Sono/ mi sono comportato da stalker?

Buongiorno,
vi scrivo per chiedervi un parere su delle situazioni che mi sono capitate in passato.
Un anno e mezzo fa ero in crisi con la mia ex.Ho cercato sostegno in una mia amica che non vedevo da un annetto ma che pensavo avesse conservato dell'affetto per me.Ci siamo visti un volta e le ho parlato di come andava, poi due mesi dopo le ho chiesto di rivederci.Ci siamo accordati per la settimana successiva,poi mi ha detto che non poteva e se potevamo fare quella dopo.Il giorno stabilito mi dice che non può.Io allora mi rifaccio vivo un mesetto dopo.Non mi risponde.Non ci penso neanche che lo faccia intenzionalmente.Ogni tanto mi viene in mente e le mando un sms (circa ogni 2-3 settimane).Mi dico che magari è impegnata al lavoro o si dimentica di rispondere.Alla quinta volta però glielo chiedo:perchè non mi rispondi mai?Lei si scusa e mi dice che è un periodo stressante al lavoro.E io le credo:lascio passare un mesetto ancora e le scrivo un altro sms dicendole che se non aveva tempo di vederci potevamo sentirci via telefono.Non mi risponde ancora.Provai a chiamarla 2-3 volte e a scriverle un altro messaggio: scusa, non voglio chiederti di essere amici o che, ma vienimi incontro perchè non so cosa pensare.Io non sapevo cosa pensare: non aveva motivi questo comportamento.Magari veramente era tanto impegnata. Allora una volta che ero su facebook alle 23:30 e l'ho vista online ho provato a chiamarla e quando non mi ha risposto ancora ho capito che era intenzionale.
Un giorno l'ho vista sulla chat di facebook e l'unica spiegazione è stata che era cambiata e ora conviveva.Non ho capito cosa volesse dire e gliel'ho chiesto ma lei ha detto che la stancava la mia insistenza e non capiva dove volessi arrvare, poi non le ho chiesto altro visto che già faceva fatica a rispondermi.L'ho sentita solo un'altra volta per degli occhialini da nuoto.Nel frattempo avevo ricontattato una mia ex compagna di università, così per sapere come stava.Mi dice che mi aveva proprio pensato e mi propone di andarla a trovare.Le mando un messaggio dicendole che va bene e se le andava il prossimo w-e o quello dopo.Non mi risponde.Tre giorni dopo le mando un altro sms chiedendole se le era arrivato il mio messaggio.Non risponde ancora.Inizio veramente a chiedermi se era il mio cellulare che aveva problemi.Allora la chiamo 2-3 volte a distanza di 3-4 giorni una volta dall'altra.Finchè le mando un sms conclusivo dicendole "senti, non h capito,restiamo che se vuoi ti fai sentire tu".Mi chiama due settimane dopo dicendomi di metterci d'accordo per sabato.La chiamo non risponde.Provo altre 2 volte, idem.A questo punto avevo un po' imparato la lezione ed ero stanco di pensare bene.Le invio un messaggio conclusivo e stop.Mai più sentita.
Ora,io ho insistito così tanto soprattutto con la prima proprio perchè era la prima.Non avevo mai avuto a che fare con comportamenti di questo tipo.Ma ho l'ossessione che questa mia inesperienza non sia passata e di essere passato come uno stalker.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, le propongo una ipotesi di interpretazione alternativa. E' solo una ipotesi, per cui mi aiuti a comprendere se le è più o meno utile per venire a capo delle sue difficoltà.

Se ha provato a contattare molte volte la sua amica per rispondere a dei dubbi o a delle curiosità, ogni volta che lei non le rispondeva potrebbe essersi sentito in ansia, che ha cercato di placare con un'altro sms, e così via.

Il problema non è se lei "è" uno stalker, ma se lei ha delle ossessioni di cui non riesce a liberarsi se non "facendo" domande.

In quel caso, le suggerisco di tenersi il dubbio ("Sono uno stalker?" - "Boh!") e, se dovesse avere altri dubbi che l'assillano, in modo da condizionare la sua qualità di vita, contatti uno psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia per rispondere (o meglio, NON rispondere!) in modo più funzionale alla sua ansia.

Cordialmente
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Utente
Utente
Sì,c'è stata anche una certa dose di ansia perchè era un comportamento che non capivo.Purtroppo io prima non ho avuto molto a che fare con persone dai comportamenti così inaspettati).Prima del primo episodio avevo sempre incontrato dei comportamenti a cui fosse più facile dare delle risposte (anche se non mi arrivavano in senso concreto). Il fatto che io abbia insistito anche con la seconda persona era pechè ero caduto in una fissa del tipo "ma cosa faccio perchè queste persone non mi rispondono?".Io ora ho capito da queste esperienze,se capitassero ancora non insisterei perchè ho imparato a darmi da solo delle risposte.E mi sento anche un po' idiota ad aver fatto certi pensieri al tempo.
Però mi resta il dubbio della figura che ho fatto: e passare da stalker non è come passare per duro di comprendonio o disorientato o ingenuo.E' pesante da sopportare che certe persone possano (chissà!) pensare una cosa del genere di te.
Se sono un po' ansioso è su questo punto:tutti mi dicono che lo stalking è un'altra cosa.Però io leggo la definizione e alcuni comportamenti simili ai miei li trovo.Certo,non volevo nè instaurare a tutti i costi una relazione con queste persone nè controllarle o che. La sintesi è: non capivo. Ora non ho più quest'ossessione del capire perchè le risposte me le sono date da solo.
Le uniche domande che mi sono rimaste sono quelle del titolo del consulto: sono passato da stalker?devo pensare che il mio comportamento sia stato così riprovevole?
Lo chiedo a voi perchè le persone che mi conoscono dicono di no ma sono influenzati dal fatto di conoscermi appunto (infatti il mio dubbio è più sull'esserlo passato che esserlo effettivamente). La psicologa da cui vado per questi problemi dice che lo stalking è un'altra cosa ma non vorrei che la spiegazione delle mie ragioni (che forse non sono tipiche di uno stalker) la distogliessero dall'opinione sul mio comportamento in sè.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazzo asiste una certa varietà di stalker e da quello che racconta sembra che lei possa inquadrarsi in quella categoria che viene definita "del corteggiatore maldestro" ossia nessuna
voglia aggressiva ma solo la capacità di peggiorare il probolema nel tentativo "maldestro" di aggiustarlo. Un esempio è l'insistenza degli sms per chiedere perchè non c'è risposta agli stessi e così via per altri comportamenti.
veda questo video sulle varie tipologie di stalker
http://www.youtube.com/watch?v=-riHq2w9CWo
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
Scusate per la risposta tardiva, sono stato a lungo indeciso se rispondere.
Volevo chiedere al dott.De Vincentiis se può chiarirmi quali comportamenti ho avuto che possono inquadrarsi in quella categoria: perchè l'insistenza delle mie chiamate/sms era dovuta a una situazione di partenza di "finta" disponibilità di queste persone, che essendo "finta" mi ha fatto credere che fosse "vera". Non essendo abituato (prima) a dubitare della buona fede di chi ho attorno ci sono dovuto arrivare da solo a capire che in realtà non gli interessavo ed erano scuse/modi di dire. Magari persone più "sveglie" di me dopo due chiamate a vuoto avrebbero capito che qualcosa significava.Io invece non pensavo di stare disturbando nessuno, pensavo che so, che fossero impegnate o che pensassero "lo richiamo dopo" dimenticandosene. Non è che 2-3 non-risposte possiedano di per sè un messaggio di rifiuto, possono essere dovute a mille motivi. Almeno,credevo questo.Ora l'ho capito e per questo ora mi faccio più una paranoia sull'esserlo passato che sull'esserlo davvero.
Inoltre io non volevo corteggiare queste ragazze.
Non potrebbe dirmi se c'è un modo abbastanza semplice e chiaro per capire la differenza tra stalking e altre condotte apparentemente simili?Perchè penso di non essere l'unico a non capire la differenza e a volte ho paura di avere "pagato" questa mia inesperienza nei modi in cui si può essere rifiutati con una figura del molestatore o qualcosa del genere.Forse è solo una mia paranoia. Nel caso, scusatemi.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazzo più che di stalking sembra che si stia parlando di un suo vissuto ossessvio. Qualcuno l ha accusata di stalking? c'è stata una denuncia? una minaccia di denuncia? Se no è la sua ossessione che deve elaborare con lo psicologo.
saluti
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Utente
Utente
No, nessuna minaccia di denunce o accuse. E' una risposta che mi sono dato io al perchè questi episodi siano finiti così.Ma anche se non ho ricevuto nessuna critica in questo senso ho questa paura/senso di colpa.
Cordiali saluti
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta

Gentile Utente

Io Penso che a lei pesi di più la sua stessa osservazione ipercritica nei confronti di se stesso, che la critrica che ne potrebbe venire dagli altri e quindi dall'ambiente circostante quindi se lo ritiene neccessario penso che sia importante dsecentrare un po' il problema riducendolo un attimo se no rischia di farLo diventare un problema vero cercando spiegazioni e facendosi autodiagnosi!



Saluti
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Utente
Utente
@ dr. KAZANXHI:In effetti tutti gli amici, parenti a cui ho chiesto mi hanno detto che non ho fatto nulla di che.E il fatto è che io non riesco a capire se la cosa che ho fatto sia "grave" o no.Se posso averle turbate,scocciate,molestate non so...A me fa anche paura il giudizio degli altri (possibili "voci" o pettegolezzi che potrebbero dire "lascia stare quel ragazzo perchè è fuori di testa o maniaco o che").La psicologa da cui vado dice anche lei che non ho fatto nulla di che ma ho paura che lo dica per:
1)confortarmi, a costo di dire falsità
2)perchè vede che non sono uno con particolari problemi ad accettare il rifiuto (non avrei mai insistito di fronte a un no, come ho detto ero in buona fede perchè non me ne erano mai capitati prima).
Ma la buona fede non è percepibile dall'esterno, giusto? Uno vede solo l'insistenza.
Anche la psicologa mi dice che se avessi fatto qualcosa di così oppressivo qualcuno mi avrebbe denunciato o almeno detto di smetterla. E che invece si sono solo limitate a ignorarmi.
Ho paura insomma che la gravità delle cose che ho fatto per la psicologa sia attenuata dalla conoscenza che ha di me e non sia più oggettiva.Ed è per questo che non prendo sul serio neanche i pareri di amici e parenti.Per questo scrivevo "sono passato" nel titolo del consulto.

@ DR. De Vincentiis: volevo chiederle come fa prima a inquadrarmi in una tipologia di stalker e poi a dirmi che se non c'è stata neanche una minaccia di denuncia è una mia ossessione.Non è che un comportamento molesto come quello dello stalker esiste solo in base a una denuncia.Magari non mi sarò comportato da stalker ma da qualcosa di molto vicino magari. Non sto mettendo in dubbio le sue parole. Proprio perchè mi interessano vorrei capirle meglio.

Mi scuso per il disturbo che stia eventualmente arrecando. Nel caso vi ringrazio per l'attenzione che mi avete già dato.
Cordiali saluti.

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)Anche la psicologa mi dice che se avessi fatto qualcosa di così oppressivo qualcuno mi avrebbe denunciato o almeno detto di smetterla. E che invece si sono solo limitate a ignorarmi.(..)

Gentile ragazzo ho la sensazione che il problema non sia il suo comportamento ma la preoccupazione per il suo comportamento.
Si parla di stalking quando vi è un cambiamento significativo anche nella vita della potenziale vittima. Se quest'ultima vive momenti di paura, cambia le sue abitudini per evitare contantti con il suo potenziale aggressore ecc
e non di qualche chiamata o sms insistente.
saluti
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, in accordo con quanto detto dal Dr. De Vincentiis, le chiedo:

le è chiaro che la sua preoccupazione attuale ed il suo comportamento sono accomunati dal bisogno di rassicurazione?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta

Gentile Utente
come vede il parere dei colleghi e molto vicino a quello che penso anch'io personalmente!

Non si può passare una vita in cui si è sempre in confluenza continua con l'ambiente,(intendo un contatto perenne con quello che possano pensare gli altri)perchè questo poi provoca pensieri ossessivi di continuo controllo di sè e non permette crescita!
Il lavoro che fa con la psicologa dovrebbe portare a questo ad una maggior autonomia di se,quindi sperimentare va bene ma non con gli occhi degli altri, ma dovrebbe sperimentare con i suoi occhi, con i suoi sensi, con il suo olfatto! e permettersi anche di sbagliare... si lei può sbagliare!!!
Dove è scritto che NON può sbagliare?

Il ruolo del terapeuta dovrebbe portare a questo ad una maggior autonomia di se lontano dai giudizzi e pregiudizzi.

Almeno e quello che ci auguriamo tutti!

saluti
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Utente
Utente
@ dr.CALI': sì,me ne rendo conto (e sono piacevolmente sorpreso in realtà che si sia potuto vedere anche online). Mi chiedo se questo possa essere collegato col timore/ossessione/senso di colpa (non so neanch'io come defnirlo!) che vivo.Non c'è retorica, me lo chiedo veramente.Lei ha qualche ipotesi/risposta al riguardo? (se le va di dirmelo e se le sembra utile).
@ dr.KAZANXHI: io sarei d'accordo con lei,e mi danno molto conforto le sue parole.Dopo questi episodi ammetto che non contatto più nessuno per primo (tranne parenti o amici fidatissimi che so che non potrebbero mai pensare qualcosa di sbagliato rispetto a una chiamata o un sms). Purtroppo sul fatto di permettersi di sbagliare vorrei tanto pensarla come lei, ma mi resta sempre questa idea che questi errori mi abbiano condotto all'isolamento sociale, ho sempre paura con ogni nuova amicizia che da un giorno all'altro qualcuno gli dica "guarda che lui è quello che ha fatto quelle cose" e poi sparisca senza motivi.Come uno stalker "vero" diciamo.
Infatti appena vi ho raccontato questi episodi a voi non è che siano usciti commenti del tipo "ma no, lo stalking è un'altra cosa".E' per questo che mi è rimasta impressa la prima risposta del dr.De Vincentiis (non le sto dando nessuna colpa assolutamente,anzi spero non si offenda,ha fatto benissimo a manifestarmi la sua opinione).

Non so se sto approfittando eccessivamente della vostra gentilezza. Come in precedenza, vi ringrazio per le risposte che mi avete già dato e mi scuso se mi sono permesso di continuare.Grazie.

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Mi chiedo se questo possa essere collegato col timore/ossessione/senso di colpa (non so neanch'io come defnirlo!) che vivo

E' esattamente l'ipotesi che io ed i Colleghi le abbiamo proposto. Solo che i consulti online hanno un limite: quando si parla, non ci si guarda in viso, e risulta più difficile comprendersi.

Non è compito nostro aiutarla a cambiare tramite un consulto online; ma forse oggi lei ha qualche ipotesi un pò più complessa nella mente, e da "Ho bisogno di essere rassicurato: mi sono comportato da stalker?" è arrivato all'ipotesi "Forse il mio bisogno di rassicurazioni è eccessivo, e caratterizza molti ambiti della mia vita".

Se riconoscerà che questa ipotesi è plausibile, e rappresenta per lei un aspetto di sè su cui vuole lavorare nel senso di un cambiamento, la strada la conosce: rivolgersi di persona ad uno psicoterapeuta, e cominciare con il suo aiuto a mettersi costruttivamente in gioco.

Nella speranza di esserle stato d'aiuto, cordiali saluti
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Utente
Utente
Le vostre considerazioni mi sono state d'aiuto. Perciò desideravo ringraziarvi per la cortesia e la gentilezza con cui mi avete risposto:)
Cordiali saluti