Ansia di parlare in pubblico
Salve,
il mio problema riguarda l'ansia (ma molte volte terrore) di parlare in pubblico. Devo premettere che non ho moltissima esperienza, ma tutte le volte che mi è capitato di farlo la fase preliminare è terribile. Inizio ad avvertire la tensione giorni prima dell'evento, quando poi arriva il momento fatidico inizio ad avvertire un nodo allo stomaco, tremore, sudorazione delle mani, battiti cardiaci velocissimi. La fase più problematica è ne primissimi minuti quando inizio a parlare, praticamente in questa fase mi accade di incamerare aria (mentre parlo) e non riuscire a tirarla fuori fino a quando vado come in apnea ed essere costretto ad interrompermi e rifiatare. Chiaramente interrompersi mentre si parla in platea e rifiatare come se si è fatta una corsa è praticamente terribile. Questa fase limite mi è successa in realtà solo una volta ad un colloquio di lavoro, le altre volte non so come sono riuscito a resistere e a stabilizzarmi con qualche finto colpo di tosse. La mia paura ogni volta che devo parlare in pubblico infatti non è quella di dimenticarmi cosa dire o altro, ma non riuscire a superare in maniera indenne questa prima fase. La mia domanda era:
- Col tempo, accumulando esperienza, riuscirò in maniera naturale a gestire la tensione e ridurla a livelli minimi (come una persona normale) ?
- Esistono delle tecniche per evitare di arrivare a stadi di stress nervosi cosi eccessivi ?
Grazie
il mio problema riguarda l'ansia (ma molte volte terrore) di parlare in pubblico. Devo premettere che non ho moltissima esperienza, ma tutte le volte che mi è capitato di farlo la fase preliminare è terribile. Inizio ad avvertire la tensione giorni prima dell'evento, quando poi arriva il momento fatidico inizio ad avvertire un nodo allo stomaco, tremore, sudorazione delle mani, battiti cardiaci velocissimi. La fase più problematica è ne primissimi minuti quando inizio a parlare, praticamente in questa fase mi accade di incamerare aria (mentre parlo) e non riuscire a tirarla fuori fino a quando vado come in apnea ed essere costretto ad interrompermi e rifiatare. Chiaramente interrompersi mentre si parla in platea e rifiatare come se si è fatta una corsa è praticamente terribile. Questa fase limite mi è successa in realtà solo una volta ad un colloquio di lavoro, le altre volte non so come sono riuscito a resistere e a stabilizzarmi con qualche finto colpo di tosse. La mia paura ogni volta che devo parlare in pubblico infatti non è quella di dimenticarmi cosa dire o altro, ma non riuscire a superare in maniera indenne questa prima fase. La mia domanda era:
- Col tempo, accumulando esperienza, riuscirò in maniera naturale a gestire la tensione e ridurla a livelli minimi (come una persona normale) ?
- Esistono delle tecniche per evitare di arrivare a stadi di stress nervosi cosi eccessivi ?
Grazie
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Cortese utente,
non è raro provare ansia in questo tipo di situazioni. Anche se Lei non le specifica (esami all'università, convegni, riunioni di lavoro, etc) posso dirLe che sicuramente l'esperienza è importante. Quanto più ci si abitua a parlare davanti agli altri, tanto più si acquista sicurezza.
Ma Lei, in fondo, di cosa si preoccupa? Di essere giudicato/criticato dagli altri? Di dire cose senza senso? Di fare una brutta figura?
Un passo che potrebbe venirLe in aiuto è ammettere di essere emozionato. Anche qui non c'è nulla di male, l'emozione è parte integrante di tutti noi e sicuramente si può imparare a gestirla in questi frangenti.
Le faccio un esempio: se deve relazionare qualcosa, può farsi aiutare da amici o familiari, a farsi fare domande che possano metterla in difficoltà. La pratica Le permetterà di affinare le capacità di far fronte agli imprevisti.
Cordiali saluti
non è raro provare ansia in questo tipo di situazioni. Anche se Lei non le specifica (esami all'università, convegni, riunioni di lavoro, etc) posso dirLe che sicuramente l'esperienza è importante. Quanto più ci si abitua a parlare davanti agli altri, tanto più si acquista sicurezza.
Ma Lei, in fondo, di cosa si preoccupa? Di essere giudicato/criticato dagli altri? Di dire cose senza senso? Di fare una brutta figura?
Un passo che potrebbe venirLe in aiuto è ammettere di essere emozionato. Anche qui non c'è nulla di male, l'emozione è parte integrante di tutti noi e sicuramente si può imparare a gestirla in questi frangenti.
Le faccio un esempio: se deve relazionare qualcosa, può farsi aiutare da amici o familiari, a farsi fare domande che possano metterla in difficoltà. La pratica Le permetterà di affinare le capacità di far fronte agli imprevisti.
Cordiali saluti
Dr. Luca Pizzonia
Psicologo Psicoterapeuta
Napoli
www.lucapizzonia.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 28/11/2010.
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