Crisi e impotenza
Buona sera:ho 29 anni e da circa 6 mesi sono entrato in crisi totale.Ho avuto delle crisi di panico a giugno per la prima volta in vita mia,ma solo per una settimana e mentro ero al lavoro.In concomitanza con quel periodo,ho fatto cilecca in 2-3occasioni consecutive con la mia ragazza(siamo insieme da quasi 3 anni e la amo tantissimo, con una vita sessuale più che soddisfacente).Da allora ho un'ansia da prestazione enorme,che mi logora.E anche ansia generalizzata in ogni occasione,anche se da un paio di mesi sto meglio fisicamente(prima non dormivo,avevo sempre ansia,diarrea,ogni situazione mi pesava).Premetto che da allora son riuscito ad avere rapporti,ma molto più rari.In vita mia ho fatto cilecca in altre occasioni,è normale,ma ho sempre dato il peso che merita.Da allora invece,far l'amore è diventato un peso,un dovere,quando lo faccio però mi piace come sempre.Sembra che la vedo come una statistica e non come la cosa più piacevole al mondo...L'andrologo ha escluso cause fisiche, e lo so che è solo una mia tara psicologica.E'anche qualche mese,che con la mia ragazza, abbiamo iniziato a parlare di convivenza;dico questo perchè da circa un paio di mesi ho iniziato ad andare dallo psicologo,il quale mi ha detto che è solo un mio periodo di crisi,che devo imparare a conoscermi meglio;una serie di fattori quali il non sfogarsi,il non guardarsi dentro,varie situazioni non risolte in vita mia,anche il fatto che inizio a pensare al distacco dal "nido" mi crea enorme subbuglio; il rapporto genitori-figlio ecc.ecc...pian pianino sto tirando fuori tutto con lo psicologo;aspetti,ricordi,sensazioni della mia vita mai valutate o raccontate.Preciso che non ho subito abusi sessuali,ma sicuramente non ho una grande stima di me stesso,soprattutto sessualmente parlando,forse perchè ho perso la verginità tardi,a 22 anni e la cosa mi pesava al periodo,forse per amori adolescenziali mai corrisposti.Sicuramente sto meglio rispetto a mesi fa,però non vedo ancora una risoluzione ai miei problemi.E razionalmente non ne ho,però incosciamente sembra che me li creo.Credo che essermi rivolto subito ad un psicologo mi abbia solo che aiutato,c'è molto lavoro da fare,ho na gran voglia di star bene come prima,meglio di prima!Aggiungo che l'andrologo mi ha prescritto cialis,inquanto è indispensabile avere rapporti soddisfacenti.Dopo una prima prova che non ha fatto effetto in quanto ero molto agitato,in un paio di occasioni successive mi ha molto aiutato!il mio dubbio è che se continuo ad usarlo,poi non riuscirò a farne a meno...inoltre l'andrologo mi ha detto di fare molta attenzione se dirlo o no alla mia partner,e preferisco non dirglielo perchè so che non sarebbe d'accordo.Chiedo un Vs. consulto, come vedete la mia situazione?ci sono altri casi come il mio?chiedo un consulto/consiglio da aggiungere al percorso che sto già facendo con il mio psicologo.So che non morirò ma la mia paura è perdere la mia ragazza e voglio che ciò non accada.
[#1]
Gentile Ragazzo,
ha già seguito le corrette tappe diagnostiche e terapeutiche.
La sfera della sessualità,è strettamente correlata a tanto altro, rispetto la semplice erezione, lavori in terapia, trarrà grandi giovamenti.
Il corpo , ancor di più in situazioni di stress ed ansia,ha " memoria corporea del fallimento", che si ripropone, se non adeguatamente attenzionata, nei successivi rapporti sessuali.
In quanto alla terapia orale per il deficit erettivo, credo fermamente che andrebbe inserita in un protocollo terapeutico, più ad ampio spettro, con colloqui di counseling psico-sessuologico, per evitare ansia da prestazione da sospenzione e, paura della dipendenza psicologica.
Un caro augurio.
ha già seguito le corrette tappe diagnostiche e terapeutiche.
La sfera della sessualità,è strettamente correlata a tanto altro, rispetto la semplice erezione, lavori in terapia, trarrà grandi giovamenti.
Il corpo , ancor di più in situazioni di stress ed ansia,ha " memoria corporea del fallimento", che si ripropone, se non adeguatamente attenzionata, nei successivi rapporti sessuali.
In quanto alla terapia orale per il deficit erettivo, credo fermamente che andrebbe inserita in un protocollo terapeutico, più ad ampio spettro, con colloqui di counseling psico-sessuologico, per evitare ansia da prestazione da sospenzione e, paura della dipendenza psicologica.
Un caro augurio.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile utente,
se la sua ragazza conosce la situazione e avete un buon rapporto, tanto che state progettando una convivenza, non credo che avrebbe difficoltà a capire che lei in questo momento necessita di un aiuto farmacologico e che questo dipende esclusivamente dallo stress che sta vivendo e non da altre cause (problemi fisici, minore attrazione nei suoi confronti, ...).
Tantopiù se il pensiero di nasconderle l'assunzione di Cialis le crea ansia credo proprio che sia meglio che gliene parli: se non ha avuto reazioni particolarmente negative quando lei ha perso ripetutamente l'erezione non credo che le avrà adesso.
Ha fatto bene a rivolgersi ad uno psicologo: continui ad impegnarsi in questo percorso e se vuole ci aggiorni sull'evoluzione della situazione.
Cordialmente,
se la sua ragazza conosce la situazione e avete un buon rapporto, tanto che state progettando una convivenza, non credo che avrebbe difficoltà a capire che lei in questo momento necessita di un aiuto farmacologico e che questo dipende esclusivamente dallo stress che sta vivendo e non da altre cause (problemi fisici, minore attrazione nei suoi confronti, ...).
Tantopiù se il pensiero di nasconderle l'assunzione di Cialis le crea ansia credo proprio che sia meglio che gliene parli: se non ha avuto reazioni particolarmente negative quando lei ha perso ripetutamente l'erezione non credo che le avrà adesso.
Ha fatto bene a rivolgersi ad uno psicologo: continui ad impegnarsi in questo percorso e se vuole ci aggiorni sull'evoluzione della situazione.
Cordialmente,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
"e lo so che la mia è solo una tara psicologica"
Gentile utente,
il termine tara è un po' forte, io parlerei di "disagio psicologico", cosa a cui si può porre rimedio.
Mi colpisce il punto del suo post: "è anche qualche mese che con la mia ragazza abbiamo iniziato a parlare di convivenza""il fatto che inizio a pensare al distacco dal nido mi crea enorme subbuglio". I passaggi importanti della vita, quale quello che lei cita, sono di per se stessi critici poiché richiedono di cambiare un equilibrio precedentemente raggiunto e l'impiego di molte risorse per trovarne uno più consono alla nuova situazione (anche se in questo caso per ora solo a livello progettuale), cosa non sempre così facile.
Per quanto concerne il suo percorso psicoterapeutico, anche se ancora non vede una soluzione ai suoi problemi, ha imboccato la strada maestra per ritrovare il suo benessere, perseveri quindi con costanza.
Cordialmente
Gentile utente,
il termine tara è un po' forte, io parlerei di "disagio psicologico", cosa a cui si può porre rimedio.
Mi colpisce il punto del suo post: "è anche qualche mese che con la mia ragazza abbiamo iniziato a parlare di convivenza""il fatto che inizio a pensare al distacco dal nido mi crea enorme subbuglio". I passaggi importanti della vita, quale quello che lei cita, sono di per se stessi critici poiché richiedono di cambiare un equilibrio precedentemente raggiunto e l'impiego di molte risorse per trovarne uno più consono alla nuova situazione (anche se in questo caso per ora solo a livello progettuale), cosa non sempre così facile.
Per quanto concerne il suo percorso psicoterapeutico, anche se ancora non vede una soluzione ai suoi problemi, ha imboccato la strada maestra per ritrovare il suo benessere, perseveri quindi con costanza.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 08/11/2010.
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