Figlio di genitori divorziati..consiglio

Salve...sono un ragazzo di 23 anni,studio legge,lavoro,canto,ho una vita molto attiva,sono un bel ragazzo,solare,simpatico,buono,intelligente..sono del segno dei gemelli:quindi lascio immaginare a voi il mio carattere e la mia persona,che rispecchia pari passo ciò che si dice nel mio segno zodiacale.. e sono figlio di genitori separati ormai da anni...abito con mia madre,mio fratello e il compagno di mia madre...Mio padre invece si è risposato e conduce,a differenza nostra, una vita molto più agiata..
I miei si sono separati quando io avevo 5 anni,perchè mio padre prese il vizio del gioco e per le varie menzogne, mia madre allora lo lasciò....Lei ha cresciuto me e mio fratello nella maniera migliore che ci sia..
non ci ha fatto mancare mai nulla...ci ha fatto da padre e madre insieme..facendo sacrifici su sacrifici...poi si è innamorata di un uomo(l'attuale compagno da 9 anni)generoso,buono,e umile...che però ha problemi sul lavoro,in quanto fa l'operaio e riesce quindi solo a pagare le spese basilari per vivere..
Io vivo però perennemente dei conflitti con mia madre(che ha un carattere molto acceso),anche su delle sciocchezze,sapendo a volte di esagerare..lei è nervosa per questi problemi economici e quindi ogni parola diventa un pretesto per litigare..si vive un aria insofferente in questa casa.....e mia madre non è felice..ma io vorrei ke lo fosse,e non so come aiutarla...anche perkè l'attuale compagno le mente ..le fa promesse economiche che poi non mantiene mai..
Io non ho ricevuto il vero amore di un padre in tutti questi anni,nonostante io lo veda spesso ma solo perchè mi reco al suo negozio...e perchè mi da al mese un assegno mensile,che tralaltro non sta neanche piu rispettando..
Io vivo da un po di tempo a questa parte un vero e proprio malessere interiore...che mi porta ad essere superficiale anke nei rapporti della vita sociale,con le donne, con gli amici,non vivendomi magari a pieno le situazioni come vorrei...perchè ho paura,non so di cosa però...paura del giudizio...non lo so...
COME POSSO RISOLVERE QUESTI CONFLITTI CHE HO CON MIA MADRE?COME POSSO RISPOLVERE IL RAPPORTO CHE HO CON MIO PADRE? E ANCHE VERSO MIO FRATELLO?o comunque come devo comportarmi dinanzi a questa problematiche,che so che sono le cause del mio malessere??Non so davvero piu come agire...so solo che non ne posso piu.. è come se io avessi un rigetto nei confronti della mia famiglia...datemi un consiglio...e scusatemi se mi sono dilungato troppo...
Grazie per l'attenzione
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, che queste siano le cause del suo malessere lo dice lei.

Non sempre tutti i conflitti sono "problemi"; anzi, a volte l'aumento di conflittualità serve a disimpegnarsi dall'invischiamento nella propria famiglia e cercare "altrove" la soddisfazione dei propri bisogni.

Lei non potrà risolvere i problemi di sua madre, nè tantomeno "proteggerla" dal rapporto con il suo compagno.

Tutto quello che lei può fare è valutare con maggiore serenità le persone che compongono la sua famiglia e provare ad accettarne le luci e le ombre, consapevole del fatto che cambiare gli altri è una missione stupida in cui sprecare il proprio prezioso, inestimabile tempo.

Se sentirà il bisogno di elaborare ulteriormente questi temi per lei importanti, uno psicoterapeuta potrà aiutarla a confrontarsi con i suoi nuclei di sofferenza, e magari viverli da altre prospettive, più funzionali.

Cordiali saluti
[#2]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Gentile Dr.Calì
la ringrazio vivamente, in quanto è riuscito con poche parole a risolvere gran parte dei miei dubbi...e solo adesso posso cominciare a capire che non posso cambiare gli altri...ma è nella serenità il vero aiuto...temperando inoltre la mia irruenza e la mia troppa esigenza.
Dovrei cominciare a pensare un pò in più alla mia di vita,e alle cose che mi fanno stare bene.
Ma cosi non diveneterei menefreghista?

[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
No, rispetterebbe solo la libertà delle persone (inclusi i suoi familiari) di decidere come vivere ed, eventualmente, come soffrire.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile utente,
non si tratta di diventare menefreghisti, ma di evitare di farsi coinvolgere in dinamiche familiari disfunzionali che non spetta a lei risolvere.
Il "rigetto" che lei sente verso la sua famiglia le segnala la necessità di pensare alla sua vita personale, di coltivare i suoi interessi e il suo futuro, di rinunciare a tentativi inutili.
Per farlo le è utile vedere la situazione sotto una diversa prospettiva, così come le ha espresso il collega.
Se sente il bisogno di un aiuto per raggiungere la sua serenità non esiti a rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta in presenza, può usufruire anche del servizio pubblico presso il Consultorio Familiare della sua ASL di appartenenza.

Molti auguri per la sua vita

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it