Mamma in assenza di stimoli mi sento depressa

Sono sposata da 3 anni ho una bimba di 2 e sono incinta del secondo figlio da circa 3 mesi, e giustamente la mia vita è cambiata.Premetto che mia figlia è la mia gioia e sono felicissiama di stare con lei,e con mio marito sto bene. Il problema è che la mia persona, intesa come individuo, si è completamente annullata non ho più voglia di fare niente non ho stimoli intellettuali, mi sento piatta, quando il pomeriggio la bimba dorme, io vado a letto, mi sento stanca e dormo due ore come lei,( non è perchè sono incinta, in quanto è da quando ho la bimba che vivo così).Non ho interesse a far niente, completa apatia. Ma mi domando se sono depressa. Vorrei dirvi anche che prima di sposarmi e avere un figlio avevo una vita molto attiva: lavoravo, studiavo, andavo in palestra e uscivo con gli amici, insomma vivevo molto la mia vita.Poi ho perso il lavoro perchè, incinta.Mi sono quindi sposata e subito dopo ho avuto la bimba. Ora tutto è incentrato sulla famiglia, preparare la cena per il marito fare le pulizie e la spesa. mi sento una nullità ho gli occhi e il cuore solo per mia figlia ma il resto è nulla. Vi prego di considerare questa lettera, forse con una vs risposta potrei iniziare a capire quello che mi sta accadendo potrbbe esser l'inizio di un cambiamento.Voglio uscire da questo gap ma sento di non aver la testa è più forte di me, vorrei tornare ad avere l'entusiasmo per la vita e stimoli, per fare un corso, ma appena guardo su internet nella mente vengono fuori frasi come: "ma che lo faccio a fare e poi chi sta con la bimba se il corso è di pomeriggio". Insomma mi sento di vivere per mia figlia e non con mia figlia. Spero di una vs risposta saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, quello che non è proprio chiaro dalle sue parole è se lei stia già soffrendo per questo suo stato, oppure se si trova ancora in una fase in cui prende atto che la sua vita si è appiattita e impoverita, rispetto agli standard di un tempo, e si sta chiedendo se tutto ciò è normale oppure no, ma senza una sofferenza vera e propria.

Può aiutarci a chiarire intanto questo?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Signora, rispondo non alla mamma preoccupata, ma alla donna "in stand-by".

Quando ci ritiriamo dagli stimoli che ci gratificano (che sono molto diversi di persona in persona), tendiamo a "sottrarre" alla nostra esperienza rinforzi positivi.

Progressivamente, in seguito alla sua prima gravidanza, lei ha rinunciato a molti ambiti che rappresentavano una fonte di benessere.

Probabilmente, da allora ha cominciato a valutare negativamente:

- sè stessa ("La mia persona [...] si è completamente annullata [...] non ho stimoli intellettuali, mi sento piatta")

- il mondo ("[voglio fare un corso, poi penso] ma che lo faccio a fare")

- il futuro (se pensa che le cose non cambieranno).

Il primo passo da fare, in questi casi, è riconoscere di portare "gli occhiali scuri" 24 ore al giorno. Se tutto le sembra nero, è perchè lei sta valutando le sue possibilità in senso molto negativo, magari sottostimando le sue potenzialità di cambiamento.

Questo tipo di difficoltà si può curare. Depone molto a favore di questa ipotesi la sua consapevolezza ("mi sento di vivere per mia figlia e non con mia figlia") ed il fatto che lei lo avverta come bisogno ("vorrei tornare ad avere l'entusiasmo per la vita e stimoli").

Certamente, finchè lei penserà che "è più forte di lei" si riterrà debole; ma, anche in quel caso, può chiedere un aiuto.

Fare il primo passo è il momento più difficile: cerchi uno psicoterapeuta, possibilmente che lavori strategicamente ed in modo focale sui suoi problemi. I benefici che ne ricaverà potranno ripagare abbondantemente gli sforzi che farà: vale la pena almeno provare.

Appena avrà fatto qualche colloquio, se vorrà, potrà aggiornarci sulla sua situazione.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Dr. Giuseppe Santonocito, la mia è già una sofferenza ,solo ora sono riuscita a tirar fuori la" voce", ma da due anni che vivo in questo modo con questi pensieri, adesso guardo indietro e dico vorrei avevere l'entusiasmo per me, ma il mio cervello è bloccato!!vedo mio marito che fa sport ed ha mantenuto i suoi interessi, mentre io mi sento out. Dico è normale che accada questo ad una donna dopo i figli?Mio marito qualche volte mi dice sei depressa, usciamo andiamo a cena fuori per staccare !!! Mi sento sola. Ora che nasce il secondo figlio vorrei avere la forza di cambiare, la depressione mi fa paura non vorrei che con la gravidanza si accentuasse questa cosa. come faccio a lottare contro la sonnolenza, l'apatia la voglia di non far Niente!!!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Dico è normale che accada questo ad una donna dopo i figli?
>>>

Se per "normale" intendiamo "frequente", possiamo dire che abbastanza frequentemente (e non solo nella donna) l'arrivo dei figli coincide con un certo atteggiamento di "tirare i remi in barca". Questo fenomeno può manifestarsi con gradi d'intensità diversi, o non manifestarsi affatto.

Nel suo caso, potrebbe trattarsi dei prodromi di un episodio depressivo. Forse non è ancora depressa, ma sta ricevendo le prime avvisaglie, i primi segnali che le dicono che qualcosa sarebbe opportuno fare.

L'atteggiamento depressivo può essere visto come rinunciatario, corrisponde al laconico modo di dire fiorentino: "Tanto...". Il primo segnale è proprio la scomparsa delle "voglie" di fare le cose di tutti i giorni, che magari prima svolgevamo con piacere ed energia.

Ma tutto questo non vuol dire affatto che non sia possibile tirarsene fuori: è necessario anzitutto ricevere una valutazione esatta, da un professionista, e poi se è il caso lavorare per ritrovare, ricostruire e reinventare nuove ragioni per andare avanti. Proprio come sta facendo suo marito.

Tutto ciò è possibile, e molte persone lo fanno di continuo. L'importante è non prendere sottogamba i sintomi iniziali. Presa in tempo, anche la depressione è curabilissima.

Può intanto leggere quest'articolo, per vedere quanto si ritrova nelle descrizioni:

http://www.giuseppesantonocito.it/art_depress.htm

Cordiali saluti
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Utente
Utente
purtroppo mi ritrovo abastanza,mentre leggevo l'articolo sgranavo gli occhi, pensando "non ci posso credere questa sono io" ma si puo' guarire da soli, si puo' ritrovare la forza per uscirne fuori?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> ma si puo' guarire da soli, si puo' ritrovare la forza per uscirne fuori?
>>>

Purtroppo questa è la domanda che ci fanno più di frequente, esplicitamente oppure facendoci capire che si vorrebbe "farcela da soli". Ma siamo costretti a ripetere sempre la stessa cosa: è molto difficile uscire da questo tipo di disturbi senza un aiuto specialistico adeguato. Con l'aiuto adatto, invece, si può fare anche molto presto.

A volte, nel tempo, i sintomi di disagio psicologico passano da soli. Ma nel caso della depressione può essere rischioso, perché lasciando passare troppo tempo, insieme alle "voglie", passa anche la voglia di curarsi.

Dovrebbe superare la paura di rivolgersi allo specialista, e fare almeno un colloquio con uno psicologo/psicoterapeuta o uno psichiatra, per capire anzitutto se si tratta di depressione. Una volta ricevuto un parere, potrà decidere cosa fare.

Tuttavia, considerando che avrà da accudire due figli, e che i bambini risentono pesantemente dello stato emotivo dei genitori, sarebbe meglio che non lasciasse passare troppo tempo.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Bene adesso è chiaro!
Ringrazio infinitamente lei e il suo collega,che mi ha risposto.
Sì, cercherò uno specialista.
Devo informare mio marito del mio stato e magari cercare uno specialista, al pensiero già mi vergogno, ma devo farcela per i miei figli!
un caro saluto
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non abbia paura d'informare suo marito, sono certo che appoggerà subito la sua richiesta d'aiuto.

>>> devo farcela per i miei figli!
>>>

Esatto, questo è l'atteggiamento corretto.

Cari saluti anche a lei