Un dolore al petto
Salve, lo scorso sabato ho avuto una lipotimia causata da un dolore al petto. Pensavo fosse il cuore ( e visto che lo stesso giorno è morto pure mio cugino di infarto, mi sono fatta prendere dal panico) quindi sono finita in pronto soccorso. Lì mi hanno fatto un'elettrocardiogramma e mi hanno detto che io cuore è apposto. Stasera ero davanti al pc e il mio ragazzo mi ha comunicato la morte della sua migliore amica. Quando mi sono sdraiata per dormire ho provato le stesse cose di sabato scorso, ossia: aumento della frequenza cardiaca, dolori al petto, senso di sbandamento, confusione mentale, nausea, formicolio alle braccia, nodo alla gola, paura di morire e di svenire e sentivo la bocca asciutta. Alcuni di questi sintomi li ho avuti anche durante la settimana. Da sabato scorso, ho iniziato alla sera a bere una tazza di camomilla. Che cosa dovrei fare? Appena metto la testa sul cuscino mi vengono questi attacchi. Sono 3 notti che mi tocca fare il dritto.
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Gentile Signorina,
sarebbe opportuno per prima cosa valutare la sua condizione clinica di salute globale, poi andare da uno psichiatra al fine di effettuare una diagnosi esatta di " attacchi di panico", termine oggi molto abusato, ma non sempre veritiero e poi decidere l'approccio più consono alla sua difficoltà: psicologico o combinato, farmacologico e psicoterapico, al fine di contenere la sintomatologia e lavorare sulle cause del suo disagio.
Cari auguri
sarebbe opportuno per prima cosa valutare la sua condizione clinica di salute globale, poi andare da uno psichiatra al fine di effettuare una diagnosi esatta di " attacchi di panico", termine oggi molto abusato, ma non sempre veritiero e poi decidere l'approccio più consono alla sua difficoltà: psicologico o combinato, farmacologico e psicoterapico, al fine di contenere la sintomatologia e lavorare sulle cause del suo disagio.
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Psicoterapeuta, Psicologo
gentile utente,
i sintomi somatici che lei descrive rientrano tra quelli che di solito si riscontrano in casi di attacchi di panico, ossia di episodi, più o meni frequenti, di una forte carica di ansia concentrata che l'individuo non riesce a gestire.
Come lei stessa ha sperimentato, a un primo esame sembrano assai simili ai prodomi, ossia ai primi sintomi, di un attacco cardiaco. Nel suo caso, osservo che i primi attacchi attacchi sembrano sembrano essere correlabili, in base a ciò che scrive, al tema della morte, che in moltissime persone sono sì causa di forte ansia.
Credo che il suggerimento più sensato sia quello di rivolgersi a uno psicoterapeuta che abbia una specifica esperienza con questa patologia, che ha sempre implicazioni profonde nel senso della vita e del suo significato.
Esistono diversi orientamenti di psicoterapia che affrontano gli attacchi di panico: alcuni, come quello cognitivo-comportamentale, si concentrano sul sintomo stesso, sulla comprensione e interviene direttamente sulle azioni del soggetto; altri, ad esempio quelle ad orientamento analitico, si focalizzano sul senso simbolico che rivestono i sintomi nella vita dell'individuo, guidando la persona nel percorso di comprensione di sé stessa e della fase della vita che sta attraversando.
In termini generali, sono entrambi orientamenti validi: sta a lei scegliere quale sente più affine e con quale professionista si sente, istintivamente, a suo agio nel parlare di sè.
Tanti cari auguri
i sintomi somatici che lei descrive rientrano tra quelli che di solito si riscontrano in casi di attacchi di panico, ossia di episodi, più o meni frequenti, di una forte carica di ansia concentrata che l'individuo non riesce a gestire.
Come lei stessa ha sperimentato, a un primo esame sembrano assai simili ai prodomi, ossia ai primi sintomi, di un attacco cardiaco. Nel suo caso, osservo che i primi attacchi attacchi sembrano sembrano essere correlabili, in base a ciò che scrive, al tema della morte, che in moltissime persone sono sì causa di forte ansia.
Credo che il suggerimento più sensato sia quello di rivolgersi a uno psicoterapeuta che abbia una specifica esperienza con questa patologia, che ha sempre implicazioni profonde nel senso della vita e del suo significato.
Esistono diversi orientamenti di psicoterapia che affrontano gli attacchi di panico: alcuni, come quello cognitivo-comportamentale, si concentrano sul sintomo stesso, sulla comprensione e interviene direttamente sulle azioni del soggetto; altri, ad esempio quelle ad orientamento analitico, si focalizzano sul senso simbolico che rivestono i sintomi nella vita dell'individuo, guidando la persona nel percorso di comprensione di sé stessa e della fase della vita che sta attraversando.
In termini generali, sono entrambi orientamenti validi: sta a lei scegliere quale sente più affine e con quale professionista si sente, istintivamente, a suo agio nel parlare di sè.
Tanti cari auguri
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 27/11/2010.
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