Problemi interiori, sociali e familiari
Cari dottori,
vi scrivo perchè penso di essere giunto ad una situazione tragica,
ed ho intenzione di rivolgermi ad uno psicologo, ma prima di far ciò vorrei sentire il vostro parere.
Ebbene, sono un ragazzo di 19anni che purtroppo sta attraversando un bruttissimo momento della sua vita, tant'è che mi chiedo spesso se valga la pena continuare a vivere e soffrire, anzichè mettere fine a tutto.
Non voglio essere accusato di vittimismo, ma penso che la causa principale di questo mio malessere sia la famiglia, e l'ambiente familiare che da qualche anno
si è venuto a creare, e che mi sta lentamente consumando.
Purtoppo vivo in un contesto familiare poco felice: mio fratello è affetto da una grave malattia neurodegenerativa, mia nonna(che vive con noi)avendo un unico figlio(cioè mio padre) è affetta da 3anni da alzheimer, inoltre le liti fra i miei genotori si fanno sempre più frequenti e violente di giorno in giorno.
Vivendo una situazione del genere non faccio altro che deprimermi, vedere tutto nero intorno a me, e dall'altra parte mi sento solo ed incompreso (anche perchè non ho avuto mai il coraggio di parlare di cio con persone fidate..ma ho tenuto tutto dentro di me..facendo finta di nulla..)
A complicare la situazione si aggiungono altri fattori... fisici che psicologici.non mi sento bene con me stesso, e di conseguenza non riesco a socializzare facilmente con le altre persone,mi sento a disagio e a volte penso che mi prendano anche in giro.
da qualhe tempo non sto bene nemmeno all'interno della mia compagnia di amici, sono shivo, sento il bisogno di abbandnare tutto, cambiare aria, rifarmi una nuova vita.
Ho cercato in tutti i modi di fuggire via , o meglio di allontanarmi dalla mia famiglia, cosa che si è dimostrata fallimentere..
Mesi fa avevo vinto il concorso per vfp1 in marina,ma purtroppo la durezza della vita militare mi ha indotto a desistere e a mollare..ritornando al punto di partenza..avrei voluto andare via, ma senza soldi, senza laurea e senza un lavoro avrei fatto di sicuro poca strada..
Adesso sto frequentando l'università, cosa che si sta dimostrando veramente difficilissima x me: oltre ad avere problemi di ambientamento e di socializzazzione, ho difficolta a seguire le lezioni, a concentrarmi sui libri e a dormire(soffro si insonnia da qualche mese, sono sempre nervoso è quano mi arrabbio maggiormente ho un forte dolore allo stomaco)
voglio guarire, voglio vivere senza problemi ed essere felice come tutti i miei coetanei, senza essere schiacciato dal peso della mia cupa situazione familiare, dalla quale voglio allomntanarmi a qualsiasi costo.nn mi vergogno a dirlo:la mia famiglia, pur non avendone colpa,(ci mancherebbe, so bene che questa situazione non è facile nemmeno per loro) MI HANNO ROVINATO LA VITA!!!!
spero di ricevere presto una vostra risposta
cordiali saluto
vi scrivo perchè penso di essere giunto ad una situazione tragica,
ed ho intenzione di rivolgermi ad uno psicologo, ma prima di far ciò vorrei sentire il vostro parere.
Ebbene, sono un ragazzo di 19anni che purtroppo sta attraversando un bruttissimo momento della sua vita, tant'è che mi chiedo spesso se valga la pena continuare a vivere e soffrire, anzichè mettere fine a tutto.
Non voglio essere accusato di vittimismo, ma penso che la causa principale di questo mio malessere sia la famiglia, e l'ambiente familiare che da qualche anno
si è venuto a creare, e che mi sta lentamente consumando.
Purtoppo vivo in un contesto familiare poco felice: mio fratello è affetto da una grave malattia neurodegenerativa, mia nonna(che vive con noi)avendo un unico figlio(cioè mio padre) è affetta da 3anni da alzheimer, inoltre le liti fra i miei genotori si fanno sempre più frequenti e violente di giorno in giorno.
Vivendo una situazione del genere non faccio altro che deprimermi, vedere tutto nero intorno a me, e dall'altra parte mi sento solo ed incompreso (anche perchè non ho avuto mai il coraggio di parlare di cio con persone fidate..ma ho tenuto tutto dentro di me..facendo finta di nulla..)
A complicare la situazione si aggiungono altri fattori... fisici che psicologici.non mi sento bene con me stesso, e di conseguenza non riesco a socializzare facilmente con le altre persone,mi sento a disagio e a volte penso che mi prendano anche in giro.
da qualhe tempo non sto bene nemmeno all'interno della mia compagnia di amici, sono shivo, sento il bisogno di abbandnare tutto, cambiare aria, rifarmi una nuova vita.
Ho cercato in tutti i modi di fuggire via , o meglio di allontanarmi dalla mia famiglia, cosa che si è dimostrata fallimentere..
Mesi fa avevo vinto il concorso per vfp1 in marina,ma purtroppo la durezza della vita militare mi ha indotto a desistere e a mollare..ritornando al punto di partenza..avrei voluto andare via, ma senza soldi, senza laurea e senza un lavoro avrei fatto di sicuro poca strada..
Adesso sto frequentando l'università, cosa che si sta dimostrando veramente difficilissima x me: oltre ad avere problemi di ambientamento e di socializzazzione, ho difficolta a seguire le lezioni, a concentrarmi sui libri e a dormire(soffro si insonnia da qualche mese, sono sempre nervoso è quano mi arrabbio maggiormente ho un forte dolore allo stomaco)
voglio guarire, voglio vivere senza problemi ed essere felice come tutti i miei coetanei, senza essere schiacciato dal peso della mia cupa situazione familiare, dalla quale voglio allomntanarmi a qualsiasi costo.nn mi vergogno a dirlo:la mia famiglia, pur non avendone colpa,(ci mancherebbe, so bene che questa situazione non è facile nemmeno per loro) MI HANNO ROVINATO LA VITA!!!!
spero di ricevere presto una vostra risposta
cordiali saluto
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, accogliamo il suo sfogo ed il suo dolore.
Lei si trova in una fase molto delicata di crescita, in cui sente forte il desiderio di rendersi autonomo, ma al contempo prova disagio ed ansia in contesti in cui si sperimenta con gli altri e con le sfide della vita.
Innanzi tutto, si consoli. Molte altre persone intorno a lei lottano ogni giorno per risolvere questo conflitto. E' in compagnia di tutti gli esseri umani che cercano di "farcela", scontrandosi con le mille difficoltà che derivano non solo dalla realtà, ma sopratutto da come ce la rappresentiamo.
Lei sente che la sua vita è "rovinata". Sembra solo una parola, vero?
Ora le chiedo: quali prove ha che la sua vita è "rovinata"?
Lei si trova in una fase molto delicata di crescita, in cui sente forte il desiderio di rendersi autonomo, ma al contempo prova disagio ed ansia in contesti in cui si sperimenta con gli altri e con le sfide della vita.
Innanzi tutto, si consoli. Molte altre persone intorno a lei lottano ogni giorno per risolvere questo conflitto. E' in compagnia di tutti gli esseri umani che cercano di "farcela", scontrandosi con le mille difficoltà che derivano non solo dalla realtà, ma sopratutto da come ce la rappresentiamo.
Lei sente che la sua vita è "rovinata". Sembra solo una parola, vero?
Ora le chiedo: quali prove ha che la sua vita è "rovinata"?
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 23/10/2010.
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