Odio verso gli altri
salve
io sono un ragazzo di 16 anni
non ho amici e neanche una ragazza
ho un problema che ritengo personalmente abbastanza grave
Io covo un odio profondo per ciò che mi circonda, disprezzo tutto e tutti quando vedo altre persone felici o che si divertono le odio con tutta la forza che ho promettendomi di non essere mai come loro, Anche quando vedo delle coppie della mia età a scambiarsi parole dolci ecc..le disprezzo profondamente dicendomi che nn mi serve nessuna ragazza e che mai se ne avessi nn mi comporterei per niente al mondo cosi
Mi riprometto di non avere mai nessuno nella vita e di farcela con le mie sole forte senza mai appoggiarmi agli altri
Detto questo io analizzando il mio comportamento ho pensato fosse invidia..l'invidia di non essere io quello con cui la gente si diverte ecc...
Poi pero sono rimasto perplesso su una cosa
Per vari motivi alcune persone hanno dovuto abbracciarmi..durante l'abbraccio vengono trasmesse delle emozioni
quelle emozioni non riesco a sopportarle..mi infurio rabbiosamente pensando a quelle emozioni buone e dolci che trasmettevano quelle persone..tutt'ora penandoci non riesco a sopportarlo
provo una sensazione mista a odio e una gran voglia di piangere
Nel momento in cui ero io ad abbracciare..ho abbracciato pochissime persone solo..per gioco..senza infondere niente..senza abbracciare le persone che davvero volevo..per paura che mi rifiutassero
Questo mio comportamento mi impedisce di instaurare i rapporti che vorrei
vorrei aprirmi con le persone..ma un lato di me mi dice di nn farlo e di disprezzare tutti pensando solo a me
Non mi piace come sto diventando confido in un vostro consulto
Grazie mille
io sono un ragazzo di 16 anni
non ho amici e neanche una ragazza
ho un problema che ritengo personalmente abbastanza grave
Io covo un odio profondo per ciò che mi circonda, disprezzo tutto e tutti quando vedo altre persone felici o che si divertono le odio con tutta la forza che ho promettendomi di non essere mai come loro, Anche quando vedo delle coppie della mia età a scambiarsi parole dolci ecc..le disprezzo profondamente dicendomi che nn mi serve nessuna ragazza e che mai se ne avessi nn mi comporterei per niente al mondo cosi
Mi riprometto di non avere mai nessuno nella vita e di farcela con le mie sole forte senza mai appoggiarmi agli altri
Detto questo io analizzando il mio comportamento ho pensato fosse invidia..l'invidia di non essere io quello con cui la gente si diverte ecc...
Poi pero sono rimasto perplesso su una cosa
Per vari motivi alcune persone hanno dovuto abbracciarmi..durante l'abbraccio vengono trasmesse delle emozioni
quelle emozioni non riesco a sopportarle..mi infurio rabbiosamente pensando a quelle emozioni buone e dolci che trasmettevano quelle persone..tutt'ora penandoci non riesco a sopportarlo
provo una sensazione mista a odio e una gran voglia di piangere
Nel momento in cui ero io ad abbracciare..ho abbracciato pochissime persone solo..per gioco..senza infondere niente..senza abbracciare le persone che davvero volevo..per paura che mi rifiutassero
Questo mio comportamento mi impedisce di instaurare i rapporti che vorrei
vorrei aprirmi con le persone..ma un lato di me mi dice di nn farlo e di disprezzare tutti pensando solo a me
Non mi piace come sto diventando confido in un vostro consulto
Grazie mille
[#1]
Gentile utente,
da quello che scrive mi sembra lei abbia una buona capacità introspettiva e consapevolezza del problema di cui ha riferito.
Non credo proprio, tuttavia, che questa sia la sede adatta per trattare un disagio del genere, che riguarda precisamente le sue relazioni personali con le persone che le stanno accanto.
Le consiglierei quindi di consultare uno psicologo con cui affrontare direttamente e concretamente la situazione emotiva di cui ha scritto.
La sua è anche un'eetà difficile, in cui cominciare a mettersi in gioco in maniera diversa rispetto al passato, muovendosi verso l'età adulta, e dovendo quindi "aggiustare il tiro" su molte questioni. Non abbia paura e assecondi il suo bisogno di comprendere e confrontarsi!
Cordialmente,
Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it
da quello che scrive mi sembra lei abbia una buona capacità introspettiva e consapevolezza del problema di cui ha riferito.
Non credo proprio, tuttavia, che questa sia la sede adatta per trattare un disagio del genere, che riguarda precisamente le sue relazioni personali con le persone che le stanno accanto.
Le consiglierei quindi di consultare uno psicologo con cui affrontare direttamente e concretamente la situazione emotiva di cui ha scritto.
La sua è anche un'eetà difficile, in cui cominciare a mettersi in gioco in maniera diversa rispetto al passato, muovendosi verso l'età adulta, e dovendo quindi "aggiustare il tiro" su molte questioni. Non abbia paura e assecondi il suo bisogno di comprendere e confrontarsi!
Cordialmente,
Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
[#2]
Ciao,
se non sbaglio non è la prima volta che ci incontriamo su questo sito.
Mi sembra di capire che il "pensare" sia per te una attività molto ricercata e piacevole, visto che pensi dalla mattina alla sera alle tue emozioni e a te stesso
Secondo me, analizzando la tua situazione, avresti due strade:
1) quella suggerita dalla Dottoressa Cacioppo, ovvero rivolgerti ad uno psicologo che ti aiuti ad approfondire i temi che in questi mesi ti hanno tenuto legato al tuo cervello
2) sostituire i momenti del Pensare con momenti del Fare, fai, fai, studia, lavora, sport, ecc. Forse non è il momento di pensare troppo in questa fase della tua vita, forse adesso più ti fai domande meno trovi le risposte
A Brescia hai la possibilità di fare sia la 1) che la 2)
Pensaci (non troppo però!)
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
dbulla@libero.it
se non sbaglio non è la prima volta che ci incontriamo su questo sito.
Mi sembra di capire che il "pensare" sia per te una attività molto ricercata e piacevole, visto che pensi dalla mattina alla sera alle tue emozioni e a te stesso
Secondo me, analizzando la tua situazione, avresti due strade:
1) quella suggerita dalla Dottoressa Cacioppo, ovvero rivolgerti ad uno psicologo che ti aiuti ad approfondire i temi che in questi mesi ti hanno tenuto legato al tuo cervello
2) sostituire i momenti del Pensare con momenti del Fare, fai, fai, studia, lavora, sport, ecc. Forse non è il momento di pensare troppo in questa fase della tua vita, forse adesso più ti fai domande meno trovi le risposte
A Brescia hai la possibilità di fare sia la 1) che la 2)
Pensaci (non troppo però!)
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#3]
Psichiatra, Psicoterapeuta
Gentile utente,
la sostituzione dell'azione col pensiero è certamente una componente del disagio che la affligge. Se è vero che è un buon segno che lei abbia consapevolezza di come si sente, è anche vero che il disagio è notevole e che la difficoltà ad accettare le emozioni, non solo reali ma anche fantasmatiche, potrebbe assumere dimensioni preoccupanti qualora non si intervenisse.
Il suggerimento della dott.ssa Carcioppo mi sembra pertanto molto sensato. I vissuti di cui lei parla devono senz'altro avere un'origine ed è molto importante che lei ne possa parlare con uno specialista, affinchè possa maturare una migliore competenza relazionale. Può pertanto rivolgersi ad uno psicologo oppure ad un neuropsichiatra (pubblico o privato).
Mi sembra comunque un ottimo inizio il fatto che lei abbia la volontà di cambiare una situazione che non le piace.
Il cambiamento ha sempre bisogno di essere preceduto da una buona dose di motivazione!!!!
la sostituzione dell'azione col pensiero è certamente una componente del disagio che la affligge. Se è vero che è un buon segno che lei abbia consapevolezza di come si sente, è anche vero che il disagio è notevole e che la difficoltà ad accettare le emozioni, non solo reali ma anche fantasmatiche, potrebbe assumere dimensioni preoccupanti qualora non si intervenisse.
Il suggerimento della dott.ssa Carcioppo mi sembra pertanto molto sensato. I vissuti di cui lei parla devono senz'altro avere un'origine ed è molto importante che lei ne possa parlare con uno specialista, affinchè possa maturare una migliore competenza relazionale. Può pertanto rivolgersi ad uno psicologo oppure ad un neuropsichiatra (pubblico o privato).
Mi sembra comunque un ottimo inizio il fatto che lei abbia la volontà di cambiare una situazione che non le piace.
Il cambiamento ha sempre bisogno di essere preceduto da una buona dose di motivazione!!!!
[#4]
Ciao,
concordo pienamente con quanto espresso dai colleghi.
Direi che se la situazione è questa e, sopratutto, ti fà soffrire come tu racconti, allora è davvero il caso che inizi a pensare ad una soluzione da attuare nel breve tempo. Sei molto giovane ed alla tua età questo genere di problemi non sono insormontabili, basta solo decidere un'azione in tal senso; vedrai che ne varrà la pena.
Con i miei migliori auguri
Ilenia Sussarellu
i@sussarellu@libero.it
concordo pienamente con quanto espresso dai colleghi.
Direi che se la situazione è questa e, sopratutto, ti fà soffrire come tu racconti, allora è davvero il caso che inizi a pensare ad una soluzione da attuare nel breve tempo. Sei molto giovane ed alla tua età questo genere di problemi non sono insormontabili, basta solo decidere un'azione in tal senso; vedrai che ne varrà la pena.
Con i miei migliori auguri
Ilenia Sussarellu
i@sussarellu@libero.it
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#5]
Gentile utente
sono in perfetta sintonia sulle osservazioni ed indicazioni dei miei colleghi. Forse dovresti scoprire da chi hai imparato che nella vita "bisogna farcela da soli". Siamo essere sociali e tutti abbiamo bisogno dell'aiuto degli altri, nessuno può farcela da solo!
Non esitare a chiedere aiuto ad uno psicologo e forse è utili coinvolgere anche i componenti della tua famiglia!
In bocca al lupo
Dott.ssa Giuliana Apreda
g.apreda@mediciitalia.it
sono in perfetta sintonia sulle osservazioni ed indicazioni dei miei colleghi. Forse dovresti scoprire da chi hai imparato che nella vita "bisogna farcela da soli". Siamo essere sociali e tutti abbiamo bisogno dell'aiuto degli altri, nessuno può farcela da solo!
Non esitare a chiedere aiuto ad uno psicologo e forse è utili coinvolgere anche i componenti della tua famiglia!
In bocca al lupo
Dott.ssa Giuliana Apreda
g.apreda@mediciitalia.it
d..sa Giuliana Apreda
psicolo psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 31.6k visite dal 28/08/2007.
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