Il mio ragazzo è stata difficile

Salve.
Sono una ragazza di 27 anni, da 5 anni sto con il mio ragazzo e l'ho tradito per un anno e mezzo. Inizialmente la relazione con il mio ragazzo è stata difficile a causa dei caratteri opposti e della mia gelosia. Ci siamo lasciati più volte ma poi nel tempo la relazione è diventata stabile, nel frattempo però lui è andato in un altra città per lavoro e adesso finalmente l'ho raggiunto.
Il problema però è che non provo più quello che provavo prima, paradossalmente la relazione va meglio, ma lui sembra non accorgersi del mio cambiamento.

Con l'altro ragazzo(conosciuto all'università) tutto è iniziato senza che me ne accorgessi, lo conoscevo da qualche mese e una sera mentre mi preparavo per andare a una festa dove ci sarebbe stato lui mi sentivo felice, insomma sapevo in fondo che sarebbe successo qualcosa ma non lo ammettevo a me stessa. La stessa sera infatti ci siamo baciati e tutto è stato bellisimo. Inizialmente non sapevo come prendere la cosa, ma pian piano mi sono affezionata a lui e mi sono anche convinta di essermene innamorata. Nonostante ciò non ho mai lasciato il mio ragazzo, ci ho provato una volta, ma non vedendo chissà quale reazione nell'altro(che mi diceva di lasciarlo ma non credeva che l'avessi fatto sul serio)sono tornata con lui il giorno dopo!!
Il ragazzo con cui l'ho tradito è molto più simile a me, con lui l'emozione e la passione di certo non mancano. Ma ogni volta che io e il mio ragazzo ci vedevamo lui si arrabbiava e litigavamo per cui nell'ultimo anno non ci siamo visti moltissimo. Ci siamo comunque sentiti sempre e il mio pensiero era sempre rivolto a lui. Lui adesso è esausto, aspetta che io lasci il mio ragazzo ma se non lo faccio anche stavolta per lui scomparirò. A volte penso di esserne veramente innamorata, ma perché allora non riesco a lasciare il mio ragazzo? Lui parla di casa, matrimonio etc ma a me ovviamente non fa più lo stesso effetto di un tempo. Eppure quando qualche amica mi dice che per lui provo ormai solo "affetto" io non mi rivedo in questa veste.
La cosa assurda è che anche se a volte ho espresso dei dubbi al mio ragazzo lui non si immagina nemmeno che io abbia potuto tradirlo. Sono stata sempre io quella gelosa e terrorizzata dal fatto che lui potesse tradirmi. Solo il pensiero di lasciarlo e farlo soffrire mi fa stare male. Ma ingannarlo così non è il massimo. E' possibile che io stia con lui solo per "sicurezza" e perché ormai mi ero fissata a volere cercare lavoro nella città dove abita lui? Insomma non posso continuare a torturare il mio "amante" ma nemmeno ingannare il mio ragazzo.
Vorrei parlare con il mio ragazzo(senza dirgli del tradimento)e spiegargli che ho dei dubbi sul nostro rapporto e che non sono sicura se questa nuova vita sia quello che voglio realmente. So che la cosa giusta da fare sin dall'inizio era quella di allontanarmi da tutti e due per capire cosa volevo ma purtroppo l'ho capito solo adesso.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, che il suo ragazzo non si "accorga" del tradimento non è assurdo.
Da cosa si capisce che il nostro partner ci tradisce? Come si può essere sicuri che si comporti fedelmente?

Non si può. E' solo questione di "scommettere", e come, in tutte le scommesse, a volte si vince ed altre si perde.

Lei è attualmente in una situazione di grande potere contrattuale. In pratica, spetta a lei decidere se sposare il suo ragazzo (e continuare a tradirlo, o lasciare l'altro) oppure lasciarlo (e buttarsi in quest'altra avventura oppure chiudere anche questa).

Avere tutte queste possibilità è gratificante; rinunciare un pò meno.

Scegliere se essere gratificata o rinunciare a qualcosa è solo ed esclusivamente compito suo.

Un'indicazione potrebbe essere quella di rileggere questo intreccio di rapporti anche dal punto di vista degli altri protagonisti, e non solo dal suo. Così facendo, forse, potrebbe ipotizzare un quadro un pò più complesso della situazione, che contempli lei stessa ed i suoi bisogni, nonchè gli altri con i loro.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
vorrei aggiungere una cosa(credo importante) che ho dimenticato: io sono molto indecisa di carattere. Se devo scegliere che pezzo di rosticceria voglio ci sto parecchio. Infatti spesso dico la prima cosa che mi viene in mente tra le due tra cui ero indecisa ma mentre il commesso lo prende io cambio idea altre tre volte!! Probabilmente anche questa indecisione è legata a questo...non lo so. In ogni caso come si fa a risolvere questo problema? Da che cosa può dipendere?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Se nessuno dei due la mettesse alle strette, si sentirebbe pressata a decidere allo stesso modo?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile utente,
l'indecisione può esprimersi indifferentemente in campo sentimentale come in altri ambiti, ma la partenza è sempre la stessa.

Il suo caso può essere la tipica situazione di chi non vuole rinunciare a nulla: scegliere un ragazzo o una pizza può mettere in crisi quasi alla stessa maniera chi vorrebbe avere tutto.
Si tratta solitamente di un meccanismo di pensiero infantile che si attenua con la maturazione psicologica: il bambino non si accontenta dei giocattoli che ha e ne chiede altri, ma perde interesse per i suoi quando vede i giochi di un altro. Se però gli si chiede se vuole fare un cambio dice di no o non sa decidere, però non rifiuterebbe l'offerta di poterli avere tutti.
Non so se ho reso l'idea.

Alla base di queste situazioni può esserci anche un'insicurezza che spinge a mettere in dubbio la propria capacità di decidere, e che quindi rende laborioso giungere a una conclusione per la paura di fare errori.

Non so in quale descrizione lei si riconosca meglio (volere tutto o aver paura di sbagliare): avendo però 27 anni credo che le sarebbe utile un percorso psicologico per dare impulso alla sua crescita psicologica o comunque rafforzare le sue risorse personali (e l'autostima).

Cordialmente,
[#5]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Avevo inserito una risposta prima del post sull'indecisione ma purtroppo è scomparso e adesso è successa la stessa cosa dopo aver scritto molto. Vediamo se stavolta va meglio. Innanzitutto vi ringrazio per le risposte.

Se il mio "amante" non mi mettesse alle strette sarei comunque confusa. Tant'è che nonostante stessi finendo l'università mi ritrovo sullo stesso punto di un anno fa!

Per quando riguarda l'altra domanda mi riconosco forse in tutte e due ma soprattutto nella seconda(paura di sbagliare) ho paura di pentirmi se lascio il mio ragazzo, forse perché ormai c'è un certo equilibrio e molte cose in cui il mio "amante" è mancato le ha giustificate dicendomi che non le faceva perché ero fidanzata.

E' possibile che io sia così egoista(caratterstica che non pensavo mi potesse appartenere)da voler stare qui nella città del mio ragazzo perché so che dopo la laurea avrei più possibilità di trovare lavoro? E' possibile che dopo un anno e mezzo non riesco a capire se lo amo? Di sicuro non ne sono più attratta come un tempo.

E' possibile che il fatto che l'ho raggiunto sia riconducibile alla mia infanzia in cui fino all'età di 7 anni mio padre lavorava fuori e lo vedevo solo nel fine settimana e adesso comunque non abbiamo un buon rapporto?

E' normale che io mi senta più a mio agio con gli amici del mio "amante"(magari alcuni li ho conosciuti già prima di sapere che erano suoi amici) e non abbia un rapporto con quelli del mio ragazzo che pure conosco da 6 anni almeno??

Nonostante io desideri meno il mio ragazzo mi manca sempre quell'abbraccio mentre ci addormentiamo, cosa che invece l'amante ha fatto quelle poche volte che abbiamo potuto dormire insieme. Forse mi fa sentire più protetta e sicuramente più desiderata.

In ogni caso quando sono venuta qui, poco prima di partire ho pensato a come sarebbe stato non partire all'ultimo momento e raggiungere il mio "amante". Lui non sa che sono già qui ma sa che c'è la probabilità che parta. Ieri ci siamo sentiti (lui pensa che io sia nella mia città e il mio ragazzo sia lì per alcuni giorni e non gli ho detto se parto o meno)ed era furioso. Vuole che mi faccia sentire solo se ci sono novità interessanti, cioè se lo lascio. Non crede a quello che gli dico, ovvero che parlerò col mio ragazzo, non crede che lo lascerò mai. Non voglio che stia male.
Allo stesso tempo però non so come potrei fare del male al mio ragazzo che è così felice che io l'abbia raggiunto. L'ho fatto prima di laurearmi proprio perché lui mi pressava e mi aspettava da ormai troppo tempo.

Insomma è normale che io sia così confusa? Devo parlare con il mio ragazzo spiegandogli le cose che non vanno? O devo pensare solo a studiare anche a costo di perdere il mio "amante"(che ovviamente non ci crede se gli dico che voglio andare nella città del mio ragazzo per studiare in pace e non pensare a niente, anche se è così)?
[#6]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
comunque la mia indecisione si è ridotta parecchio negli ultimi anni, almeno per quegli aspetti quotidiani come scegliere cosa comprare.
[#7]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
ha mai conosciuto qualcuno molto confuso con sé stesso e particolarmente trasparente con gli altri?
Perché sembra sia proprio questo ciò che lei vorrebbe in questo momento: dimostrare a sé stessa di non essere confusa, riuscendo ad essere sincera con i suoi partners (ufficiale ed ufficioso)...
ma sarebbe come partire dalla fine di un percorso anziché dal suo naturale punto di partenza
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, mi accodo all'indicazione fornitale dalla Dott.ssa Camplone, e la invito a fare un piccolo esperimento.

Rilegga a voce alta la sua replica n°5, e, nel farlo, tolga tutti i punti interrogativi; legga cioè ogni frase come se fossero delle affermazioni, non delle domande.

Cosa prova? Cosa le succede nel farlo?
[#9]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte e chiedo scusa per la mia insistenza.
Gentile Dr.Campione capisco di non poter dimostrare altro che confusione, ma restare in questo "limbo" è doloroso. Io però non vorrei essere sincera al 100% con il mio ragazzo, cioè non gli direi mai che l'ho tradito per un anno e mezzo! Preferirei dirgli che cosa c'è che non va ma non peggiorare la situazione. Anche se lui lo scoprisse io non mi "riconoscerei" in quella imbrogliona che l'ha tradito per tutto questo tempo.
Gentile Dr. Calì,
allo stesso modo quando rileggo a voce alta le domande come se fossero affermazioni è come se non mi riconoscessi. Soprattutto per quanto riguarda l'egoismo. L'egoista tra me e il mio ragazzo è sempre stato lui, io sono stata sempre quella più gelosa, più attratta, più innamorata e più premurosa. Adesso sono comunque molto premurosa nei suoi confronti. Però alcuni argomenti non vuole che siano toccati, come per esempio battutine su qualche ragazza o su qualche su amica. Insomma penso non sia giusto "limitarmi" nello scherzo perché lui è convinto che io sia gelosa come un tempo. Capita che faccio una battutina senza voler intendere chissà che cosa e lui subito mi dice che non gli piace questo modo di scherzare(gli ricorda troppo la mia gelosia ossessiva crdo). Non penso sia giusto porre limiti(anche se si tratta di battutine stupide) insomma non posso scherzare con lui quando si parla di ragazze.(a differenza del mio "amante" in cui nei momenti in cui tutto ciò è fatto sottoforma di scherzo è chiaro e ci ridiamo su e riesce a distinguere quando sono gelosa da quando scherzo).
Capisco che per il mio ragazzo che ha subito la mia gelosia esagerata sia più diffiile però non penso sia giusto chiudere a monte un discorso per evitare i conflitti. Sbaglio?

Ormai che mi sono trasferita qui credo che dovrei pensare a me stessa, anche se il pensiero del mio "amante" è costante. Sbaglio?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"è come se non mi riconoscessi"

In psicoterapia questa si chiama INCONGRUENZA, ovvero una condizione nella quale non si è pienamente in contatto con sè stessi, con ciò che sentiamo dentro e quindi si avverte una "discrepanza" tra chi vorremmo essere e chi siamo davvero, di qui la confusione e la sofferenza ...

"Io però non vorrei essere sincera al 100% con il mio ragazzo, cioè non gli direi mai che l'ho tradito per un anno e mezzo!"

Ovvero in fondo so chi sono, ma non sono disposta a rivelarmi all'altro come tale, preferisco continuare ad indossare la "maschera della fidanzata gelosa" e come tale, al di sopra di ogni sospetto.

"Ormai che mi sono trasferita qui credo che dovrei PENSARE a me stessa, anche se il PENSIERO del mio "amante" è costante"

La confusione all'improvviso si dirada e la RAZIONALITA' fa emergere le sue priorità.

"non penso sia giusto chiudere a monte un discorso per evitare i conflitti."

Quindi è giusto confrontarsi e provare ad affrontare il conflitto, rischiando di rivelarsi all'altro senza "maschere"?

Cordialmente