Difficoltà relazionali
Salve, vorrei subito dore che mi rendo conto di essere incapace a scrivere in maniera fluida e diretta e di questo mi scuso già ora ringraziando doppiamente chi avrà la pazienza di leggermi.
Ho 19 anni e una difficoltà a vivere la mia vita come una persona normale, mi spiego: da anni ormai sono ossessionato da 2 problemi: nell'interagire con le altre persone e nell'avere costanza negli interessi, nella volontà di portare avanti qualcosa. Premetto che nel collettivo sono visto come una persona simpatica, gentile, anche nei modi, con gli altri, molto buona e intelligente. Il mio problema è appunto il fatto di non poter stringere una relazione sentimentale o di amicizia, se non con poche persone (con cui sin quasi dal principio riesco a rendermi sonto di poter entrare in rapporto in maniera coinvolgente. Ma sono poche e, il più delle volte, sono viste dagli altri come "strane", per questo sono stato a volte criticato per la scelta di tali amici, ma a me non è mai importato e ho sempre reputato queste persone intelligenti e/o interessanti a loro modo) a cui penso di avvicinarmi perchè anche loro vivono in una condizione di "diversità". Con l'altro sesso la situazione è ben peggiore (benchè sia considerato un ragazzo carino e con un bel fisico), poche storie e tutte vissute in una condizione quasi di surrealtà, nelle quali io ero in costante ansia e avevo quasi paura della mia partner, di incontrla, scambiarci effusioni.. Il secondo problema è legato alla mia volgia di fare. Nell'arco della mia giornatà combino ben poco e se anche mi venisse in mente di far qualcosa spesso rinuncio e passo anche giornate intere sul pc o davanti alla tv. Questo, a volte, vale anche per le uscite con gli amici. Preferisco starmene a ciondolare che uscire, anche se non è sempre così.
Questo mi è di enorme disagio dato che non riesco ad avere costanza nello studio (ora universitario in cui non mi posso permettre cali, e me ne stò permettendo con risultati evidenti purtroppo) e ho molti dubbi anche sull'iniziare a cercarmi un lavoro. Devo dire che sono anche una persona molto insicura e la mia autosima varia parecchio a seconda del mio umore. Per concludere: questi due problemi mi portano quindi a fissare la realtà come una cosa a cui io mi allineo ma da cui non riesco a farmi coinvolgere, anche se, in momenti come questo, vorrei riuscire ad essere una persona normale, a trovare un'equilibrio nella mia vita, magari anche la felicità. Grazie dell'attenzione!
Ho 19 anni e una difficoltà a vivere la mia vita come una persona normale, mi spiego: da anni ormai sono ossessionato da 2 problemi: nell'interagire con le altre persone e nell'avere costanza negli interessi, nella volontà di portare avanti qualcosa. Premetto che nel collettivo sono visto come una persona simpatica, gentile, anche nei modi, con gli altri, molto buona e intelligente. Il mio problema è appunto il fatto di non poter stringere una relazione sentimentale o di amicizia, se non con poche persone (con cui sin quasi dal principio riesco a rendermi sonto di poter entrare in rapporto in maniera coinvolgente. Ma sono poche e, il più delle volte, sono viste dagli altri come "strane", per questo sono stato a volte criticato per la scelta di tali amici, ma a me non è mai importato e ho sempre reputato queste persone intelligenti e/o interessanti a loro modo) a cui penso di avvicinarmi perchè anche loro vivono in una condizione di "diversità". Con l'altro sesso la situazione è ben peggiore (benchè sia considerato un ragazzo carino e con un bel fisico), poche storie e tutte vissute in una condizione quasi di surrealtà, nelle quali io ero in costante ansia e avevo quasi paura della mia partner, di incontrla, scambiarci effusioni.. Il secondo problema è legato alla mia volgia di fare. Nell'arco della mia giornatà combino ben poco e se anche mi venisse in mente di far qualcosa spesso rinuncio e passo anche giornate intere sul pc o davanti alla tv. Questo, a volte, vale anche per le uscite con gli amici. Preferisco starmene a ciondolare che uscire, anche se non è sempre così.
Questo mi è di enorme disagio dato che non riesco ad avere costanza nello studio (ora universitario in cui non mi posso permettre cali, e me ne stò permettendo con risultati evidenti purtroppo) e ho molti dubbi anche sull'iniziare a cercarmi un lavoro. Devo dire che sono anche una persona molto insicura e la mia autosima varia parecchio a seconda del mio umore. Per concludere: questi due problemi mi portano quindi a fissare la realtà come una cosa a cui io mi allineo ma da cui non riesco a farmi coinvolgere, anche se, in momenti come questo, vorrei riuscire ad essere una persona normale, a trovare un'equilibrio nella mia vita, magari anche la felicità. Grazie dell'attenzione!
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, ci ha scritto in maniera fluida e comprensibile.
Un vecchio adagio recitava:
"Quando tutto ci sembra più grande di noi, stiamo guardando il Mondo con gli occhi di un bambino"
Mi sembra che le difficoltà che Lei enuncia non siano del tutto indipendenti.
Se ho paura di fallire, evito le cose, le persone, i rapporti che mi fanno paura. Ma, così facendo, non scoprirò due cose importanti.
La prima è che sbagliare è uno dei modi più efficaci di imparare.
La seconda è che, forse, tutto sommato gli altri non sono così malaccio. Alcune persone non saranno i miei compagni di vita, con altre le cose andranno male, con altre ancora faremo dei pezzi di strada insieme.
Ma certi problemi non si risolvono nel pensiero: si affrontano nell'azione.
Se lei dovesse avere difficoltà a farcela da solo, perchè non provare con l'aiuto di un terapeuta? A volte, l'aiuto giusto, al momento giusto, può rimetterci in moto, e senza un moto non arriviamo a nessuna meta.
Cordiali saluti
Un vecchio adagio recitava:
"Quando tutto ci sembra più grande di noi, stiamo guardando il Mondo con gli occhi di un bambino"
Mi sembra che le difficoltà che Lei enuncia non siano del tutto indipendenti.
Se ho paura di fallire, evito le cose, le persone, i rapporti che mi fanno paura. Ma, così facendo, non scoprirò due cose importanti.
La prima è che sbagliare è uno dei modi più efficaci di imparare.
La seconda è che, forse, tutto sommato gli altri non sono così malaccio. Alcune persone non saranno i miei compagni di vita, con altre le cose andranno male, con altre ancora faremo dei pezzi di strada insieme.
Ma certi problemi non si risolvono nel pensiero: si affrontano nell'azione.
Se lei dovesse avere difficoltà a farcela da solo, perchè non provare con l'aiuto di un terapeuta? A volte, l'aiuto giusto, al momento giusto, può rimetterci in moto, e senza un moto non arriviamo a nessuna meta.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 23/10/2010.
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