo essere indegna e incapace.
E' molto semplice, e anche correggibile.
Abbia fiducia!
[#12]
"questo significa che potrò forse diventare per la prima volta nella mia vita una persona consapevole delle proprie capacità"
Colga questa sua importante riflessione, unitamente alle altre espresse, come un'opportunità per imboccare la strada che porta al suo benessere, nel modo le abbiamo suggerito.
I miei migliori auguri per un futuro sereno
Colga questa sua importante riflessione, unitamente alle altre espresse, come un'opportunità per imboccare la strada che porta al suo benessere, nel modo le abbiamo suggerito.
I miei migliori auguri per un futuro sereno
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 3k visite dal 07/12/2010.
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