Ho avuto degli attacchi di ansia in metro
Gentili dottori,anzitutto vorrei ringraziare in anticipo per una vostra eventuale risposta.Per me sarebbe molto utile dato che al momento mi trovo in spagna e mi è difficile fare un controllo di persona..ma andiamo con ordine.Ho quasi 21 anni,sono originaria di Milano;dopo un liceo linguistico molto pesante ho tentato lingue e letterature a Milano ma ho lasciato dopo nemmeno 3mesi,delusa dalla qualità del corso.Nel febbraio di quell'anno accademico sono partita per Londra,dove ho vissuto 5mesi facendo la cameriera e studiando.In seguito ho provato i test d'ammissione per la Scuola interpreti di Forlì,sono entrata,ci ho vissuto un anno e ora mi trovo a Madrid da circa un mese,in erasmus.Nella mia famiglia siamo 4:ho un fratello di17anni e due genitori che stanno insieme e sostanzialmente mi hanno sempre supportata:stiamo bene economicamente e mi hanno sempre amata anche se il rapporto non è stato sempre semplice.Ho avuto diverse storie importanti,con la costante,se eccettuiamo un'unica occasione,di essermi stancata ed aver lasciato persone meravigliose e molto innamorate.Ho sempre convissuto con malumori,cambi d'umore,tristezza,autostima bassissima.Sono la classica ragazza che sembra bella e intelligente,che è entrata nella prima scuola interpreti d'italia,che viaggia,quella da cui tutti si aspettano tutto.Ora però mi trovo qui.La mia ultima relazione è iniziata a maggio con f.,un ragazzo di 29anni che mi èpiaciuto molto per i primi2mesi,ho creduto chissà cosa,pur essendo sempre stata chiara sul proposito di lasciarlo per via dell'erasmus(reduce dall'unica delusione amorosa vera,in una storia a distanza).L'ho lasciato a fine luglio ma poi abbiamo continuato a sentirci e vederci e so di avergli dato delle false speranze e mi sento,come al solito,la persona peggiore del mondo.Sono partita da sola a metà settembre per cercare casa e..sono tornata a Milano dopo3giorni,non ho retto.Sono tornata qui con mia madre,ho trovato casa con4ragazzi ma ormai sento di essere morta.Non c'è più niente che mi interessi,non parlo con nessuno,non sono mai uscita di sera,ho appena fatto una settimana a LETTO,senza frequentare(i corsi per altro sono orribili)e,mi vergogno a dirlo,augurandomi di morire qui dentro in modo che i miei genitori almeno non dovessero sentirsi responsabili.Mi sento male perchè so che faccio star male i miei amici,quelli veri,sono preoccupati,io non sono mai andata cosi in fondo.Non ho più un motivo per nulla e mi spaventa quanto riesco a fingere.Mi sento lontana dai miei perchè continuo a fingere di star bene e sento che non capisco più perchè facevo le cose che facevo.Non mi importa più di nulla.Ho avuto degli attacchi di ansia in metro,crisi di pianto.L'unica cosa che son riuscita a fare è smettere la storia con f.,ero diventata dipendente da lui e mi sentivo troppo in colpa.Mi sento la peggiore delle persone.Passo giorni senza neanche lavarmi..e non voglio tornare a casa.Nn so perchè ma non voglio.Non so piùnulla,ma so che sto morendo.
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, le emozioni negative che lei ci racconta sono spesso mantenute in piedi da una serie di assunti molto negativi, che possono riguardare lei (ad esempio, "sono cattiva, indegna, colpevole"), il mondo e gli altri ("nessuno mi capisce") ed il futuro (sono destinata ad essere infelice, le cose non cambieranno, il futuro è nero").
A questo si aggiungono attribuzioni di colpa a sè stessa e ritiro da tutte quelle attività che normalmente gratificano, ci forniscono piacere e "carburante".
Più ci si ritira, meno voglia si ha di fare le cose; in questo circolo vizioso, anche le persone più intelligenti, belle e brave del mondo possono progressivamente sentire inariditi i loro interessi e ridotte le loro possibilità, ancor più se gli altri hanno grandi aspettative su di loro.
Le indicazioni, in casi come il suo, sono di un intervento psicoterapeutico, meglio se specifico per disturbi dell'umore, da solo o in abbinamento con farmacoterapia.
Il problema è che, in un quadro di inattivazione, anche questa scelta può sembrare pesante ed inutile.
In questi casi, si faccia aiutare da qualcuno di cui si fida, per cominciare un percorso di risalita che, anche se oggi le sembra faticoso ed inutile, potrà condurla non alla situazione di prima, ma ad un modo di vedere le cose, sè stessa ed il futuro più realistico e costruttivo.
Si alzi da quel letto, si faccia una bella doccia calda, che lavi via un pò di polvere, si vesta bene, si trucchi e si dediche le attenzioni cui ha diritto. Poi potrà confidare il suo problema a qualcuno, e cercare un aiuto.
Se vorrà aggiornarci, noi siamo qui
A questo si aggiungono attribuzioni di colpa a sè stessa e ritiro da tutte quelle attività che normalmente gratificano, ci forniscono piacere e "carburante".
Più ci si ritira, meno voglia si ha di fare le cose; in questo circolo vizioso, anche le persone più intelligenti, belle e brave del mondo possono progressivamente sentire inariditi i loro interessi e ridotte le loro possibilità, ancor più se gli altri hanno grandi aspettative su di loro.
Le indicazioni, in casi come il suo, sono di un intervento psicoterapeutico, meglio se specifico per disturbi dell'umore, da solo o in abbinamento con farmacoterapia.
Il problema è che, in un quadro di inattivazione, anche questa scelta può sembrare pesante ed inutile.
In questi casi, si faccia aiutare da qualcuno di cui si fida, per cominciare un percorso di risalita che, anche se oggi le sembra faticoso ed inutile, potrà condurla non alla situazione di prima, ma ad un modo di vedere le cose, sè stessa ed il futuro più realistico e costruttivo.
Si alzi da quel letto, si faccia una bella doccia calda, che lavi via un pò di polvere, si vesta bene, si trucchi e si dediche le attenzioni cui ha diritto. Poi potrà confidare il suo problema a qualcuno, e cercare un aiuto.
Se vorrà aggiornarci, noi siamo qui
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Gentile ragazza, ha fatto bene a trovare il minimo di forza per scriverci, ma purtroppo non è questa la sede per poterle dare aiuto diretto. Ciò che sta sentendo necessita di aiuto specialistico, e possibilmente senza perdere troppo tempo.
Se non lo fa lei di sua volontà, essendo in un paese straniero, potrebbe trovarsi di fronte a problemi più grossi di quelli che ha ora.
Legga quest'articolo e veda quanto si ritrova nelle descrizioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_depress.htm
Cordiali saluti
Se non lo fa lei di sua volontà, essendo in un paese straniero, potrebbe trovarsi di fronte a problemi più grossi di quelli che ha ora.
Legga quest'articolo e veda quanto si ritrova nelle descrizioni:
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Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 03/11/2010.
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Approfondimento su Ansia
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