Forte ansia durante esami per lesioni al fegato
Buongiorno, sto seguendo una via diangostica per il riscontro di multiple lesioni epatiche. Brevemente mi sto facendo seguire da un radiologo e da un epatologo, solo che quest'ultimo ha il suo radiologo personale e ogni volta mi fa spendere soldi senza mai dirmi nente di più di "il radiologo non ci vede chiaro le lesioni non sembrano belle altri esami altri esami.".
All'ultimo esame sono risultate lesioni benigne ma come ho chiamato l'epatologo [che tra l'altro sta a 300 km] mi dice che dallo scorso esame le lesioni sembravano "brutte" ma visti i risultati benevoli del esame attuale , doveva far riesaminare tutto al suo di radiologo.
A parte che non so più dove sbattare la testa perchè non so a chi dar ragione.
Sono molto confusa anche perchè dovò fare ancora tanti altri esami e forse sino alla biopsia di una delle tante lesioni.
Io vivo nel terrore paralizzante che mi comunichino pessime notizie, ho 34 anni il prossimo anno mi sposo e non riesco più a vederlo il prossimo anno.
Litigo con tutti e non riesco a trattenermi dall'essere scortese con chiunque mi sta intorno.
Non ho voglia di uscire, di vestirmi, di truccarmi, di vedere gli amici, di vedere il mio partner, voglio solo stare a casa dei miei nella mia città natale.
Ho fortissime aritmie come se fossi sempre affaticata, la notte non dormo e ho spesso fortissime crisi di pianto. Non riesco più a gestire uno stato d'ansia che va da un analisi all'altra , da un risultato ad un altro.
Mi sento stanca debole disorientata, ho perso anche la fede.
L'unica cosa che riesco a fare è andare in palestra a allenarmi a Danza, la danza è l'unico momento in cui il mio cervello riesce a staccare, dopo si reinizia tutto da capo.
Terrore, ansia e depressione.
Un consiglio su come poter gestire tutto questo.
Ringrazio in anticipo per la risposta.
All'ultimo esame sono risultate lesioni benigne ma come ho chiamato l'epatologo [che tra l'altro sta a 300 km] mi dice che dallo scorso esame le lesioni sembravano "brutte" ma visti i risultati benevoli del esame attuale , doveva far riesaminare tutto al suo di radiologo.
A parte che non so più dove sbattare la testa perchè non so a chi dar ragione.
Sono molto confusa anche perchè dovò fare ancora tanti altri esami e forse sino alla biopsia di una delle tante lesioni.
Io vivo nel terrore paralizzante che mi comunichino pessime notizie, ho 34 anni il prossimo anno mi sposo e non riesco più a vederlo il prossimo anno.
Litigo con tutti e non riesco a trattenermi dall'essere scortese con chiunque mi sta intorno.
Non ho voglia di uscire, di vestirmi, di truccarmi, di vedere gli amici, di vedere il mio partner, voglio solo stare a casa dei miei nella mia città natale.
Ho fortissime aritmie come se fossi sempre affaticata, la notte non dormo e ho spesso fortissime crisi di pianto. Non riesco più a gestire uno stato d'ansia che va da un analisi all'altra , da un risultato ad un altro.
Mi sento stanca debole disorientata, ho perso anche la fede.
L'unica cosa che riesco a fare è andare in palestra a allenarmi a Danza, la danza è l'unico momento in cui il mio cervello riesce a staccare, dopo si reinizia tutto da capo.
Terrore, ansia e depressione.
Un consiglio su come poter gestire tutto questo.
Ringrazio in anticipo per la risposta.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, innanzi tutto felicitazioni per le sue prossime nozze! Sono un evento importante, e lei avrà certamente molti impegni per l'organizzazione della cerimonia, del rinfresco ecc...
Le relazioni di cura necessitano di un presupposto fondamentale: la fiducia tra l'utente ed il professionista cui si rivolge. Trattandosi di problemi di salute, delicati per giunta, questo rapporto diviene ancor più centrale per stabilire un'alleanza solida, che la aiuti a compiere le scelte per lei più vantaggiose ed opportune.
Dalla sua richiesta non ho ben compreso se tale rapporto di fiducia sussista tra lei ed il suo epatologo; inoltre, mi pare di aver capito (ma mi corregga se sbaglio) che lei si rivolge a due radiologi, i cui pareri risultano contrastanti.
E' una storia ricorrente, ogni volta che un utente rivolga la stessa richiesta a più professionisti: il suo grado di confusione e di incertezza aumenta. Se i pareri sono contrastanti, può provare disorientamento, ansia, paura; se sono in accordo, può sopraggiungere la tentazione di richiedere ulteriori conferme.
Chi "coordina" i professionisti che si prendono cura di lei? Di chi si fida, lei?
Non lasci che la paura le rovini l'attesa delle nozze; altre emozioni, ben più liete da ricordare in futuro, possono essere al centro della sua esperienza per ora.
Se sentisse il bisogno di un supporto o di un intervento psicoterapeutico, non esiti a contattare uno psicologo e/o psicoterapeuta. Potrebbe essere un modo utile per "rivedere" la sua esperienza ed aiutarla a venire a capo delle sue paure.
Cordiali saluti
Le relazioni di cura necessitano di un presupposto fondamentale: la fiducia tra l'utente ed il professionista cui si rivolge. Trattandosi di problemi di salute, delicati per giunta, questo rapporto diviene ancor più centrale per stabilire un'alleanza solida, che la aiuti a compiere le scelte per lei più vantaggiose ed opportune.
Dalla sua richiesta non ho ben compreso se tale rapporto di fiducia sussista tra lei ed il suo epatologo; inoltre, mi pare di aver capito (ma mi corregga se sbaglio) che lei si rivolge a due radiologi, i cui pareri risultano contrastanti.
E' una storia ricorrente, ogni volta che un utente rivolga la stessa richiesta a più professionisti: il suo grado di confusione e di incertezza aumenta. Se i pareri sono contrastanti, può provare disorientamento, ansia, paura; se sono in accordo, può sopraggiungere la tentazione di richiedere ulteriori conferme.
Chi "coordina" i professionisti che si prendono cura di lei? Di chi si fida, lei?
Non lasci che la paura le rovini l'attesa delle nozze; altre emozioni, ben più liete da ricordare in futuro, possono essere al centro della sua esperienza per ora.
Se sentisse il bisogno di un supporto o di un intervento psicoterapeutico, non esiti a contattare uno psicologo e/o psicoterapeuta. Potrebbe essere un modo utile per "rivedere" la sua esperienza ed aiutarla a venire a capo delle sue paure.
Cordiali saluti
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
L'impressione è che lei stia vivendo una situazione di forte ansia per il protrarsi di analisi mediche che ad una prima impressione apparirebbero eccessive. Non sembra dunque il suo un problema di origine psicologica, bensì reattivo ad una situazione di stress.
Non è chiaro come mai lo specialista che la segue sia così distante, ma è evidente che tale distanza amplifica l'attesa e dunque l'ansia del responso, a quanto pare comunque benigno.
Potrebbe essere utile trovare uno specialista più vicino a lei a cui chiedere un consulto sulla base delle già molte analisi in suo possesso.
Risolta la situazione relativa all'incertezza della diagnosi, molte delle sue difficoltà dovrebbero attenuarsi.
Se così non fosse, solo allora ci si potrebbe interrogare sulle possibili cause psicologiche.
Cordiali saluti.
Non è chiaro come mai lo specialista che la segue sia così distante, ma è evidente che tale distanza amplifica l'attesa e dunque l'ansia del responso, a quanto pare comunque benigno.
Potrebbe essere utile trovare uno specialista più vicino a lei a cui chiedere un consulto sulla base delle già molte analisi in suo possesso.
Risolta la situazione relativa all'incertezza della diagnosi, molte delle sue difficoltà dovrebbero attenuarsi.
Se così non fosse, solo allora ci si potrebbe interrogare sulle possibili cause psicologiche.
Cordiali saluti.
[#3]
Gentile ragazza,
percepisco che per lei questo è davvero un periodo pesante e di forte fatica emotiva, aggravato da una sensazione di non essere sostenuta proprio da chi si occupa della sua salute e dal quale non si sente rassicurata.
Lei ha però delle belle risorse alle quali dimostra di saper attingere con molta saggezza, a riprova di essere una ragazza speciale:
-la famiglia
-il ragazzo
-lo sport
Ciò che le manca è un professionista della salute che la rassicuri e soprattutto le chiarisca il suo stato, senza mantenenere segreti.
Questo infatti la fa sentire come una "canna al vento".
Mi auguro che possa utilizzare per questo il suo medico di famiglia come raccordo per le specificazioni sul suo stato di salute.
Uno stato d'ansia in questo quadro è perfettamente comprensibile e per questo una consulenza, anche presso i professionisti psicologi e/o psicoterapeuti della sua Asl di appartenenza le potrebbe essere di giovamento.
percepisco che per lei questo è davvero un periodo pesante e di forte fatica emotiva, aggravato da una sensazione di non essere sostenuta proprio da chi si occupa della sua salute e dal quale non si sente rassicurata.
Lei ha però delle belle risorse alle quali dimostra di saper attingere con molta saggezza, a riprova di essere una ragazza speciale:
-la famiglia
-il ragazzo
-lo sport
Ciò che le manca è un professionista della salute che la rassicuri e soprattutto le chiarisca il suo stato, senza mantenenere segreti.
Questo infatti la fa sentire come una "canna al vento".
Mi auguro che possa utilizzare per questo il suo medico di famiglia come raccordo per le specificazioni sul suo stato di salute.
Uno stato d'ansia in questo quadro è perfettamente comprensibile e per questo una consulenza, anche presso i professionisti psicologi e/o psicoterapeuti della sua Asl di appartenenza le potrebbe essere di giovamento.
Dr.ssa Grazia La Manna
Psicologa- psicoterapeuta analitico transazionale
www.grazialamanna.it
[#4]
Gentile signora,
la sua è una reazione comprensibile e normale a fronte di un sospetto diagnostico che creerebbe ansia a chiunque.
Mi colpisce il fatto che la sua scelta sia quella di continuare ad affidarsi ad un professionista lontano e che non le sta suscitando particolare fiducia, piuttosto che di procedere con ulteriori analisi (ad es. ecografia con o senza biopsia eco-guidata, TAC o RNM) in un ospedale a lei vicino.
Può chiedere al suo medico o informarsi sui centri dedicati ai problemi del fegato e recarsi in uno di questi per una valutazione: non ho capito se lei vive a Grosseto o se vi risiedono i suoi genitori, ma in quella città potrebbe rivolgersi al Centro Epatologico presso l'Ospedale Civile (0564/485220).
Mi sembra inoltre che questa brutta situazione la stia portando ad isolarsi anche dal suo fidanzato e da tutti gli amici, tranne che dai suoi genitori.
E' così?
Su questo potrebbe riflettere: come mai nel momento del bisogno non sente che il suo futuro marito può esserle vicino e sostenerla?
Tornando al suo fegato: le sarebbe sì utile un sostegno psicologico, ma credo che la cosa più urgente da fare sia sottoporsi ad altre analisi per capire qual è la reale situazione.
Si può infatti trattare di masse benigne e lei sarebbe solo sollevata nel saperlo, ma se per caso la diagnosi fosse meno rassicurante sarebbe importante intervenire il prima possibile con la terapia più indicata.
Le faccio tanti auguri,
la sua è una reazione comprensibile e normale a fronte di un sospetto diagnostico che creerebbe ansia a chiunque.
Mi colpisce il fatto che la sua scelta sia quella di continuare ad affidarsi ad un professionista lontano e che non le sta suscitando particolare fiducia, piuttosto che di procedere con ulteriori analisi (ad es. ecografia con o senza biopsia eco-guidata, TAC o RNM) in un ospedale a lei vicino.
Può chiedere al suo medico o informarsi sui centri dedicati ai problemi del fegato e recarsi in uno di questi per una valutazione: non ho capito se lei vive a Grosseto o se vi risiedono i suoi genitori, ma in quella città potrebbe rivolgersi al Centro Epatologico presso l'Ospedale Civile (0564/485220).
Mi sembra inoltre che questa brutta situazione la stia portando ad isolarsi anche dal suo fidanzato e da tutti gli amici, tranne che dai suoi genitori.
E' così?
Su questo potrebbe riflettere: come mai nel momento del bisogno non sente che il suo futuro marito può esserle vicino e sostenerla?
Tornando al suo fegato: le sarebbe sì utile un sostegno psicologico, ma credo che la cosa più urgente da fare sia sottoporsi ad altre analisi per capire qual è la reale situazione.
Si può infatti trattare di masse benigne e lei sarebbe solo sollevata nel saperlo, ma se per caso la diagnosi fosse meno rassicurante sarebbe importante intervenire il prima possibile con la terapia più indicata.
Le faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#5]
Utente
Buonasera anzitutti grazie a tutti voi per la risposta.
Chiarisco una cosa, io abito a Roma per lavoro, a Grosseto ci abita la mia famiglia.
Purtroppo il mio futuro marito lavora anche lui fuori sede e molto lontano da me.
Avevo iniziato a farmi seguire da un epatologo a Roma perchè consigliatomi , ma non avendo trovato disponibile quello consigliatomi ho contattato , in forma privata a pagamento un epatologo che lavora nello stesso ospedale dello specialista consigliatomi.
Non sono rimasta molto soddisfatta poichè per 170 euro si è limitato a dirmi che " non sapeva leggere le radiografie e che le avrebbe portare al suo radiologo di fiducia", che altro non ha fatto che confermarmi i timori del medico radiologo della mia città [che invece mi segue passo passo]ovvero che le lesioni erano poco chiare e sembravano piuttosto "brutte" e con urgenza mi aveva assegnato una risonanza, che poi ho eseguito e dalla quale sono risultate fortunatamente lesioni benigne.
Adesso l'epatologo di roma voleva che gli portassi con urgenza il risultato della RMN che però non mi hanno dato subito e voleva immediatamente sottoporla al suo radiologo chiedendomi anche il numero del radiologo di grosseto per sollecitarlo a madargli le immagini.
Adesso ho un nuovo esame già segnato con tempi più calmi vista la non urgenza , mentre il medico di Roma mi mette molta fretta.
Ovvio che sono molto confusa da una parte mi dicono tranquilla facciamo le analisi passo passo, dall'altra mi dicono "faccia le cose di corsa"
Quindi non so proprio cosa fare.
La mia idea era trovarmi uno specialista nella mia città natale a diagnosi finita, visto che comunque voglio trasferirmi li appena posso.
Vi ringrazio molto del ascolto che mi state prestando, sono confusa oltremodo sull'iter da seguire.
Buona serata a tutti
Chiarisco una cosa, io abito a Roma per lavoro, a Grosseto ci abita la mia famiglia.
Purtroppo il mio futuro marito lavora anche lui fuori sede e molto lontano da me.
Avevo iniziato a farmi seguire da un epatologo a Roma perchè consigliatomi , ma non avendo trovato disponibile quello consigliatomi ho contattato , in forma privata a pagamento un epatologo che lavora nello stesso ospedale dello specialista consigliatomi.
Non sono rimasta molto soddisfatta poichè per 170 euro si è limitato a dirmi che " non sapeva leggere le radiografie e che le avrebbe portare al suo radiologo di fiducia", che altro non ha fatto che confermarmi i timori del medico radiologo della mia città [che invece mi segue passo passo]ovvero che le lesioni erano poco chiare e sembravano piuttosto "brutte" e con urgenza mi aveva assegnato una risonanza, che poi ho eseguito e dalla quale sono risultate fortunatamente lesioni benigne.
Adesso l'epatologo di roma voleva che gli portassi con urgenza il risultato della RMN che però non mi hanno dato subito e voleva immediatamente sottoporla al suo radiologo chiedendomi anche il numero del radiologo di grosseto per sollecitarlo a madargli le immagini.
Adesso ho un nuovo esame già segnato con tempi più calmi vista la non urgenza , mentre il medico di Roma mi mette molta fretta.
Ovvio che sono molto confusa da una parte mi dicono tranquilla facciamo le analisi passo passo, dall'altra mi dicono "faccia le cose di corsa"
Quindi non so proprio cosa fare.
La mia idea era trovarmi uno specialista nella mia città natale a diagnosi finita, visto che comunque voglio trasferirmi li appena posso.
Vi ringrazio molto del ascolto che mi state prestando, sono confusa oltremodo sull'iter da seguire.
Buona serata a tutti
[#6]
Sono contenta per lei che le lesioni siano benigne, e quindi non ci siano brutti mali da curare.
Penso che se il medico che la sta "pressando" non le ispira per nulla fiducia non sia il caso di tornare da lui, ma di farsi magari indicare un epatologo dal radiologo che la sta seguendo a Grosseto.
Non essendo medici non possiamo darle informazioni su quale iter sia meglio seguire, ma credo che in ogni caso, che l'urgenza sia o meno oggettiva, chiudere il discorso prima possibile le servirebbe per uscire da questo stato d'ansia.
Penso che se il medico che la sta "pressando" non le ispira per nulla fiducia non sia il caso di tornare da lui, ma di farsi magari indicare un epatologo dal radiologo che la sta seguendo a Grosseto.
Non essendo medici non possiamo darle informazioni su quale iter sia meglio seguire, ma credo che in ogni caso, che l'urgenza sia o meno oggettiva, chiudere il discorso prima possibile le servirebbe per uscire da questo stato d'ansia.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.5k visite dal 13/11/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.