Immaginare scenari drammatici
Salve.
Vediamo, ultimamente mi capita sempre più spesso di immaginare scene e avvenimenti drammatici con io come protagonista.
I due più frequenti sono io che rimango vittima di un incidente stradale (sopravvivendo) o un secondo in cui sono entrambi i miei genitori a morire.
Ok, detto così può spaventare. Specifico, lungi da me l'idea che uno di questi due scenari si avveri. Non ho il desiderio ne di buttarmi sotto un auto ma soprattutto non voglio augurare morte a nessuno.
Mi è abbastanza chiaro il motivo di queste mie fantasie, ovvero quello che effettivamente desidero è ricevere attenzioni.
Inizia tutto infatti 5 mesi fa, dopo una bellissima storia con una ragazza, finita appunto 5 mesi fa. Finita anche abbastanza bene, senza particolari drammi. Anche se un pochino di tristezza c'era.
Nella mia vita sentimentale ho vissuto molti drammi, tra rifiuti, storie andate male ecc.. che mi provocarono si un poco di abbattimento morale, ma solo per piccoli periodi. Poi mi son sempre ripreso.
Quest'ultima storia ha lasciato il segno.
Diciamo pure che non sono una persona molto intraprendente, mi manca il coraggio di andare a cercare e riproporre una storia sentimentale con questa ragazza (con cui sto vivendo un'amicizia tranquilla ora (non sconosciuti, ma quasi), anche se ovviamente io fingo di vederla solo come amica).
Fattostà.. immagino il mio incidente o quello dei miei genitori come un opportunità per potermi riavvicinare a lei, visto che lei ovviamente se ne preoccuperebbe.
Il pensiero di queste tragedie non mi turba più di tanto, perchè so benissimo che sono cose che non vorrei mai che mi capitassero.
E' il meccanismo mentale a cui sono arrivato che mi lascia perplesso. Cioè insomma, ci sono tante situazioni che possono riavvicinarmi sentimentalmente a lei e la mia mente continua a cadere proprio li.
Non nego di aver avuto un passato da vittimista quasi cronico. Ma pensavo che fosse una cosa adolescenziale ormai superata. Ah si, io ho 23 anni.
E la cosa curiosa è che è la prima volta che mi capita di pensare alla morte di altre persone. Anche se effettivamente il succo dello scenario della morte dei miei genitori è il dramma che vivrei io. Quindi si ritorna all'ipotesi del vittimismo.
Ok, in generale non mi lascio troppo impressionare dai miei viaggi mentali, sono di mente aperta e spesso immagino le cose più assurde solo per il gusto di fantasticare. ma effettivamente questi pensieri non sono diventati un ossessione, ma saltano fuori frequentemente.
Che dite? E' qualcosa a cui dovrei dare peso?
Vediamo, ultimamente mi capita sempre più spesso di immaginare scene e avvenimenti drammatici con io come protagonista.
I due più frequenti sono io che rimango vittima di un incidente stradale (sopravvivendo) o un secondo in cui sono entrambi i miei genitori a morire.
Ok, detto così può spaventare. Specifico, lungi da me l'idea che uno di questi due scenari si avveri. Non ho il desiderio ne di buttarmi sotto un auto ma soprattutto non voglio augurare morte a nessuno.
Mi è abbastanza chiaro il motivo di queste mie fantasie, ovvero quello che effettivamente desidero è ricevere attenzioni.
Inizia tutto infatti 5 mesi fa, dopo una bellissima storia con una ragazza, finita appunto 5 mesi fa. Finita anche abbastanza bene, senza particolari drammi. Anche se un pochino di tristezza c'era.
Nella mia vita sentimentale ho vissuto molti drammi, tra rifiuti, storie andate male ecc.. che mi provocarono si un poco di abbattimento morale, ma solo per piccoli periodi. Poi mi son sempre ripreso.
Quest'ultima storia ha lasciato il segno.
Diciamo pure che non sono una persona molto intraprendente, mi manca il coraggio di andare a cercare e riproporre una storia sentimentale con questa ragazza (con cui sto vivendo un'amicizia tranquilla ora (non sconosciuti, ma quasi), anche se ovviamente io fingo di vederla solo come amica).
Fattostà.. immagino il mio incidente o quello dei miei genitori come un opportunità per potermi riavvicinare a lei, visto che lei ovviamente se ne preoccuperebbe.
Il pensiero di queste tragedie non mi turba più di tanto, perchè so benissimo che sono cose che non vorrei mai che mi capitassero.
E' il meccanismo mentale a cui sono arrivato che mi lascia perplesso. Cioè insomma, ci sono tante situazioni che possono riavvicinarmi sentimentalmente a lei e la mia mente continua a cadere proprio li.
Non nego di aver avuto un passato da vittimista quasi cronico. Ma pensavo che fosse una cosa adolescenziale ormai superata. Ah si, io ho 23 anni.
E la cosa curiosa è che è la prima volta che mi capita di pensare alla morte di altre persone. Anche se effettivamente il succo dello scenario della morte dei miei genitori è il dramma che vivrei io. Quindi si ritorna all'ipotesi del vittimismo.
Ok, in generale non mi lascio troppo impressionare dai miei viaggi mentali, sono di mente aperta e spesso immagino le cose più assurde solo per il gusto di fantasticare. ma effettivamente questi pensieri non sono diventati un ossessione, ma saltano fuori frequentemente.
Che dite? E' qualcosa a cui dovrei dare peso?
[#1]
Gentile utente,
l'ipotesi del bisogno di attenzioni è sicuramente plausibile.
Mi chiedo anche un'altra cosa: è possibile che negli anni abbia fatto sua la convinzione che l'amore si misura attraverso l'ansia o la preoccupazione che si suscita nell'altro? I suoi genitori, ad esempio, erano apprensivi nei suoi confronti?
Ovviamente le mie sono solo ipotesi per cercare di capire meglio...
Cordialmente.
l'ipotesi del bisogno di attenzioni è sicuramente plausibile.
Mi chiedo anche un'altra cosa: è possibile che negli anni abbia fatto sua la convinzione che l'amore si misura attraverso l'ansia o la preoccupazione che si suscita nell'altro? I suoi genitori, ad esempio, erano apprensivi nei suoi confronti?
Ovviamente le mie sono solo ipotesi per cercare di capire meglio...
Cordialmente.
Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it
[#2]
Ex utente
Ok, innanzitutto grazie per la risposta :P
Si genitori apprensivissimi, soprattutto mia madre (ta-dan).
Si preoccupano molto si, anche ora che ormai sono anni che non vivo a casa loro e ho ormai raggiunto una certa indipendenza anche economica.
Non so, le cause di miei certi atteggiamenti credo di averle figurate pure io.. e si, molte le ho sempre ritenute una scomoda "eredità" dei miei genitori.
Da quando vivo da solo ho iniziato a vedere i miei genitori come persone e non come genitori appunto, e a rendermi conto dei loro atteggiamenti nei miei confronti che hanno un po impostato certi miei lati del mio carattere.
E' vero che nelle mie prime relazioni passate (anche semplici amicizie) cercavo sempre di generare preoccupazioni negli altri, proprio per testare quanto ci tenessero a me. Però è anche vero che a forza di dai e dai mi sono accorto che questa cosa non faceva altro che creare imbarazzi e/o astio e comunque in generale allontanava le persone.
E dal quel momento ho sempre cercato di trattenermi da questi miei atteggiamenti e piano piano, visto che ottenevo con un po di forza di volontà rapporti migliori, ne ho ricavato appunto conferme e soddisfazioni in modi più "sani", perdendo un po questa abitudine di continuare a testare le persone generando preoccupazioni, e vivendo pure io più serenamente.
Diciamo che ho ben presente i miei limiti, anche quelli che a volte mi autoimpongo un po stupidamente. E mi sono sempre giustificato pensando alla mia indole che comunque in generale è introversa e un poco timida.
E so che comunque questo problema me lo potrei dimenticare alla svelta, se affrontassi la cosa con la persona in questione, ma per paura e un po per pigrizia non lo sto facendo.
Non ho totalmente la situazione sotto controllo, ma mi piace pensare di averla.
Il problema sta appunto nel fatto che un avvenimento "banale" come questo (diciamo che con quella ragazza ho passato momenti felici di cui ho nostalgia, ma non era esattamente quello che si definisce l'amore della propria vita) mi stia generando pensieri.. strani direi.
Non vorrei che, pensando di stare al sicuro dietro al carattere e a quel minimo di autocontrollo che sono riuscito a formare e che essenzialmente mi sta facendo vivere la vita e i rapporti con gli altri con una buona serenità, poi venga colto di sorpresa quando e se avverà un qualche avvenimenteo pesante dal punto di vista emotivo, sfociando poi in ragionamenti strani e un po scemi.
ok forse ho fatto un discorso un po troppo confusionario.
Vorrei solo sapere se c'è anche la possibilità comunque che sia qualcosa di passeggiero soltanto.
Si genitori apprensivissimi, soprattutto mia madre (ta-dan).
Si preoccupano molto si, anche ora che ormai sono anni che non vivo a casa loro e ho ormai raggiunto una certa indipendenza anche economica.
Non so, le cause di miei certi atteggiamenti credo di averle figurate pure io.. e si, molte le ho sempre ritenute una scomoda "eredità" dei miei genitori.
Da quando vivo da solo ho iniziato a vedere i miei genitori come persone e non come genitori appunto, e a rendermi conto dei loro atteggiamenti nei miei confronti che hanno un po impostato certi miei lati del mio carattere.
E' vero che nelle mie prime relazioni passate (anche semplici amicizie) cercavo sempre di generare preoccupazioni negli altri, proprio per testare quanto ci tenessero a me. Però è anche vero che a forza di dai e dai mi sono accorto che questa cosa non faceva altro che creare imbarazzi e/o astio e comunque in generale allontanava le persone.
E dal quel momento ho sempre cercato di trattenermi da questi miei atteggiamenti e piano piano, visto che ottenevo con un po di forza di volontà rapporti migliori, ne ho ricavato appunto conferme e soddisfazioni in modi più "sani", perdendo un po questa abitudine di continuare a testare le persone generando preoccupazioni, e vivendo pure io più serenamente.
Diciamo che ho ben presente i miei limiti, anche quelli che a volte mi autoimpongo un po stupidamente. E mi sono sempre giustificato pensando alla mia indole che comunque in generale è introversa e un poco timida.
E so che comunque questo problema me lo potrei dimenticare alla svelta, se affrontassi la cosa con la persona in questione, ma per paura e un po per pigrizia non lo sto facendo.
Non ho totalmente la situazione sotto controllo, ma mi piace pensare di averla.
Il problema sta appunto nel fatto che un avvenimento "banale" come questo (diciamo che con quella ragazza ho passato momenti felici di cui ho nostalgia, ma non era esattamente quello che si definisce l'amore della propria vita) mi stia generando pensieri.. strani direi.
Non vorrei che, pensando di stare al sicuro dietro al carattere e a quel minimo di autocontrollo che sono riuscito a formare e che essenzialmente mi sta facendo vivere la vita e i rapporti con gli altri con una buona serenità, poi venga colto di sorpresa quando e se avverà un qualche avvenimenteo pesante dal punto di vista emotivo, sfociando poi in ragionamenti strani e un po scemi.
ok forse ho fatto un discorso un po troppo confusionario.
Vorrei solo sapere se c'è anche la possibilità comunque che sia qualcosa di passeggiero soltanto.
[#3]
Gentile utente,
non so se questi suoi pensieri possano considerarsi "passeggeri", forse sono proprio il retaggio di alcune "dinamiche familiari".
Dunque non è possibile escludere che negli anni ritornino...
Da quello che ci racconta non sono pensieri ossessivi e non generano in lei particolari disagi ma se avesse voglia e curiosità di esplorarne le origini potrebbe sicuramente parlarne con un professionista. Conoscere ciò che fa scattare in noi certi "meccanismi" sicuramente può aiutarci a gestirli meglio.
Cari saluti.
non so se questi suoi pensieri possano considerarsi "passeggeri", forse sono proprio il retaggio di alcune "dinamiche familiari".
Dunque non è possibile escludere che negli anni ritornino...
Da quello che ci racconta non sono pensieri ossessivi e non generano in lei particolari disagi ma se avesse voglia e curiosità di esplorarne le origini potrebbe sicuramente parlarne con un professionista. Conoscere ciò che fa scattare in noi certi "meccanismi" sicuramente può aiutarci a gestirli meglio.
Cari saluti.
[#4]
Mi associo a quanto già detto dalla collega: per approfondire le cause di questa situazione, e parlare anche della sua ansia di poter avere reazioni insolite/inaspettate in futuro, può rivolgersi ad uno psicologo della sua zona che, vedendola di persona, potrà risponderle in maniera più accurata.
Aggiungo però che per cercare di superare questo meccanismo (suscito pietà e quindi ricevo interesse) potrebbe riflettere su quali sue caratteristiche hanno attratto le ragazze che ha avuto: è importante che riconosca di avere delle qualità che hanno fatto avvicinare a lei altre persone (ragazze, ma anche amici) e che l'attenzione altrui può essere conquistata valorizzando queste qualità piuttosto che immaginandosi "vittima" bisognosa di qualche disgrazia.
Cordialmente,
Aggiungo però che per cercare di superare questo meccanismo (suscito pietà e quindi ricevo interesse) potrebbe riflettere su quali sue caratteristiche hanno attratto le ragazze che ha avuto: è importante che riconosca di avere delle qualità che hanno fatto avvicinare a lei altre persone (ragazze, ma anche amici) e che l'attenzione altrui può essere conquistata valorizzando queste qualità piuttosto che immaginandosi "vittima" bisognosa di qualche disgrazia.
Cordialmente,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 17.4k visite dal 11/11/2010.
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