Paura di non dormire che si ripresenta ad ogni esame
Salve, sono una ragazza di 23 anni e da circa 7 mesi ho un problema che sta cominciando a "pesare".
Premetto di essere una persona che si agita molto per gli esami, mi piace fare le cose per il meglio e questo mi crea un po' d'ansia i giorni precedenti, ma generalmente la notte prima dell'esame almeno 3-4 ore riesco a dormire.
A febbraio di quest anno ho dato un esame molto impegnativo che mi ha procurato molta ansia proprio per paura di non riuscire a passarlo, tanto che la notte prima dell'esame nonostante avessi preso valeriana e una camomilla ho passato la notte in bianco senza riuscire a dormire nemmeno 5 minuti. L'esame alla fine è andato più o meno bene, però a causa della stanchezza non sono riuscita ad avere quella lucidità per dare il massimo. Il problema si è però ripresentato anche alle successive sessioni d'esame, poichè l'ansia di non riuscire a dormire come durante l'esame di febbraio mi ha impedito di dormire anche la notte prima di questi. Pensavo si risolvesse nel tempo, ma ora si sta ripresentando per tutti gli esami, e la stanchezza dovuta al non dormire ogni volta ne compromette il voto finale perchè nonostante l'adrenalina non riesco a dare il meglio di me stessa. Addirittura l'ultima volta ho sentito come una stretta al cuore dalla paura di non dormire nuovamente.
Ho provato con la valeriana, con la camomilla, anche con la Melatonina pura un'ora prima di dormire ma nulla. So che è meglio non prendere sedativi come le benzodiazepine perchè tra gli effetti collaterali potrebbero agire sulla memoria a breve termine e sarebbe ancora peggio.
Chiedo a voi perchè sono certa che non si tratti di un problema medico ma puramente psicologico. Dovrei rivolgermi ad uno specialista secondo voi?
Grazie mille, cordiali saluti.
Premetto di essere una persona che si agita molto per gli esami, mi piace fare le cose per il meglio e questo mi crea un po' d'ansia i giorni precedenti, ma generalmente la notte prima dell'esame almeno 3-4 ore riesco a dormire.
A febbraio di quest anno ho dato un esame molto impegnativo che mi ha procurato molta ansia proprio per paura di non riuscire a passarlo, tanto che la notte prima dell'esame nonostante avessi preso valeriana e una camomilla ho passato la notte in bianco senza riuscire a dormire nemmeno 5 minuti. L'esame alla fine è andato più o meno bene, però a causa della stanchezza non sono riuscita ad avere quella lucidità per dare il massimo. Il problema si è però ripresentato anche alle successive sessioni d'esame, poichè l'ansia di non riuscire a dormire come durante l'esame di febbraio mi ha impedito di dormire anche la notte prima di questi. Pensavo si risolvesse nel tempo, ma ora si sta ripresentando per tutti gli esami, e la stanchezza dovuta al non dormire ogni volta ne compromette il voto finale perchè nonostante l'adrenalina non riesco a dare il meglio di me stessa. Addirittura l'ultima volta ho sentito come una stretta al cuore dalla paura di non dormire nuovamente.
Ho provato con la valeriana, con la camomilla, anche con la Melatonina pura un'ora prima di dormire ma nulla. So che è meglio non prendere sedativi come le benzodiazepine perchè tra gli effetti collaterali potrebbero agire sulla memoria a breve termine e sarebbe ancora peggio.
Chiedo a voi perchè sono certa che non si tratti di un problema medico ma puramente psicologico. Dovrei rivolgermi ad uno specialista secondo voi?
Grazie mille, cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
si, sarebbe utile che lei si rivolgesse ad uno specialista al fine di spezzare il circolo vizioso che si è instaurato nel quale l'insonnia, viene mantenuta e continuamente rinforzata dal timore di non riuscire a prendere sonno.
Uno psicologo/psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia la potrebbe aiutare a superare il suo disagio.
Cordialmente
si, sarebbe utile che lei si rivolgesse ad uno specialista al fine di spezzare il circolo vizioso che si è instaurato nel quale l'insonnia, viene mantenuta e continuamente rinforzata dal timore di non riuscire a prendere sonno.
Uno psicologo/psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia la potrebbe aiutare a superare il suo disagio.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Gentile signorina,
nel caso in cui lei stesse terminando gli studi universitari il peggioramento dell'ansia potrebbe essere legato anche a questa particolare fase della sua vita.
Molte persone vivono con difficoltà gli ultimi tempi di un percorso di studi, per paura più o meno consapevole del futuro, quindi oltre a rivolgersi ad uno psicologo potrebbe iniziare a riflettere sulle sue apsettative relativamente al futuro, al lavoro e alla vita adulta.
Auguri per i suoi studi,
nel caso in cui lei stesse terminando gli studi universitari il peggioramento dell'ansia potrebbe essere legato anche a questa particolare fase della sua vita.
Molte persone vivono con difficoltà gli ultimi tempi di un percorso di studi, per paura più o meno consapevole del futuro, quindi oltre a rivolgersi ad uno psicologo potrebbe iniziare a riflettere sulle sue apsettative relativamente al futuro, al lavoro e alla vita adulta.
Auguri per i suoi studi,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#5]
Gentile Utente,
Provi a...
Provi ad andare a letto quando dopo cena inizia la "papagna", quel sentire il bisogno di sonno, e non attardarsi sino ad arrivare nel momento in cui la curva dei bioritmi inizia a ri-alzarsi. Non so come disegnarglielo qui. I bioritmi seguono tutto il corso della giornata e si può esemplificare come una curva ondulata che sale in alto, poi si abbassa, poi si rialza ancora etc.
La sera, occorre cogliere occasione di quando il bioritmo si abbassa, il battito cardiaco è più debole, la pressione va giù, ogni elemento organico tende verso il riposo. A questo punto la disposizione verso il sonno c'è tutta, ma se uno lascia passare quell'ora in cui l'abbassamento è massimo, allora la curva inizia a risalire, il battito cardiaco ritorna ad essere forte, la pressione sale, etc. allora occorre aspettare che la curva salga, si stabilisca su valori alti, e poi, dopo un lasso di tempo, inizia a ridiscendere, ma a questo punto ci ritroviamo a metà della nottata... un po' tardi, mi pare.
Allora occorre aspettare che ridiscenda e riprovare a mettersi a dormire. Ma già uno si è agitato e quindi la facilità di prender sonno è meno presente.
Inoltre, quando una cerca di addormentarsi, può venire alla sua mente, alla sua immaginazione riproduttiva, una serie di eventi e uno continua a seguire "il famoso film" della notte fatto da noi, interpretato da noi, e diretto da noi. Provi a scacciare dalla mente qualsiasi pensiero. Dicono che sia difficile ma non è così. Provare per credere. A furia di tentare discacciare i pensieri e di non pensare a niente ci si rilascia parecchio, ci si stanca e il sonno viene.
Metta in atto i pochi consigli che le ho dato. Faccia attenzione a non prendere il caffè durante il giorno e a mangiare poco la sera.
La sua mancanza di sonno è dovuta a una forma “nevrotica” ed è una cosa che se non ci pone riparo l’accompagnerà per tutta la vita. E quindi oltre la "ricettina" che le ho dato, che potrà essere molto efficace, non è da scartare una psicoterapia (della parola e soltanto della parola) che potrà favorire in lei una serie di soluzioni ai suoi problemi esistenziali e psichici che premono nella sua psiche e che le procurano l’insonnia.
È per questo che le suggerisco anche di intraprendere una psicoterapia che risolva il caso una volta per sempre. Il terapeuta dovrà agire su un campo ampio della personalità e non fermarsi ai sintomi.
Con molti auguri e cordiali saluti.
Provi a...
Provi ad andare a letto quando dopo cena inizia la "papagna", quel sentire il bisogno di sonno, e non attardarsi sino ad arrivare nel momento in cui la curva dei bioritmi inizia a ri-alzarsi. Non so come disegnarglielo qui. I bioritmi seguono tutto il corso della giornata e si può esemplificare come una curva ondulata che sale in alto, poi si abbassa, poi si rialza ancora etc.
La sera, occorre cogliere occasione di quando il bioritmo si abbassa, il battito cardiaco è più debole, la pressione va giù, ogni elemento organico tende verso il riposo. A questo punto la disposizione verso il sonno c'è tutta, ma se uno lascia passare quell'ora in cui l'abbassamento è massimo, allora la curva inizia a risalire, il battito cardiaco ritorna ad essere forte, la pressione sale, etc. allora occorre aspettare che la curva salga, si stabilisca su valori alti, e poi, dopo un lasso di tempo, inizia a ridiscendere, ma a questo punto ci ritroviamo a metà della nottata... un po' tardi, mi pare.
Allora occorre aspettare che ridiscenda e riprovare a mettersi a dormire. Ma già uno si è agitato e quindi la facilità di prender sonno è meno presente.
Inoltre, quando una cerca di addormentarsi, può venire alla sua mente, alla sua immaginazione riproduttiva, una serie di eventi e uno continua a seguire "il famoso film" della notte fatto da noi, interpretato da noi, e diretto da noi. Provi a scacciare dalla mente qualsiasi pensiero. Dicono che sia difficile ma non è così. Provare per credere. A furia di tentare discacciare i pensieri e di non pensare a niente ci si rilascia parecchio, ci si stanca e il sonno viene.
Metta in atto i pochi consigli che le ho dato. Faccia attenzione a non prendere il caffè durante il giorno e a mangiare poco la sera.
La sua mancanza di sonno è dovuta a una forma “nevrotica” ed è una cosa che se non ci pone riparo l’accompagnerà per tutta la vita. E quindi oltre la "ricettina" che le ho dato, che potrà essere molto efficace, non è da scartare una psicoterapia (della parola e soltanto della parola) che potrà favorire in lei una serie di soluzioni ai suoi problemi esistenziali e psichici che premono nella sua psiche e che le procurano l’insonnia.
È per questo che le suggerisco anche di intraprendere una psicoterapia che risolva il caso una volta per sempre. Il terapeuta dovrà agire su un campo ampio della personalità e non fermarsi ai sintomi.
Con molti auguri e cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 28.3k visite dal 19/11/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.