Perdita di motivazione e ansia

Salve, sono una ragazza di 25 anni e da un paio di anni la mia vita è diventata un incubo in concomitanza al mio trasferimento a Roma provenendo da una piccola città. Dopo la laurea triennale nella mia città infatti ho deciso di conseguire la specialistica a Roma e da lì sono iniziati i miei problemi psicologici (pur essendo già latenti). Ho iniziato a soffrire di ansia, non riuscivo più ad uscire, spesso mi preparavo ma non riuscivo a varcare la soglia di casa,la mia paura era (ed è) il camminare da sola per strada. Inizio ad avere vampate di calore, mi gira la testa, ho nausea e soprattutto tachicardia mentre cammino. Questo non mi succede quando cammino in compagnia nè quando sono in autobus/metro (anche da sola). Questo mi ha condizionato molto, non ho fatto amicizie, mi sento molto sola, a stento parlo con le mie coinquiline. Questo non perchè non abbia voglia di instaurare un qualsiasi tipo di rapporto, ma perchè è scattato qualcosa in me che mi ha fatto chiudere al mondo e a lungo andare questa condizione perenne mi ha portato un grande stress, tanto da non riuscire più a studiare e vedendo la preoccupazione dei miei genitori mi è capitato diverse volte di inventarmi esami conseguiti con voti brillanti mentre invece magari non ho neanche i libri da studiare... Ho quindi iniziato a vivere nella menzogna, ai miei dico che vado a lezione mentre resto a casa e via dicendo. Ho perso la motivazione in tutto, mi pesa anche rifarmi il letto la mattina. Da pochi mesi ho cambiato casa e le mie nuove coinquiline sono molto accomodanti, mi hanno saput mettere a mio agio e così mi sono sentita leggermente meglio, tanto da riuscire ad iscrivermi in palestra con due di loro e riuscendo anche ad essere costante. Ma questa è l'unica cosa che riesco a fare. Per il resto passo le mie giornate davanti al pc e soprattutto senza studiare e con una marea di esami ancora da affrontare... ogni tanto ho degli slanci di vitalità e studio con passione e motivazione ma il tutto dura poche ore e dopo mi ritrovo ancora più "depressa" di prima. L'amore poi va malissimo, ho una storia da 10 anni con un ragazzo che non ho remore nel definire fallito e senza ambizioni nella vita, ma non riesco a lasciarlo perchè lasciando lui mi ritroverei completamente sola. Ho iniziato a sfogare la mia tristezza nel cibo, sono ingrassata quasi 10 kg in 2 anni, insomma non so come uscirne.... o meglio so perfettamente cosa potrei e dovrei fare ma continuo a crogiolarmi nel mio dolore e non riesco a trovare la spinta per disfarmi della mia mediocrità. Ho una forma di depressione? Dovrei farmi aiutare? Non sono affatto contraria a delle sedute da uno psicologo ma quello che mi frena è il fatto che se vado da uno psicologo pur non essendo convinta di voler cambiare la mia situazione, allora non esisterà psicologo che possa aiutarmi...
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
"se vado da uno psicologo pur non essendo convinta di voler cambiare la mia situazione, allora non esisterà psicologo che possa aiutarmi..."

Gentile ragazza, questo vale anche per noi. Se lei ha chiaro che una psicoterapia sarebbe la strada d'elezione per risolvere i suoi problemi, allora forse non soffre abbastanza per affrontarli ora.

Si dia tempo, certe scelte vanno maturate: altrimenti, dovrebbe provare, con l'idea di non aver nulla da perdere.

Che farà?

Cordialmente
[#2]
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
La ringrazio per la risposta celere dr. Cali,
credo che almeno per ora proverò passo dopo passo a risolvere i nodi della mia situazione da sola, cercando di dedicarmi ad una questione alla volta... magari se riesco a sbloccarne una mi sentirò più leggera e riuscirò a risolvere pian piano gli altri problemi con maggior convinzione. Dentro di me sento che posso farcela da sola ma tra pensiero ed azione c'è una lunga strada da percorrere.
Grazie ancora per la risposta.
[#3]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Gentile Utente,

Andare da uno psicologo non è poi la fine del mondo. Può recedere dal suo "contratto" in qualsiasi momento.
Forse ha paura a farlo perché bene o male, forse male, a mio avviso, è riuscita a stabilire un certo grado di equilibrio, precario e appena sufficiente per tirare a "campare". Ha paura di rompere questo equilibrio e di stabilirne un altro più forte e più efficace perché ha paura dell'ignoto o forse ha paura di se stessa.
Ma è in gioco il suo avvenire e quindi occorre spendere energia e coraggio per questa inevitabile, necessaria ed opportuna trasformazione del suo IO.

Auguri e cordiali saluti.
[#4]
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Grazie dr. Vita, penso che abbia centrato la questione, ho bisogno di trovare un po' di forza per frantumare questa pseudo vita che mi sono creata per tirare a campare e sostituirla con una vita vera, fatta di cose reali, in fondo è proprio con il dolore e le difficoltà che si inizia a crescere sul serio e credo che a 25 anni sia davvero arrivata l'ora di prendere in mano la mia vita senza assistere passivamente agli eventi.
Grazie mille per la consulenza.
[#5]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23


Sono soddisfatto di esserle stato utile.
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