Depressione - gli occhi tristi di una bimba felice
Salve. Ho 30 anni e vorrei raccontarvi una storia, sperando che qualcuno possa "analizzarla". Vivo nel ricordo di una cuginetta di un anno più grande di me con cui giocavo da piccola.Lei era il mio punto di riferimento,era una vera sorella,la persona più importante della mia vita.La imitavo,volevo essere come lei e la sua presenza era motivo di orgoglio per me.Aveva una cameretta grande e bellissima,piena di giochi,molto più belli dei miei e per me era un sogno essere lì.Lei era bella e raffinata ma un po' "svampita". Anch'io ero una bimba molto carina, ma a differenza sua ero molto sveglia e acuta ma anche più sensibile, ingenua e semplice. Ero coccolatissima dai familiari essendo la più piccola. La mia cuginetta non di rado mi faceva notare quanto fossi "inferiore" a lei... ma nonostante questo continuavo ad adorarla prendendo quegli episodi come consigli preziosi per assomigliarle.Eravamo molto vicine,molto unite,a modo suo mi voleva bene,anche se non sopportava il fatto che la imitassi.Se avevo comportamenti simili ai suoi si infastidiva. Se ne avevo altri completamente miei,molto diversi dai suoi,li sminuiva o addirittura denigrava,fino a farmi sentire umiliata.Nonostante questo non vedeva l'ora di vedermi e di giocare con me.Stavamo bene insieme.Nel mio cuore ho sempre sperato che il nostro legame non avesse mai fine.Questo fino a quando,crescendo,non ha preferito la presenza delle sue amiche a me.Amiche molto più simili a lei,molte volte si divertivano insieme a snobbarmi.Io ci ho sofferto moltissimo,questa "intrusione" da parte di gente "nuova" stava rompendo un legame che per me era molto più profondo.Questo allontanamento è stato sempre un crescendo,fino a non salutarmi nemmeno più per strada.Io ho iniziato ad odiarla,ci stavo veramente male,ma quando c'era occasione di vederci in famiglia tutto era per lei come se nulla fosse successo,mi rivolgeva la parola sempre con un sorriso e mi diceva sempre di farmi sentire ogni tanto,che le avrebbe fatto piacere passare un po' di tempo con me. Ora che siamo cresciute è capitato qualche volta di vederci per occasioni familiari,lei come sempre mi dice di vederci,io le dico di sì ma non la chiamo mai.So che sarebbe un incontro fine a se stesso,temo il confronto con le sue amiche(sempre uguali) e temo di ricevere solo briciole da parte sua.Ho sempre preferito troncare ogni tipo di rapporto, nonostante per me sia stata in passato davvero una sorella.Una parte di me vorrebbe ancora quel rapporto con lei che ho sempre sognato,ma un'altra la respinge.Ho sognato spesso di notte quella sua cameretta dei nostri giochi,luogo doranto nella mia mente.Ultimamente invece ho sognato di aprire quella porta ma al posto della sua stanza c'era un bagno di servizio piccolissimo. La sua stanza non c'era più.Non esisteva più.E da quando ho fatto quel sogno anche dei miei stati d'animo nei suoi confronti e nei confronti di quei ricordi d'infanzia sono molto cambiati. Cosa significa? Ringrazio tutti per l'attenzione!
[#1]
Gentile utente,
dopo che il sogno ricorrente ha iniziato ad avere un finale diverso lei ha cambiato stato d'animo nei confronti di sua cugina e dei ricordi d'infanzia: non ci dice però in che senso è avvenuto questo cambiamento. Si sente forse più distaccata o prova minore nostalgia?
Vorrei anche capire il senso del titolo della sua richiesta, perchè non trovo corrispondenza con quanto ha poi esposto.
Può essere un po' più chiara?
dopo che il sogno ricorrente ha iniziato ad avere un finale diverso lei ha cambiato stato d'animo nei confronti di sua cugina e dei ricordi d'infanzia: non ci dice però in che senso è avvenuto questo cambiamento. Si sente forse più distaccata o prova minore nostalgia?
Vorrei anche capire il senso del titolo della sua richiesta, perchè non trovo corrispondenza con quanto ha poi esposto.
Può essere un po' più chiara?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Gentile dottoressa, ringrazio innanzitutto per la sua attenzione e rispondo subito. Da bambina ho provato sempre un senso di inadeguatezza verso quella stanza. Non ci sono più entrata credo dall'età di 13 anni. Ho sempre immaginato di tornarci e pensato se e come potesse essere cambiata. Quindi mi è capitato spesso di sognarla durante la notte. Durante l'ultimo sogno però, mi sono avvicinata a quella porta, con l'emozione di poterla aprire e rivedere quella stanza, ma una volta aperta ho visto che non esisteva più. Da una grande stanza piena di cose belle, era diventata un piccolo bagno.
In un primo momento ho provato un senso di vuoto, come se un pezzo del mio vissuto fosse stato cancellato, ma dopo ho avuto un senso di "liberazione" e da quel momento in poi, ogni volta che mi capita di ripensare a quella stanza non provo più nostalgia e, come ha detto lei, la vivo con maggior distacco.
Il titolo della mia richiesta vuole in un certo senso sintetizzare gli stati d'animo della mia infanzia circa questa situazione. Ero una bambina allegra, piena di vita e di entusiasmo, ma tutta questa spensieratezza veniva spenta di fronte al riscontro negativo che ricevevo da parte di questa cugina. Qualsiasi cosa facessi mi veniva presentata come inadeguata e, ricevendo tali giudizi dalla persona che rappresentava per me il punto di riferimento per antonomasia, la cosa mi ha ferita parecchio.
Mi piacerebbe ricevere un'opinione da parte di esperti sulla situazione in generale ma soprattutto sul "perchè" questa persona, all'epoca una bambina, poi una ragazzina, abbia avuto tali atteggiamenti distruttivi verso chi rappresentava all'epoca una sorellina minore,che tra l'altro le voleva un gran bene. Questo ha rappresentato il primo grande e inspiegabile "abbandono" da parte di una persona che reputavo molto importante.
I sogni ricorrenti sono legati a periodi negativi della mia vita. Tutti tranne quello dal diverso epilogo, avvenuto qualche settimana fa', infatti mi trovo in una fase della mia vita molto positiva.
Ringrazio ancora!
In un primo momento ho provato un senso di vuoto, come se un pezzo del mio vissuto fosse stato cancellato, ma dopo ho avuto un senso di "liberazione" e da quel momento in poi, ogni volta che mi capita di ripensare a quella stanza non provo più nostalgia e, come ha detto lei, la vivo con maggior distacco.
Il titolo della mia richiesta vuole in un certo senso sintetizzare gli stati d'animo della mia infanzia circa questa situazione. Ero una bambina allegra, piena di vita e di entusiasmo, ma tutta questa spensieratezza veniva spenta di fronte al riscontro negativo che ricevevo da parte di questa cugina. Qualsiasi cosa facessi mi veniva presentata come inadeguata e, ricevendo tali giudizi dalla persona che rappresentava per me il punto di riferimento per antonomasia, la cosa mi ha ferita parecchio.
Mi piacerebbe ricevere un'opinione da parte di esperti sulla situazione in generale ma soprattutto sul "perchè" questa persona, all'epoca una bambina, poi una ragazzina, abbia avuto tali atteggiamenti distruttivi verso chi rappresentava all'epoca una sorellina minore,che tra l'altro le voleva un gran bene. Questo ha rappresentato il primo grande e inspiegabile "abbandono" da parte di una persona che reputavo molto importante.
I sogni ricorrenti sono legati a periodi negativi della mia vita. Tutti tranne quello dal diverso epilogo, avvenuto qualche settimana fa', infatti mi trovo in una fase della mia vita molto positiva.
Ringrazio ancora!
[#3]
Utente
Rileggendo i miei messaggi mi rendo conto che probabilmente sto chiedendo spiegazioni su qualcosa di inspiegabile, pertanto mi scuso con tutti voi medici presenti, questa storia mi ha dato tormento da sempre, ma mi rendo conto che se delle spiegazioni razionali non sono riuscita a darmele io nel corso degli anni, non posso pretenderle da nessuno. mi scuso ancora.
[#4]
Signorina
oggi, avevo scritto un 'mare' di cose ma poi devo aver premuto un tasto sbagliato e ho perso tutto ...
Vedo che vuole concludere la discussione ... mi permetta di dire solo una cosa.
Lei si tortura dicendo "....sul "perchè" questa persona, all'epoca una bambina, poi una ragazzina, abbia avuto tali atteggiamenti distruttivi verso chi rappresentava all'epoca una sorellina minore,che tra l'altro le voleva un gran bene. Questo ha rappresentato il primo grande e inspiegabile "abbandono" da parte di una persona che reputavo molto importante ..."
le dico:
perchè torturarsi così? perchè cercare una spiegazione che potrebbe riferirsi ad una 'nevrosi' di sua cugina?
Non sarebbe più semplice, soggettivizzare il tutto e chiedersi: Perchè io ne soffrivo, perchè io ne ero in parte soggiogata, cosa di lei mi attraeva e mi rendeve dipendente ...cosa, di questa dipendenza ancora vive ... come mi ha cambiata .... ecc ecc...
Queste sono le domande la cui risoluzione ha più senso ....
le pare?
Ponga lei, al centro dell'attenzione e non la cugina
oggi, avevo scritto un 'mare' di cose ma poi devo aver premuto un tasto sbagliato e ho perso tutto ...
Vedo che vuole concludere la discussione ... mi permetta di dire solo una cosa.
Lei si tortura dicendo "....sul "perchè" questa persona, all'epoca una bambina, poi una ragazzina, abbia avuto tali atteggiamenti distruttivi verso chi rappresentava all'epoca una sorellina minore,che tra l'altro le voleva un gran bene. Questo ha rappresentato il primo grande e inspiegabile "abbandono" da parte di una persona che reputavo molto importante ..."
le dico:
perchè torturarsi così? perchè cercare una spiegazione che potrebbe riferirsi ad una 'nevrosi' di sua cugina?
Non sarebbe più semplice, soggettivizzare il tutto e chiedersi: Perchè io ne soffrivo, perchè io ne ero in parte soggiogata, cosa di lei mi attraeva e mi rendeve dipendente ...cosa, di questa dipendenza ancora vive ... come mi ha cambiata .... ecc ecc...
Queste sono le domande la cui risoluzione ha più senso ....
le pare?
Ponga lei, al centro dell'attenzione e non la cugina
Dr. Domenico Bumbaca - Psicologo Psicoterapeuta
ad indirizzo Junghiano
https://www.PsicoanalistaRoma.it/
[#5]
Utente
Grazie infinite dottore per avermi ascoltata.
Mi dispiace per il suo testo precedente, andato perduto, ogni vostra opinione è molto preziosa per me.
Purtroppo non è facile dare una risposta a queste domande. Probabilmente l'idea di non essere mai abbastanza, l'elemosinare affetto e attenzioni ricevendo in cambio lo stretto necessario (ma anche meno), o ancora, l'affetto dato e poi tolto, fino all'abbandono, ecco, tutto questo mi ha portata a tanti interrogativi ai quali non riesco a trovare risposta.
Se vi trovaste di fronte ad una paziente con comportamenti simili, riuscireste a dare una spiegazione logica? o è davvero tutto così immotivato?
Grazie mille ancora!
Mi dispiace per il suo testo precedente, andato perduto, ogni vostra opinione è molto preziosa per me.
Purtroppo non è facile dare una risposta a queste domande. Probabilmente l'idea di non essere mai abbastanza, l'elemosinare affetto e attenzioni ricevendo in cambio lo stretto necessario (ma anche meno), o ancora, l'affetto dato e poi tolto, fino all'abbandono, ecco, tutto questo mi ha portata a tanti interrogativi ai quali non riesco a trovare risposta.
Se vi trovaste di fronte ad una paziente con comportamenti simili, riuscireste a dare una spiegazione logica? o è davvero tutto così immotivato?
Grazie mille ancora!
[#6]
signorina
certo, esistono spiegazioni e vanno cercate nella sua vita. Forse in un periodo in cui lei era ancora dormiente.
Il nostro Io, si forma vs i 3,4 anni. Prima di allora siamo totalmente dipendenti e identificati con la figura materna. Ecco, in quel periodo, magico per alcuni (madre buona) tragica per altri (strega cattiva) - ovviamente le cito solo gli estremi - si instaura la percezione del mondo e di noi nel mondo.
Nel caso della madre buona, cresciamo con la convinzione che tutto è possibile e che tutto è positivo.
Lascio a lei immaginare il caso contrario (e le cito solo i casi estremi).
Se vuole saperne di più, si affidi ad un analista e insieme, percorrete questa strada a ritroso.
Spero di essere stato utile
certo, esistono spiegazioni e vanno cercate nella sua vita. Forse in un periodo in cui lei era ancora dormiente.
Il nostro Io, si forma vs i 3,4 anni. Prima di allora siamo totalmente dipendenti e identificati con la figura materna. Ecco, in quel periodo, magico per alcuni (madre buona) tragica per altri (strega cattiva) - ovviamente le cito solo gli estremi - si instaura la percezione del mondo e di noi nel mondo.
Nel caso della madre buona, cresciamo con la convinzione che tutto è possibile e che tutto è positivo.
Lascio a lei immaginare il caso contrario (e le cito solo i casi estremi).
Se vuole saperne di più, si affidi ad un analista e insieme, percorrete questa strada a ritroso.
Spero di essere stato utile
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Mi unisco al suggerimento di rivolgersi a un esperto nel caso volesse approfondire ulteriormente il discorso, ma aggiungo un paio di cose che mi vengono in mente dopo aver letto le sue precisazioni.
Lei sembra pensare che chi riceve affetto e attenzione (e direi anche devozione) debba automaticamente contraccambiare, come se dando amore lei potesse garantirsi l'amore dell'altro: quando questo non accade (nel caso del rapporto con sua cugina, ma forse anche in altre amicizie che può aver stretto in seguito) lei si disorienta e si dispiace profondamente, rimanendone mortificata e direi colpita nell'autostima (depressa?).
Tuttavia chi riceve affetto e attenzione non si trova automaticamente a contraccambiarle: se, anzi, si rende conto che chi lo ama in maniera totalmente incondizionata è disposto a sopportare qualunque "maltrattamento", può essere portato a esprimere ostilità a sadismo, sapendo che l'affetto che riceve resterà immutato.
La relazione può quindi assumere connotati sadomasochistici, con un soggetto che ama e subisce tutto e l'altro che si approfitta di questo, utilizzando chi lo ama per scaricare la propria aggressività.
E più il soggetto "sadico" insulta e sminuisce l'altro, più il soggetto "masochista" trova conferma di quanto sia grande il proprio disvalore e quindi il valore dell'altro, che diventa ancor più irraggiungibile e quindi ammirato e adorato.
Mi rendo conto che il discorso sarebbe lungo (e complicato), quindi concludo dicendole che l'evoluzione del sogno è molto positiva, perchè il suo inconscio ha rielaborato e smontato l'idealizzazione che aveva costruito tanti anni fa attorno a sua cugina e alla cameretta dei suoi sogni.
A questo punto lei inizierà ad essere più libera, a poter riprendere il suo cammino senza pesanti zavorre e a non vivere più "nel ricordo" di sua cugina, ma a guardare in maniera più positiva al futuro.
Cordialmente,
Lei sembra pensare che chi riceve affetto e attenzione (e direi anche devozione) debba automaticamente contraccambiare, come se dando amore lei potesse garantirsi l'amore dell'altro: quando questo non accade (nel caso del rapporto con sua cugina, ma forse anche in altre amicizie che può aver stretto in seguito) lei si disorienta e si dispiace profondamente, rimanendone mortificata e direi colpita nell'autostima (depressa?).
Tuttavia chi riceve affetto e attenzione non si trova automaticamente a contraccambiarle: se, anzi, si rende conto che chi lo ama in maniera totalmente incondizionata è disposto a sopportare qualunque "maltrattamento", può essere portato a esprimere ostilità a sadismo, sapendo che l'affetto che riceve resterà immutato.
La relazione può quindi assumere connotati sadomasochistici, con un soggetto che ama e subisce tutto e l'altro che si approfitta di questo, utilizzando chi lo ama per scaricare la propria aggressività.
E più il soggetto "sadico" insulta e sminuisce l'altro, più il soggetto "masochista" trova conferma di quanto sia grande il proprio disvalore e quindi il valore dell'altro, che diventa ancor più irraggiungibile e quindi ammirato e adorato.
Mi rendo conto che il discorso sarebbe lungo (e complicato), quindi concludo dicendole che l'evoluzione del sogno è molto positiva, perchè il suo inconscio ha rielaborato e smontato l'idealizzazione che aveva costruito tanti anni fa attorno a sua cugina e alla cameretta dei suoi sogni.
A questo punto lei inizierà ad essere più libera, a poter riprendere il suo cammino senza pesanti zavorre e a non vivere più "nel ricordo" di sua cugina, ma a guardare in maniera più positiva al futuro.
Cordialmente,
[#8]
Utente
Sì, condivido a pieno il discorso che donare affetto non dia la matematica garanzia dell'essere contraccambiati. Su questo non ho mai avuto dubbi ne' pretese.
Tengo a precisare che non sono per natura un soggetto "masochista" e che in tutti gli altri rapporti, di amicizia o sentimentali, di fronte ad eventuali allontanamenti non ho mai sofferto di disorientamento o eccessiva sofferenza/mortificazione/depressione, anzi, ho sempre avuto un carattere piuttosto forte, ho sempre reagito con estremo orgoglio portandomi alle spalle ogni tipo di torto, cosa che spesso ha paradossalmente portato gli altri ad "elemosinare" in un secondo momento le mie attenzioni... ma per natura, dopo un torto, anche dopo eventuali scuse, il soggetto, pur perdonandolo, mi "scade" e non ha più molta rilevanza nella mia vita.
Il discorso di mia cugina è un caso assolutamente isolato.
Come ho anche scritto nei precedenti interventi, nonostante la "sofferenza" di un abbandono subìto in tenera età, io ho volutamente evitato situazioni che mi avrebbero portato a stringere un legame con lei, nonostante i suoi inviti negli ultimi anni, ho sempre risposto positivamente ma in maniera vaga del tipo "certo, appena ci sarà occasione"... oppure "non appena sarò libera da impegni volentieri"... ma queste sono risposte date volutamente per non fissare alcun impegno concreto e lo faccio perchè non ho alcuna voglia di instaurare un rapporto, forse perchè il vero rapporto che avrei voluto era quello pulito e sincero di una bambina e ora tutto si è sporcato in maniera indelebile.
L'oggetto della mia domanda era più che altro capire il "perchè". Sebbene mia cugina non rientri nel personaggio "sadico" in quando a suo modo mi voleva bene, mi cercava, ci divertivamo insieme (ed è il controsenso di tanto affetto e tanta distanza che mi ha disorientata) probabilmente è vero, la certezza che l'affetto da parte mia sarebbe rimasto immutato può da piccolina averla indotta a comportamenti di questo tipo, innescando tutta una serie di situazioni che portavano ad innalzare vertiginosamente la sua immagine a discapito della mia e questo agli occhi di entrambe.
Grazie per questo confronto, assolutamente istruttivo e illuminante, perchè comunque molti aspetti riesco già a focalizzarli con maggiore nitidezza! Grazie mille!
Tengo a precisare che non sono per natura un soggetto "masochista" e che in tutti gli altri rapporti, di amicizia o sentimentali, di fronte ad eventuali allontanamenti non ho mai sofferto di disorientamento o eccessiva sofferenza/mortificazione/depressione, anzi, ho sempre avuto un carattere piuttosto forte, ho sempre reagito con estremo orgoglio portandomi alle spalle ogni tipo di torto, cosa che spesso ha paradossalmente portato gli altri ad "elemosinare" in un secondo momento le mie attenzioni... ma per natura, dopo un torto, anche dopo eventuali scuse, il soggetto, pur perdonandolo, mi "scade" e non ha più molta rilevanza nella mia vita.
Il discorso di mia cugina è un caso assolutamente isolato.
Come ho anche scritto nei precedenti interventi, nonostante la "sofferenza" di un abbandono subìto in tenera età, io ho volutamente evitato situazioni che mi avrebbero portato a stringere un legame con lei, nonostante i suoi inviti negli ultimi anni, ho sempre risposto positivamente ma in maniera vaga del tipo "certo, appena ci sarà occasione"... oppure "non appena sarò libera da impegni volentieri"... ma queste sono risposte date volutamente per non fissare alcun impegno concreto e lo faccio perchè non ho alcuna voglia di instaurare un rapporto, forse perchè il vero rapporto che avrei voluto era quello pulito e sincero di una bambina e ora tutto si è sporcato in maniera indelebile.
L'oggetto della mia domanda era più che altro capire il "perchè". Sebbene mia cugina non rientri nel personaggio "sadico" in quando a suo modo mi voleva bene, mi cercava, ci divertivamo insieme (ed è il controsenso di tanto affetto e tanta distanza che mi ha disorientata) probabilmente è vero, la certezza che l'affetto da parte mia sarebbe rimasto immutato può da piccolina averla indotta a comportamenti di questo tipo, innescando tutta una serie di situazioni che portavano ad innalzare vertiginosamente la sua immagine a discapito della mia e questo agli occhi di entrambe.
Grazie per questo confronto, assolutamente istruttivo e illuminante, perchè comunque molti aspetti riesco già a focalizzarli con maggiore nitidezza! Grazie mille!
[#9]
E' positivo che la situazione non si sia ripetuta con altri, perchè indica che lei non si è cristallizzata in un determinato ruolo.
La natura delle relazioni umane è spesso ambivalente, amore e odio possono convivere: non può trovare una spiegazione razionale al fatto che l'atteggiamento di sua cugina era alternativamente amichevole e respingente, anche perchè è davvero difficile interpretare le azioni di una persona senza poterla interpellare.
Quello che le deve interessare è capire perchè lei è rimasta colpita per così lungo tempo da questa situazione, perchè la nostalgia è stata così interminabile da trascinarsi fino ad oggi e la necessità di preservare i ricordi (idealizzati) così forte da motivarla ad evitare nuovi contatti con sua cugina una volta adulta, magari per cercare di chiarire l'accaduto.
La natura delle relazioni umane è spesso ambivalente, amore e odio possono convivere: non può trovare una spiegazione razionale al fatto che l'atteggiamento di sua cugina era alternativamente amichevole e respingente, anche perchè è davvero difficile interpretare le azioni di una persona senza poterla interpellare.
Quello che le deve interessare è capire perchè lei è rimasta colpita per così lungo tempo da questa situazione, perchè la nostalgia è stata così interminabile da trascinarsi fino ad oggi e la necessità di preservare i ricordi (idealizzati) così forte da motivarla ad evitare nuovi contatti con sua cugina una volta adulta, magari per cercare di chiarire l'accaduto.
[#10]
Utente
Già. Perfettamente in accordo con lei dottoressa. Sarebbe interessante capire perchè io sia rimasta così colpita, direi quasi impnotizzata da questa persona, soprattutto la cosa curiosa è che io abbia subìto umiliazioni in maniera tacita e consenziente (chiunque altro me lo sarei mangiato) e che questo mi abbia addirittura condizionato psicologicamente a livello conscio e inconscio anche in età adulta. La ringrazio per le sue risposte, molto acute e profonde!
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.6k visite dal 03/11/2010.
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