Depresssione? incapacità relazionale?
Ho 22 anni e quasi da 4 sono uno studente universitario.
Non ho mai avuto grossi problemi relazionali in passato, fatta eccezione per una certa difficoltà a relazionarmi con i miei coetanei e, forse, un eccessivo timore dei miei genitori.
Diciamo che fin da bambino ho avuto difficoltà più o meno grandi ad inserirmi negli ambienti in cui mi venivo a trovare e mi sono sempre sentito un po' spaventato dalla figura dei miei genitori, in particolar modo da mio padre.
Ho sempre avuto difficoltà a concentrarmi e, anche a detta delle persone che mi circodano, il mio atteggiamento è un po' infantile sotto molti aspetti.
Ho sempre mostrato un tempreamento ansioso e nervoso (soffro di onicofagia dalla prima media).
Nonostante questo non ho mai avuto problemi di sorta fino all'anno scorso.
Frequento una ragazza dal 2007 con la quale ho una relazione che ritengo uno degli elementi più importanti della mia vita.
Le cose hanno iniziato a cambiare quando fui bocciato all'esame di ammissione per la facoltà che ora frequento (2007). Da allora ho iniziato a diventare sempre più ansioso e tutte le mie relazioni - familiari, amici e fidanzata - hanno iniziato a peggiorare.
L'anno seguente (2008) ho passato l'esame: ansia, nervosismo e relazioni peggioravano, ma almeno finii l'anno in corso.
Contemporaneamente all'iscrizione al secondo anno (2009), sono iniziati una serie di problemi familiari che in parte continuano tuttora, peggiorando ulteriormente la mia ansia ed il mio nervosismo. Anche la relazione con la ragazza che frequento è peggiorata insieme al mio rendimento scolastico, (1 solo esame sostenuto!) e alla mia concentrazione: feci addirittura 3 incidenti di macchina in un anno per distrazione!
Ora (2010) sono iscritto al terzo anno, ma la situazione non accenna a migliorare.
Attualmente sento che dovrei fare qualcosa per migliorare le relazioni e studiare di più, ma tutti i problemi che si accumulano non fanno altro che rendermi ancora più nervoso e insopportabile per chi mi circonda. E' come se tutti gli aspetti della mia vita si mescolassero e non riuscissi a tenere separati i vari problemi e affrontarli uno per volta risolvendolo. Cerco di distrarmi e non pensarci, spesso penso al passato e a scelte che potrei aver sbagliato.
Il fatto grave è che non solo non riesco più a concentrarmi in fatto di studio, ma mi risulta anche difficile parlare con chi mi circonda senza risultare inadatto e fuori luogo. Anche la mia relazione sentimentale (che è andata bene fino a quando non sono iniziati i problemi) ne ha sofferto.
Mi sembra di notare che, posto di fronte ad un problema, non solo non riesco ad affrontarlo, ma non riesco ad evitare che ne insorgano di nuovi! Ciò mi rende sempre più ansioso e nervoso e questo mi porta ad essere una catastrofe nel relazionarmi con chi mi circonda.
Mi scuso se la domanda è confusionaria, ma è difficile scrivere in poco spazio. Al di la di questo, quello che vorrei chiedere è: che tipo di problema ho? Necessito di consulenza?
Non ho mai avuto grossi problemi relazionali in passato, fatta eccezione per una certa difficoltà a relazionarmi con i miei coetanei e, forse, un eccessivo timore dei miei genitori.
Diciamo che fin da bambino ho avuto difficoltà più o meno grandi ad inserirmi negli ambienti in cui mi venivo a trovare e mi sono sempre sentito un po' spaventato dalla figura dei miei genitori, in particolar modo da mio padre.
Ho sempre avuto difficoltà a concentrarmi e, anche a detta delle persone che mi circodano, il mio atteggiamento è un po' infantile sotto molti aspetti.
Ho sempre mostrato un tempreamento ansioso e nervoso (soffro di onicofagia dalla prima media).
Nonostante questo non ho mai avuto problemi di sorta fino all'anno scorso.
Frequento una ragazza dal 2007 con la quale ho una relazione che ritengo uno degli elementi più importanti della mia vita.
Le cose hanno iniziato a cambiare quando fui bocciato all'esame di ammissione per la facoltà che ora frequento (2007). Da allora ho iniziato a diventare sempre più ansioso e tutte le mie relazioni - familiari, amici e fidanzata - hanno iniziato a peggiorare.
L'anno seguente (2008) ho passato l'esame: ansia, nervosismo e relazioni peggioravano, ma almeno finii l'anno in corso.
Contemporaneamente all'iscrizione al secondo anno (2009), sono iniziati una serie di problemi familiari che in parte continuano tuttora, peggiorando ulteriormente la mia ansia ed il mio nervosismo. Anche la relazione con la ragazza che frequento è peggiorata insieme al mio rendimento scolastico, (1 solo esame sostenuto!) e alla mia concentrazione: feci addirittura 3 incidenti di macchina in un anno per distrazione!
Ora (2010) sono iscritto al terzo anno, ma la situazione non accenna a migliorare.
Attualmente sento che dovrei fare qualcosa per migliorare le relazioni e studiare di più, ma tutti i problemi che si accumulano non fanno altro che rendermi ancora più nervoso e insopportabile per chi mi circonda. E' come se tutti gli aspetti della mia vita si mescolassero e non riuscissi a tenere separati i vari problemi e affrontarli uno per volta risolvendolo. Cerco di distrarmi e non pensarci, spesso penso al passato e a scelte che potrei aver sbagliato.
Il fatto grave è che non solo non riesco più a concentrarmi in fatto di studio, ma mi risulta anche difficile parlare con chi mi circonda senza risultare inadatto e fuori luogo. Anche la mia relazione sentimentale (che è andata bene fino a quando non sono iniziati i problemi) ne ha sofferto.
Mi sembra di notare che, posto di fronte ad un problema, non solo non riesco ad affrontarlo, ma non riesco ad evitare che ne insorgano di nuovi! Ciò mi rende sempre più ansioso e nervoso e questo mi porta ad essere una catastrofe nel relazionarmi con chi mi circonda.
Mi scuso se la domanda è confusionaria, ma è difficile scrivere in poco spazio. Al di la di questo, quello che vorrei chiedere è: che tipo di problema ho? Necessito di consulenza?
[#1]
Gentile ragazzo, la paura impedisce di fare esperienza e facendo poca esperienza si hanno meno occasioni per acquistare prove delle proprie capacità. A sua volta, questo impedisce all'autostima di crescere e si resta immaturi e ansiosi. Lei ancora è giovane e ha tutta la vita davanti, ma se sta già soffrendo perché sente che la sua vita è limitata, rivolgersi a uno psicologo potrebbe aiutarla in modo determinante.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile ragazzo,
concordando con quanto le ha espresso il dott. Santonocito,ciò che è importante per lei è riuscire a sbloccare la sua situazione attuale, al fine di avere una qualità di vita soddisfacente della quale fanno parte le capacità di affrontare in modo adeguato le difficoltà e di relazionarsi in modo efficace.
Le sarebbe davvero utile, quindi, seguire l'indicazione che le ha dato il collega rivolgendosi in presenza ad uno psicologo/psicoterapeuta.
Cordialmente
concordando con quanto le ha espresso il dott. Santonocito,ciò che è importante per lei è riuscire a sbloccare la sua situazione attuale, al fine di avere una qualità di vita soddisfacente della quale fanno parte le capacità di affrontare in modo adeguato le difficoltà e di relazionarsi in modo efficace.
Le sarebbe davvero utile, quindi, seguire l'indicazione che le ha dato il collega rivolgendosi in presenza ad uno psicologo/psicoterapeuta.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Pare proprio che la sua ansia si sia allargata a tanti ambiti e che il consiglio di affrontare una cosa alla volta non le sarebbe utile.
Oltre a concordare sul fatto che uno psicologo potrebbe aiutarla a mettere ordine fra i suoi pensieri e ad iniziare da qualche parte a rimettere in piedi anche la sua vita mi chiedo se, ansia a parte, lei non abbia davvero difficoltà di concentrazione sulle quali porre maggiore attenzione.
Non me ne occupo nello specifico perciò non posso dirle molto di più, ma se si rende conto che la concentrazione sta diventando per lei impossibile o quasi da raggiungere anche in ambiti non ansiogeni direi che può valere la pensa di contattare uno psicologo che si occupi di neuropsicologia e sentire se non sia il caso di sottoporla a test neuropsicologici per valutare lo stato delle sue funzioni cognitive.
Forse il mio è uno scrupolo eccessivo, a provi a sentire lo stesso se il suo caso merita o meno un approfondimento in questo senso.
Venendo al titolo del suo post ("Depressione?") qualcosa le fa pensare di essere depresso?
Le difficoltà di concentrazione/attenzione possono essere un sintomo depressivo, ma mi pare che lei non viva altri disagi riconducibili a questo tipo di problema.
E' così?
Oltre a concordare sul fatto che uno psicologo potrebbe aiutarla a mettere ordine fra i suoi pensieri e ad iniziare da qualche parte a rimettere in piedi anche la sua vita mi chiedo se, ansia a parte, lei non abbia davvero difficoltà di concentrazione sulle quali porre maggiore attenzione.
Non me ne occupo nello specifico perciò non posso dirle molto di più, ma se si rende conto che la concentrazione sta diventando per lei impossibile o quasi da raggiungere anche in ambiti non ansiogeni direi che può valere la pensa di contattare uno psicologo che si occupi di neuropsicologia e sentire se non sia il caso di sottoporla a test neuropsicologici per valutare lo stato delle sue funzioni cognitive.
Forse il mio è uno scrupolo eccessivo, a provi a sentire lo stesso se il suo caso merita o meno un approfondimento in questo senso.
Venendo al titolo del suo post ("Depressione?") qualcosa le fa pensare di essere depresso?
Le difficoltà di concentrazione/attenzione possono essere un sintomo depressivo, ma mi pare che lei non viva altri disagi riconducibili a questo tipo di problema.
E' così?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Ex utente
Ringrazio tutti per le risposte.
Penso proprio che mi rivolgerò ad uno specialista, sia per cercare di uscire da questa situazione, sia per far luce su eventuali problemi di concentrazione.
Rispondendo all'ultimo messaggio: ecco, in effetti non so di preciso quali siano i sintomi della depressione.
Ho solo constatato due cose.
In primo luogo, talvolta mi sento un po' frustrato e mi colpevolizzo di quello che mi sta succedendo, magari perdendo la concentrazione su quello che stavo facendo.
In secondo luogo, mi è capitato di annoiare qualche interlocutore parlando di impegni personali/di studio. Questo in effetti è uno tra gli elementi che mi hanno spaventato di più, al punto di spingermi a parlare il meno possibile di certi argomenti con altre persone.
Penso proprio che mi rivolgerò ad uno specialista, sia per cercare di uscire da questa situazione, sia per far luce su eventuali problemi di concentrazione.
Rispondendo all'ultimo messaggio: ecco, in effetti non so di preciso quali siano i sintomi della depressione.
Ho solo constatato due cose.
In primo luogo, talvolta mi sento un po' frustrato e mi colpevolizzo di quello che mi sta succedendo, magari perdendo la concentrazione su quello che stavo facendo.
In secondo luogo, mi è capitato di annoiare qualche interlocutore parlando di impegni personali/di studio. Questo in effetti è uno tra gli elementi che mi hanno spaventato di più, al punto di spingermi a parlare il meno possibile di certi argomenti con altre persone.
[#5]
In linea di massima i sintomi depressivi includono flessione del tono dell'umore (anche con irritabilità), perdita d'interesse nelle attività svolte, sintomi psicosomatici come insonnia e disturbi gastrointestinali, calo del desiderio sessuale, apatia, disturbi di memoria, attenzione e concentrazione.
Ovviamente ogni situazione deve essere valutata da uno psicologo perchè ogni persona è diversa dalle altre e può presentare diverse combinazioni di sintomi.
Da quello che ci ha detto non penso proprio che lei sia depresso, ma solo sottoponendosi ad una valutazione psicologica potrà avere un quadro più chiaro della sua situazione.
Se vuole ci aggiorni e ci faccia sapere cosa le verrà detto dallo specialista che contatterà.
Cordiali saluti e auguri,
Ovviamente ogni situazione deve essere valutata da uno psicologo perchè ogni persona è diversa dalle altre e può presentare diverse combinazioni di sintomi.
Da quello che ci ha detto non penso proprio che lei sia depresso, ma solo sottoponendosi ad una valutazione psicologica potrà avere un quadro più chiaro della sua situazione.
Se vuole ci aggiorni e ci faccia sapere cosa le verrà detto dallo specialista che contatterà.
Cordiali saluti e auguri,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.4k visite dal 05/12/2010.
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