Ansia - attacchi panico - pensieri negativi
Buonasera,vi scrivo per ricevere un consiglio da parte vostra. Riguarda il mio fidanzato che è da qualche mese in cura con una psicologa a causa di attacchi di panico scaturiti in luoghi dove si mangia (ristorante, bar,ecc..). Ha avuto degli ottimi risultati tanto che progressivamente sta facendo ritorno alle cose che faceva prima di stare male, ha infatti ripreso il peso che aveva, insomma ne stava piano piano uscendo. La psicologa nei vari incontri ha parlato con lui di tutti i temi che riguardano la sua vita (amore, famiglia, amici, ecc..) senza mai capire però la causa scatenante di questi attacchi. Parlano anche dei sogni che fa il mio ragazzo (a volte hanno carattere sessuale) e la scorsa settimana lui le ha riferito di aver fatto un sogno sessuale con la dott.ssa stessa. Lei ha dichiarato che potrebbe essere un “complesso di edipo” e che nella prossima seduta ne parleranno meglio. Il punto non sta qui, il problema è che proprio ieri il mio ragazzo ha avuto dei pensieri con uomini che non vorrebbe mai che ciò accadessero, non voluti, che gli creano delle crisi come se fossero pensieri che lo ossessionano e che vorrebbe levarsi di dosso. In realtà lui non ci vuole pensare e non prova piacere anzi…me ne ha parlato perché era in piena crisi di panico (pianti, agitazione, “voglia di tirarsi un pugno in testa per riprendersi” questa è la frase che ha gridato). Premetto che ha quasi 30 anni e non ha mai manifestato altri desideri sessuali piuttosto tutto il contrario. Lui ora, ragionevolmente, pensa che in lui qualcosa non vada o meglio, teme di essere omosessuale. Per me è impossibile, non si diventa omessessuali da un giorno all’altro, tanto che non sono preoccupata per la nostra relazione. E’ disperato e sta molto male, cosa posso fare per stargli vicino al meglio? Ovviamente domani ha l’incontro con la psicologa. Un caro saluto e grazie.
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Gentile signorina,
lei mette in relazione il sogno del ragazzo e la risposta della mia collega con i pensieri ossessivi che sono emersi nella stessa giornata: non è detto che sia così, ed è difficile fare delle ipotesi senza conoscere in profondità la situazione.
Potrebbe forse sentirsi in colpa per il sogno "incestuoso" e, per difendersi da questo disagio, aver elaborato pensieri che allontanano il proprio desiderio sessuale dalle donne, ma la spiegazione potrebbe essere un'altra e la dottoressa domani gli potrà dare dei chiarimenti anche su questo.
In ogni caso è difficile diventare omosessuali a 30 anni, da un giorno con l'altro, anche se è vero che l'omosessualità può essere latente e che la consapevolezza di essere gay può nascere in differenti modi a seconda della persona.
Forse può stare vicino al ragazzo incoraggiandolo a non rimuginare eccessivamente sulle cose, anche se immagino che questo non sia facile perchè i pensieri ossessivi possono essere parte del problema per il quale è in terapia.
Certo non è facile stare al fianco di una persona che vive un disagio di questo genere, e lei merita un plauso perchè rimane vicina al suo ragazzo e si preoccupa di farlo nel migliore dei modi.
lei mette in relazione il sogno del ragazzo e la risposta della mia collega con i pensieri ossessivi che sono emersi nella stessa giornata: non è detto che sia così, ed è difficile fare delle ipotesi senza conoscere in profondità la situazione.
Potrebbe forse sentirsi in colpa per il sogno "incestuoso" e, per difendersi da questo disagio, aver elaborato pensieri che allontanano il proprio desiderio sessuale dalle donne, ma la spiegazione potrebbe essere un'altra e la dottoressa domani gli potrà dare dei chiarimenti anche su questo.
In ogni caso è difficile diventare omosessuali a 30 anni, da un giorno con l'altro, anche se è vero che l'omosessualità può essere latente e che la consapevolezza di essere gay può nascere in differenti modi a seconda della persona.
Forse può stare vicino al ragazzo incoraggiandolo a non rimuginare eccessivamente sulle cose, anche se immagino che questo non sia facile perchè i pensieri ossessivi possono essere parte del problema per il quale è in terapia.
Certo non è facile stare al fianco di una persona che vive un disagio di questo genere, e lei merita un plauso perchè rimane vicina al suo ragazzo e si preoccupa di farlo nel migliore dei modi.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazza, da quello che dice sembra che gli stati d'ansia del suo ragazzo non siano affatto migliorati, infatti la modalità che racconta sembrerebbe proprio appartenere alla categoria dei distrubi ossessivi.
(..)il problema è che proprio ieri il mio ragazzo ha avuto dei pensieri con uomini che non vorrebbe mai che ciò accadessero, (..) In realtà lui non ci vuole pensare e non prova piacere anzi (..)
dovrebbe parlarne con la sua terapeuta anche se, a mio parere, un approccio più focalizzato sarebbe più utile.
(..) Lei ha dichiarato che potrebbe essere un “complesso
di edipo” e che nella prossima seduta ne parleranno meglio.(..)
sembra che la stiano prendendo troppo alla lontana.
saluti
(..)il problema è che proprio ieri il mio ragazzo ha avuto dei pensieri con uomini che non vorrebbe mai che ciò accadessero, (..) In realtà lui non ci vuole pensare e non prova piacere anzi (..)
dovrebbe parlarne con la sua terapeuta anche se, a mio parere, un approccio più focalizzato sarebbe più utile.
(..) Lei ha dichiarato che potrebbe essere un “complesso
di edipo” e che nella prossima seduta ne parleranno meglio.(..)
sembra che la stiano prendendo troppo alla lontana.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Utente
Vi ringrazio moltissimo per le veloci risposte. Non è facile vivere con una persona che ha questo tipo di problema ma devo stargli vicina, ha bisogno anche di me. A questo punto dopo molti mesi il problema sembrerebbe ancora più grande e dagli attacchi di panico siamo arrivati a dei distrurbi ossessivi, giusto? Non c'è miglioramento? A questo punto la parola serenità sembra molto lontana...
[#5]
Se alla base degli attacchi di panico ci fosse la necessità (insoddisfatta) di controllare tutto si tratterebbe solo di una diversa manifestazione dello stesso problema, ma non sapendone di più non posso dirglielo con certezza.
Solo la sua psicologa può dire come mai c'è stata questa evoluzione, e se si tratta o meno di un peggioramento: tenga presente che molto spesso i quadri sintomatologici cambiano e si evolvono con il tempo, e che questo non è automaticamente segno di un peggioramento quanto di un cambiamento in atto.
Gli può dire questo e anche che non deve abbattersi se gli sembra di peggiorare temporaneamente: se iniziasse a tenere un diario sull'andamento dei sintomi e del malessere vedrebbe che gli alti e bassi sono presenti anche quando l'evoluzione complessiva va nella direzione del miglioramento, quindi può suggerirgli di farlo per tranquillizzarsi e concentrarsi sul lungo periodo piuttosto che sulla singola giornata negativa.
Solo la sua psicologa può dire come mai c'è stata questa evoluzione, e se si tratta o meno di un peggioramento: tenga presente che molto spesso i quadri sintomatologici cambiano e si evolvono con il tempo, e che questo non è automaticamente segno di un peggioramento quanto di un cambiamento in atto.
Gli può dire questo e anche che non deve abbattersi se gli sembra di peggiorare temporaneamente: se iniziasse a tenere un diario sull'andamento dei sintomi e del malessere vedrebbe che gli alti e bassi sono presenti anche quando l'evoluzione complessiva va nella direzione del miglioramento, quindi può suggerirgli di farlo per tranquillizzarsi e concentrarsi sul lungo periodo piuttosto che sulla singola giornata negativa.
[#6]
Utente
Grazie, domani vi terrò aggiornati, vederemo come andrà la seduta e naturalmente cosa ne esce. Il mio ragazzo mi racconta, dopo gli incontri, ciò che si sente e che vuole raccontarmi. Ho deciso, fin dalla prima volta che si è visto con la dott.ssa di non chiedere e di non intromettermi. Forse dopo una serie di incontri in cui il problema non riesce venire fuori sta accadendo qualcosa...
Ma gli attacchi di panico hanno sempre un motivo?
Ma gli attacchi di panico hanno sempre un motivo?
[#7]
Gentile ragazza, da quanto tempo il suo ragazzo sta effettuando questa terapia?
se da un lato si può considerare il panico come una sorta di allerta della persona verso una paura non percepita a livello cosciente dall'altro è, il più delle volte, l'espressione di un condizionamento in cui un malessere (per diverse cause) viene vissuto dal soggetto ed allargato anche in altri contesti simili. Il tentativo errato del paziente di fronteggiarlo non fa altro che amplificarlo, entrando così in una sorta di circolo vizioso. Gli interventi di elezione sarebbero quelli orientati ad interrompere questo circolo.
se da un lato si può considerare il panico come una sorta di allerta della persona verso una paura non percepita a livello cosciente dall'altro è, il più delle volte, l'espressione di un condizionamento in cui un malessere (per diverse cause) viene vissuto dal soggetto ed allargato anche in altri contesti simili. Il tentativo errato del paziente di fronteggiarlo non fa altro che amplificarlo, entrando così in una sorta di circolo vizioso. Gli interventi di elezione sarebbero quelli orientati ad interrompere questo circolo.
[#8]
Utente
Sta facendo questa terapia da Giugno x 2/3 volte a mese, le sedute durano 40 minuti. Ha deciso di andare da un medico perchè voleva uscirne e riprendere in mano la sua vita. In effetti ha ripreso piano piano a mangiare fuori, a bere, a frequentare i posti di prima. Quindi non deve più andare dalla dott.ssa secondo Lei?
[#9]
Alle domande del collega aggiungo anche queste: sa dirci a quale orientamento appartiene la terapia che sta seguendo?
Si tratta di un medico o di una psicologa?
Se finora il ragazzo si è trovato bene non gli consiglierei di cambiare, ma di considerare quello che ho scritto prima e di non spaventarsi.
Per rispondere all'altra sua domanda: gli attacchi di panico hanno sempre una causa, come qualunque altro sintomo psicologico o fisico, ma non sempre è facile individuarla.
Si tratta di un medico o di una psicologa?
Se finora il ragazzo si è trovato bene non gli consiglierei di cambiare, ma di considerare quello che ho scritto prima e di non spaventarsi.
Per rispondere all'altra sua domanda: gli attacchi di panico hanno sempre una causa, come qualunque altro sintomo psicologico o fisico, ma non sempre è facile individuarla.
[#10]
gentile ragazza la scelta di cambiare deve basarsi sui risultati e sul vissuto di miglioramento. Se questo c'è allora è il caso di continuare altrimenti la situazione va rivalutata.
sul significato dei sintomi legga questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/478-il-sintomo-e-la-sua-funzione-in-psicologia.html
sul significato dei sintomi legga questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/478-il-sintomo-e-la-sua-funzione-in-psicologia.html
[#12]
Al di là dei nostri consigli è il suo ragazzo a decidere, e se finora ha avuto "ottimi risultati" non credo abbia motivo di cambiare.
Secondo me è importante che lui si ponga l'obiettivo di non spaventarsi per peggioramenti temporanei o per la comparsa di nuovi sintomi, prima di aver dato loro un senso: in prima battuta deve parlarne con la dottoressa, e se le condizioni cambiassero in negativo avrà sempre modo di valutare un eventuale cambio di terapeuta (che però non deve avvenire sotto l'influsso dell'emotività e del pessimismo di un qualche momento negativo).
Se vuole ci faccia sapere come procede il discorso!
Secondo me è importante che lui si ponga l'obiettivo di non spaventarsi per peggioramenti temporanei o per la comparsa di nuovi sintomi, prima di aver dato loro un senso: in prima battuta deve parlarne con la dottoressa, e se le condizioni cambiassero in negativo avrà sempre modo di valutare un eventuale cambio di terapeuta (che però non deve avvenire sotto l'influsso dell'emotività e del pessimismo di un qualche momento negativo).
Se vuole ci faccia sapere come procede il discorso!
[#13]
Utente
Gli ottimi risultati li attribuisco al fatto che ha ripreso a mangiare sia a casa che fuori, ha ripreso il peso, non ha più dolori di stomaco, ha ripreso a giocare, insomma prima delle sedute non riusciva a fare tutto questo, ora sì. Ma non so se è una considerazione corretta la mia. Vi terrò aggiornati domani. Grazie mille!
[#14]
Mi sembrano risultati chiari e concreti: visto che si è rivolto alla psicologa per superare ansia e panico direi che sta ottenendo quello che voleva ottenere.
Aspettiamo notizie, ma nel frattempo le raccomando di lasciarlo tranquillo e di non esporgli ulteriori dubbi visto che è già alle prese con le preoccupazioni che ci ha descritto.
Aspettiamo notizie, ma nel frattempo le raccomando di lasciarlo tranquillo e di non esporgli ulteriori dubbi visto che è già alle prese con le preoccupazioni che ci ha descritto.
[#17]
Utente
Gentilissimi buonasera, il mio fidanzato mi ha appena raccontato come è andata la seduta. Inanzitutto sia oggi che ieri sera è stato più sereno ed ora è completamente tranquillo. La psicologa gli ha detto che non è gay e non lo sarà mai sono "meccanismi di difesa" a cui non deve dare peso. In quanto ai sogni sostiene che i personaggi con cui fa sesso sono sempre donne forti che in quel momento lui vuole mettere sullo stesso livello.
Inoltre, devono approfondire meglio il rapporto con il padre e la madre (figura molto forte) anche se con loro c'è un rapporto splendido...
Ha spiegato che in qualsiasi terapia ci possono essere alti e bassi e chè è del tutto normale. Chissà se mai si riuscirà a trovare il nocciolo della questione.
Un caro saluto.
Inoltre, devono approfondire meglio il rapporto con il padre e la madre (figura molto forte) anche se con loro c'è un rapporto splendido...
Ha spiegato che in qualsiasi terapia ci possono essere alti e bassi e chè è del tutto normale. Chissà se mai si riuscirà a trovare il nocciolo della questione.
Un caro saluto.
[#18]
Mi sembrano spiegazioni sensate, in parte sono cose che le avevo già detto anch'io.
Non ho però capito se lei si è tranquillizzata o se si sta preoccupando di qualcos'altro.
Tenga poi presente che la durata di un percorso psicologico (consulenza, sostegno o psicoterapia) può variare in funzione sia dell'orientamento dello psicologo, sia della complessità della situazione, oltre che degli obiettivi che possono essere più di uno e modificarsi nel tempo.
Se quindi il suo ragazzo non si sta sottoponendo ad una terapia breve e in qualche mese sta già decisamente meglio è sulla buona strada.
Quanto alla causa prima dell'ansia penso che quello che gli è stato prospettato (approfondire aspetti relativi alla famiglia d'origine) abbia precisamente lo scopo di indagarla.
Non ho però capito se lei si è tranquillizzata o se si sta preoccupando di qualcos'altro.
Tenga poi presente che la durata di un percorso psicologico (consulenza, sostegno o psicoterapia) può variare in funzione sia dell'orientamento dello psicologo, sia della complessità della situazione, oltre che degli obiettivi che possono essere più di uno e modificarsi nel tempo.
Se quindi il suo ragazzo non si sta sottoponendo ad una terapia breve e in qualche mese sta già decisamente meglio è sulla buona strada.
Quanto alla causa prima dell'ansia penso che quello che gli è stato prospettato (approfondire aspetti relativi alla famiglia d'origine) abbia precisamente lo scopo di indagarla.
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Utente
Sarò tranquilla quando lui starà bene. E' come se fosse ossessionato dall'idea di trovare il MOTIVO per cui ha avuto gli attacchi e dopo ogni seduta cerca di capirlo e guardarsi dentro. Ha sempre avuto una vita normalissima, agiata, direi bella senza problemi e proprio l'assenza di situazioni particolari fanno sì che non si riesca a trovare facilmente il motivo.
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Questi disturbi non dipendono sempre da condizioni di vita palesemente difficili o da traumi, ma possono colpire anche persone che hanno condotto un'esistenza tranquilla perchè a volte sorgono a causa di aspetti di personalità come la necessità di avere tutto sotto controllo, la difficoltà ad tollerare le frustrazioni, l'esigenza di non deludere i genitori o di essere sempre il primo ecc. (sono solo esempi, per farle capire il meccanismo).
Non trascurerei poi di citare i passaggi fondamentali del ciclo di vita, che spessissimo provocano disagi e sintomi di ogni tipo (termine degli studi superiori e universitari, allontanamento dalla casa dei genitori per costruire la propria vita adulta, inizio di convivenza, matrimonio, nascita di un figlio e così via).
Penso che il ragazzo sia ossessionato dalla ricerca del motivo perchè ha una certa esigenza di ripristinare il controllo sulla realtà che per qualche motivo può essere venuto meno: gli dica che più importante che capire il motivo è fidarsi della psicologa che lo sta aiutando a lavorare sulla situazione nel suo complesso.
Auguro ad entrambi di recuperare la serenità!
Non trascurerei poi di citare i passaggi fondamentali del ciclo di vita, che spessissimo provocano disagi e sintomi di ogni tipo (termine degli studi superiori e universitari, allontanamento dalla casa dei genitori per costruire la propria vita adulta, inizio di convivenza, matrimonio, nascita di un figlio e così via).
Penso che il ragazzo sia ossessionato dalla ricerca del motivo perchè ha una certa esigenza di ripristinare il controllo sulla realtà che per qualche motivo può essere venuto meno: gli dica che più importante che capire il motivo è fidarsi della psicologa che lo sta aiutando a lavorare sulla situazione nel suo complesso.
Auguro ad entrambi di recuperare la serenità!
[#21]
Utente
Capisco bene. Io ho una mia teoria, che naturalmente rimane del tutto priva di conoscenze mediche. Con la nostra storia ed ovviamente una maturità differente rispetto a prima sono cambiate molte cose ed ha iniziato a pensare seriamente al futuro. Lui dice che è felice con me ma forse questo "passaggio" ha provocato questi disturbi.
[#22]
Questa può sicuramente essere una causa (peraltro non rara) dell'insorgenza di ansia e panico.
Se le cose stanno effettivamente così le consiglierei di parlargli apertamente: forse è in difficoltà al pensiero di lasciare i genitori per andare a vivere altrove e lei magari non c'entra (possono essere dinamiche che riguardano solo lui e il suo rapporto con i genitori).
Se le cose stanno effettivamente così le consiglierei di parlargli apertamente: forse è in difficoltà al pensiero di lasciare i genitori per andare a vivere altrove e lei magari non c'entra (possono essere dinamiche che riguardano solo lui e il suo rapporto con i genitori).
[#24]
Utente
Gent.mi buonasera,
questa volta vi scrivo perchè non so più come aiutare il mio fidanzato.
A distanza di 2 mesi ha avuto momenti tranquilli e giornate (come queste) in cui sembra che come unico pensiero abbia solo pensieri orribili.
La psicologa dice che è normale, sono solo pensieri e lui ha paura che questi pensieri negativi possano diventare realtà.
Insomma non si è ancora arrivati da nessuna parte.
Lui è veramente stanco vuole "risorgere", conduce una vita normale non ha più attacchi di panico (per cui aveva iniziato la terapia) ma si sono aggiunti pensieri brutti.
Lui ripete che prima aveva la mente libera e da quando hanno parlato del suo sogno incestuoso ha iniziato ad avere sensi di colpa e la psicologa approfondendo gli argomenti è come se avesse insediato nella sua mente delle domande.
Insomma non è gay (la dott.ssa lo ha ripetuto 10.000 volte), non prova piacere NON VUOLE avere questi pensieri ma è come se avesse solo quallo in testa.
Dice che vorrebbe sospendere la terapia per allontanarsi da questo mondo che lo fa sentire "malato" e che lo obbliga a parlarne e quindi a pensarci.
Secondo voi?
Grazie.
questa volta vi scrivo perchè non so più come aiutare il mio fidanzato.
A distanza di 2 mesi ha avuto momenti tranquilli e giornate (come queste) in cui sembra che come unico pensiero abbia solo pensieri orribili.
La psicologa dice che è normale, sono solo pensieri e lui ha paura che questi pensieri negativi possano diventare realtà.
Insomma non si è ancora arrivati da nessuna parte.
Lui è veramente stanco vuole "risorgere", conduce una vita normale non ha più attacchi di panico (per cui aveva iniziato la terapia) ma si sono aggiunti pensieri brutti.
Lui ripete che prima aveva la mente libera e da quando hanno parlato del suo sogno incestuoso ha iniziato ad avere sensi di colpa e la psicologa approfondendo gli argomenti è come se avesse insediato nella sua mente delle domande.
Insomma non è gay (la dott.ssa lo ha ripetuto 10.000 volte), non prova piacere NON VUOLE avere questi pensieri ma è come se avesse solo quallo in testa.
Dice che vorrebbe sospendere la terapia per allontanarsi da questo mondo che lo fa sentire "malato" e che lo obbliga a parlarne e quindi a pensarci.
Secondo voi?
Grazie.
[#25]
Gentile ragazza, gli faccia leggere questo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
È probabile che il suo ragazzo soffra di ossessioni, e in tal caso dovrebbe ricevere un trattamento psicoterapeutico SPECIFICO per questo disturbo.
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
È probabile che il suo ragazzo soffra di ossessioni, e in tal caso dovrebbe ricevere un trattamento psicoterapeutico SPECIFICO per questo disturbo.
Cordiali saluti
[#27]
>>> Perchè la psicologa non lo aiuta in questo?
>>>
E come facciamo noi a saperlo? Se sentite che non sta ricevendo aiuto a sufficienza, è a lei che dovete riportarlo.
Può darsi che la psicologa stia cercando di sminuire la fissazione del ragazzo, per far sì che anche lui impari a darle meno importanza, ma senza sapere che tipo di trattamento sta facendo non possiamo saperlo.
>>> "mi da fastidio solo a pensare che penso a queste cose"
>>>
Questo depone a favore dell'ipotesi ossessiva, il ragazzo dovrebbe ricevere un trattamento specifico.
Cordiali saluti
>>>
E come facciamo noi a saperlo? Se sentite che non sta ricevendo aiuto a sufficienza, è a lei che dovete riportarlo.
Può darsi che la psicologa stia cercando di sminuire la fissazione del ragazzo, per far sì che anche lui impari a darle meno importanza, ma senza sapere che tipo di trattamento sta facendo non possiamo saperlo.
>>> "mi da fastidio solo a pensare che penso a queste cose"
>>>
Questo depone a favore dell'ipotesi ossessiva, il ragazzo dovrebbe ricevere un trattamento specifico.
Cordiali saluti
[#28]
Utente
La cosa particolare è che la dott.ssa è stata bravissima a supportarlo per gli attacchi di panico relativi a magiar fuori, ecc... infatti sta benissimo ma per quanto riguarda queste ossessioni dice che sono normali deve solo essere in grado di affrontarle e capire che non hanno nulla a che vedere con la realtà. Si guarisce dalle ossessioni?
[#29]
È piuttosto frequente che dal panico si passi a modalità di sperimentare l'ansia più sul versante ossessivo. Si tratta sempre di ansia, ma le ossessioni sono un disturbo per certi versi più "evoluto", e costituiscono un po' una "bestia nera" per i terapeuti.
Ma se ne può uscire, specie se si è seguiti da uno specialista particolarmente versato per i disturbi ossessivi.
Devo però farle notare che anche lei appare come una persona ansiosa, per cui non è escluso che vi stiate rimbalzando le vostre ansie l'uno con l'altra. Lei sta seguendo qualche trattamento psicologico, al momento?
Cordiali saluti
Ma se ne può uscire, specie se si è seguiti da uno specialista particolarmente versato per i disturbi ossessivi.
Devo però farle notare che anche lei appare come una persona ansiosa, per cui non è escluso che vi stiate rimbalzando le vostre ansie l'uno con l'altra. Lei sta seguendo qualche trattamento psicologico, al momento?
Cordiali saluti
[#30]
Mi associo all'osservazione del dr. Santonocito: lei ci appare molto ansiosa e se già non lo sta facendo sarebbe davvero utile che si facesse seguire da uno psicologo.
Se l'ansia è un problema comune ad entrambi, per quanto si possa manifestare in maniera differente, il rischio è che alimentiate reciprocamente l'uno le ansie dell'altro, e che quindi la carica emotiva aumenti e la situazione peggiori invece che migliorare.
Se l'ansia è un problema comune ad entrambi, per quanto si possa manifestare in maniera differente, il rischio è che alimentiate reciprocamente l'uno le ansie dell'altro, e che quindi la carica emotiva aumenti e la situazione peggiori invece che migliorare.
[#31]
Utente
Vi ringrazio,
ho passato un periodo negativo relativo alla malattia di mio padre che mi ha creato delle paure relative alle malattie ed alle sorprese negative. Ora sto bene e non ho alcun tipo di distrurbo e non ho mai parlato con lui delle mie paure, neppure quando stava bene. Ho solo paura per il mio fidanzato tutto qui, lo vorrei aiutare.
ho passato un periodo negativo relativo alla malattia di mio padre che mi ha creato delle paure relative alle malattie ed alle sorprese negative. Ora sto bene e non ho alcun tipo di distrurbo e non ho mai parlato con lui delle mie paure, neppure quando stava bene. Ho solo paura per il mio fidanzato tutto qui, lo vorrei aiutare.
[#32]
"Ho solo paura per il mio fidanzato, tutto qui"
Non direi che il suo stato d'animo sia liquidabile con "tutto qui", vista l'ansia che comunica nei suoi post e il fatto che la situazione si trascina ormai da diversi mesi.
Forse lei pensa che per consultare uno psicologo sia necessario avere gravi problemi, ma la realtà è che lavoriamo spesso con persone che semplicemente attraversano un momento difficile, di stress, preoccupazione, disagio di varia natura.
Penso che le farebbe bene contattarne uno di persona, oltre che scrivere a questo sito da dove non possiamo fare più di tanto per lei.
Non direi che il suo stato d'animo sia liquidabile con "tutto qui", vista l'ansia che comunica nei suoi post e il fatto che la situazione si trascina ormai da diversi mesi.
Forse lei pensa che per consultare uno psicologo sia necessario avere gravi problemi, ma la realtà è che lavoriamo spesso con persone che semplicemente attraversano un momento difficile, di stress, preoccupazione, disagio di varia natura.
Penso che le farebbe bene contattarne uno di persona, oltre che scrivere a questo sito da dove non possiamo fare più di tanto per lei.
[#34]
>>> Ho solo paura per il mio fidanzato tutto qui, lo vorrei aiutare.
>>>
Se ha paura, significa che sta in ansia. E se è in ansia, cercando di aiutare potrebbe facilmente peggiorare le cose. Si può fornire aiuto solo quando si è sereni, altrimenti si fanno danni.
Comunque non c'è un aiuto diretto che lei possa dare al suo ragazzo, quello è compito dei curanti che lo seguono. E se non stanno ottenendo i risultati che vi attendete avete il dovere di parlarne con loro per farvi dare delle spiegazioni. In ultima analisi potete pensare anche a cambiare.
Ma se vuole davvero aiutare il suo ragazzo, si rivolga anche lei a uno psicologo e si faccia spiegare in che modo potrà farlo. Da qui più di quello che le abbiamo detto non possiamo fare.
Cordiali saluti
>>>
Se ha paura, significa che sta in ansia. E se è in ansia, cercando di aiutare potrebbe facilmente peggiorare le cose. Si può fornire aiuto solo quando si è sereni, altrimenti si fanno danni.
Comunque non c'è un aiuto diretto che lei possa dare al suo ragazzo, quello è compito dei curanti che lo seguono. E se non stanno ottenendo i risultati che vi attendete avete il dovere di parlarne con loro per farvi dare delle spiegazioni. In ultima analisi potete pensare anche a cambiare.
Ma se vuole davvero aiutare il suo ragazzo, si rivolga anche lei a uno psicologo e si faccia spiegare in che modo potrà farlo. Da qui più di quello che le abbiamo detto non possiamo fare.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 34 risposte e 3.5k visite dal 02/12/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.