Lo stato depressivo che ha logorato

Ed eccomi di nuovo quà a porvi delle domande. Ho già sottoposto altri consulti, ma credo di non ripetermi,la mia situazione ha tanti risvolti.Se mi sto ripetendo scusate, sono solo ansiosa di capire ed uscire da questo buco nero e di trovare un pensiero che sia risolutivo.
Sto affrontando un percorso di psicoterapia e nel periodo tra una seduta e l'altra mi vengono delle domande che non possono aspettare la prossima seduta.
Ho una forma depressiva della quale stiamo ricercando le cause. La prima cosa che è andata in crisi è il rapporto con il mio fidanzato.
Mi sembra di trovarmi sempre di fronte alla solita domanda...come se mi chiedessi se è nato prima l'uovo o la gallina.

E' lo stato depressivo che ha logorato e rovinato il rapporto o è il rapporto stesso che ha provocato e alimentato la depressione?

E' veramente utile capire cause ed effetti come sto cercando di fare? Mi rendo conto anche che le due cose non si escludono a vicenda e si alimentano a vicenda. Avrei bisogno di chiarezza. Su cosa devo indagare? Come posso aiutare il mio psicoterapeuta a guidarmi?
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
io partirei da una riflessione profonda su queste frasi

"Sto affrontando un percorso di psicoterapia e nel periodo tra una seduta e l'altra mi vengono delle domande che non possono aspettare la prossima seduta."

"Come posso aiutare il mio psicoterapeuta a guidarmi?"

Ma Lei come si sente con il Suo terapeuta? Si sente capita profondamente al 100% oppure solo parzialmente?

Lo so, ho aggiunto altre domande a tutte quelle che le frullano in questo periodo. E forse è proprio questo il problema: Lei è una macchina sforna-domande, da quanto ho potuto capire, e tutto viene investito dai Suoi dubbi.

In questo modo non riesce ad affrontare spontaneamente le cose importanti della Sua vita, come ad es la Sua relazione, oppure la psicoterapia.

Se in questo momento alcune cose non sono ancora chiare è perchè forse deve andare proprio così: forse ha solo bisogno di un po' di tempo, e tutto potrebbe sistemarsi spontaneamente (compreso il dilemma uovo-gallina).

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Utente
Utente
Mi sento capita ma siamo in questa situazione da due mesi, circa una diecina di sedute. Il tempo passa e io non ne vengo fuori.So già che un discorso di questo tipo non è produttivo ma: non sono sola, sto affondando non solo io ma anche il mio ragazzo con me e ho l'impressione che mi devo dare una mossa altrimenti lo perdo.
Mi sento capita, su questo non ho dubbi, credo che il mio terapeuta sia riuscito a vedermi dentro, aldilà della sofferenza del momento, a capire che persona sono.
Ogni volta tocchiamo un tasto diverso, un possibile problema e al momento ho tanti possibili spunti ma non so indirizzarmi con certezza da nessuna parte. Non abbiamo ancora capito il problema e questo mi scoraggia un pò.Voglio stare bene o almeno meglio e non ho più tanta pazienza.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Ecco, allora deve ricominciare ad avere pazienza.

Se si sente davvero capita e se si fida del Suo terapeuta deve lasciarsi guidare nel processo terapeutico. Lasci fuori la Sua "razionalità" (che le fa sentire l'urgenza del tempo), entri nello studio dello psicologo solo con la Sua parte emotiva.

Se il Collega ha deciso di seguire questo tipo di strada conviene seguirlo. Se si fida di lui.