Separazione - cosa fare
44 anni, coniugato da 7, un figlio di 4, purtroppo temo che ormai da tempo l'amore sia finito. Uniche certezze un amore viscerale per il mio cucciolo ed uno ovviamente diverso per una nuova donna. Ho provato da mesi a ricomporre i pezzi del mio matrimonio ma senza successo: abbiamo avuto rapporti sessuali saltuari 1/2 al mese. Per lei questo è normale, per me no (se avessi settantanni si..!). Al momento non ho rapproti sessuali con l'altra persona. Ho il terrore di fare del male a mio figlio, decidendo di separarmi. Ma tempo anche che, una volta cresciuto, potrei ritrovarmi solo dentro una casa con una moglie con la quale c'è e ci sarà solo un buon rapporto di amicizia ma non l'amore vero.La psicologa del consulturio fam. mesi fa ha suggerito ad entrambi di "rimanere noi stessi e di non scendere a compromessi in funzione delle ragioni e delle critiche dell'altro/a". Aiutatemi vi prego.
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Gentile utente, ha detto "la psicologo del consultorio mesi fa" ma allo stato attuale è seguito da qualcuno? Altrimenti , vista la situazione, un confronto con lo specialista sarebbe opportuno sia per comprendere se vi sono le basi per ricostruire qualcosa con la sua compagna sia per accompagnarvi verso una soluzione che ormai si ritiene inevitabile. Proprio in prossimità di una scelta drastica un supporto psicologico è quanto mai indicato.saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile utente, le scelte importanti come quella che lei si sta trovando a fare non si prendono in base a un "consiglio" ricevuto per email. Se non riesce a sbloccare da solo la situazione, e ritiene perciò d'aver bisogno d'aiuto, è di persona che deve riceverlo.
Se gli incontri con la psicologa del consultorio non l'hanno soddisfatta può sempre chiedere una consulenza privatamente, a un altro collega.
Cordiali saluti
Se gli incontri con la psicologa del consultorio non l'hanno soddisfatta può sempre chiedere una consulenza privatamente, a un altro collega.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Ex utente
Buonasera,
allo stato attuale nessun consulto attivo.
E' evidente che problematiche del genere non possano trovare soluzione via e-mail. Però, se mi è concesso, potrebbe essere utile ricevere indicazioni di massima (ad esempio, non la cura è.... ma almeno una diagnosi). Comunque grazie per aver preso in considerazione il mio caso.
allo stato attuale nessun consulto attivo.
E' evidente che problematiche del genere non possano trovare soluzione via e-mail. Però, se mi è concesso, potrebbe essere utile ricevere indicazioni di massima (ad esempio, non la cura è.... ma almeno una diagnosi). Comunque grazie per aver preso in considerazione il mio caso.
[#4]
Nei problemi relazionali di solito non ci sono diagnosi da fare, ma decisioni da prendere.
I termini del suo caso, di massima, sono chiari, lei si trova di fronte a decisioni difficili, per le quali lo psicologo certamente può esserle d'aiuto, ma solo interloquendo con lei di persona, facendole domande, verificando le sue reazioni e suggerendole il da farsi.
Da qui riceverebbe solo "consigli" generici e non appropriati alla situazione, che non la lascerebbero soddisfatto né contribuirebbero realmente a una soluzione.
Cordiali saluti
I termini del suo caso, di massima, sono chiari, lei si trova di fronte a decisioni difficili, per le quali lo psicologo certamente può esserle d'aiuto, ma solo interloquendo con lei di persona, facendole domande, verificando le sue reazioni e suggerendole il da farsi.
Da qui riceverebbe solo "consigli" generici e non appropriati alla situazione, che non la lascerebbero soddisfatto né contribuirebbero realmente a una soluzione.
Cordiali saluti
[#5]
Gentile signore in difficoltà,
un giorno un giovane si rivolse a Socrate e gli chiese un consiglio circa la decisione di sposarsi o meno. Questa la risposta: " Figlio mio, comunque sceglierai, sbaglierai".
A volte ci sono dei problemi da affrontare la cui soluzione pare anch'essa un problema, dal momento che bisogna scegliere il male minore. Da questo punto di vista a me pare che il fatto di consultare uno specialista potrebbe riservarlo in seconda battuta e cioè dopo averci provato da solo.
Intanto il primo scoglio da affrontare é tentare in tutti i modi di poter parlare con sua moglie. Solo se voi due sarete d'accordo saranno possibili soluzioni accettabili dal momento che affidare questo compito alla "Giustizia" potrebbe risultare disastroso, e non solo in termini economici.
Cerchi di reagire con determinazione perchè ci sono in gioco la sorte sua, di sua moglie e suo figlio. Anche se l'attrazione é finita, non sempre finisce anche l'amore, una dimensione affettiva che anche se di modesta portata può contribuire non poco, assieme al senso di responsabilità, nel creare quelle condizioni di base necessarie per sedersi al tavolo delle trattative.
Non é poi così difficile. Deve semplicemente aiutare sua moglie a fidarsi di lei ed insieme trovare delle soluzioni possibili.
Per quanto riguarda suo figlio, ciò che conta e che possa elaborare con sufficiente margine le esperienze poco piacevoli che necessariamente lo vedono protagonista, suo malgrado. Il bambino ha bisogno di comprendere che cosa sta succedendo e perchè. Da questo punto di vista mi auguro che lei e sua moglie sarete preparati nell'affrontare la cosa più importante in questo momento: aiutare vostro figlio con ogni mezzo e con amore affinchè possa crescere serenamente per diventare un uomo. Tutto il resto é secondario.
Se questo percorso dovesse mostrarsi a voi come un impegno eccessivo allora sì che sarà imperativo rivolgersi ad uno Psicologo, costi quel che costi, perchè il vostro bambino é nato da un atto d'amore che non deve finire solo perchè pare finito il vostro.
Con i migliori auguri.
un giorno un giovane si rivolse a Socrate e gli chiese un consiglio circa la decisione di sposarsi o meno. Questa la risposta: " Figlio mio, comunque sceglierai, sbaglierai".
A volte ci sono dei problemi da affrontare la cui soluzione pare anch'essa un problema, dal momento che bisogna scegliere il male minore. Da questo punto di vista a me pare che il fatto di consultare uno specialista potrebbe riservarlo in seconda battuta e cioè dopo averci provato da solo.
Intanto il primo scoglio da affrontare é tentare in tutti i modi di poter parlare con sua moglie. Solo se voi due sarete d'accordo saranno possibili soluzioni accettabili dal momento che affidare questo compito alla "Giustizia" potrebbe risultare disastroso, e non solo in termini economici.
Cerchi di reagire con determinazione perchè ci sono in gioco la sorte sua, di sua moglie e suo figlio. Anche se l'attrazione é finita, non sempre finisce anche l'amore, una dimensione affettiva che anche se di modesta portata può contribuire non poco, assieme al senso di responsabilità, nel creare quelle condizioni di base necessarie per sedersi al tavolo delle trattative.
Non é poi così difficile. Deve semplicemente aiutare sua moglie a fidarsi di lei ed insieme trovare delle soluzioni possibili.
Per quanto riguarda suo figlio, ciò che conta e che possa elaborare con sufficiente margine le esperienze poco piacevoli che necessariamente lo vedono protagonista, suo malgrado. Il bambino ha bisogno di comprendere che cosa sta succedendo e perchè. Da questo punto di vista mi auguro che lei e sua moglie sarete preparati nell'affrontare la cosa più importante in questo momento: aiutare vostro figlio con ogni mezzo e con amore affinchè possa crescere serenamente per diventare un uomo. Tutto il resto é secondario.
Se questo percorso dovesse mostrarsi a voi come un impegno eccessivo allora sì che sarà imperativo rivolgersi ad uno Psicologo, costi quel che costi, perchè il vostro bambino é nato da un atto d'amore che non deve finire solo perchè pare finito il vostro.
Con i migliori auguri.
Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia
[#6]
Ex utente
Egr. Dott. Murgolo, La ringrazio di cuore per la Sua risposta, compendio di professionalità, concretezza ed umanità. In questa ns. società, fatta anche di cattiveria, egoismo e cinismo, considero l'essere divenuto padre un "dono" unico, prezioso. E l'idea di non poterlo più apprezzare (per tutta la sua unicità e per l'intera vita) è al momento il mio più grande tormento.
[#7]
Non mi é dato conoscere le motivazioni che la portano ad esprimersi in questo modo, dal momento che l'energia necessaria al superamento di ciò che interpreta come un problema di ragguardevoli dimensioni appare in lei di livello ben superiore di ciò che si intende per sufficiente.
Cordialità.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2k visite dal 17/11/2010.
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