Farmaci e pillole contro la timidezza

Salve,
sono un giovane di 18 anni e purtroppo sono molto timido.
Credo che non sia una timidezza eccessiva almeno non un' agorafobia,infatti vado tranquillamente al centro commerciale e in altri luoghi comuni;nonostante ciò quando mi trovo di fronte a una persona,anche se la conosco da molto tempo,non so che dire,infatti anche se esco con i miei amici io non parlo quasi mai e grazie alla mia timidezza e al mio silenzio nessuna ragazza si avvicina a me anche se sono carino.I miei parenti e genitori mi prendono in giro perché a 18 anni non ho mai avuto una ragazza e credono che sia omosessuale!
Cosa fare?
Su internet ho visto che ci sono delle pillole,farmaci e spray per combattere la timidezza.
In particolare si dice che,secondo alcuni studi effettuati da importanti università,la timidezza può essere vinta aumentando il livello di seratonina oppure attraverso uno spray all' ossitocina.
Qui ci sono dei link su questi prodotti:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=1647&ID_sezione=243&sezione=

http://salute.noiblogger.com/category/timidezza/

Questi farmaci,se funzionano,sono già in commercio e si possono acquistare presso le farmacie?

Grazie in anticipo per le risposte.

[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo, per fortuna la timidezza è un tratto, non una malattia!
Esistono training di apprendimento di abilità sociali, ma è anche vero che la vita mette a disposizione di noi tutti occasioni per apprendere tali abilità (che probabilmente Lei ha).
Che cosa Le succede nelle situazioni per Lei difficili? Cosa prova? Cosa fa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Graziella Tornello Psicologo, Psicoterapeuta 218 4
Gentile utente,
gli spray descritti nel primo link sono ancora in fase di sperimentazione e quindi non si trovano in commercio.
La terapia farmacologica ad oggi percorribile può intervenire su quei sintomi (ansia, tachicardia, respiro affannoso etc...) che si presentano in situazioni ansiogene per il soggetto.
Come psicologa, sono più portata a suggerirle una psicoterapia strategica o cognitivo-comportamentale, atta ad insegnarle utili strategie per gestire la difficoltà di relazione e l'ansia.

Cordialmente.

Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it

[#3]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Le situazioni difficili a livello sociale sono per me le feste a cui non vado mai perché mi sento in imbarazzo e non riesco a chiacchierare con nessuno.
Cosa provo? Provo frustrazione per questa situazione e odio me stesso.
La cosa che odio è che fino a 13 anni (prima dell'adolescenza) ero molto socievole e avevo molti amici,poi dai 14 anni in poi i miei amici si sono allontanati da me fino a rimanere da solo giacché il mio carattere è cambiato in modo negativo e da molto tempo ormai sono sempre triste.
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Ma l'imbarazzo che Lei prova si riferisce alle feste (cioè ci è andato davvero) oppure anticipa col pensiero quello che potrebbe succedere (tipo "se vado e non parlo faccio una figuraccia")?
La frustrazione ok, ma la mia domanda si riferiva a cosa prova mentre accadono queste situazioni, la frustrazione la prova dopo, giusto?
[#5]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Si,io ci sono andato realmente a delle feste ma da qualche mese non ci vado più perché tanto non riesco a spiccicare parola.
Quando accadono queste situazioni mi sento solo in imbarazzo e fuori luogo,infatti la frustrazione la provo dopo quando torno a casa.
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Bene, da quello che dice è evidente che sta mettendo in atto dei comportamenti di evitamento del problema. In realtà il sollievo che sembra esserci non fa altro che aggravare la situazione in quanto più il tempo passa e meno avrà voglia e competenze (sociali) per partecipare alle feste o ad altri tipi di situazioni per Lei stressanti.
Il mio suggerimento è di intraprendere senza induglio una psicoterapia, meglio se cognitivo-comportamentale, in quanto sono previste esposizioni guidate allo stimolo ansiogeno (partecipare alla festa) con la finalità di modificare il comportamento.
Il trattamento per questo tipo di disagio è generalmente breve.
Stia sereno.
In bocca al lupo!
[#7]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Grazie speriamo bene
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