, arrivando a provare un senso di apatia per gli altri, di schifo verso me stessa e sentendo
Salve,
da sempre sono stata una bambina e poi ragazzina eccessivamente timida, ho vissuto e vivo con la costante paura di essere giudicata negativamente e fin da piccola nei rapporti con gli altri, addirittura con i miei fratelli e i miei genitori, mi sono fatta continuamente paranoie su ciò che facevo e dicevo per la mia costante paura di sbagliare e di non sentirmi all'altezza.
Ho avuto un numero sempre più ristretto di amici, adesso durante l'adolescenza non sono mai riuscita a inserirmi in nessun gruppo e ho sempre cercato di comportarmi in modo che la maggior parte delle altre persone mi evitassero. Nei grandi rapporti sociali, come assemblee ecc, sono molto attiva, mentre nei rapporti interpersonali sia con il mio che con l'altro sesso non riesco a comportarmi in modo naturale e devo sempre pensare a ciò che faccio o dico.
Quando arrivo a un punto in cui sono soddisfatta di questi miei ultimi rapporti poichè sono riuscita ad avere nuove "amicizie", mi comporto in modo irrazionale facendo tornare quasi il vuoto intorno a me, e danneggiando soprattutto me stessa (mi comporto come le persone che da sempre critico), arrivando a provare un senso di apatia per gli altri, di schifo verso me stessa e sentendo emozioni solo quando studio o leggo i libri. In questi periodi non riesco a essere partecipe alle conversazioni con gli altri, perchè quando parlo mi estraneo non sapendo effettivamente cosa sto rispondendo e sento uno strano malessere interiore, non riesco a addormentarmi velocemente e spesso faccio incubi. Questo dura anche un anno, fino a che non arrivo all'apice, dopo il quale ricomincio a ricostruire la mia stabilità.
Adesso sto bene, ma la cosa che mi fa quasi paura è il fatto che con i miei genitori mi comporto come sempre, criticando ridendo parlando, mi sembra quasi di avere una doppia personalità a volte.
Mi chiedo se sono asociale..
da sempre sono stata una bambina e poi ragazzina eccessivamente timida, ho vissuto e vivo con la costante paura di essere giudicata negativamente e fin da piccola nei rapporti con gli altri, addirittura con i miei fratelli e i miei genitori, mi sono fatta continuamente paranoie su ciò che facevo e dicevo per la mia costante paura di sbagliare e di non sentirmi all'altezza.
Ho avuto un numero sempre più ristretto di amici, adesso durante l'adolescenza non sono mai riuscita a inserirmi in nessun gruppo e ho sempre cercato di comportarmi in modo che la maggior parte delle altre persone mi evitassero. Nei grandi rapporti sociali, come assemblee ecc, sono molto attiva, mentre nei rapporti interpersonali sia con il mio che con l'altro sesso non riesco a comportarmi in modo naturale e devo sempre pensare a ciò che faccio o dico.
Quando arrivo a un punto in cui sono soddisfatta di questi miei ultimi rapporti poichè sono riuscita ad avere nuove "amicizie", mi comporto in modo irrazionale facendo tornare quasi il vuoto intorno a me, e danneggiando soprattutto me stessa (mi comporto come le persone che da sempre critico), arrivando a provare un senso di apatia per gli altri, di schifo verso me stessa e sentendo emozioni solo quando studio o leggo i libri. In questi periodi non riesco a essere partecipe alle conversazioni con gli altri, perchè quando parlo mi estraneo non sapendo effettivamente cosa sto rispondendo e sento uno strano malessere interiore, non riesco a addormentarmi velocemente e spesso faccio incubi. Questo dura anche un anno, fino a che non arrivo all'apice, dopo il quale ricomincio a ricostruire la mia stabilità.
Adesso sto bene, ma la cosa che mi fa quasi paura è il fatto che con i miei genitori mi comporto come sempre, criticando ridendo parlando, mi sembra quasi di avere una doppia personalità a volte.
Mi chiedo se sono asociale..
[#1]
>>> Nei grandi rapporti sociali, come assemblee ecc, sono molto attiva
>>>
Le relazioni con il gruppo sono molto diverse da quelle individuali. In più di un senso, quelle individuali sono più impegnative e quindi possono spaventare più delle altre. Non a caso, molti artisti e attori che non hanno problemi a esporsi in pubblico, ne hanno nella vita privata.
Tu però dovresti considerare una risorsa il fatto che riesci a relazionarti bene con il gruppo, e partire da lì per costruire ciò che ti serve. Ancora sei molto giovane e quindi hai tutto il tempo per riuscirci, ma potresti guadagnare tempo facendoti aiutare da uno psicologo, magari per una consulenza, non necessariamente una terapia.
Cordiali saluti
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Le relazioni con il gruppo sono molto diverse da quelle individuali. In più di un senso, quelle individuali sono più impegnative e quindi possono spaventare più delle altre. Non a caso, molti artisti e attori che non hanno problemi a esporsi in pubblico, ne hanno nella vita privata.
Tu però dovresti considerare una risorsa il fatto che riesci a relazionarti bene con il gruppo, e partire da lì per costruire ciò che ti serve. Ancora sei molto giovane e quindi hai tutto il tempo per riuscirci, ma potresti guadagnare tempo facendoti aiutare da uno psicologo, magari per una consulenza, non necessariamente una terapia.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 17/11/2010.
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