:-( non riesco a riprendermi
cari dottori mi sento sconfitta, non più donna, non riesco a riprendermi dal fatto di non riuscire ad avere figli. A luglio ho fatto una ICSI con grandi problematiche sia per le continue frasi negative anche da parte di medici nei miei confronti, dolori fisici, sbalzi d'umore e il peggiore dopo di tutto l'esito negativo. è un vero trauma, lutto, insofferenza....cosa posso fare?
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, sembra molto triste per l'esito di una procedura in cui aveva forse riposto molte speranze.
Nella sua richiesta precedente, ci diceva che non capisce come possiamo aiutarla, e che questo, insieme ad una forma di orgoglio, la trattenevano dall'andare a chiedere aiuto nello studio di uno psicologo.
Molti spunti di quello che dice sarebbero interessanti da approfondire: ad esempio, perchè si senta fallita come donna.
Mi piacerebbe poterla aiutare più di così, ma il mio orgoglio mi impedisce di suggerirle di chiamare uno psicoterapeuta...
Distinti saluti
Nella sua richiesta precedente, ci diceva che non capisce come possiamo aiutarla, e che questo, insieme ad una forma di orgoglio, la trattenevano dall'andare a chiedere aiuto nello studio di uno psicologo.
Molti spunti di quello che dice sarebbero interessanti da approfondire: ad esempio, perchè si senta fallita come donna.
Mi piacerebbe poterla aiutare più di così, ma il mio orgoglio mi impedisce di suggerirle di chiamare uno psicoterapeuta...
Distinti saluti
[#4]
Gentile signora,
anche leggendo la precedente richiesta di consulto vedo che lei sta vivendo un periodo di forte stress anche sul lavoro e, come saprà, lo stress incide molto sulla salute del corpo e può influenzare anche le possibilità che avvenga il concepimento.
Il nostro primo consiglio è stato quello di rivolgersi a uno psicologo, ma se lo esclude categoricamente potrebbe rivolgersi ad un medico psichiatra che potrà aiutarla e consigliarla per intervenire sullo stress e recuperare un po' di serenità.
Cordialmente,
anche leggendo la precedente richiesta di consulto vedo che lei sta vivendo un periodo di forte stress anche sul lavoro e, come saprà, lo stress incide molto sulla salute del corpo e può influenzare anche le possibilità che avvenga il concepimento.
Il nostro primo consiglio è stato quello di rivolgersi a uno psicologo, ma se lo esclude categoricamente potrebbe rivolgersi ad un medico psichiatra che potrà aiutarla e consigliarla per intervenire sullo stress e recuperare un po' di serenità.
Cordialmente,
[#5]
Ex utente
la mia precedente richiesta di consulto è stata nel 2008, era solo l'inizio di questo mio difficile momento. chiedo scusa se vi siete sentiti offesi per qualche parola, questa per me è una richiesta di aiuto a dei professionisti, e mi rimane più semplice chiederla scrivendo e non parlandone a voce, ho difficoltà ad esprimere le mie difficoltà anche con persone che mi conoscono da una vita....vi ringrazio per aver risposto
buona giornata
buona giornata
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta
Un momento difficile che si protragga per due anni non è più solo un "momento".
Può diventare un circolo vizioso in cui il dolore per le esperienze e la tendenza a chiudersi in sè stessi si rinforzano a vicenda.
Cominciare a riconoscere le sue difficoltà è un primo passo per affrontarle; anche se può sembrare imbarazzante e difficile parlare con un estraneo faccia a faccia, può essere la strada più efficace per cominciare a riprendere in mano la propria vita.
A meno che lei non pensi che le sue difficoltà possano mettere in difficoltà chi si trovi ad accogliere la sua domanda. In quel caso, sarà sempre meglio parlarne con un professionista sconosciuto che con un amico o con un parente.
Cordialmente
Può diventare un circolo vizioso in cui il dolore per le esperienze e la tendenza a chiudersi in sè stessi si rinforzano a vicenda.
Cominciare a riconoscere le sue difficoltà è un primo passo per affrontarle; anche se può sembrare imbarazzante e difficile parlare con un estraneo faccia a faccia, può essere la strada più efficace per cominciare a riprendere in mano la propria vita.
A meno che lei non pensi che le sue difficoltà possano mettere in difficoltà chi si trovi ad accogliere la sua domanda. In quel caso, sarà sempre meglio parlarne con un professionista sconosciuto che con un amico o con un parente.
Cordialmente
[#7]
Buon pomeriggio,
leggevo la Sua richiesta di aiuto e la prima domanda che vorrei farLe, considerando il suo stato di malessere motivato, come Lei sostiene, anche dalle difficoltà di concepimento é: "in tutto questo suo marito o compagno dov'é?"
Mi sembrerebbe utile capire qualcosa in più sulla Sua vita di coppia e capire chi sono le persone che Le sono vicine e che Lei ritiene "amiche" (con il termine amiche, intendo dire: vicine, di sostegno.
Attendo una Sua risposta.
leggevo la Sua richiesta di aiuto e la prima domanda che vorrei farLe, considerando il suo stato di malessere motivato, come Lei sostiene, anche dalle difficoltà di concepimento é: "in tutto questo suo marito o compagno dov'é?"
Mi sembrerebbe utile capire qualcosa in più sulla Sua vita di coppia e capire chi sono le persone che Le sono vicine e che Lei ritiene "amiche" (con il termine amiche, intendo dire: vicine, di sostegno.
Attendo una Sua risposta.
Dr.ssa Gioia Fabiani
cell. 340 1454808
[#8]
Gentile signora,
nessuno di noi si è offeso, ci mancherebbe.
Comprendiamo anzi sicuramente il grande stress che vive in questa situazione, la delusione per il concepimento non avvenuto, la frustrazione nel sentirsi non capita dai medici.
Nel mio precedente intervento le ho proposto il ricorso ad uno psichiatra perchè le sarebbe molto utile intervenire per iniziare ad abbattere lo stress che mi pare stia vivendo.
Se non se la sente di andare da uno psicologo che la farebbe parlare di sè può tenere presente quest'altra strada.
Capisco quanto per lei possa essere difficile parlare dei suoi problemi se non è abituata a chiedere aiuto (e magari questa è la prima volta che lo fa in tutta la vita), e che la mediazione del computer abbia reso più semplice questo primo approccio, ma l'aiuto che può venirle da noi in questa sede non può andare molto oltre perchè non la conosciamo di persona.
Molti auguri,
nessuno di noi si è offeso, ci mancherebbe.
Comprendiamo anzi sicuramente il grande stress che vive in questa situazione, la delusione per il concepimento non avvenuto, la frustrazione nel sentirsi non capita dai medici.
Nel mio precedente intervento le ho proposto il ricorso ad uno psichiatra perchè le sarebbe molto utile intervenire per iniziare ad abbattere lo stress che mi pare stia vivendo.
Se non se la sente di andare da uno psicologo che la farebbe parlare di sè può tenere presente quest'altra strada.
Capisco quanto per lei possa essere difficile parlare dei suoi problemi se non è abituata a chiedere aiuto (e magari questa è la prima volta che lo fa in tutta la vita), e che la mediazione del computer abbia reso più semplice questo primo approccio, ma l'aiuto che può venirle da noi in questa sede non può andare molto oltre perchè non la conosciamo di persona.
Molti auguri,
[#9]
Ex utente
grazie dottori per i consigli
dott. gioia fabiani,
mio marito è sempre presente il mio unico confidente, non ho molti amici ansi a parte le mie sorelle, mio marito e una collega di lavoro, anche a livello non confidenziale non ne ho altri,anche questo credo sia un gran problema, non riesco a credere nelle persone o proprio nella parola amico, ho preso diverse e ho visto prendere diverse "scottature" in passato.
dott. gioia fabiani,
mio marito è sempre presente il mio unico confidente, non ho molti amici ansi a parte le mie sorelle, mio marito e una collega di lavoro, anche a livello non confidenziale non ne ho altri,anche questo credo sia un gran problema, non riesco a credere nelle persone o proprio nella parola amico, ho preso diverse e ho visto prendere diverse "scottature" in passato.
[#10]
Gentile signora,
dalle sue parole, si direbbe che lei stessa stia iniziando a rendersi conto che parte del problema sia proprio nella sua difficoltà ad aprirsi, a confidarsi, a farsi sostenere dagli altri nelle prove difficili che si trova ad affrontare: dalla situazione lavorativa ai problemi di salute, fino ad arrivare al vostro (suo e di suo marito) desiderio di genitorialità, che fino ad oggi non vi è stato ancora possibile realizzare, e che in questo momento la fa sentire come "sconfitta", quasi come se la colpa fosse sua.
Lei ci dice di essere rimasta "scottata" da esperienze passate, ma sono proprio queste esperienze, se ben comprese, a poterci guidare verso scelte migliori, evitando di ripetere quegli errori di valutazione che ci hanno portato, in passato, a mal riporre la nostra fiducia.
Una fiducia che, indubbiamente, va meritata. Il problema è che, nel momento in cui ci si chiude totalmente, togliamo agli altri anche la semplice possibilità di dimostrarci che magari, quella fiducia, la meritano...
Caricare tutto sulle nostre spalle, tener dentro anche ciò che ci pesa di più, diventa allora il problema che rende più pesante da superare qualsiasi altro problema che incontriamo nella vita, perché non permette agli altri (quelli che già conosciamo, o che incontreremo in futuro) di aiutarci, consigliarci e starci vicino!
Lei ci dice che non ha ancora consultato uno psicologo di persona proprio per la sua difficoltà a fidarsi, ad aprirsi, tanto più con una persona che non conosce. Potrebbe allora essere proprio questo il punto di partenza: se si sente a disagio lo dica, inizi a parlare della sua paura di fidarsi. Il resto, man mano che si sentirà accolta, verrà da sé, e riuscirà a toccare anche quei temi che al momento la turbano di più, come quello della difficoltà ad avere figli.
Cari auguri per la sua vita,
dalle sue parole, si direbbe che lei stessa stia iniziando a rendersi conto che parte del problema sia proprio nella sua difficoltà ad aprirsi, a confidarsi, a farsi sostenere dagli altri nelle prove difficili che si trova ad affrontare: dalla situazione lavorativa ai problemi di salute, fino ad arrivare al vostro (suo e di suo marito) desiderio di genitorialità, che fino ad oggi non vi è stato ancora possibile realizzare, e che in questo momento la fa sentire come "sconfitta", quasi come se la colpa fosse sua.
Lei ci dice di essere rimasta "scottata" da esperienze passate, ma sono proprio queste esperienze, se ben comprese, a poterci guidare verso scelte migliori, evitando di ripetere quegli errori di valutazione che ci hanno portato, in passato, a mal riporre la nostra fiducia.
Una fiducia che, indubbiamente, va meritata. Il problema è che, nel momento in cui ci si chiude totalmente, togliamo agli altri anche la semplice possibilità di dimostrarci che magari, quella fiducia, la meritano...
Caricare tutto sulle nostre spalle, tener dentro anche ciò che ci pesa di più, diventa allora il problema che rende più pesante da superare qualsiasi altro problema che incontriamo nella vita, perché non permette agli altri (quelli che già conosciamo, o che incontreremo in futuro) di aiutarci, consigliarci e starci vicino!
Lei ci dice che non ha ancora consultato uno psicologo di persona proprio per la sua difficoltà a fidarsi, ad aprirsi, tanto più con una persona che non conosce. Potrebbe allora essere proprio questo il punto di partenza: se si sente a disagio lo dica, inizi a parlare della sua paura di fidarsi. Il resto, man mano che si sentirà accolta, verrà da sé, e riuscirà a toccare anche quei temi che al momento la turbano di più, come quello della difficoltà ad avere figli.
Cari auguri per la sua vita,
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 3.1k visite dal 10/11/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.