Ansia e paura di viaggiare

Egr. dottori e dottoresse,
innanzitutto desidero farmi i miei più sinceri complimenti per il lavoro e l'impegno che mettete in questo sito, nonchè ringraziarvi della possibilità di un consiglio serio, competente e disinteressato.
Cercherò di essere quanto più breve è possibile. 
Circa 10 anni fa ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, piuttosto acuti. La conseguenza, come spesso accade, è che ho iniziato ad evitare tutte quelle situazioni che mi facevano star male, una su tutte: viaggiare.
Ebbene sì, non faccio una vacanza da ben 10 anni. Il tempo è passato e mi ci sono abituato, tanto che non avevo nemmeno più di tanto l'esigenza. 
Dopo molto tempo i primi attacchi, a circa 7 anni di distanza, che si sono protratti per anni senza che prendessi alcuna contromisura, ho deciso di andare in analisi. E' stata un esperienza straordinaria sotto moltissimi aspetti, che mi ha portato innanzitutto ad essere una persona migliore, più pacata e riflessiva, ed in secondo luogo a "vincere" alcuni aspetti dell'ansia. Durante la terapia non ho mai assunto psicofarmaci, ma soltanto in un primo momento delle gocce rilassanti a base di erbe (sedivitax). Avrei continuato per molto ancora, se i miei genitori non avessero deciso (per motivazioni esclusivamente loro) di non darmi più questa possibilità, da circa 10 mesi.
Il grosso del lavoro era stato fatto, tanto che ora posso dire di star bene e di vivere la mia vita in maniera decisamente normale. A parte qualche piccolo problemuccio. 
Ovvero la paura di viaggiare. Non l'ho ancora superata. Spesso ne parlavo con la mia terapista, ma purtroppo alla fine non mi sentivo mai in grado di affrontare il viaggio.
Rispetto a un anno fa però sono cambiate un pò di cose. Mi sono laureato, svolgo regolarmente la pratica forense, ho una nuova fidanzata cui ho parlato del mio problema e che è determinata ad aiutarmi. In questa nuova fase mi sento bene, forse potrebbe essere il momento giusto per “tentare”....

Dunque la domanda è: allo stato, senza la possibilità di ricominciare l'analisi, qual'è la strada migliore? Piccoli passi tipo un week end a pochi km di distanza da casa? E poi via via allontanarsi sempre più?

Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto!!!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, non facciamo interventi diretti né diamo "consigli" attraverso questo servizio. Le indicazioni comportamentali di cui ha bisogno dovrebbe ottenerle rivolgendosi a uno psicologo/psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia. Potrà riuscire a liberarsene anche velocemente, senza compromettere in alcun modo il lavoro terapeutico fatto in precedenza.

Può leggere questi articoli per informarsi su alcuni dei principali indirizzi terapeutici esistenti:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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