La psicoterapia ho capito che la mia era una necessità
Gentili medici,sono una ragazza di 24 anni con un percorso già molto lungo e tortuoso alle spalle...2 anni fa dopo aver assunto cannabis con gli amici ho avuto un forte attacco di panico e sono corsa al pronto soccorso.Successivamente ho sofferto di fortissimi attacchi di panico(avevo paura di tutto,della gente,degli spazi aperti e chiusi,paura di fare del male alle persone a cui voglio bene,paura di essere pazza..ecc..) e ho avuto una forte depressione,non uscivo piu' di casa,avevo forte ansia e soffrivo molto ma mi sn subito adoperata per curarmi e mi sono rivolta immediatamente ad una psicoterapeuta.Ce l ho messa tutta,ho iniziato un percorso e nel frattempo ho cercato di affrontare le mie paure e di capirle dunque piano piano ho ricominciato a uscire,a lavorare,ad affrontare le persone,a ritrovare un po di serenità.
Durante il mio percorso ciò che nn mi ha mai abbandonato sono state le paure che sn diventate via via sempre piu' grandi..paura di uccidere le persone,paura di essere cattiva,paura di essere sbagliata,terrore di essere giudicata,paura di fare del male al mio ragazzo che amo molto..insomma senza entrare nei dettagli giorno per giorno si aggiungevano ogni sorta di paura ma il contenuto era sempre lo stesso..sentirmi in colpa o sentirmi cattiva e sbagliata e rimuginare per cercare di convincermi che io nn ero cattiva o malata..e si è instaurato nella mia mente questo meccanismo continuo di pensieri invasivi a contenuto aggressivo o comunque tragico contro il quale io nn potevo nulla..continuando la psicoterapia ho capito che la mia era una necessità..necessità di sentirmi sbagliata o cattiva a tutti i costi..quindi ho cominciato a provare a nn cercare piu' questi pensieri..a resettare questo modo di pensare..rieducare la mia mente a passare oltre senza soffermarmi piu' su queste elucubrazioni..nel contempo però vista la mia difficoltà ho avuto problemi cn il mio fidanzato e l ho lasciato..nn riuscivo piu a gestire il mio rapporto di coppia x colpa dei miei pensieri ossessivi(lo amo,non lo amo,è giusto o no stare con lui,paura di fargli del male perchè con lui nn potevo essere felice e quindi avevo continuo terrore di poterlo uccidere,mi piace o nn mi piace e via dicendo)e siccome nn volevo rovinare il nostro amore per colpa della mia incapacità di vivere liberamente il nostro rapporo ho deciso di allontanarlo in attesa di rimettere ordine nella mia vita..(soffrendo come un cane senza luixvari mesi).Dopo questo avvenimento ho deciso che dovevo cercare davvero d capirci qualcosa..la verità è che sn insicura,ho paura sempre di sbagliare,mi sento sempre cattiva,una nullità,ogni sensazione che provo m sento sbagliata..insomma mi metto sempre in discussione.ho grandi desideri ma la mia mente mette in dubbio pure quelli..lotto cercando d nn pensare ma il mio disturbo torna a bussare e io c ricasco..vivo attimi di fortissima ansia e paura..e nn riesco ad essere al 100% ciò che desidero davvero..cosè questo mostro che mi dilania l anima?può essere un disturbo dell umore o d personalità?
Durante il mio percorso ciò che nn mi ha mai abbandonato sono state le paure che sn diventate via via sempre piu' grandi..paura di uccidere le persone,paura di essere cattiva,paura di essere sbagliata,terrore di essere giudicata,paura di fare del male al mio ragazzo che amo molto..insomma senza entrare nei dettagli giorno per giorno si aggiungevano ogni sorta di paura ma il contenuto era sempre lo stesso..sentirmi in colpa o sentirmi cattiva e sbagliata e rimuginare per cercare di convincermi che io nn ero cattiva o malata..e si è instaurato nella mia mente questo meccanismo continuo di pensieri invasivi a contenuto aggressivo o comunque tragico contro il quale io nn potevo nulla..continuando la psicoterapia ho capito che la mia era una necessità..necessità di sentirmi sbagliata o cattiva a tutti i costi..quindi ho cominciato a provare a nn cercare piu' questi pensieri..a resettare questo modo di pensare..rieducare la mia mente a passare oltre senza soffermarmi piu' su queste elucubrazioni..nel contempo però vista la mia difficoltà ho avuto problemi cn il mio fidanzato e l ho lasciato..nn riuscivo piu a gestire il mio rapporto di coppia x colpa dei miei pensieri ossessivi(lo amo,non lo amo,è giusto o no stare con lui,paura di fargli del male perchè con lui nn potevo essere felice e quindi avevo continuo terrore di poterlo uccidere,mi piace o nn mi piace e via dicendo)e siccome nn volevo rovinare il nostro amore per colpa della mia incapacità di vivere liberamente il nostro rapporo ho deciso di allontanarlo in attesa di rimettere ordine nella mia vita..(soffrendo come un cane senza luixvari mesi).Dopo questo avvenimento ho deciso che dovevo cercare davvero d capirci qualcosa..la verità è che sn insicura,ho paura sempre di sbagliare,mi sento sempre cattiva,una nullità,ogni sensazione che provo m sento sbagliata..insomma mi metto sempre in discussione.ho grandi desideri ma la mia mente mette in dubbio pure quelli..lotto cercando d nn pensare ma il mio disturbo torna a bussare e io c ricasco..vivo attimi di fortissima ansia e paura..e nn riesco ad essere al 100% ciò che desidero davvero..cosè questo mostro che mi dilania l anima?può essere un disturbo dell umore o d personalità?
[#1]
Gentile utente,
mi sembra di capire che il suo percorso psicoterapeutico sia terminato o sbaglio?
Che tipo di psicoterapia ha seguito?
Quanto è durata?
mi sembra di capire che il suo percorso psicoterapeutico sia terminato o sbaglio?
Che tipo di psicoterapia ha seguito?
Quanto è durata?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa
ho iniziato una psicoterapia due anni fa che ancora proseguo..la questione è che il mio problema esistenziale non se ne va...si la portata dell' ansia è diminuita..nn credo come prima che le mie ossessioni siano vere..riesco ad affrontare le situazioni della vita in qualche modo ma il dolore resta..ho solo capito di avere un disagio e di non essere davvero quello che le mie paure dicono.
Quando mi lascio andare,quando non penso e mi butto liberamente nella vita "creando spazio alle eventualità" sto bene..ma a periodi (anche brevi) mi prendono dei momenti in cui metto in dubbio tutta la mia esistenza,ogni cosa che faccio la ritengo sbagliata,ritengo sbagliato addirittura sentirmi felice!mk viene l ansia di nn essere quello che sn,qualcosa mi dice che sono cattiva e che prima o poi lo dimostrerò facendo del male ai miei cari o al mio ragazzo xchè quella è la mia vera natura..
Ho un grande istinto di controllo nei confronti della vita degli avvenimenti dei miei comportamenti e addirittura nei confronti degli altri..molte volte tendo ad avere l ansia ad esempio quando m rapporto col mio ragazzo e tendo a seguire uno schema di valutazione x capire se è cattivo o se mi ha ferito o se m devo arrabbiare oppure no..se è la persona giusta x me oppure no..lo stesso quando m rapporto in università..ho paurissima del giudizio e mi sento rinchiusa in gabbia..quando ho questi momenti mi sento ansiosa e riconosco che tutte queste paure,schemi,ansie mi sn state addossate e io me ne voglio liberare..cerco d fidarmi d quella che sono e che dimostro giorno x giorno di essere evitando d continuare a seguire " l ansia" ma è come se 2 parti di me fossero in lotta e in certi momenti non so piu' chi sn..mi sento vuota..e non c capisco piu' nulla.mi manca la terra sotto i piedi..mi chiedo chi sono in realtà e che strada devo seguire..se sbaglio o faccio bene..se sono un mostro o sono solo una persona che soffre e che sta lottando x riapproprirsi della propria identità conoscendosi giorno x giorno..purtroppo queste sn tutte conseguenze di un rapporto padre-figlia secondo me abbastanza difficile che mi ha inculcato nel profondo rigide regole morali ed "emotive" che la mia parte razionale rifiuta (allora sto bene) ma che il mio inconscio torna a ricordarmi (allora sto male).
Oltre a tutto questo ovviamente ho molti sbalzi d umore..quando mi sento abbastanza bene rido,scherzo,mi dico "ho la situazione in pugno"..ma poi mi prndono questi momenti e divento ostile..sono suscettibile agli atteggiamenti altrui e prendo tutto sul personale..giudico i comportamenti delle persone che mi amano cattivi e mi sento piccola e indifesa..inoltre sento molta rabbia nel mio cuore..che sfogo piangendo..a periodi ho paura d nn saper gestire il mio rapporto d amore (perchè ricollego la figura maschile del mio ragazzo a quella di mio padre..e mi sento soffocare..mi sento giudicata..mi sento "maltrattata"..e provo questa sorta di angoscia..ma so benissimo che lui nn c entra nulla e che la difficoltà è mia..oltretutto lui è un angelo..conosce la mia storia e pur non essendo facile strami vicino..lui mi comprende e mi aiuta).
Insomma..sento d aver fatto grandi progressi e razionalmente conosco tutti i miei desideri e so benissimo come affrontare la vita..ma l ansia,il terrore, il "non sentirmi" mi tagliano le gambe e mi tolgono la serenità..odio i miei sbalzi d umore che tendo ad arginare e a razionalizzare ed ovviamente ho paura anche di quelli..sento una sorta di "ansia di controllo" che distorce i miei pensieri e le valutazioni che potrei dare alle cose se solo riuscissi a liberarmi del mio "passato",dei "vecchi schemi" e rieducarmi a vivere come desidero davvero.spero di nn illudermi..e di non avere un vero disturbo della personalità contro il quale tutti gli sforzi che ho fatto x guarire e x migliorare risulterebbero vani..
ho iniziato una psicoterapia due anni fa che ancora proseguo..la questione è che il mio problema esistenziale non se ne va...si la portata dell' ansia è diminuita..nn credo come prima che le mie ossessioni siano vere..riesco ad affrontare le situazioni della vita in qualche modo ma il dolore resta..ho solo capito di avere un disagio e di non essere davvero quello che le mie paure dicono.
Quando mi lascio andare,quando non penso e mi butto liberamente nella vita "creando spazio alle eventualità" sto bene..ma a periodi (anche brevi) mi prendono dei momenti in cui metto in dubbio tutta la mia esistenza,ogni cosa che faccio la ritengo sbagliata,ritengo sbagliato addirittura sentirmi felice!mk viene l ansia di nn essere quello che sn,qualcosa mi dice che sono cattiva e che prima o poi lo dimostrerò facendo del male ai miei cari o al mio ragazzo xchè quella è la mia vera natura..
Ho un grande istinto di controllo nei confronti della vita degli avvenimenti dei miei comportamenti e addirittura nei confronti degli altri..molte volte tendo ad avere l ansia ad esempio quando m rapporto col mio ragazzo e tendo a seguire uno schema di valutazione x capire se è cattivo o se mi ha ferito o se m devo arrabbiare oppure no..se è la persona giusta x me oppure no..lo stesso quando m rapporto in università..ho paurissima del giudizio e mi sento rinchiusa in gabbia..quando ho questi momenti mi sento ansiosa e riconosco che tutte queste paure,schemi,ansie mi sn state addossate e io me ne voglio liberare..cerco d fidarmi d quella che sono e che dimostro giorno x giorno di essere evitando d continuare a seguire " l ansia" ma è come se 2 parti di me fossero in lotta e in certi momenti non so piu' chi sn..mi sento vuota..e non c capisco piu' nulla.mi manca la terra sotto i piedi..mi chiedo chi sono in realtà e che strada devo seguire..se sbaglio o faccio bene..se sono un mostro o sono solo una persona che soffre e che sta lottando x riapproprirsi della propria identità conoscendosi giorno x giorno..purtroppo queste sn tutte conseguenze di un rapporto padre-figlia secondo me abbastanza difficile che mi ha inculcato nel profondo rigide regole morali ed "emotive" che la mia parte razionale rifiuta (allora sto bene) ma che il mio inconscio torna a ricordarmi (allora sto male).
Oltre a tutto questo ovviamente ho molti sbalzi d umore..quando mi sento abbastanza bene rido,scherzo,mi dico "ho la situazione in pugno"..ma poi mi prndono questi momenti e divento ostile..sono suscettibile agli atteggiamenti altrui e prendo tutto sul personale..giudico i comportamenti delle persone che mi amano cattivi e mi sento piccola e indifesa..inoltre sento molta rabbia nel mio cuore..che sfogo piangendo..a periodi ho paura d nn saper gestire il mio rapporto d amore (perchè ricollego la figura maschile del mio ragazzo a quella di mio padre..e mi sento soffocare..mi sento giudicata..mi sento "maltrattata"..e provo questa sorta di angoscia..ma so benissimo che lui nn c entra nulla e che la difficoltà è mia..oltretutto lui è un angelo..conosce la mia storia e pur non essendo facile strami vicino..lui mi comprende e mi aiuta).
Insomma..sento d aver fatto grandi progressi e razionalmente conosco tutti i miei desideri e so benissimo come affrontare la vita..ma l ansia,il terrore, il "non sentirmi" mi tagliano le gambe e mi tolgono la serenità..odio i miei sbalzi d umore che tendo ad arginare e a razionalizzare ed ovviamente ho paura anche di quelli..sento una sorta di "ansia di controllo" che distorce i miei pensieri e le valutazioni che potrei dare alle cose se solo riuscissi a liberarmi del mio "passato",dei "vecchi schemi" e rieducarmi a vivere come desidero davvero.spero di nn illudermi..e di non avere un vero disturbo della personalità contro il quale tutti gli sforzi che ho fatto x guarire e x migliorare risulterebbero vani..
[#3]
Gentile utente,
se lei sta seguendo un percorso psicoterapeutico che pare abbia comunque portato miglioramenti, dovrebbe riferire ciò che ha scritto così bene qui al suo terapeuta, se ancora non lo ha fatto.
Il fine è proprio quello di "digerire" il suo passato e vivere come desidera senza quei pesanti assilli che la fanno soffrire.
Si impegni ancora nel suo percorso e, se lo desidera, ci faccia sapere come vanno le cose.
Cordialmente
se lei sta seguendo un percorso psicoterapeutico che pare abbia comunque portato miglioramenti, dovrebbe riferire ciò che ha scritto così bene qui al suo terapeuta, se ancora non lo ha fatto.
Il fine è proprio quello di "digerire" il suo passato e vivere come desidera senza quei pesanti assilli che la fanno soffrire.
Si impegni ancora nel suo percorso e, se lo desidera, ci faccia sapere come vanno le cose.
Cordialmente
[#4]
Utente
Io continuerò il mio percorso..come ho continuato a documentarmi..mettermi in discussione..chiarire il passato e i miei rpporti con ogni singolo componente familiare..soprattutto con mio padre..leggere..correre..urlare!!non mollerò mai..la mia unica domanda era se quei momenti in cui "non so come mi sento"..i miei dubbi di essere cattiva..la mia paura di essere giudicata..questo su e giu..questo dualismo..questa totale inesistenza di grigi..quindi solo pensieri o i catastrofe o di idillio..questa gioia e poi dolore..questi dubbi..questo ingrassare e poi dimagrire eccessivamente senza cambiare alimentazione..questa dolcezza e poi grande rabbia siano solo sintomo di una sofferenza e quindi solo reazioni oppure sottendano un disturbo di personalità (a cui quindi poco posso lavorarci su) oppure se è possibile x assurdo che ciò che si desidera,ciò che si fa,ciò che si ama sia tutta una farsa e che in realtà io stia x qualche strano motivo continuando a ignorare qualcosa o a recitare..il fulcro della mia sofferenza è che nn mi fido d me stessa..e quindi continuo a ragionare x canoni e a ricercare risposte alle quali nessuno saprebbe mai rispondere..come faccio a fidarmi di me stessa?si può attraverso la psicoterapia trovare un equilibrio e arrivare al nocciolo?oppure è meglio un altro tipo di terapia?come faccio a non chiedermi piu' nulla e capire che la vita è anche dubbi,silenzio e punti di domanda senza soffrire cosi...?grazie mille per la sua attenzione!
[#5]
I suoi continui dubbi fanno parte del problema. Non le è di aiuto cercare diagnosi, conferme o meno, mentre la psicoterapia lo è certamente.
Come mai chiede a noi? Ha posto gli stessi quesiti al suo terapeuta?
Che tipo di psicoterapia sta seguendo? Ne conosce l'indirizzo teorico di riferimento?
Come mai chiede a noi? Ha posto gli stessi quesiti al suo terapeuta?
Che tipo di psicoterapia sta seguendo? Ne conosce l'indirizzo teorico di riferimento?
[#6]
Utente
non conosco l orientamento della mia psicologa ma le posso dire che mi ha fatto ripercorrere la mia storia..ho parlato della mia famiglia.di me..potrebbe essere dinamica?
mi chiedevo appunto se per la mia problematica fosse adatto anche un altro tipo di supporto..vorrei un consiglio per ampliare le mie vedute e riuscire a far qualcosa in piu' per vedere la luce...
non so qualche lettura ..piuttosto che terapie di gruppo..un suggerimento ecco.
Per quanto riguarda il mio intervento sul forum è tanto tempo che capito sul sito e pensavo che un consulto o un consiglio in piu' potesse farmi bene (non ho mai avuto modo di confrontare le vedute e i metodi della mia psicologa con quelli di nessun altro).
Magari mi piacerebbe (non so se si può) postare questo thread anche all attenzione degli psichiatri e non per mettere in dubbio i suoi preziosi interventi ma giusto per avere piu' opinioni e confrontarmi.
mi chiedevo appunto se per la mia problematica fosse adatto anche un altro tipo di supporto..vorrei un consiglio per ampliare le mie vedute e riuscire a far qualcosa in piu' per vedere la luce...
non so qualche lettura ..piuttosto che terapie di gruppo..un suggerimento ecco.
Per quanto riguarda il mio intervento sul forum è tanto tempo che capito sul sito e pensavo che un consulto o un consiglio in piu' potesse farmi bene (non ho mai avuto modo di confrontare le vedute e i metodi della mia psicologa con quelli di nessun altro).
Magari mi piacerebbe (non so se si può) postare questo thread anche all attenzione degli psichiatri e non per mettere in dubbio i suoi preziosi interventi ma giusto per avere piu' opinioni e confrontarmi.
[#8]
Gentile utente,
se vuole un consulto in psichiatria lo può fare postando nell'area apposita.
Le suggerisco intanto la lettura di un interessante articolo su questo sito al link: https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html .
Cordialmente
se vuole un consulto in psichiatria lo può fare postando nell'area apposita.
Le suggerisco intanto la lettura di un interessante articolo su questo sito al link: https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html .
Cordialmente
[#9]
Gentile signorina,
mi sembra di capire che lei stia dubitando del fatto che la terapia che segue le sia ancora utile - o che comunque sia sufficiente a risolvere i suoi problemi.
Prima di tutto mi unisco alla d.ssa Rinella nel dirle che è davvero necessario che lei esponga chiaramente queste perplessità alla sua psicologa, perchè non è molto produttivo cercare di ottenere un altro parere senza aver prima chiesto alla diretta interessata se ritiene che la terapia stia proseguendo per il meglio o meno.
Qualunque cosa noi le dicessimo non potrebbe infatti cambiare la realtà dei suoi dubbi: se le dicessimo che è tutto ok, e che le terapie possono durare anni quando le situazioni sono complicate, lei si sentirebbe rassicurata?
Anche per quanto riguarda il ricorso a psicofarmaci o prodotti omeopatici/fitoterapici le consiglio di parlare con la sua psicologa, perchè interagirebbero con il lavoro che state svolgendo e la cosa migliore è che la collega sia al corrente della loro eventuale assunzione.
Potrebbe inoltre aver collaborato già in altri casi con uno psichiatra, e saperle quindi indicare un medico di sua fiducia al quale rivolgersi.
Si domandi anche se questi dubbi sono sorti in lei recentemente o in un frangente specifico, perchè potrebbero essere legati a una particolare fase della terapia e rivestire quindi un significato ben preciso.
I miei migliori auguri,
mi sembra di capire che lei stia dubitando del fatto che la terapia che segue le sia ancora utile - o che comunque sia sufficiente a risolvere i suoi problemi.
Prima di tutto mi unisco alla d.ssa Rinella nel dirle che è davvero necessario che lei esponga chiaramente queste perplessità alla sua psicologa, perchè non è molto produttivo cercare di ottenere un altro parere senza aver prima chiesto alla diretta interessata se ritiene che la terapia stia proseguendo per il meglio o meno.
Qualunque cosa noi le dicessimo non potrebbe infatti cambiare la realtà dei suoi dubbi: se le dicessimo che è tutto ok, e che le terapie possono durare anni quando le situazioni sono complicate, lei si sentirebbe rassicurata?
Anche per quanto riguarda il ricorso a psicofarmaci o prodotti omeopatici/fitoterapici le consiglio di parlare con la sua psicologa, perchè interagirebbero con il lavoro che state svolgendo e la cosa migliore è che la collega sia al corrente della loro eventuale assunzione.
Potrebbe inoltre aver collaborato già in altri casi con uno psichiatra, e saperle quindi indicare un medico di sua fiducia al quale rivolgersi.
Si domandi anche se questi dubbi sono sorti in lei recentemente o in un frangente specifico, perchè potrebbero essere legati a una particolare fase della terapia e rivestire quindi un significato ben preciso.
I miei migliori auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#10]
Utente
Gentili dottoresse,
vi ringrazio per il vostro intervento..in effetti ho intenzione di esporre alla mia psicologa tutti questi dubbi e di cercare insieme di trovare una soluzione.
Io mi fido (professionalmente parlando) della mia psicologa poichè da quando sono in cura da lei ho raggiunto molti obiettivi e ho visto dei sensibili cambiamenti sia nel mio modo di affrontare la vita che le difficoltà..purtroppo però se prima mi era sembrato di intraprendere un percorso a tappe..è da qualche tempo che mi sembra di essermi incagliata da qualche parte e non riuscire ad andare avanti..è come se avessi in mano la chiave del problema ma non riuscissi sempre a metterlo in pratica e quindi a periodi ricado nei miei dubbi,nelle mie ossessioni,nelle mie paure..ripeto in quei momenti non so chi sono,non sono sicura di me,ho paura,vivo nella negatività e mi sento un peso enorme addosso chiedendomi se tutto ciò che faccio non sia un totale disastro..metto in dubbio tutta la mia esistenza,il mio fidanzato,la mia occupazione (specifico che nn metto in dubbio razionalmente ma scattano dei meccanismi in cui tendo a domandari mille cose assurde e voler dare una spiegazione a tutto ma ovviamente non ci riesco..)..io so quello che voglio dalla vita..sono una persona semplice..eppure c è questo meccanismo che mi disturba e mi fa aver paura di me stessa..di essere pazza..di avere dei problemi..di poter essere pericolosa per i miei cari e per la persona cheamo tanto..sento una sorta di controllo che condiziona anche i miei momenti di serenità poichè anche quando sto bene sto "controllando" che il disturbo nn torni e quindi mi sento sempre un cappio al collo..sento come se volessi esplodere e volare via come una farfalla..LIBERA..non capisco perchè mi sento incatenata..e piu' vado avanti più ho paura..secondo voi e la vostra esperienza anche se mi sn incagliata a questo punto ho la speranza lavorando su me stessa con impegno di risolvere i miei problemi?sono pericolosa x la mia famiglia?visti i miei continui dubbi sul mio ragazzo (che nn voglio assolutamente lasciare x colpa della "malattia") dovrei coinvolgerlo nelle mie problematiche e magari affrontare un percorso assieme ?(il mio problema di relazione con lui secondo me dipende dal rapporto disfunzionale che ho avuto con mio padre e nonostante io abbia compreso perfettamente che siano due persone distinte e separate continuo a riversare sul mio partner le ansie,le paure,gli schemi che mi sn rimasti nel profondo...)c è modo di risolvere il mio rapporto con lui...a volte provo molta rabbia x la mia situazione e ho sempre paura che potrei perdere il controllo e quindi piango...io sono una persona che non molla mai e si impegna molto..vorrei sapere se c è via d uscita..farò come ho fatto fin ora tutto il necessario..ma nn so bene come muovermi..ho letto l articolo sulla psicoterapia..ma non avrei idea di quale scegliere e mi scoccerebbe ricominciare da capo solo per un mio dubbio magari infondato..vi ringrazio per la pazienza..scusate se mi sono dilungata..
vi ringrazio per il vostro intervento..in effetti ho intenzione di esporre alla mia psicologa tutti questi dubbi e di cercare insieme di trovare una soluzione.
Io mi fido (professionalmente parlando) della mia psicologa poichè da quando sono in cura da lei ho raggiunto molti obiettivi e ho visto dei sensibili cambiamenti sia nel mio modo di affrontare la vita che le difficoltà..purtroppo però se prima mi era sembrato di intraprendere un percorso a tappe..è da qualche tempo che mi sembra di essermi incagliata da qualche parte e non riuscire ad andare avanti..è come se avessi in mano la chiave del problema ma non riuscissi sempre a metterlo in pratica e quindi a periodi ricado nei miei dubbi,nelle mie ossessioni,nelle mie paure..ripeto in quei momenti non so chi sono,non sono sicura di me,ho paura,vivo nella negatività e mi sento un peso enorme addosso chiedendomi se tutto ciò che faccio non sia un totale disastro..metto in dubbio tutta la mia esistenza,il mio fidanzato,la mia occupazione (specifico che nn metto in dubbio razionalmente ma scattano dei meccanismi in cui tendo a domandari mille cose assurde e voler dare una spiegazione a tutto ma ovviamente non ci riesco..)..io so quello che voglio dalla vita..sono una persona semplice..eppure c è questo meccanismo che mi disturba e mi fa aver paura di me stessa..di essere pazza..di avere dei problemi..di poter essere pericolosa per i miei cari e per la persona cheamo tanto..sento una sorta di controllo che condiziona anche i miei momenti di serenità poichè anche quando sto bene sto "controllando" che il disturbo nn torni e quindi mi sento sempre un cappio al collo..sento come se volessi esplodere e volare via come una farfalla..LIBERA..non capisco perchè mi sento incatenata..e piu' vado avanti più ho paura..secondo voi e la vostra esperienza anche se mi sn incagliata a questo punto ho la speranza lavorando su me stessa con impegno di risolvere i miei problemi?sono pericolosa x la mia famiglia?visti i miei continui dubbi sul mio ragazzo (che nn voglio assolutamente lasciare x colpa della "malattia") dovrei coinvolgerlo nelle mie problematiche e magari affrontare un percorso assieme ?(il mio problema di relazione con lui secondo me dipende dal rapporto disfunzionale che ho avuto con mio padre e nonostante io abbia compreso perfettamente che siano due persone distinte e separate continuo a riversare sul mio partner le ansie,le paure,gli schemi che mi sn rimasti nel profondo...)c è modo di risolvere il mio rapporto con lui...a volte provo molta rabbia x la mia situazione e ho sempre paura che potrei perdere il controllo e quindi piango...io sono una persona che non molla mai e si impegna molto..vorrei sapere se c è via d uscita..farò come ho fatto fin ora tutto il necessario..ma nn so bene come muovermi..ho letto l articolo sulla psicoterapia..ma non avrei idea di quale scegliere e mi scoccerebbe ricominciare da capo solo per un mio dubbio magari infondato..vi ringrazio per la pazienza..scusate se mi sono dilungata..
[#11]
"io mi fido della mia psicologa...ho raggiunto molti obiettivi""mi scoccerebbe ricominciare da capo solo per un mio dubbio infondato" "è da qualche tempo che mi sembra di essermi incagliata da qualche parte".
Come le abbiamo detto sia la collega Massaro che io è necessario che lei esponga alla sua curante ciò che ha esposto qui, poiché fa parte del percorso terapeutico che sta compiendo.
"io sono una persona che non molla e si impegna molto".
E allora continui ad impegnarsi nel percorso che sta seguendo o vuole continuare a macerarsi nei suoi dubbi?
Cordialmente
Come le abbiamo detto sia la collega Massaro che io è necessario che lei esponga alla sua curante ciò che ha esposto qui, poiché fa parte del percorso terapeutico che sta compiendo.
"io sono una persona che non molla e si impegna molto".
E allora continui ad impegnarsi nel percorso che sta seguendo o vuole continuare a macerarsi nei suoi dubbi?
Cordialmente
[#12]
Utente
Gentile Dottoressa la ringrazio per il suo intervento.
Lei ha perfettamente ragione ma il dubbio fa parte del disagio e forse anche la richiesta di rassicurazione.
Esporrò sicuramente la questione alla mia psicologa e verificherò con lei le possibilità e le varie opzioni.. continuerò a impegnarmi..!volevo solo sapere (come avevo gia chiesto)se esistevano altri tipi di supporto da affiancare alla psicoterapia oppure qualche lettura interessante..grazie mille.
Lei ha perfettamente ragione ma il dubbio fa parte del disagio e forse anche la richiesta di rassicurazione.
Esporrò sicuramente la questione alla mia psicologa e verificherò con lei le possibilità e le varie opzioni.. continuerò a impegnarmi..!volevo solo sapere (come avevo gia chiesto)se esistevano altri tipi di supporto da affiancare alla psicoterapia oppure qualche lettura interessante..grazie mille.
[#13]
Come le abbiamo detto, altri supporti esistono (psichiatra, omeopata, ..) ma ci sembra più importante la discussione sul "perchè" ora le sembrano necessari.
Il punto è sempre lo stesso.
Anche per quanto riguarda le letture, in un'altra situazione la incoraggerei ma mi sembra che lei ci chieda indicazioni (che fra l'altro non saprei darle, perchè la richesta è troppo vaga) per poter controllare meglio cosa sta succedendo, per capire se nella sua terapia si stia trascurando qualcosa, per scovare altre soluzioni (anche non alternative alla terapia stessa).
Posso chiederle che diagnosi ha ricevuto dalla sua psicologa?
Il punto è sempre lo stesso.
Anche per quanto riguarda le letture, in un'altra situazione la incoraggerei ma mi sembra che lei ci chieda indicazioni (che fra l'altro non saprei darle, perchè la richesta è troppo vaga) per poter controllare meglio cosa sta succedendo, per capire se nella sua terapia si stia trascurando qualcosa, per scovare altre soluzioni (anche non alternative alla terapia stessa).
Posso chiederle che diagnosi ha ricevuto dalla sua psicologa?
[#14]
Utente
Gentile dottoressa mi sembrano utili per riuscire a capire meglio come intervenire per risolvere i miei disagi..siccome è tanto tempo che sono in psicoterapia stavo iniziando a domandarmi se bastasse solo questo tipo di intervento.
Per quanto riguarda la diagnosi la mia psicoterapeuta non si è mai espressa chiaramente..mi ha solo detto che sono una persona ansiosa..tra l altro non mi ha mai indirizzato da uno psichiatra facendomi capire che non ne avevo bisogno.sinceramente il suo non esprimersi chiaramente non l ho mai capito...forse non mi vuole etichettare conoscendo il mio carattere.
Per quanto riguarda la diagnosi la mia psicoterapeuta non si è mai espressa chiaramente..mi ha solo detto che sono una persona ansiosa..tra l altro non mi ha mai indirizzato da uno psichiatra facendomi capire che non ne avevo bisogno.sinceramente il suo non esprimersi chiaramente non l ho mai capito...forse non mi vuole etichettare conoscendo il mio carattere.
[#15]
Provi a parlare più chiaramente con la psicologa, restare sul piano del "far capire" le ha creato forse più dubbi che altro e ora mi pare che lei si stia sentendo come se fosse sola (anche se non del tutto) ad affrontare la situazione.
Può essere che la mia collega abbia evitato di pronunciarsi riguardo alla diagnosi perchè non tutti i casi sono "da manuale" e a volte preferiamo non appiccicare etichette, specie se non ce n'è nessun bisogno.
Può essere che la mia collega abbia evitato di pronunciarsi riguardo alla diagnosi perchè non tutti i casi sono "da manuale" e a volte preferiamo non appiccicare etichette, specie se non ce n'è nessun bisogno.
[#16]
Utente
Gentile dottoressa forse ha ragione..proverò ad esprimere piu' chiaramente le mie perplessità alla mia psicologa..mi rendo conto che ciò che forse non riesco ancora a perdere è la tendenza a chiedere rassicurazioni agli altri piuttosto che credere alle mie!
Forse è proprio su questo che vorrei e dovrei lavorare di piu'..inoltre può essere che tutti i dubbi di cui parlo potranno essere arrestati alla "radice" anche se non so ancora come..la ringrazio per il suo consulto e se le fa piacere la terrò aggiornata per quanto riguarda il riscontro che riceverò dalla mia psicoterapeuta.
cordiali saluti e buona domenica!
Forse è proprio su questo che vorrei e dovrei lavorare di piu'..inoltre può essere che tutti i dubbi di cui parlo potranno essere arrestati alla "radice" anche se non so ancora come..la ringrazio per il suo consulto e se le fa piacere la terrò aggiornata per quanto riguarda il riscontro che riceverò dalla mia psicoterapeuta.
cordiali saluti e buona domenica!
[#17]
Mi sembra una buona analisi della situazione: la ricerca di rassicurazione può essere senza fine e non portare proprio a nulla (può non accontantarsi di altri pareri e volerne altri ancora e così via).
Raccogliendo troppi pareri rischia una grande confusione, perchè in realtà solo chi la sta seguendo di persona la conosce davvero.
Se vuole ci aggiorni, ma cercando di non aspettarsi di nuovo delle rassicurazioni da noi.
Cordialmente,
Raccogliendo troppi pareri rischia una grande confusione, perchè in realtà solo chi la sta seguendo di persona la conosce davvero.
Se vuole ci aggiorni, ma cercando di non aspettarsi di nuovo delle rassicurazioni da noi.
Cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 17.7k visite dal 04/11/2010.
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