Sono a disagio con la psicologa
Sono una donna di 33 anni che ha deciso di rivolgersi ad una psicologa in seguito ad un aborto spontaneo che ha messo in crisi la mia vita. Ieri sera sono andata al primo incontro, ma sono tremendamente a disagio. So che è solo il primo passo, non mi aspetto miracoli, ma non riesco a parlare con sincerità di me ad una sconosciuta. So che è una professionista, so che sa quello che fa, ma lei ha studiato per capire come conoscere chi ha davanti partendo da come il soggetto parla di sé, io invece non so come fare per abbassare le difese con qualcuno che sento lontano. Come mi devo comportare? Mi sforzo di andare e aspetto che la situazione migliori? Se non parlo con sincerità di me come può aiutarmi? Ma come faccio a superare il disagio che mi impedisce di essere onesta in quello che dico? Cambiare psicologo non penso cambierebbe nulla, non è un problema verso la persona, è che sono molto riservata e non parlo volentieri di me. Grazie a chiunque saprà darmi un consiglio.
[#1]
Gentile signora
lei dovrebbe fidarsi e affidarsi totalmente, solo così la collega potrà aiutarla.
Certo, potrebbe essere difficile 'lasciarsi andare' .. ma vedrà che dopo le prime sedute, tutto filerà più liscio.
Provi a leggere qui http://www.studiobumbaca.it/2010/07/08/ma-cosa-succede-quando-si-va-dallo-psicologo/ ...
sperando le sia utile
Buone cose ....
lei dovrebbe fidarsi e affidarsi totalmente, solo così la collega potrà aiutarla.
Certo, potrebbe essere difficile 'lasciarsi andare' .. ma vedrà che dopo le prime sedute, tutto filerà più liscio.
Provi a leggere qui http://www.studiobumbaca.it/2010/07/08/ma-cosa-succede-quando-si-va-dallo-psicologo/ ...
sperando le sia utile
Buone cose ....
Dr. Domenico Bumbaca - Psicologo Psicoterapeuta
ad indirizzo Junghiano
https://www.PsicoanalistaRoma.it/
[#2]
Ex utente
La ringrazio. La lettura che mi ha proposto mi ha chiarito alcuni dubbi. Il paragone con il campo medico rende più intuitivo capire cosa ci si deve aspettare e proprio come dal medico tutto parte con una anamnesi che può essere accurata solo se il medico fa le domande giuste e il paziente risponde con sincerità. C'è solo un ma.. Quando mi rivolgo ad un medico non penso sia colpa mia se sto male. Il campo emotivo è più delicato: le nostre azioni possono essere criticate e giudicate, i sintomi medici no, ci sono e basta.
In realtà conosco alcune persone che vanno dallo psicologo e sono tutte contente, non vedono l'ora che arrivi il giorno della seduta. Pensavo quindi che parlare con un professionista fosse liberatorio: parlare con qualcuno che ascolta e che da te non vuole niente in termini emotivi, non ha aspettative né pretese, non si offende se non lo coinvolgi. E' lì perché lo paghi per ascoltare, ma non pensa più a te quando va a casa e fa la sua vita. Pensavo mi sarei sentita leggera... invece mi trovo con un macigno sullo stomaco perché devo dare fiducia cieca ad una persona che non conosco e ad una professione che non capisco.
Ma forse la mia è presunzione. So che da sola non sto andando nel verso giusto, ho chiesto aiuto, ora posso solo prendere con serietà la mia scelta e, come dice lei, affidarmi a chi ha più strumenti di quanti ne abbia io.
Grazie ancora.
In realtà conosco alcune persone che vanno dallo psicologo e sono tutte contente, non vedono l'ora che arrivi il giorno della seduta. Pensavo quindi che parlare con un professionista fosse liberatorio: parlare con qualcuno che ascolta e che da te non vuole niente in termini emotivi, non ha aspettative né pretese, non si offende se non lo coinvolgi. E' lì perché lo paghi per ascoltare, ma non pensa più a te quando va a casa e fa la sua vita. Pensavo mi sarei sentita leggera... invece mi trovo con un macigno sullo stomaco perché devo dare fiducia cieca ad una persona che non conosco e ad una professione che non capisco.
Ma forse la mia è presunzione. So che da sola non sto andando nel verso giusto, ho chiesto aiuto, ora posso solo prendere con serietà la mia scelta e, come dice lei, affidarmi a chi ha più strumenti di quanti ne abbia io.
Grazie ancora.
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>>> lei ha studiato per capire come conoscere chi ha davanti partendo da come il soggetto parla di sé, io invece non so come fare per abbassare le difese con qualcuno che sento lontano
>>>
Gentile utente, le difese le abbasserà se e quando si sentirà pronta, non abbia fretta. È ancora alla prima seduta, e anche se il primo impatto vuol dire tanto, si dia almeno un termine di qualche seduta prima di concludere che lei e questa psicologa siete partiti con il piede sbagliato.
>>> Pensavo quindi che parlare con un professionista fosse liberatorio: parlare con qualcuno che ascolta e che da te non vuole niente in termini emotivi, non ha aspettative né pretese, non si offende se non lo coinvolgi. E' lì perché lo paghi per ascoltare, ma non pensa più a te quando va a casa e fa la sua vita. Pensavo mi sarei sentita leggera... invece mi trovo con un macigno sullo stomaco perché devo dare fiducia cieca ad una persona che non conosco e ad una professione che non capisco.
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Chi ha detto che "deve dare fiducia cieca"? Gliel'ha detto la psicologa, oppure questa è una sua idea, che aveva già prima di andare da lei?
Dalle sue parole traspare un gran senso di urgenza, ma anche una percezione di pericolo, dovuta forse al trovarsi di fronte a una situazione per lei nuova, con una persona che probabilmente percepisce come minacciosa. Questa potrebbe essere un'altra difficoltà da risolvere, se l'obiettivo è vivere una vita più serena e distesa.
Cordiali saluti
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Gentile utente, le difese le abbasserà se e quando si sentirà pronta, non abbia fretta. È ancora alla prima seduta, e anche se il primo impatto vuol dire tanto, si dia almeno un termine di qualche seduta prima di concludere che lei e questa psicologa siete partiti con il piede sbagliato.
>>> Pensavo quindi che parlare con un professionista fosse liberatorio: parlare con qualcuno che ascolta e che da te non vuole niente in termini emotivi, non ha aspettative né pretese, non si offende se non lo coinvolgi. E' lì perché lo paghi per ascoltare, ma non pensa più a te quando va a casa e fa la sua vita. Pensavo mi sarei sentita leggera... invece mi trovo con un macigno sullo stomaco perché devo dare fiducia cieca ad una persona che non conosco e ad una professione che non capisco.
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Chi ha detto che "deve dare fiducia cieca"? Gliel'ha detto la psicologa, oppure questa è una sua idea, che aveva già prima di andare da lei?
Dalle sue parole traspare un gran senso di urgenza, ma anche una percezione di pericolo, dovuta forse al trovarsi di fronte a una situazione per lei nuova, con una persona che probabilmente percepisce come minacciosa. Questa potrebbe essere un'altra difficoltà da risolvere, se l'obiettivo è vivere una vita più serena e distesa.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Ex utente
Nessuno mi ha parlato di fiducia in maniera esplicita, ma come altro definire quello che lo psicologo chiede: mi siedo davanti ad una persona che non ho mai visto in vita mia e che dopo avermi chiesto nome ed età mi chiede tutto di me e del mondo che mi circonda, una persona che mi guarda piangere e mi offre i fazzoletti, una persona che scava nel mio passato perché per aiutarmi deve capirmi e non può se io non rispondo alle domande, ma sono domande personali, ovviamente. Tutto si basa su un interrogatorio, su un raccontarsi accettando lo sguardo di chi deve ancora capire chi ha davanti, ma ciò nonostante affronta argomenti di cui io non parlo neanche con gli amici intimi. Mi ritrovo per forza con le difese abbassate, se tenessi alto il muo muretto risponderei "senta, la ringrazio per il tentativo, ma vado a casa a coccolare il mio cane e mi faccio un pianto per i fatti miei, magari facendomi abbracciare dal mio fidanzato che mi dice che passerà...". Come lei può immaginare quest'ultima soluzione non ha portato grandi benefici negli ultimi 6 mesi.
Faccio un po' fatica a pensare che posso andare all'incontro e poi dire "di questo non mi va di parlare", soprattutto se so che è ciò che mi fa star male. Come faccio a uscire da questo vortice di sentimenti se non ne parlo? Come faccio a parlarne se non mi fido?? Ecco il dilemma. La logica mi dice che ne devo parlare e questo vuol dire aprire il mio mondo ad uno sconosciuto, che per me vuol dire rendermi vulnerabile... e quindi avere fiducia nella persona che ho davanti.
Non credo davvero però che sia una questione di "essere partiti con il piede sbagliato". La dottoressa non mi ha fatto una cattiva impressione, non so proprio come pormi io in questo contesto. credo che con un altro professionista sarebbe la stessa identica cosa.
Faccio un po' fatica a pensare che posso andare all'incontro e poi dire "di questo non mi va di parlare", soprattutto se so che è ciò che mi fa star male. Come faccio a uscire da questo vortice di sentimenti se non ne parlo? Come faccio a parlarne se non mi fido?? Ecco il dilemma. La logica mi dice che ne devo parlare e questo vuol dire aprire il mio mondo ad uno sconosciuto, che per me vuol dire rendermi vulnerabile... e quindi avere fiducia nella persona che ho davanti.
Non credo davvero però che sia una questione di "essere partiti con il piede sbagliato". La dottoressa non mi ha fatto una cattiva impressione, non so proprio come pormi io in questo contesto. credo che con un altro professionista sarebbe la stessa identica cosa.
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>>> Faccio un po' fatica a pensare che posso andare all'incontro e poi dire "di questo non mi va di parlare"
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Come le dicevo, non c'è bisogno di tutta quest'urgenza, né deve sentirsi forzata a fare o dire alcunché, se ora non se la sente.
Proprio perché ancora per lei la psicologa è una sconosciuta, non deve per forza fidarsi di lei. Deve lasciar passare un pochino di tempo per abituarcisi, in modo che progressivamente potrà aprirsi di più.
Lei va dalla psicologa per essere aiutata, ma ciò non deve avvenire in una sola seduta.
Per il momento deve solo affidarsi a lei in quanto esperta, non fidarsi. La fiducia si conquista e si concede con il tempo e con i fatti, potrà venire anche dopo. Se dopo aver detto una piccola cosa potrà constatare che la psicologa non le salta addosso, capirà da sola - e progressivamente - che quello è un ambiente sicuro in cui poter parlare di sé.
Eviti di essere così esigente con se stessa, perché anche questo è probabile che faccia parte del problema che deve risolvere.
Cordiali saluti
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Come le dicevo, non c'è bisogno di tutta quest'urgenza, né deve sentirsi forzata a fare o dire alcunché, se ora non se la sente.
Proprio perché ancora per lei la psicologa è una sconosciuta, non deve per forza fidarsi di lei. Deve lasciar passare un pochino di tempo per abituarcisi, in modo che progressivamente potrà aprirsi di più.
Lei va dalla psicologa per essere aiutata, ma ciò non deve avvenire in una sola seduta.
Per il momento deve solo affidarsi a lei in quanto esperta, non fidarsi. La fiducia si conquista e si concede con il tempo e con i fatti, potrà venire anche dopo. Se dopo aver detto una piccola cosa potrà constatare che la psicologa non le salta addosso, capirà da sola - e progressivamente - che quello è un ambiente sicuro in cui poter parlare di sé.
Eviti di essere così esigente con se stessa, perché anche questo è probabile che faccia parte del problema che deve risolvere.
Cordiali saluti
[#6]
Ex utente
Devo ammettere che sono sempre molto esigente con me stessa, proverò a prendere il tutto con più tranquillità. La dottoressa mi ha proposto quattro incontri introduttivi che se non ho capito male dovrebbero servire a lei per capire che percorso propormi e a me per capire se voglio intraprendere la strada che mi verrà suggerita. Andrò a tutti e quattro gli incontri, poi vedrò.
Grazie per le risposte molto gentili e tempestive.
Buon lavoro a tutti.
Grazie per le risposte molto gentili e tempestive.
Buon lavoro a tutti.
[#7]
>>> Devo ammettere che sono sempre molto esigente con me stessa
>>>
Questo era abbastanza evidente!
>>> La dottoressa mi ha proposto quattro incontri introduttivi
>>>
Mi sembra una buona proposta iniziale: così potrete valutare entrambi se esiste del terreno su cui costruire.
>>> Andrò a tutti e quattro gli incontri, poi vedrò.
>>>
E questa mi sembra un'ottima scelta. E lo faccia solo con spirito di curiosità, senza aspettarsi nulla, almeno per ora.
Cordiali saluti
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Questo era abbastanza evidente!
>>> La dottoressa mi ha proposto quattro incontri introduttivi
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Mi sembra una buona proposta iniziale: così potrete valutare entrambi se esiste del terreno su cui costruire.
>>> Andrò a tutti e quattro gli incontri, poi vedrò.
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E questa mi sembra un'ottima scelta. E lo faccia solo con spirito di curiosità, senza aspettarsi nulla, almeno per ora.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.3k visite dal 09/11/2010.
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