Rapporto con mia madre

Salve...
ho 21 anni. ho dei seri problemi con mia madre che, sempre stata a
un pò troppo attenta alla pulizia della casa-seppur aiutata da un'altra persona in questo- da 10 anni, e quindi dalla morte della madre che coincise con la perdita di un bimbo tanto desiderato a causa di un aborto spontaneo, dopo anni di tentativi e dopo una gravidanza extrauterina, odia la sua casa, non esce mai a fare una passeggiata in paese, oltre che andare a scuola, unico suo "diversivo", trascorre il tempo sul letto a leggere libri per la scuola e addirittura , da dieci anni, non cucina più... soprattutto non permette a me e mio padre di metter mano alla cucina arrabbiandosi perchè la sporchiamo. Con questo intendo dire che sono ben dieci anni che non mangiamo a casa se non in occasioni davvero speciali... in giro per ristoranti. costretti a sostenere una vita di questo tipo...
Lei dice di non farcela fisicamente, ma io non voglio che lei si metta a fare questo per me o per mio padre ma che semplicemente permetta a me di essere libera di Vivere la mia casa. Di cucinare. senza dover esser rinfacciata nulla.
abbiamo appositamente creato un altro spazio con mio padre proprio con questo scopo. sembrava fosse intenzionata anche lei a cambiare vita. a riprendersi una vita normale. ma ora che è tutto pronto..... niente.
io non so che fare. in più mio padre stesso che le è sempre stato vicino non ce la fa più. io incomincio a reagire, a risponderle. questo mio atteggiamento la fa stare male da non farla dormire la notte. la sento spesso piangere e sfogarsi-arrabbiarsi con mio padre di notte.
lei dice che questo, con me è il suo ennesimo fallimento.
Con le altre persone caccia tutta l'energia del mondo. è altruista. Fa più di quel che deve, si mette a completa disposizione. Un'altra cosa : sono dieci anni che non si fa alcuna visita medica. ci abbiamo provato in tutti i modi, ma è terrorizzata.
quando però si tratta di assistere qualcuno in ospedale è a completa disposizione... l'unica cosa che la fa stare bene è allontanarsi da casa e andare in giro per l'italia, viaggiare-non prendendo l'aereo naturalmente...è solo dopo qualche giorno che è stata fuori torna ad essere un'altra persona per 2-3 giorni per poi attaccarsi a qualsiasi cosa. una parola detta male, ad arrabbiarsi con mio padre, a riprendermi spesso per le mie mancanze...

ho bisogno di capire... grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza, quando vi è una certa difficoltà a far si che un membro della famiglia si rivolga ad un medico o terapeuta, la cosa migliore da fare è quella di cominciare comunqe un percorso, nel vostro caso di intervento famigliare e, con l'aiuto del terapeuta trovare la strategia migliore per "agganciare" mi consenta il termine, il paziente alla terapia. Inoltre, con l'aiuto di un terapeuta famigliare è possibile definire modalità indirette per intervenrie su chi rifiuta la visita.
Prima bisogna agire, il capire sarà un positivo effetto secondario.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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[#2]
Utente
Utente
quindi cosa ci consiglia di fare?
prendere in mano la situazione senza avere paura di reazioni da parte di mia madre?
metterla di fronte all'atto compiuto?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Cominciare con il rivolgersi ad uno psicoterapeuta specializzato in terapia famigliare senza la presenza di sua madre. Sarà il terapeuta a consigliarvi la strategia migliore per intervenire, anche indirettamente, su sua madre e trovare qualche modalità per farle decidere di unirsi nel percorso terapeutico.
saluti
[#4]
Utente
Utente
mi scusi se ho tralasciato questo aspetto, ma veramente lei sarebbe già seguita da uno psicoterapeuta e psichiatra . ma anche lì, la sua presenza è incostante...le erano stati anche prescritti dei farmaci che poi non ha più assunto. inoltre, addirittura ci sono state volte in cui si è rifiutata di andare proprio perchè -riporto le sue parole- "si sentiva giudicata"...
non sappiamo veramente come fare.
grazie

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
ecco la necessità di coinvolgere l'intero sistema famigliare nel processo di terapia. i cambiamenti del paziente possono essere prodotti anche indirettamente mediante i cambiamenti strategici di altri membri della famiglia. Ma per questo è necessario l'aiuto di uno specialista (sistemico-strategico)
saluti